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”Può esserci stress”: Miriam Leone parla della tempesta emotiva col marito dopo la nascita del figlio

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  • L’attrice e Paolo Carullo hanno avuto un momento di assestamento a causa del piccolo
  • Orlando compirà due anni il prossimo 29 dicembre: lei lo porta ovunque con sé

Miriam Leone a Milano vive in una nuova casa che ha ancora le pareti bianche intatte. “Ci siamo trasferiti qui quando mio figlio Orlando aveva 9 mesi. Non c’era tempo per pensare ai colori. Siamo in partenza: domani inizio a girare un nuovo film a Roma. Orlando è ormai abituato a viaggiare: ha solo 21 mesi e me lo sono portato ovunque, da Tangeri a Los Angeles”, racconta a Grazia, che la mette in copertina. La 40enne parla anche della tempesta emotiva col marito dopo la nascita del figlio.Può esserci stress, confessa.

La maternità, che racconta anche nel film Amata, di Elisa Amoruso, può farti sentire isolata a volte. L’attrice rivela: “Nel mio percorso, mi sono sentita tanto sola. A 37 anni sono andata dalla ginecologa e le ho chiesto se potevo fare un figlio: prima non ci avevo mai pensato, avevo solo lavorato. Mi ha risposto: ‘Il tempo stringe’. Una risposta brutale, ma vera. E’ un tema di cui non si parla abbastanza, in una società in cui le donne hanno i figli sempre più tardi. La maternità è intrisa di silenzi e tabù”.

Essere mamma le piace, ha imparato a essere più indulgente con se stessa. Il rapporto a due, quando viene al mondo un figlio, è normale che cambi e si evolva, a volte si può essere travolti. Miriam confida: Quando arriva un bambino è come se tra i due partner si frapponesse una montagna. C’è un momento di assestamento: con un bambino piccolo si dorme poco, può esserci stress. Allora bisogna sempre ricordarsi d’inclinare lo sguardo oltre la montagna, ritrovare gli occhi del proprio compagno. Ammettere: ‘Scusa, è solo il sonno che mi fa parlare così’. Capire che la tensione passa”. 

La Leone sottolinea: Io e Paolo quello sguardo non lo abbiamo mai perso e ogni giorno ci ricordiamo perché ci siamo scelti”. Lei e il manager 45enne educano Orlando con grande responsabilità in una società patriarcale in cui, probabilmente, per contrastare la violenza sulle donne è necessario puntare all’educazione sentimentale del maschi: “E’ una responsabilità condivisa con mio marito. Credo molto nell’educazione con l’esempio. Mio figlio vede che mio marito mi tratta con rispetto e di riflesso è un bambino dolce con me, con la nonna e le altre donne. In futuro avrà un ruolo importante anche la scuola”.


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