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Treno extra-lusso nel deserto d’Arabia


Si chiama «Sogno del deserto» il treno ultra lusso prodotto e allestito in Italia per l’Arabia Saudita. Offrirà itinerari di 1-2 notti con partenza da Riyadh verso alcune delle destinazioni più iconiche del Regno, tra cui Al-Ula, sito Unesco, e Hail per arrivare al confine con la Giordania. Gli interni sono firmati dall’architetto e interior designer Aline Asmar d’Amman, founder dello studio Culture in Architecture. La prima carrozza è stata consegnata a settembre 2025 e l’avvio operativo è previsto per fine 2026 con prenotazioni aperte da novembre 2025.

Il progetto nasce dall’accordo strategico di Arsenale, società attiva nel settore dell’ospitalità di lusso, con Simest (gruppo Cassa depositi e prestiti) per una sorta di treno-crociera che sancisce l’ingresso del gruppo italiano nel mercato mediorientale. L’operazione, si legge in una nota, prevede un investimento equity congiunto di 37 milioni di euro da parte di Arsenale e Simest e un finanziamento di 35 milioni di euro erogato dal Tourism Development Fund saudita. Il progetto, nato a seguito dell’accordo siglato da Arsenale con Saudi Arabia Railways per l’utilizzo della rete ferroviaria nazionale, prevede l’intervento di Simest per 15 milioni di euro attraverso la sezione Infrastrutture del Fondo 394/81, il plafond – gestito in convenzione con il ministero degli Affari esteri – dedicato alle imprese italiane attive nelle grandi commesse estere che valorizzano la filiera nazionale. Il treno è interamente progettato, prodotto e allestito in Italia.

«Dream of the desert è un progetto simbolo per il nostro gruppo e per l’industria ferroviaria internazionale», ha commentato Paolo Barletta, ceo di Arsenale, «valorizza le Pmi italiane e costituisce un caso apripista di partnership pubblio-privata nel settore ferroviario di lusso. L’accordo siglato con Simest e le istituzioni saudite conferma come la collaborazione tra imprese e istituzioni possa creare valore duraturo». L’intesa, dichiara invece Regina Corradini D’Arienzo, ceo di Simest, «conferma il rafforzamento del ruolo di Simest a sostegno del tessuto produttivo italiano e delle sue filiere.

Attraverso la prima operazione realizzata nell’ambito del Plafond di equity del fondo pubblico di Investimenti infrastrutturali, Simest interviene direttamente come socio per accrescere la competitività delle nostre imprese impegnate in progetti infrastrutturali ad alto valore aggiunto».


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed

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