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Uccise il datore di lavoro dopo il licenziamento, killer condannato a 23 anni
L’omicidio avvenne nel giugno del 2021 nei pressi della stazione dellametropolitana San Giovanni, nel quartiere Appio a Roma. Metropolitana San Giovanni a Roma – Nanopress.itQuesta mattina la III Corte d’assise di Roma ha pronunciato la sentenza di condanna nei confronti di Suren Grigoryan, 28enne di origini armene, accusato dell’omicidio. Uccise il datore di lavoro dopo il licenziamento: condannato a 23 anniIl 22 giugno del 2021 ha ucciso a coltellate il datore di lavoro, reo di averlo licenziato. La vittima venne colpita con diversi fendenti nei pressi della stazione della metropolitana San Giovanni, nel quartiere Appio a Roma. Questa mattina, la III Corte d’assise di Roma ha pronunciato la sentenza di condanna nei confronti di Suren Grigoryan, 28enne di origini armene. L’imputato è stato condannato a 23 anni di carcere.Il movente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato il licenziamento dall’autolavaggio in cui Grigoryan lavorava. La vittima lo aveva accusato di aver rubato dei soldi da un’auto e per questo lo aveva licenziato. Il 28enne venne fermato qualche ora dopo il delitto a Napoli. LEGGI TUTTO
Interfaith Dialogue, Fontana: “Dialogo veicola comprensione”
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Minori, Varchi (FdI): in arrivo due Registri per monitorare l’affido sine die
Ascolta la versione audio dell’articoloNelle varie fasi che caratterizzano la procedura per l’affidamento di un minore in situazioni di crisi familiare si possono talvolta riscontrare «dei fenomeni distorsivi che potremmo definire delle disfunzionalità». Ad esempio, «le istituzionalizzazione improprie, che potrebbero essere evitate con un monitoraggio e con un intervento delle istituzioni tempestivo». Oppure «i lunghissimi affidamenti, quelli appunto che non hanno un termine», o ancora «il ricorso a misure di protezione delle quali magari ancora non c’è bisogno perché si è in una fase in cui si può intervenire diversamente».Ospite di Parlamento24 l’onorevole Maria Carolina Varchi (Fratelli d’Italia), relatrice delle “Disposizioni in materia di tutela dei minori in affidamento” (AC 1866), spiega che queste «disfunzionalità», segnalate da più parti negli anni, «vanno corrette, ma possono essere corrette soltanto se il fenomeno nel suo complesso viene monitorato costantemente». E proprio a questo serve l’Osservatorio nazionale degli istituti di assistenza pubblici e privati e delle famiglie affidatarie, previsto dal ddl – di origine governativa – all’attenzione in prima lettura della commissione Giustizia della Camera. L’Osservatorio in cantiere opererà «in modo sempre anonimo», sottolinea Varchi, perché i dati numerici su cui lavorerà «non sono identificativi» però permetteranno «di isolare le fattispecie e capire perché i tribunali emettono determinati provvedimenti», riducendo i fenomeni distorsivi.Loading…Il Ddl – che potrebbe essere approvato in prima lettura entro l’estate – prevede anche la creazione di un Registro nazionale degli istituti di assistenza per minori e delle famiglie affidatarie e di un Registro dei minori in affido incardinato ai tribunali. Di questi Registri, aggiunge Varchi, «c’è bisogno non per monitorare con spirito negativo, ma al contrario, per rilanciare, tutelare, potenziare in modo regolato il l’istituto dell’affidamento dei minori. Ci siamo resi conto negli anni – e bene ha fatto il Governo a varare questo provvedimento – che adesso è necessaria una maggiore trasparenza», e «capire come quando e perché questi minori vengono dati in affidamento». Ecco perché la scelta di istituire i due Registri con finalità differenti, «che non hanno in alcun modo l’obiettivo di disincentivare il ricorso a questa pratica, ma, al contrario, di monitorarla proprio per evitare i cosiddetti affidamenti sine die cioè quelli che non hanno un termine». LEGGI TUTTO
Terzo mandato, chiusa la partita nel centrodestra
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Anziana morta di legionella, scatta la disinfezione nella Rsa
L’anziana avrebbe contratto la legionella proprio nella casa di riposo di cui era ospite. L’episodio risale ad alcune settimane fa, ma il decesso è sopraggiunto soltanto alcuni giorni fa. Anziana morta per legionella, disinfezione in rsa – Nanopress.itIl dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Ausl di Rimini ha subito imposto una serie di prescrizioni e trattamenti anti-legionella ai gestori della casa di riposo.Cos’è la legionellaLa legionella è un genere di batteri gram-negativi, noti per causare una grave infezione polmonare chiamata legionellosi o malattia del legionario. Questi batteri sono presenti nell’ambiente, soprattutto in acque dolci come fiumi, laghi e sorgenti termali. La trasmissione avviene principalmente attraverso l’inalazione di aerosol contaminati, ad esempio tramite docce, fontane o impianti di condizionamento dell’aria.La legionellosi può manifestarsi con sintomi simili a quelli dell’influenza, come febbre, tosse, difficoltà respiratorie e dolori muscolari. In alcuni casi, può progredire a una forma più grave chiamata polmonite da legionella, che richiede un trattamento tempestivo con antibiotici. La legionellosi può manifestarsi con sintomi simili a quelli dell’influenza – Nanopress.itÈ importante prendere precauzioni per prevenire l’esposizione alla legionella, soprattutto in strutture come case di riposo, hotel e ospedali, dove gli aerosol possono diffondere il batterio. La disinfezione regolare degli impianti idrici e il monitoraggio della qualità dell’acqua sono fondamentali per prevenire la diffusione della legionella.Anziana morta di legionella, scatta la disinfezione nella RsaL’anziana ospite di una casa di riposo di Bellaria, nel Riminese, è deceduta a causa delle complicazioni dovute all’infezione da legionella, contratta proprio all’interno della struttura. L’episodio è avvenuto alcune settimane fa, a luglio. Il dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Ausl ha subito imposto una serie di prescrizioni e trattamenti anti-legionella ai gestori della casa di riposo. Sulla base di questo provvedimento, il Comune di Bellaria ha emesso un’ordinanza affinché i gestori mettessero in atto tutti gli interventi necessari per ridurre il rischio di infezione per gli altri ospiti.La struttura ha richiesto una proroga di dieci giorni per completare gli interventi, dopo quelli più urgenti realizzati subito dopo che il caso è venuto alla luce. Fortunatamente, nessun altro ospite della struttura ha contratto l’infezione. LEGGI TUTTO
Uccise il datore di lavoro dopo il licenziamento, killer condannato a 23 anni
L’omicidio avvenne nel giugno del 2021 nei pressi della stazione dellametropolitana San Giovanni, nel quartiere Appio a Roma. Metropolitana San Giovanni a Roma – Nanopress.itQuesta mattina la III Corte d’assise di Roma ha pronunciato la sentenza di condanna nei confronti di Suren Grigoryan, 28enne di origini armene, accusato dell’omicidio. Uccise il datore di lavoro dopo il licenziamento: condannato a 23 anniIl 22 giugno del 2021 ha ucciso a coltellate il datore di lavoro, reo di averlo licenziato. La vittima venne colpita con diversi fendenti nei pressi della stazione della metropolitana San Giovanni, nel quartiere Appio a Roma. Questa mattina, la III Corte d’assise di Roma ha pronunciato la sentenza di condanna nei confronti di Suren Grigoryan, 28enne di origini armene. L’imputato è stato condannato a 23 anni di carcere.Il movente, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe stato il licenziamento dall’autolavaggio in cui Grigoryan lavorava. La vittima lo aveva accusato di aver rubato dei soldi da un’auto e per questo lo aveva licenziato. Il 28enne venne fermato qualche ora dopo il delitto a Napoli. LEGGI TUTTO
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