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È iniziato l’inverno

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Alle 10:20 del 21 dicembre c’è stato il solstizio d’inverno, cioè il momento astronomico nel corso del moto annuale di rivoluzione della Terra che nell’emisfero boreale segna l’inizio della stagione invernale. Nel nostro emisfero il giorno del solstizio d’inverno è quello con meno ore di luce all’anno, mentre quello d’estate è il giorno con più luce.

Solstizi ed equinozi sono fenomeni astronomici piuttosto semplici da osservare, e per questo molte culture li usano per determinare il susseguirsi delle stagioni. In questa usanza c’è però un certo grado di approssimazione, dato che solstizi ed equinozi dipendono da eventi che prescindono dai nostri calendari. Di conseguenza le stagioni non cambiano sempre lo stesso giorno ma ogni anno, a causa della diversa durata dell’anno solare e di quello del calendario, la data può variare leggermente.

In Italia di solito la primavera inizia tra il 20 e il 21 marzo, l’estate tra il 20 e il 21 giugno, l’autunno tra il 22 e il 23 settembre e l’inverno tra il 21 e il 22 dicembre. Questa volta l’inverno durerà fino al prossimo 20 marzo, quando ci sarà l’equinozio di primavera.

I solstizi e gli equinozi dividono il tragitto che la Terra compie attorno al Sole – detto “moto di rivoluzione” – in quattro parti di circa tre mesi ciascuna, ognuna delle quali corrisponde a una stagione. Tradizionalmente misuriamo i giorni in 24 ore e l’anno in 365 giorni, ma in realtà la Terra impiega tempi leggermente diversi a ruotare su se stessa e a compiere la propria orbita attorno al Sole: è proprio per questo che l’ora e il giorno degli equinozi non sono fissi.

Il solstizio è il momento in cui il Sole raggiunge il punto di declinazione massima o minima nel suo moto lungo l’eclittica, cioè il percorso apparente che il Sole compie in un anno rispetto alla sfera celeste (ovvero il cielo, per come lo vediamo dalla Terra). È un moto “apparente” perché in realtà per il sistema solare è la Terra a girare intorno al Sole, ma muovendoci noi con il pianeta abbiamo l’impressione che a spostarsi nel cielo sia il Sole e non viceversa.

Il Sole raggiunge il valore massimo di declinazione positiva a giugno (quando iniziano l’estate nel nostro emisfero e l’inverno in quello australe), mentre a dicembre raggiunge il valore massimo di declinazione negativa (segnando l’inizio dell’inverno boreale e dell’estate australe).

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Oltre alle stagioni astronomiche ci sono quelle meteorologiche, che indicano in modo preciso i periodi in cui si verificano le variazioni climatiche annuali, specialmente alle medie latitudini con climi temperati. Iniziano una ventina di giorni in anticipo rispetto a solstizi ed equinozi, e durano sempre tre mesi.


Fonte: https://www.ilpost.it/scienza/feed/


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