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    Meloni alla prova della Camera. Schlein all’attacco sulla sanità, Conte sul riarmo

    Ascolta la versione audio dell’articoloElly Schlein continua a battere sulla sanità mentre Giuseppe Conte punta sul riarmo. Avs chiede una risposta su Gaza mentre Italia Viva vuole sapere quale riforme in ambito economico siano allo studio del governo. Azione si concentra su competitività tra strategie su automotive e energia, nucleare compreso. Sono questi i principali temi nel “carnet” delle interrogazioni a Giorgia Meloni al premier time a Montecitorio, in agenda oggi alle 16 (dopo quello al Senato lo scorso 7 maggio).Pd attacca sulla sanità Il Pd chiede al governo «quali misure urgenti intenda adottare affinché il Servizio sanitario nazionale non sia smantellato e sia assicurato a tutti il diritto alla salute come sancito dall’articolo 32 della nostra Costituzione». E’ il contenuto dell’interrogazione Pd a Giorgia Meloni, firmata tra gli altri dalla segretaria Elly Schlein e dalla capogruppo Chiara Braga. Per il Pd «il Servizio sanitario nazionale è prossimo al punto di non ritorno: liste di attesa infinite, il personale allo stremo sottoposto a turni massacranti e in fuga verso l’estero e il privato; mancano 65.000 infermieri e 30.000 medici; crescenti diseguaglianze territoriale e un aumento della mobilità sanitaria tra Sud e Nord». «Nonostante tale drammatico quadro – è scritto ancora – la spesa sanitaria, secondo l’ultimo Dfp, rimane ferma al 6,4% Pil, con un Pil decrescente fino al 2028, ancora una volta inferiore rispetto agli altri Paesi europei, alle raccomandazioni Ocse e lontana dalla media europea del 7,5% del Pil». Il Pd ricorda che a «settembre 2024 il Ministro della salute annunciava un piano straordinario di assunzioni di 30.000 medici e infermieri per fronte alla gobba pensionistica e scongiurare un blocco del Ssn, piano che ad oggi è rimasto solo sulla carta: il decreto sulle liste d’attesa approvato dal Governo nel maggio 2024 era privo di nuove risorse e fortemente punitivo verso le Regioni che infatti lo contestano».Loading…M5S: Meloni non sostenga Rearm UeSarà il piano Rearm Eu, invece, al centro dell’interrogazione di Conte alla premier Meloni: l’Italia intende sostenerlo o puntare su un piano di rilancio dell’economia? Il Movimento 5 stelle, con Giuseppe Conte e Riccardo Ricciardi in testa, chiederà alla premier «ai fini di recuperare i valori fondanti dell’Unione europea, di non proseguire nel sostegno al piano di riarmo europeo ’ReArm Europe/Readiness 2030, facendosi promotore invece di un piano di rilancio e sostegno agli investimenti che favorisca la competitività, gli obiettivi a lungo termine e le priorità politiche dell’Unione a partire dalla spesa sanitaria, dal sostegno alle filiere produttive dall’occupazione, dall’istruzione, per rendere l’economia dell’Unione più equa, competitiva, sicura e sostenibile». AVS e Gaza: Meloni condanna Netanyahu?Avs interrogherà Meloni su Gaza. «Di fronte agli orrori», alla «fame usata come strumento di guerra per annientare una popolazione» il quesito chiede alla presidente del Consiglio se, «a seguito dell’annunciato piano del governo israeliano dell’occupazione di tutta la striscia di Gaza», «oggi intenda condannare l’operato di Netanyahu anche richiamando l’ambasciatore italiano in Israele».Iv alla premier: dica tre riforme per l’economiaItalia Viva anche alla Camera, come già fatto la scorsa settimana al Senato con l’interrogazione di Matteo Renzi, continua a battere sulle riforme. O meglio sulla mancanza di riforme. «Gli ultimi dati Istate il quadro macroeconomico nazionale descrivono una situazione allarmante» e «tale contesto, fortemente condizionato dal rischio di una guerra commerciale globale e dell’imposizione di dazi statunitensi sui prodotti italiani, risulta aggravato dall’inerzia del Governo». Dunque, si legge nell’interrogazione di Maria Elena Boschi, si chiede di sapere «quali siano le tre principali riforme in ambito economico che il Governo intende adottare per fronteggiare l’attuale congiuntura economica». LEGGI TUTTO

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    Mattarella: valori Ue non ammettono compromessi morali

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaLe università stimolano alla “conoscenza e al confronto. Sono convinto che ne discendano dialogo costruttivo, senso del bene comune, etica deontologica, così come disposizione a innovare e a contribuire all’accumulazione di capitale sociale produttivo. Sono questi dei presupposti indispensabili alla crescita economica in Stati di diritto avanzati, come lo sono i nostri. Sono anche manifestazioni di quei valori fondamentali da noi condivisi e che hanno forgiato l’identità europea e non ammettono compromessi morali”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando all’università di Coimbra.Grande vicinanza tra Italia, Spagna e Portogallo“Nel corso del tempo questo prestigioso ateneo, tra i più longevi in attività, ha reso vanto alla migliore tradizione accademica del nostro continente, rappresentandone un’eccellenza unanimemente riconosciuta. Ne sono testimonianza gli straordinari risultati conseguiti in vari campi del sapere umano e i molti illustri studiosi che qui si sono formati, hanno insegnato o condotto le proprie ricerche”.Loading…“Condividere il privilegio del conferimento con Sua Maestà il Re di Spagna ed essere presentato dall’eccellentissimo Presidente della Repubblica Portoghese, è per me ulteriore circostanza di inestimabile valore: certamente, per gli alti sentimenti di stima e amicizia nei loro confronti; e per – ha aggiunto Mattarella in un breve discorso – il richiamo, di grande significato, alla vicinanza tra i nostri Paesi e i nostri popoli, idealmente riuniti in questo luogo votato agli scambi di cultura e conoscenza. avverto l’onore di presentarmi, oggi, innanzi a un consesso di così grande autorevolezza, in qualità di candidato a ricevere il dottorato honoris causa in economia presso l’Università di Coimbra. Nel corso del tempo questo prestigioso ateneo, tra i più longevi in attività, ha reso vanto alla migliore tradizione accademica del nostro continente, rappresentandone un’eccellenza unanimemente riconosciuta. Ne sono testimonianza gli straordinari risultati conseguiti in vari campi del sapere umano e i molti illustri studiosi che qui si sono formati, hanno insegnato o condotto le proprie ricerche”.Proteggere ecosistemi, anche quelli mariniItalia, Spagna e Portogallo “secolo dopo secolo” hanno saputo “irrobustire” il loro legame: “sollecitato dalla prossimità geografica; propiziato dalle medesime origini latine dei nostri idiomi e costumi; persino ispirato dalla comune vocazione marittima, sia nelle forme pionieristiche dell’esplorazione navale, sia nell’impegno, sempre attuale, alla tutela della libertà dei mari. Ci unisce del resto la consapevolezza dell’importanza anche economica di ecosistemi protetti, inclusi quelli marini, e della necessità di salvaguardare tutte le risorse della natura a vantaggio delle generazioni presenti e future, promovendone un uso sostenibile, grazie anche alle nuove tecnologie”. LEGGI TUTTO

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    Referendum, Agcom richiama le emittenti su adeguata copertura informativa. Opposizione in piazza il 19

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaIl Consiglio dell’Agcom, alla luce dei dati di monitoraggio, ha adottato un provvedimento di richiamo alla Rai e a tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici operanti in ambito nazionale, affinché garantiscano un’adeguata copertura informativa sui cinque temi oggetto dei referendum indetti per i giorni 8 e 9 giugno. Il richiamo – informa una nota – «ha l’obiettivo di offrire ai cittadini un’informazione corretta, imparziale e completa sui quesiti referendari e sulle ragioni a sostegno delle opzioni di voto».Pd-M5s-Avs: in piazza il 19«La maggioranza di governo ha aperto una campagna che intossica il dibattito pubblico sui referendum dell’8 e 9 giugno. L’invito ad astenersi e rimanere a casa mina la salute della nostra democrazia, già pesantemente provata da politiche liberticide e repressive promosse dal governo Meloni». Così in una nota congiunta Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Elly Schlein. «È una sprezzante esortazione al disinteresse per le questioni pubbliche – aggiungono – che incidono sulla vita quotidiana di tutti i cittadini. Il referendum è uno strumento civico che offre a tutti gli aventi diritto al voto la possibilità di decidere e cambiare. Aver scelto di lavorare affinché i cittadini rinuncino a questa opportunità è pericoloso e irresponsabile, un atto di sabotaggio antidemocratico. Per questo saremo presenti in piazza a Roma il 19 maggio all’iniziativa promossa dalla Cgil “Il voto è libertà”».Loading… LEGGI TUTTO

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    Click day 2025, nulla osta per il 10% delle quote

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaA tre mesi dai click day di febbraio in cui datori di lavoro e famiglie hanno presentato le richieste per l’ingresso di lavoratori extraeuropei nel 2025, i nulla osta rilasciati dagli sportelli unici dell’immigrazione delle prefetture sono il 10% dei posti ammessi per quest’anno.I nulla ostaDai dati del ministero dell’Interno, forniti al Sole 24 Ore del Lunedì, emerge che i nulla osta rilasciati sono 11.214 per i lavoratori stagionali (su una quota di 110mila posti), 4.877 per i lavoratori subordinati, 3.631 per colf e badanti in quota (su 9.500 posti) e 103 per gli assistenti familiari fuori quota (10mila posti).Loading…L’emissione del nulla osta è il primo step del percorso che porta all’arrivo del lavoratore extraeuropeo nel nostro Paese. Il Testo unico per l’immigrazione prevede che avvenga entro 60 giorni per i lavoratori non stagionali ed entro 20 giorni per gli stagionali.«Gli uffici stanno facendo controlli molto accurati sulle domande anche se sono state precompilate e quindi avrebbero dovuto già essere passate attraverso una verifica», dice Roberto Caponi, direttore generale di Confagricoltura.Romano Magrini responsabile relazioni sindacali, lavoro e immigrazione di Coldiretti, nota che «per l’agricoltura sta pesando il fatto che il 50% delle domande di lavoratori stagionali riguarda cittadini del Marocco, Paese che è stato inserito nella lista degli Stati dove è più alto il rischio di domande irregolari. Vengono quindi fatti controlli aggiuntivi – continua – anche sulle istanze presentate tramite le associazioni datoriali. Questo allunga molto i tempi e crea problemi alle imprese: le raccolte sono partite e c’è bisogno dei lavoratori». LEGGI TUTTO

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    Gli stranieri in Italia rimandano in patria 8,3 miliardi di euro

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSono lievemente aumentate nel 2024 le rimesse dei lavoratori stranieri in Italia verso i Paesi d’origine, passando da 8,24 a 8,29 miliardi di euro (importi rivalutati all’inflazione). Un quarto di questo flusso di denaro arriva da Roma (un miliardo) e Milano (911 milioni). In testa ai Paesi destinatari dei risparmi c’è il Bangladesh (1,4 miliardi), seguito dal Pakistan (600 milioni) e dal Marocco (575 milioni). Sono i risultati delle elaborazioni fornite al Sole 24 Ore del Lunedì dalla Fondazione Leone Moressa, basate sui dati della Banca d’Italia riferiti al 2024. Si tratta dei flussi di denaro verso l’estero che viaggiano con modalità tracciabili, attraverso banche, uffici postali, operatori di money transfer, operatori mobili. La Banca d’Italia ha elaborato un modello di valutazione per quantificare anche le rimesse “invisibili”, cioè il flusso di denaro che viaggia con modalità informali, ad esempio, sotto forma di contante portato direttamente da un viaggiatore o da una persona di sua fiducia, o tramite altre modalità non rilevate dai canali ufficiali. La Fondazione Moressa stima che per l’Italia questa quota di rimesse informali verso l’estero possa valere fra 1,2 e 3,7 miliardi, che andrebbero ad aggiungersi alle rimesse ufficiali.Un sostegno per le economie fragiliLe rimesse rappresentano una fonte primaria di sostentamento per le economie più fragili: le Nazioni Unite stimano che i migranti abbiano inviato nell’ultimo decennio 5mila miliardi di dollari verso Paesi a basso e medio reddito, superando l’aiuto pubblico allo sviluppo e raggiungendo gli investimenti diretti esteri. Fra gli obiettivi di sviluppo sostenibile del Millennio fissati dalle Nazioni Unite per il 2030 c’è anche la riduzione a meno del 3% dei costi di transazione delle rimesse dei migranti e l’eliminazione dei corridoi di rimesse con costi più alti del 5 per cento. L’obiettivo non è stato ancora pienamente raggiunto: a febbraio 2025 il costo medio di invio dall’Italia, per un importo di 150 euro, è del 3,97% (fonte Cespi).Loading…Bangladesh in testaIlBangladesh è il Paese che raccoglie il 17% delle rimesse dall’Italia, con un aumento del 19% rispetto al 2023. Potrebbe aver inciso, oltre all’aumento dei cittadini bengalesi residenti in Italia negli ultimi anni, anche l’estensione dal 2018 dell’obbligo di segnalazione delle rimesse a nuove categorie di operatori di money transfer specializzati nel trasferimento di denaro verso Paesi asiatici, come il Bangladesh, le Filippine e il Pakistan. Sarebbero aumentati, dunque, i trasferimenti rilevati e trasmessi alla Banca d’Italia per queste aree.Considerando che nel 2024 la popolazione straniera residente in Italia era di 5,3 milioni di persone, il valore pro-capite delle rimesse degli immigrati è di 131 euro mensili. Se si guarda alla provenienza, la Lombardia è la prima Regione (1,816 miliardi, un quinto delle rimesse totali), seguita dal Lazio (1,271 miliardi), dall’Emilia-Romagna (826 milioni) e dal Veneto (694 milioni). Un quarto delle rimesse dall’Italia proviene da Roma e Milano. Quasi il 60% dei 570 milioni di rimesse dirette verso le Filippine arriva da queste due Province. Dei 501 milioni partiti verso la Georgia, invece, quasi un quarto arriva da Napoli e Bari. LEGGI TUTTO

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    Terremoti e IA, 94 milioni alle infrastrutture per la ricerca

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaPotenziare il monitoraggio dei terremoti, in particolare nell’area dei Campi Flegrei, realizzare la dorsale italiana per le tecnologie quantistiche, e ancora tecnologie per gli acceleratori di particelle e l’ammodernamento delle basi di ricerca italiane in Antartide: sono tra le infrastrutture di ricerca che fanno capo a 10 enti pubblici e che potranno essere realizzate grazie al finanziamento complessivo di 94 milioni assegnato per il 2025 dal ministero dell’Università e la Ricerca grazie al Fondo per l’edilizia e le infrastrutture di ricerca.Bernini: la ricerca ha bisogno di investimentiLa ministra Anna Maria Bernini, ha infatti firmato il decreto che ripartisce il Fondo per gli enti di ricerca. «La ricerca – osserva la ministra – ha bisogno di investimenti, è necessario garantire risorse ai progetti scientifici, finanziare le nuove infrastrutture, sostenere le tecnologie più avanzate».Loading…Oltre un terzo dei fondi all’Istituto Nazionale di Fisica NucleareOltre un terzo dei finanziamenti (34 milioni) va all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che potrà cofinanziare l’iniziativa europea AI Factory per realizzare un’infrastruttura di calcolo ad alte prestazioni per applicazioni di intelligenza artificiale. Potrà inoltre acquisire il laboratorio Lasa a Segrate-Milano, per sviluppate tecnologie d’avanguardia per gli acceleratori di particelle, come magneti superconduttori e materiali superconduttivi ad alta temperatura. Sono «investimenti chiave non solo per la scienza ma anche, più in generale, per la società», osserva il presidente dell’Infn Antonio Zoccoli.All’Istituto Nazionale di Astrofisica quasi 27 milioniL’Istituto Nazionale di Astrofisica può contare su quasi 27 milioni per ammodernare gli osservatori di Torino, Milano, Padova, Firenze, Roma (con l’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali), Napoli, Catania e Palermo. «L’Inaf riqualifica, valorizza, acquisisce e costruisce spazi per studi, laboratori, aree per la divulgazione attraverso progetti che interessano l’intera nazione», osserva il presidente dell’ente Roberto Ragazzoni.Fibra ottica, tecnologie quantistiche, metrologia su chip e infrastrutture per la transizione energetica sono fra gli interventi previsti dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica di Torino grazie a quasi 7,5 milioni di euro. Il finanziamento è «un riconoscimento importante del valore strategico delle attività portate avanti dal nostro Istituto», osserva il presidente dell’Inrim Pietro Asinari, riferendosi innanzitutto all’Italian Quantum Backbone, l’infrastruttura di ricerca in fibra ottica dedicata alla metrologia di tempo e frequenza, alla comunicazione quantistica, all’infrastruttura PiQuET per la micro e nanofabbricazione e alle tecnologie quantistiche e iEntrance per l’energia. LEGGI TUTTO

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    Uno psicologo per ogni scuola: la proposta del senatore Occhiuto

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIl senatore di Forza Italia Mario Occhiuto ha presentato un emendamento al disegno di legge sulla salute mentale per istituire in modo stabile la figura professionale dello psicologo scolastico. «L’Italia è l’unico Paese europeo a non avere ancora questa figura – ha dichiarato Occhiuto – Eppure si tratta di una presenza necessaria per rispondere al crescente bisogno di supporto ai giovani». «Riconoscere precocemente segnali di disagio – conclude Occhiuto – è fondamentale per intervenire rapidamente e prevenire l’insorgenza di future patologie».La presentazione di un emendamentoPer questo ho presentato un emendamento al Ddl sulla salute mentale che istituisce in modo stabile la figura professionale dello psicologo scolastico. Alcune regioni stanno già avviando progetti concreti per integrare la figura dello psicologo all’interno del sistema scolastico. Frequentare una scuola che mette a disposizione lo psicologo è, al momento, una possibilità. Sta infatti agli istituti scegliere – in base alle risorse a disposizione e alla sensibilità verso alcuni temi – se attivare progetti che prevedano spazi destinati al counselling. Nel prossimo futuro, invece, potrebbe diventare un servizio stabile.Loading…La CalabriaIl parlamentare di Forza Italia spiega poi come in Calabria «si sta lavorando a un piano che dovrebbe partire da settembre e che prevede l’introduzione di psicologi scolastici con criteri organizzativi basati sul numero di studenti. È un segnale importante che mostra come il tema sia sempre più al centro dell’agenda pubblica e possa trovare soluzioni efficaci anche a livello territoriale».L’appoggio del SenatoLo stesso Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, due giorni fa in occasione del question time con la premier Meloni, ha citato l’emendamento del collega Occhiuto. «Pensiamo ai giovani più fragili, agli psicologi nelle scuole, all’attenzione a una fascia debole della società» ha detto Gasparri. Occhiuto, seduto accanto a lui, gli ha stretto la mano e lo ha ringraziato. «Porteremo avanti questa proposta con Mario Occhiuto – ha assicurato poi a margine – Ho parlato già con alcuni ministri, ci confronteremo con il ministro Valditara». LEGGI TUTTO

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    Polizze anti-calamità, via libera della Camera al decreto: le novità per i contratti assicurativi delle imprese

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaVia libera della Camera dei deputati al ddl di conversione in legge del decreto sulle polizze catastrofali, senza modifiche rispetto al testo licenziato in commissione. Il provvedimento, che scade il 30 maggio, ha ottenuto 128 voti favorevoli e nessun voto contrario con le opposizioni che si sono astenute. Ora passa al Senato in seconda lettura. Il Governo corre ai ripari sul fronte della protezione dei beni produttivi dai danni causati da eventi catastrofali. Con il decreto-legge n. 39 del 2025 (già entrato in vigore), vengono introdotte nuove scadenze e regole più chiare per l’obbligo assicurativo destinato alle imprese, con l’obiettivo di rendere più efficace il sistema di tutela economica in caso di calamità naturali.Il provvedimento si compone di due articoli e contiene misure urgenti in materia di assicurazione obbligatoria per i rischi catastrofali. Il cuore del decreto è l’articolo 1, che posticipa le scadenze entro cui le imprese devono stipulare polizze a copertura di danni a terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature, qualora colpiti da disastri naturali.Loading…Proroga dei tempiPer le medie imprese, il nuovo termine è fissato al 1° ottobre 2025, mentre le piccole imprese e le micro-imprese avranno tempo fino al 31 dicembre 2025. Nessuna proroga invece per le grandi imprese, che dovranno mettersi in regola entro il 31 marzo 2025, ma con l’applicazione delle sanzioni rinviata al 30 giugno. Le sanzioni consistono nella perdita del diritto ad accedere a contributi, agevolazioni o sovvenzioni pubbliche, nel caso in cui non sia stata stipulata la copertura assicurativa.Regole più chiare e vincoli più strettiNel corso dell’esame parlamentare sono state introdotte modifiche significative: il valore assicurabile è ora definito in maniera puntuale: si parla di valore di ricostruzione a nuovo per gli immobili, costo di rimpiazzo per i beni mobili, e costo di ripristino per i terreni.Per le grandi imprese e le società collegate che rispettano determinati criteri, non si applicano i limiti su franchigie e premi. È previsto un monitoraggio dei contratti da parte del Garante per la sorveglianza dei prezzi. LEGGI TUTTO