Amministrative, il centrosinistra esulta a partire da Genova
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Medio Oriente, Crosetto: Netanyahu sta sbagliando tutto | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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Guardando invece alla Lombardia, qui sono diventati rapidamente ufficiali i verdetti nei Comuni più piccoli: a Opera, nel milanese, trionfa il leghista Ettore Fusco, che ha già ricoperto la carica di sindaco per 10 anni. A Robecchetto con Induno la nuova sindaca è Valentina Cognetta. A Calcinate, nella Bergamasca, è stata eletta Lorena Boni. Sempre in provincia di Bergamo, a Canonica D’Adda il nuovo sindaco è Paolo Giulio Arcari, mentre a Castione della Presolana vince Samantha Tagliaferri. Nel Bresciano, a San Felice del Benaco, la nuova sindaca è Marzia Manovali. Nel Comasco, ad Asso vince Mirko Donadini, a Binago Davide Amonini e a Cirimido Antonio Mario Galli, che era l’unico candidato. Il nuovo sindaco di San Daniele Po, in provincia di Cremona, è Simone Cadenazzi. A Santo Stefano Lodigiano, in provincia di Lodi, vince al photofinish Paola Rossi. A Calvignano, nel Pavese, eletto Rossano Gramegna. Mentre nel Varesotto, il nuovo sindaco di Arcisate è Antonino Centorrino, Cristina Borroni quella di Castellanza. LEGGI TUTTO
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DL Sicurezza, governo chiede fiducia. Scontri a Roma | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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America’s Cup, Meloni: al Sud trofeo velico più prestigioso
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“Genovese di nascita e di cuore”, classe 1985, laureata in scienze politiche, un passato da atleta olimpica come martellista, dopo l’esperienza di dirigente sportiva al CONI, lo scorso 17 febbraio si era candidata ufficialmente al ruolo di sindaca della sua città, sostenuta da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra. LEGGI TUTTO
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Ascolta la versione audio dell’articoloLa nomina di Filippo Ferri a nuovo questore di Monza e Brianza, con decorrenza dal primo giugno, sta sollevando un polverone. Un centinaio di esponenti della società civile brianzola ha inviato una lettera aperta al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per chiedergli di riconsiderare la scelta del primo dirigente, condannato per i fatti della scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001, mentre Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) hanno annunciato una interrogazione parlamentare.Le condanne Ferri è stato scelto per sostituire Salvatore Barilaro, attuale questore di Monza che dopo meno di due anni lascia la provincia per assumere lo stesso ruolo a Pisa. Se il suo addio ha suscitato dispiacere, il nome del suo successore ha innescato una forte reazione di protesta, evidenziando una profonda ferita ancora aperta nella memoria collettiva italiana. Era la notte del 21 luglio 2001 quando i reparti mobili della polizia fecero irruzione nella scuola genovese che, in occasione del G8, era stato adibito a centro stampa del coordinamento del Genoa Social Forum. Furono fermati 93 attivisti, 63 dei quali furono portati in ospedale, tre in prognosi riservata e uno in coma. Un pestaggio da “macelleria messicana”, come venne definito, per il quale nel 2012 Ferri, attuale capo della Polizia ferroviaria di Milano, imputato insieme ad altri colleghi, è stato condannato in via definitiva a 3 anni e 8 mesi per falso e calunnia, con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.Loading…I firmatari dell’appelloLa petizione, supportata da forze politiche come Sinistra Italiana, Più Europa e Lab Monza, chiede un passo indietro al ministero, sottolineando come la nomina di Ferri «offenda la intera comunità, che non merita di subire un tale affronto e una così scarsa considerazione dei principi costituzionali, dei valori di giustizia e di democrazia nei quali si riconosce». «Quanto avvenuto in quei giorni e i tentativi di insabbiamento e depistaggio che ne seguirono – ricordano i promotori della petizione – rappresentano ancora oggi una delle pagine più buie e vergognose dello Stato italiano». Tra i firmatari dell’appello figurano numerose personalità delle istituzioni brianzole (presenti e passate), ex deputati e senatori, figure della cultura e della società civile, tra cui Marco Fumagalli e Gianmarco Corbetta dei Cinque Stelle, gli ex senatori Loris Maconi, Lucrezia Ricchiuti e Gianni Confalonieri, l’attore Elio De Capitani, Valerio d’Ippolito di Libera, Rosella Stucchi di Anpi, gli ex sindaci Concettina Monguzzi (Lissone), Paolo Brambilla (Vimercate) e Roberto Scanagatti (Monza), il padre di Ilaria Salis, Roberto, e il giornalista Alfredo Somoza.L’interrogazione di Cucchi «Affidare la responsabilità della sicurezza pubblica di una città a chi ha disonorato la divisa e la funzione pubblica, significa legittimare una cultura dell’impunità e della menzogna inaccettabile», sostiene la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, che sulla nomina ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno. LEGGI TUTTO
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Sarà quasi certamente Alessandro Barattoni, 42enne ex consigliere comunale, sposato e padre di un figlio, il nuovo sindaco di Ravenna (ELEZIONI COMUNALI 2025, GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). Attuale segretario provinciale del Partito democratico, Barattoni era il favorito della vigilia e i pronostici sembrano essere stati rispettati, con la vittoria del centrosinistra che conserva così la poltrona di primo cittadino nel capoluogo romagnolo dopo la guida dell’attuale presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale.
Una carriera nel mondo della logistica
Una carriera professionale nel mondo della logistica ravennate che gravita attorno al porto, Barattoni ha speso la sua intera vita adulta nel mondo della politica. Nel Pd nazionale è da tempo figura conosciuta per le varie circostanze in cui, da segretario, è stato capace di battere la destra nei vari Comuni al voto, rivelando un inaspettato talento nell’individuare i candidati sindaci. Fino a quando non è toccato a lui.
Sostenuto da una larghissima coalizione
Segretario del Pd di Ravenna di lungo corso (dal 2017), con lui 17 Comuni su 18 della provincia sono ora in mano al centrosinistra. Barattoni si è presentato alle amministrative sostenuto da una coalizione in versione campo larghissimo, simile a quella che ha appoggiato De Pascale alle ultime elezioni regionali. Con lui le liste di Pd, Avs, M5s, la lista civica Ama Ravenna, Progetto Ravenna, formato da Iv, Azione, +Europa e Socialisti e la lista del Partito rrepubblicano.
Il trasporto pubblico gratuito tra le sue priorità
Quando si era presentato alla cittadinanza, nei mesi scorsi, aveva detto: “Vorrei essere il sindaco di Ravenna per due mandati perché i prossimi anni saranno fondamentali e serve una visione di prospettiva e perché, come dicono in campagna, alla prima botta l’albero non cade”. Tra le priorità, aveva parlato di “una mobilità del trasporto pubblico locale che sia gratuita per tutte e tutti e a una riforestazione urbana, con piante in tutte le scuole e luoghi pubblici, che ci aiutino a vivere meglio”. Poi, un occhio di riguardo al turismo: “Siamo una città importante a livello nazionale, ma vorrei accrescere la nostra fama a livello internazionale, come la nostra storia impone”.
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