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    Pene più severe per chi maltratta gli animali: via libera del Senato al Ddl. Ecco tutte le novità

    Ascolta la versione audio dell’articoloVia libera definitivo ai reati contro gli animali, il Disegno di legge approvato al Senato è adesso legge. La norma segna un cambio di paradigma definitivo: gli animali non sono più tutelati in quanto segno di affezione umana, ma come soggetti tutelari di diritti, coerentemente con il principio europeo del riconoscimento degli animali come esseri senzienti.Le principali novitàL’obiettivo della legge è rafforzare la tutela penale degli animali, riconosciuti come esseri senzienti. Il provvedimento introduce 15 articoli che modificano e integrano il Codice penale, il Codice di procedura penale e il D.lgs. 231/2001. Per i delitti contro gli animali aumenta la pena fino a ⅓ se compiuti: in presenza di minori; su più animali; con diffusione tramite strumenti online. Aumenta da 1-3 a 2-4 anni il periodo di reclusione per chi è proprietario, partecipa o promuove i combattimenti d’animali. Anche in questo caso le aggravanti sono: in presenza di minori e diffusione di immagini online. Corelato a questo si aggiungono i nuovi reati di: allevamento e addestramento per i combattimenti e scomesse su tali eventi.Loading…Inasprimento delle peneNel riconoscimento del diritto Ue che dichiara il riconoscimento degli «animali come esseri senzienti» è previsto un importante inasprimento repressivo nei reati di uccisione e maltrattamento. La pena prevista da 2 a 4 anni è estesa anche a chi partecipa; nuove aggravanti (uso di minori, armi, diffusione immagini). Sanzioni più severe e aumento di pena per sevizie e morte. Riformulato e reso più severo anche l’uccisione o danneggiamento di animali altrui con reclusione da 1 a 4 anni. Salgono le sanzioni invece per chi abbandona o non identifica il proprio animale domestico. LEGGI TUTTO

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    Legge maltrattamento animali, il Senato approva il ddl

    Nell’Aula di Palazzo Madama passa, con il voto per alzata di mano, il provvedimento che prevede l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. Il disegno di legge, che ha come prima firmataria la parlamentare di NM Michela Vittoria Brambilla, diventa così definitivo visto che era già stato approvato alla Camera lo scorso novembre e non ha subito modifiche al Senato. 
    Gli animali, in questo modo, è stato sottolineato in Aula da quasi tutti gli esponenti della maggioranza, vengono così messi “al centro delle tutele giuridiche, riconoscendo i loro diritti in modo indipendente dal nostro modo di percepirli”. Il testo punta di fatto a rafforzare le norme sui reati legati ai maltrattamenti e agli abusi sugli animali. Tra le modifiche che si introducono ai Codici Penale e di Procedura Penale c’è quella che specifica come l’obiettivo sia quello di “tutelare direttamente gli animali” e non più il “sentimento per gli animali” da parte degli esseri umani. Gli animali, in questo modo, è stato sottolineato in Aula da quasi tutti gli esponenti della maggioranza, vengono così messi “al centro delle tutele giuridiche, riconoscendo i loro diritti in modo indipendente dal nostro modo di percepirli”.

    Multe e carcere

    Le modifiche introdotte dalla legge comportano anche l’inasprimento delle pene per chi commette crimini contro gli animali. Gli organizzatori di eventi o competizioni in cui vengono sottoposti a violenze vedranno aumentata la multa da 15.000 a 30.000 euro. In caso di combattimenti tra animali per chi li organizza si passa dai 2 ai 4 anni di reclusione, con sanzioni fino a 30.000 euro per chi vi partecipa. Chi uccide un animale rischia il carcere da 6 mesi fino a 4 anni e una multa fino a 60.000 euro. Pene più severe anche in caso di maltrattamento: si rischia fino a 2 anni di reclusione e non sono più previste sanzioni pecuniarie alternative. Si introduce poi il divieto di “abbattimento degli animali coinvolti, che dovranno rimanere sotto custodia fino alla fine del processo”. Le associazioni di protezione degli animali potranno chiedere il riesame del sequestro per garantire il miglior trattamento possibile. In caso di reati abituali, le misure di prevenzione saranno simili a quelle già previste per i crimini di stampo mafioso. Stretta anche contro l’abbandono e il traffico illecito. Sanzioni più severe per l’import illegale. Divieto di tenere gli animali domestici legati con catene. Le multe per chi lo fa possono arrivare fino a 5.000 euro. Cambiano le modalità di coordinamento tra le forze di polizia per facilitare l’individuazione e la repressione dei crimini. Si istituisce una sezione apposita nella banca dati delle forze dell’ordine per raccogliere e analizzare tutte le informazioni relative a questo tipo di reato. Divieto totale di utilizzare pellicce di gatti domestici per fini commerciali. L’introduzione delle nuove norme non comporterà un aumento delle spese per lo Stato.  LEGGI TUTTO

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    Mattarella riceve Pisani capo Polizia al Quirinale

    Il Presidente della Repubblica ha invitato a colloquio il Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica sicurezza, Vittorio Pisani, per riconfermare la stima e la fiducia della Repubblica nelle Forze dell’ordine, la cui azione si ispira allo spirito democratico e ai valori della Costituzione. È quanto scritto in una nota diffusa dal Quirinale. LEGGI TUTTO

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    Caso Almasri, il governo valuta se far deporre il ministro Nordio

    Il ministro della Giustizia Carlo Nordio potrebbe essere chiamato a deporre sul caso Almasri. Il governo sta valutando se farlo comparire di fronte ai giudici del Tribunale dei ministri in merito alla vicenda del generale libico che alcuni mesi fa è stato prima arrestato, poi rilasciato e rimpatriato dalle autorità italiane. È quanto si apprende da fonti informate, secondo cui Palazzo Chigi sarebbe favorevole in merito all’opportunità del Guardasigilli di andare a rendere interrogatorio. Anche se al riguardo nessuna conferma viene data dalla presidenza del Consiglio.

    Il caso

    Intanto proseguono le indagini sul caso e nei giorni scorsi è stato anche ascoltato l’allora capo del Dipartimento per gli Affari di Giustizia (Dag), Luigi Birritteri, il quale avrebbe fornito la documentazione richiesta assumendo una dura posizione nei confronti del capo di gabinetto del ministero. Nijeem Osama Almasri, generale libico, tra le altre cose gestisce la prigione di Mittiga, che ospita centinaia di criminali e terroristi. Il 18 gennaio, durante un viaggio dell’uomo in Europa, la Corte penale internazionale spiccò un mandato d’arresto sul generale per crimini di guerra e contro l’umanità commessi nella  prigione di Mittiga, vicino a Tripoli, dal febbraio 2011. In quel carcere sotto il suo comando, secondo i documenti dell’Aia, sarebbero state uccise 34 persone e un bimbo violentato. Giunto in Italia il giorno successivo, Almasri venne fermato ma poi rilasciato due giorni dopo su disposizione della Corte d’Appello a causa di un errore procedurale. LEGGI TUTTO

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    Santanchè, verso il fallimento di un’altra ex società della ministra

    Ascolta la versione audio dell’articoloSi profila una dichiarazione di fallimento per un’altra delle società del gruppo del bio-food un tempo guidato dalla ministra Daniela Santanchè e dall’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro. Il giudice di Milano Francesco Pipicelli, davanti al quale si è tenuta l’udienza per discutere «l’inammissibilità della domanda di accesso» al concordato in bianco e l’istanza di apertura della procedura fallimentare di Ki Group Holding spa, si è riservato di decidere. Il pm Marina Gravina, titolare delle indagini con Luigi Luzi, ha insistito per la liquidazione giudiziale, mentre i legali della società si sono rimessi alla decisione.Il piano di salvataggio mai presentatoLo scorso dicembre Ki Group Holding, tramite i suoi legali, aveva chiesto un concordato in bianco e nuove misure di protezione assicurando che entro 60 giorni sarebbe stato presentato un “piano di salvataggio”: si sosteneva di avere la disponibilità di un investitore in modo da rimettere in sesto i conti. Già allora per la procura di Milano e per l’Agenzia delle Entrate, che lamentava un debito con il fisco di circa 400mila euro, doveva essere, invece, aperta la procedura di liquidazione giudiziale. Il termine concesso era stato, poi, prorogato dai giudici fallimentari fino allo scorso 22 aprile. La società, però, non ha depositato «né la proposta, né il piano di concordato, né il ricorso per omologa dell’accordo di ristrutturazione» o altro «strumento di regolazione della crisi». Tra i maggiori creditori di Ki Group Holding ci sono il fallimento di Bionature, una società del settore alimentare che un tempo faceva parte della fallita Bioera, e il fallimento di Penta Trasporti.Loading…Indagini e processiPer il fallimento di Ki Group Santanchè è indagata per bancarotta e rischia un’accusa analoga dopo il crac di Bioera. Dal “pacchetto” di indagini aperte dalla Procura di Milano sul gruppo Visibilia, invece, è scaturito per la ministra e senatrice di Fratelli d’Italia il processo per falso in bilancio (con altre 16 persone, tra cui il compagno Dimitri Kunz, l’ex compagno Giovanni Canio Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero) e potrebbe rischiare il rinvio a giudizio con l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Inps. LEGGI TUTTO