L’Aula del Senato ha approvato, per alzata di mano, in via definitiva il cosiddetto “decreto legge flussi” che prevede una serie di disposizioni in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, oltre che di gestione del fenomeno migratorio. In favore si è schierata la maggioranza, mentre contrarie sono state le opposizioni. Il via libera definitivo è dunque arrivato dopo quello di Montecitorio, registrato il 18 novembre. Il provvedimento aveva ottenuto l’ok del Consiglio dei Ministri il 4 settembre, ma poi era tornato in Cdm all’inizio del mese di ottobre.
Cosa prevede il decreto
Il decreto introduce il termine massimo di 30 giorni per il rilascio del nulla osta al lavoro dal momento della presentazione della richiesta nominativa. Inoltre è stato esteso a 12 mesi, in via sperimentale sino al 31 dicembre 2027, il limite temporale per presentare la domanda di visto di ingresso, una volta completate le attività di istruzione e formazione nei Paesi di origine. Non solo, perchè viene allungato da 6 a 12 mesi la durata dei permessi di soggiorno dei cittadini stranieri rilasciati per motivi di protezione sociale, ovvero le persone vittime di tratta o di grave sfruttamento, e di quelli rilasciati agli stranieri vittime di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. In tutti e due questi casi, la legge prevede adesso la possibilità di prorogarne la durata per consentire l’inserimento socio-lavorativo.
Le altre decisioni
Non è tutto, perchè il dl flussi riconosce ai titolari di permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale e vittime di violenza domestica la possibilità di beneficiare dell’assegno di inclusione, contemplando verso di loro la non applicabilità delle norme vigenti che prevedono specifici requisiti di cittadinanza, di residenza e di soggiorno. Viene poi prorogata fino al 2028 la possibilità di ingresso e soggiorno “extra-quote” in favore di massimo 10.000 lavoratori stranieri da impiegare nel settore dell’assistenza familiare oppure ancora socio-sanitaria a favore di persone con disabilità o anziane o a favore di bambini dalla nascita ai sei anni. Il contingente d’ingresso degli stranieri ammessi a partecipare a programmi di volontariato in Italia, sarà poi stabilito non annualmente, come accaduto fino ad oggi, ma nell’arco di un triennio. Modificato anche il termine per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare: si passa da 90 a 150 giorni. Infine, è stata estesa la possibilità di partecipare alle riunioni del Tavolo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura anche agli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Assindatcolf: “Bene 10mila baby sitter fuori quota”
“Esprimiamo grande soddisfazione per l’allargamento della platea dei beneficiari delle 10mila unità fuori quota previste dal Decreto Flussi, che ora consente l’ingresso di assistenti familiari non comunitarie anche per la cura dei bambini dalla nascita fino a sei anni, oltre che per grandi anziani e persone con disabilità”. Lo ha detto Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico. “Ringraziamo il Parlamento e il Governo per aver accolto una richiesta che proprio noi di Assindatcolf avevamo avanzato durante l’audizione in Commissione Affari Costituzionali alla Camera lo scorso 15 ottobre. Questo significa che, dal prossimo anno e per tutto il triennio 2026-2028, sarà possibile chiamare assistenti familiari non comunitarie ricorrendo alle 10mila unità fuori quota anche per la cura di bambini fino ai sei anni”, ha aggiunto.

