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    Incendio su un volo Ryanair da Bologna: aereo dirottato in Lussemburgo

    Il volo, che è stato costretto a un atterraggio di emergenza, era diretto in Belgio. Sul posto sono intervenuti, tempestivamente, i vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme. Incendio su un volo Ryanair da Bologna: aereo dirottato – Nanopress.itLe fiamme sarebbero partite dalla cucina dell’aereo.Incendio su un volo Ryanair da Bologna: aereo dirottatoIl volo Ryanair FR3938, partito questa mattina alle 10 dall’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna e diretto all’aeroporto belga di Charleroi, è stato costretto a un atterraggio di emergenza in Lussemburgo un’ora e mezza dopo la partenza. La ragione di questo improvviso cambiamento di rotta è stata un principio di incendio nella cucina dell’aereo. Fortunatamente, i pompieri sono intervenuti tempestivamente e hanno spento l’incendio. I passeggeri sono stati fatti scendere dall’aereo e al momento si trovano in attesa di un bus messo a loro disposizione dalla compagnia aerea low-cost per raggiungere Bruxelles. La testimonianza di una passeggeraUna passeggera a bordo ha raccontato: “Stavo dormendo e poi quando ho aperto gli occhi, improvvisamente ho visto tutte le hostess correre verso il fondo dell’aereo. A quel punto ho capito che c’era qualcosa che non andava. Poi abbiamo iniziato a sentire un odore acre e ci hanno detto che avremmo fatto un atterraggio di emergenza. Non c’è stato panico, ma è calato un silenzio totale a bordo.”Nonostante l’incidente, i passeggeri hanno mantenuto la calma. La passeggera ha continuato: “Solo quando sono arrivati i vigili del fuoco c’è stato un po’ di panico, perché abbiamo capito che avevamo rischiato. In aeroporto ci hanno detto che erano problemi tecnici, ma nessuno ci ha spiegato bene cosa fosse successo.”Una volta a terra, gli assistenti dell’aeroporto hanno comunicato che la compagnia aerea avrebbe messo a disposizione un bus per raggiungere Charleroi. Tuttavia, visto che non erano stati specificati i tempi di attesa, molti passeggeri hanno preferito prendere un treno diretto per Bruxelles. Successivamente, tramite un messaggio, Ryanair ha informato che quattro pullman sarebbero arrivati in aeroporto alle 13.45 per portare i passeggeri allo scalo di Charleroi, che dista circa un’ora di auto dalla capitale belga. LEGGI TUTTO

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    Bimba di un anno precipita dal balcone, salvata da una pianta

    La piccola è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata con l’elisoccorso all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove è stata ricoverata in codice rosso nel reparto di Chirurgia pediatrica.Bimba di un anno precipita dal balcone – Nanopress.itSul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine per accertare la dinamica esatta dell’incidente.Bimba di un anno precipita dal balcone, salvata da una piantaDrammatico incidente questa mattina, intorno alle 10,30 a Ottana, provincia di Nuoro. Una bambina di un anno è caduta dal balcone della sua abitazione precipitando da un’altezza di nove metri. La piccola è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata con l’elisoccorso all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove è stata ricoverata in codice rosso nel reparto di Chirurgia pediatrica. Stando a quanto riferisce l’Ansa, la piccola non sarebbe in pericolo di vita. La caduta è stata attenuata da una pianta di bouganville presente sotto l’abitazione. Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine per accertare la dinamica esatta dell’incidente.Nella giornata di giovedì, 30 maggio, un altro incidente simile si è registrato a Costa Masnaga, provincia di Lecco. Una bambina di 3 anni è precipitata dal secondo piano della sua abitazione. Stando alla ricostruzione dei fatti, la piccola era stata lasciata solo in casa dal papà, sceso a prendere gli altri due figli alla fermata del bus sotto casa. La mamma era al lavoro. La bambina è uscita sul balcone e si è sporta, precipitando per diversi metri. Trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Bergamo, al momento non si hanno ulteriori aggiornamenti sulle sue condizioni di salute. Sulla vicenda sono in corso le indagini dei carabinieri di Lecco. LEGGI TUTTO

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    Studentessa denuncia abusi in classe, professore a giudizio

    La vicenda risale al febbraio del 2022, quando la vittima – 15 anni all’epoca dei fatti – sarebbe stata avvicinata di spalle dal docente, mentre si trovava nell’aula di disegno. Studentessa denuncia abusi in classe, prof a giudizio – Nanopress.itL’indagato aveva negato ogni addebito. Studentessa 15enne denuncia abusi in classeUn abuso, durante le ore di lezione, quello denunciato da una studentessa di 15 anni a carico di un professore ultrasessantenne di un istituto superiore del Ravennate. La studentessa ha riferito di essere stata avvicinata di spalle dal docente, mentre si trovava da sola nell’aula di disegno. I fatti risalgono al febbraio del 2022.La vittima dei presunti abusi ha denunciato l’accaduto ai familiari e agli altri docenti. A quel punto è partita la segnalazione da parte del dirigente scolastico e il caso è passato dalla Procura in Questura. Altre studentesse, ascoltate dagli agenti, avrebbero confermato alcuni atteggiamenti ambigui del docente.Il processo a carico dell’indagato prenderà il via a metà settembre, ma il professore ha respinto ogni accusa, negando di aver abusato della sua alunna.LEGGI ANCHE  — > Abusi sui bambini dell’asilo, il pm chiede 9 anni per un maestro di religione LEGGI TUTTO

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    Bimba di 3 anni precipita dal balcone di casa: è gravissima | Era sola in casa al momento dell’incidente

    La piccola è stata ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. L’incidente è avvenuto questo pomeriggio a Costa Masnaga, provincia di Lecco. Bimba di 3 anni precipita dal balcone di casa: è gravissima – Nanopress.itSu cause e dinamica dell’accaduto, sono in corso le indagini del Comando provinciale di Lecco. Bimba di 3 anni precipita dal balcone di casa: è gravissimaUna bambina di 3 anni e mezzo è caduta dal balcone di casa, dal secondo piano di un’abitazione a Costa Masnaga, provincia di Lecco. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, la piccola era rimasta momentaneamente sola a casa quando è avvenuto l’incidente. La mamma era al lavoro, mentre il papà era sceso a prendere gli altri due figli alla fermata del bus, vicino casa.La piccola è riuscita a raggiungere il balcone e ad arrampicarsi, perdendo poi l’equilibrio. Immediato è scattato l’allarme. Sul posto è intervenuto l’elisoccorso dotato di verricello. La piccola, che non ha mai perso conoscenza, è stata poi ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale di Bergamo. Su cause e dinamica dell’accaduto, sono in corso le indagini del Comando provinciale di Lecco. LEGGI TUTTO

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    Uccise un ladro sparandogli dal balcone di casa, tabaccaio condannato a 5 anni di carcere

    Marcellino Franco Iachi Bonvin ha sempre sostenuto di essere uscito inizialmente sul balcone e di aver sparato in aria un colpo di avvertimento. Poi, spaventato, mentre risaliva in casa, avrebbe sparato di nuovo, ma pensava di non aver colpito nessuno.Tabaccaio condannato per aver ucciso un ladro – Nanopress.itLa Procura di Ivrea aveva chiesto una condanna a 12 anni di reclusione. L’imputato ha riferito di essere deluso dalla sentenza perché si aspettava l’assoluzione. I legali hanno già annunciato il ricorso in appello.Tabaccaio condannato per aver ucciso un ladroMarcellino Franco Iachi Bonvin, tabaccaio di Pavone Canavese (Torino), è stato condannato a cinque anni di reclusione con l’accusa omicidio volontario. La sentenza è stata pronunciata dal tribunale di Ivrea. Inizialmente, il 71enne era stato accusato di omicidio colposo per eccesso di legittima difesa, ma nel processo con rito abbreviato, il giudice ha concesso le attenuanti generiche. La vicenda risale al 7 giugno 2019, quando Marcellino Franco Iachi Bonvin sparò contro i ladri che stavano assaltando il suo negozio di tabaccheria a Pavone Canavese. Uno dei malviventi, Ion Stavila, un 24enne originario della Moldavia, rimase ucciso da un colpo di pistola. La vittima, insieme a due complici, era entrato di notte nella tabaccheria di Iachi Bonvin per svaligiarla. Il proprietario, che vive nello stesso edificio, al piano di sopra, li aveva sorpresi e aveva aperto il fuoco dal balcone. Secondo l’allora procuratore capo Giuseppe Ferrando, l’uomo aveva sparato senza trovarsi in una reale situazione di pericolo.I legali annunciano il ricorso – Nanopress.itI legali annunciano il ricorso in appelloMarcellino Franco Iachi Bonvin ha sempre sostenuto di essere uscito inizialmente sul balcone e di aver sparato in aria un colpo di avvertimento. Poi, spaventato, mentre risaliva in casa, avrebbe sparato di nuovo, ma pensava di non aver colpito nessuno. Gli avvocati Mauro Ronco e Sara Rore Lazzaro hanno dichiarato che attendono le motivazioni della sentenza per presentare il ricorso in appello. Entrambe le ipotesi presenti nell’istruttoria contemplano la legittima difesa, e i legali sono soddisfatti della decisione del giudice, che ha riconosciuto le attenuanti generiche, considerando la richiesta di condanna partita da ventiquattro anni, poi scesi a dodici.L’imputato ha riferito di essere deluso dalla sentenza perché si aspettava l’assoluzione. “Da persona normale, padre e nonno, ho trascorsoquesti anni soffrendo per quello che è successo” ha detto Bonvin alla lettura della sentenza. LEGGI TUTTO

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    Arrestato per corruzione il comandante dei carabinieri di Prato: “Pagato con viaggi e bottiglie di vino”

    Il militare è accusato di aver fornito informazioni ad amici imprenditori, italiani e cinesi. Ai domiciliari sono finiti un imprenditore e il titolare di un’agenzia investigativa, entrambi con l’accusa di corruzione. Arrestato per corruzione il comandante dei carabinieri di Prato – Nanopress.itIl comandante avrebbe ottenuto, in cambio dei suoi presunti favori, bottiglie di vino del valore di 1.800 euro e il pagamento di un viaggio per il figlio negli Stati Uniti.Arrestato per corruzione il comandante dei carabinieri di PratoIl comandante della compagnia dei carabinieri di Prato, tenente colonnello, è finito in carcere con l’accusa di accesso abusivo al sistema informatico e corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. A chiedere la misura cautelare il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Firenze, Anna Liguori. Nell’ambito della stessa inchiesta sono stati disposti gli arresti domiciliari per un imprenditore, socio di maggioranza dell’azienda di tintura tessile Gruppo Colle srl, e il titolare di un’agenzia investigativa. Entrambi sono accusati di corruzione.Secondo quanto riferisce l’Ansa, il comandante avrebbe fornito informazioni riservate ad amici imprenditori, accedendo abusivamente alla banca dati dei Carabinieri. In totale sono 99 gli accessi finiti nel mirino delle indagini. In cambio, sempre secondo l’agenzia Ansa, il militare avrebbe ottenuto bottiglie di vino del valore di 1.800 euro e il pagamento di un viaggio negli Stati Uniti – costato 5mila euro – per il figlio.Il Comando generale dei carabinieri ha richiesto e avviato la procedura di trasferimento presso un’altra sede e, qualora le accuse venissero confermate, potrebbe valutare l’allontanamento dal corpo dei Carabinieri. LEGGI TUTTO

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    Anche gli elefanti si salutano

    Caricamento playerGli elefanti sono da anni considerati una delle società animali più strutturate e complesse, come attestato da varie ricerche sui loro comportamenti, sulle loro relazioni di gruppo e sui modi in cui interagiscono. Uno studio pubblicato il 9 maggio scorso su Communications Biology, una rivista scientifica del gruppo Nature, ha ampliato le conoscenze sulla comunicazione tra gli elefanti africani e scoperto che diversi loro gesti in passato considerati casuali, tra cui scuotere le orecchie o muovere la coda in un certo modo, seguono uno schema e sono probabilmente parte di un articolato sistema di condivisione di informazioni all’interno del gruppo.
    Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricerca dell’università di Vienna e dell’università di Portsmouth, che ha seguito per un mese un gruppo di nove elefanti in semi-cattività nella riserva Jafuta, vicino alle Cascate Vittoria, in Zimbabwe. Le osservazioni si sono concentrate in particolare sui saluti all’interno del gruppo, e hanno permesso di scoprire che è una circostanza in cui gli elefanti si esprimono in modo molto creativo. Dispiegano le orecchie o le scuotono per fare rumore, camminano all’indietro mostrando la parte posteriore del corpo, allungano la proboscide ed emettono versi a frequenze molto basse, simili a brontolii. Spesso urinano e defecano. Utilizzano insomma una grande varietà di gesti visivi, tattili e acustici, e anche segnali olfattivi: una comunicazione detta “multi-modale”.
    Gli elefanti africani di savana (Loxodonta africana) sono gli animali terrestri viventi più grandi al mondo: possono arrivare a circa 4 metri di altezza al garrese e a un peso di 7 tonnellate. Si distinguono facilmente da quelli asiatici per le orecchie molto grandi, che permettono loro di disperdere il calore corporeo durante la stagione secca. E vivono in gruppo e in grandi spazi aperti: condizione che rende più semplice stimare la popolazione complessiva (circa 415mila individui) e la composizione di ogni nucleo familiare, di solito guidato da una matriarca e formato da una decina di femmine e dai loro cuccioli.

    Gli elefanti africani vivono in società di “fissione-fusione”, un’espressione utilizzata in etologia per indicare organizzazioni complesse – tipiche degli scimpanzé – in cui le dimensioni e la composizione del gruppo, e anche le relazioni al suo interno, cambiano nel tempo. Gli individui si uniscono in un gruppo unico quando dormono o si spostano per lunghi tragitti, per esempio, e si dividono in gruppi più piccoli durante il foraggiamento diurno. Possono quindi trascorrere un certo periodo di tempo, più o meno lungo, senza vedersi.
    Un gruppo di elefanti in fila nel Parco nazionale di Amboseli, in Kenya (AP Photo/Ben Curtis)
    Il gruppo ha scoperto che le combinazioni di versi e gesti di saluto reciproco tra gli elefanti cambiano a seconda di quanto tempo è trascorso dall’ultima volta che i due individui si sono incontrati. E i gesti cambiano anche a seconda che un individuo stia prestando attenzione all’altro oppure no: quando uno dei due elefanti cerca di richiamare l’attenzione utilizza più spesso gesti tattili e uditivi, come sventolare le orecchie, mentre i gesti visivi silenziosi, come dondolare la proboscide, sono utilizzati quando i due si guardano a vicenda. Queste condizioni hanno permesso al gruppo di ricerca di dedurre l’intenzionalità comunicativa dei gesti, alcuni dei quali erano stati invece considerati casuali e irriflessi in precedenti ricerche.

    Uno dei mezzi di comunicazione più noti e studiati negli elefanti è un loro brontolio che produce infrasuoni, cioè frequenze così basse da non essere percepibili dagli esseri umani. Gli elefanti percepiscono le vibrazioni con le loro enormi orecchie, ma anche via terra, tramite le zampe, e utilizzano quindi gli infrasuoni per condividere informazioni anche a chilometri di distanza. Hanno una vista relativamente scarsa ma un olfatto molto sviluppato, che permette loro di fiutare attraverso la proboscide informazioni su altri individui come l’età e la parentela. Molte ricerche si sono tuttavia concentrate sull’olfatto o sull’udito, separatamente, trascurando l’integrazione dei sensi e la combinazione dei diversi gesti comunicativi a distanze ravvicinate.
    Per studiarne meglio i comportamenti durante i saluti il gruppo di ricerca ha selezionato in particolare tre coppie di elefanti che erano molto amici tra loro. Ha separato ogni volta i due individui per circa una decina di minuti, per poi riunirli e osservarli. L’analisi dei dati ha fatto emergere alcuni schemi e sequenze di saluti ricorrenti: la combinazione più comune era un brontolio molto basso e una sventagliata con le orecchie. Era utilizzata prevalentemente dalle femmine, in linea con quanto emerso da altre ricerche su gruppi di elefanti in natura.

    «Proprio come potrei agitare io una mano e urlare “Hey!” verso un amico dall’altra parte della strada, anche gli elefanti combinano apparentemente segnali di comunicazione appropriati quando salutano i loro amici», ha detto a Live Science commentando lo studio Robbie Ball, ricercatore in psicologia cognitiva e comparata alla City University of New York.
    Durante i saluti gli elefanti osservati dal gruppo di ricerca utilizzavano in particolare l’olfatto, tra tutti i sensi: non solo urinavano e defecavano, ma secernevano sostanze attraverso le ghiandole temporali, che si trovano tra gli occhi e le orecchie. Su 89 saluti annotati dal gruppo, il 71 per cento riguardava comportamenti olfattivi. Da precedenti ricerche è noto che tramite le secrezioni delle ghiandole temporali, ma anche tramite i brontolii, gli elefanti sono in grado di comunicare informazioni come la loro identità individuale, l’età e lo stato riproduttivo.

    È anche possibile che gli elefanti urinassero o defecassero durante i saluti semplicemente per l’eccitazione di rivedersi, ha detto a Reuters Vesta Eleuteri, una delle autrici dello studio. Il fatto però che spostassero la coda di lato o la agitassero, mentre urinavano o defecavano, suggerisce che possa essere un modo di invitare il destinatario ad annusare le feci e l’urina. «Forse non hanno bisogno di dirsi a vicenda come stanno, dato che possono sentirlo dall’odore», ha detto Eleuteri.
    La speranza condivisa da Eleuteri e dal resto del suo gruppo è che studi del genere possano contribuire, sul lungo periodo, a estendere un repertorio di gesti degli elefanti e a saperne di più sul modo in cui comunicano. Come ricordato nello studio, gli elefanti vivono in organizzazioni sociali articolate: i gruppi familiari si separano e si ritrovano di continuo, e ogni individuo deve tenere traccia delle proprie relazioni con gli altri. Considerando che gli elefanti possono vivere fino a 70-80 anni, avere molti incontri in un arco di tempo così lungo potrebbe essere in relazione con la necessità di sviluppare forme di comunicazione complesse. LEGGI TUTTO

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    Stefano Cucchi, tre carabinieri rinviati a processo per depistaggio: «Dichiararono il falso durante il processo»

    La prima udienza del processo è stata fissata per il 25 settembre presso l’ottava sezione del Tribunale monocratico.Stefano Cucchi, tre carabinieri rinviati a processo per depistaggio – Nanopress.itGli imputati sono il maresciallo Maurizio Bertolino, il capitano Prospero Fortunato e il maresciallo Giuseppe Perri. Secondo quanto stabilito al processo, gli imputati avrebbero ‘’sviato e ostacolato’’ le indagini con false dichiarazioni, anche durante il procedimento.Stefano Cucchi, tre carabinieri rinviati a processo per depistaggioIl giudice per l’udienza preliminare del Tribunale penale di Roma ha rinviato a giudizio tre carabinieri in relazione alla morte di Stefano Cucchi, con l’accusa di falso e depistaggio. Gli imputati sono il maresciallo Maurizio Bertolino, il capitano Prospero Fortunato e il maresciallo Giuseppe Perri. Questo processo, noto come “Cucchi-ter”, riguarda il depistaggio e le dichiarazioni false fatte dai carabinieri durante le indagini sulla morte di Stefano Cucchi. Le accuse contro i carabinieri includono il tentativo di ostacolare e deviare le indagini attraverso dichiarazioni false. In particolare, il maresciallo Bertolino – secondo quanto riferisce l’Ansa – avrebbe mentito ai suoi superiori riguardo all’esistenza di un raccoglitore con atti relativi al caso Cucchi nella stazione dei carabinieri di Tor Sapienza. Il capitano Prospero, in servizio al nucleo radiomobile di Roma, avrebbe scritto il falso nel “Memoriale di servizio”, indicando che due colleghi erano impegnati in altri servizi esterni quando invece uno di loro era stato sentito negli uffici della questura. Il maresciallo Perri, anch’egli del nucleo radiomobile di Roma, avrebbe mentito in aula negando di aver chiesto ai poliziotti di assistere all’interrogatorio del collega che aveva accompagnato.Il processo inizierà il 25 settembre – Nanopress.itIl processo Cucchi ter al via il 25 settembreIl ministero della Difesa è responsabile civile nel procedimento, mentre tra le parti civili sono Riccardo Casamassima, testimone chiave che ha contribuito a svelare il pestaggio subito da Cucchi in caserma, e l’associazione Cittadinanzattiva. La prima udienza del processo è stata fissata per il 25 settembre presso l’ottava sezione del Tribunale monocratico.Il 15 ottobre del 2009, Stefano Cucchi, di professione geometra, venne fermato da 5 agenti di polizia all’ingresso del parco degli Acquedotti a Roma. Il giovane fu trovato in possesso di 20 grammi di hashish. Stefano Cucchi fu arrestato e portato in carcere. Una settimana dopo, sarebbe morto all’ospedale Sandro Pertini.Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro sono stati condannati a 12 anni di carcere per omicidio preterintenzionale. Per il carabiniere Roberto Mandolini la pena comminata dalla Corte di Cassazione è stata di 3 anni e 6 mesi di reclusione. LEGGI TUTTO