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    Neonato trovato morto a Parma: chiuso in un sacchetto e abbandonato in giardino

    Il ritrovamento del neonato è avvenuto nel pomeriggio di venerdì, 9 agosto, in una villetta di Vignale di Traversetolo, provincia di Parma.Neonato trovato morto a Parma: chiuso in un sacchetto e abbandonato in giardino – Nanopress.itA trovarlo è stato il proprietario di casa, che ha immediatamente allertato i soccorsi, ma per il piccolo non c’era più nulla da fare. Neonato trovato morto a Parma: si esamina il DnaIl corpicino senza vita di un neonato – che dovrebbe avere pochi giorni – è stato ritrovato nel giardino di una villetta bifamiliare a Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma. Il proprietario della villetta ha fatto la macabra scoperta. L’uomo ha riferito di aver trovato il piccolo avvolto in un sacchetto, e ha immediatamente avvisato il 118, ma i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.I Carabinieri sono stati allertati e stanno indagando per risalire all’identità dei genitori e cercare testimoni che possano aver visto qualcuno aggirarsi nei pressi della villetta in cui è stato lasciato il piccolo. L’autopsia dovrà accertare se il neonato sia stato abbandonato prima o dopo il decesso. Al momento le indagini si muovono in tutte le direzioni, compresa l’analisi del DNA per identificare i genitori. LEGGI TUTTO

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    Trovato senza vita Davide Businaro, il 50enne scomparso da Casarsa

    La moto dell’uomo, con cui si era allontanato il giorno della scomparsa, era stata ritrovata qualche giorno fa ad Avaris, nel comune di Socchieve.Trovato senza vita Davide Businaro, il 50enne scomparso da Pordenone – Nanopress.itDelle indagini si sta occupando la Guardia di Finanza. Al momento è escluso il coinvolgimento di terze persone. Trovato senza vita Davide BusinaroUn altro caso di scomparsa che si conclude in maniera drammatica. Nelle scorse ore è stato infatti ritrovato il corpo di Davide Businaro. Il 50enne, originario di Casarsa della Delizia, era scomparso domenica scorsa. Oggi, a distanza di sei giorni, la sua salma è stata trovata priva di vita a Socchieve, in Carnia, dai vigili del fuoco. La moto di Businaro, una Yamaha, era stata rinvenuta alcuni giorni fa ad Avaris, nello stesso comune friulano. Le indagini sono affidate alla Guardia di Finanza, e – almeno per il momento – si escludono responsabilità di terzi.Businaro, impiegato presso una ditta di Codroipo e originario di San Vito al Tagliamento, era uscito di casa senza portare con sé il cellulare. L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Udine, che ha informato quella di Pordenone e la Prefettura, che aveva attivato il piano di ricerca delle persone scomparse. Dopo la denuncia dei familiari del 50enne, erano immediatamente scattate le ricerche, conclusesi nelle scorse ore con il ritrovamento del corpo. LEGGI TUTTO

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    Bimba annegata durante la lezione in barca a vela, lutto a Tortolì per la morte della piccola Anna Laura

    Nelle prossime ore verrà effettuato l’esame autoptico sul corpo della piccola Anna Laura. L’autopsia darà le prime risposte sulle cause del decesso della bambina di Tortolì, deceduta durante una lezione in barca a vela. Bimba annegata durante la lezione in barca a vela, lutto a Tortolì per la morte della piccola Anna Laura – Nanopress.itSulla vicenda è stata aperta una indagine, al momento senza indagati. Bimba annegata durante la lezione in barca a vela, lutto a TortolìUna tragedia dai contorni ancora da chiarire quella avvenuta ieri nelle acque del porto di Arbatax, sulla costa orientale della Sardegna. Anna Laura, una bambina di 10 anni di Tortolì, è morta mentre si esercitava con una piccola barca a vela monoposto. La barca si è improvvisamente capovolta, intrappolando la piccola sotto di essa e impedendole di riemergere. Nonostante gli immediati soccorsi, compreso l’intervento dell’elisoccorso, non è stato possibile salvarla.L’autopsia, prevista per le prossime ore, sarà fondamentale per determinare le cause esatte del decesso, compresa la presenza di eventuali ferite sul corpo della bambina. L’ipotesi è che la piccola abbia subito un colpo alla testa durante il capovolgimento dell’imbarcazione, perdendo i sensi. La comunità si stringe attorno alla famiglia di Anna Laura in questo momento di grande dolore. Il sindaco di Tortolì, Marcello Ladu, ha annullato tutti gli eventi musicali e di intrattenimento previsti nella cittadina in segno di lutto. I funerali della piccola si terranno probabilmente domani a Tortolì.La piccola era molto conosciuta in paese. Papà Bruno è primario di Radiologia all’ospedale di Lanusei e ultimo presidente della Provincia Ogliastra. Il fratello di 14 anni è una giovane promessa della vela. LEGGI TUTTO

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    L’iceberg più grande del mondo è finito in un loop

    Caricamento playerDa qualche mese l’iceberg più grande del mondo, noto con il nome di A-23A, è finito in una sorta di vortice: sta girando lentamente su se stesso, intrappolato in una corrente che si è formata tra esso e la montagna sottomarina sopra cui galleggia. L’iceberg è vicino alle isole Orcadi Meridionali, poco più di 600 chilometri a nord est della Penisola Antartica, l’estremo settentrionale del continente che si protende verso le coste del Sudamerica. È grande 3.880 chilometri quadrati, più dell’intera Valle d’Aosta, e ha un’altezza di più di trecento metri, tre volte quella del Bosco Verticale di Milano. La dimensione ne rende i movimenti impercettibili, ma dalle immagini satellitari si vede chiaramente che dallo scorso aprile ogni 24 giorni compie un giro completo su se stesso: se dureranno ancora per molto, questi movimenti ininterrotti potrebbero portare al suo scioglimento, con conseguenze sull’ecosistema marino.

    L’iceberg è in un’area dell’oceano Antartico conosciuta come “vicolo degli iceberg”: di solito i grossi iceberg ci passano velocemente per dirigersi poi altrove grazie alle correnti. Questo non è successo all’iceberg A-23A: è rimasto intrappolato in una cosiddetta “colonna di Taylor”, una corrente che si forma attorno alle montagne sottomarine creando proprio una sorta di vortice che fa ruotare lentamente l’acqua in senso antiorario attorno alla cima. La montagna sottomarina su cui sta ruotando l’A-23A è larga circa 100 chilometri e alta circa mille metri.
    Non sembra possibile stabilire per quanto tempo l’iceberg rimarrà lì e quali saranno le conseguenze. I ricercatori che ne seguono la traiettoria sostengono che il fatto che si sia bloccato in acque ancora fredde ne abbia posticipato lo scioglimento, a cui solitamente vanno comunque incontro gli iceberg che si dirigono a nord, dove le acque sono più calde. Se trascorresse un periodo prolungato nel vortice, potrebbe comunque finire per sciogliersi in modo significativo a causa del movimento, e danneggiare così l’ecosistema marino della zona. Secondo alcuni studiosi è però possibile che alla fine finisca per seguire il percorso di altri grossi iceberg, come quello dell’A-68A, che nel 2020 aveva ruotato per qualche mese un po’ più a ovest rispetto a dov’è ora l’A-23A prima di liberarsi dalle correnti e dirigersi verso acque più calde, e finire per sciogliersi comunque.

    L’iceberg A-23A aveva già avuto un percorso tormentato, a partire da quando nel 1986 si era staccato da un altro iceberg, l’A-23, uno dei tre che si erano staccati quell’anno dalla piattaforma di ghiaccio Filchner-Ronne, nel mare di Weddell, in Antartide. Da allora era rimasto fermo per 34 anni.
    È piuttosto comune per gli iceberg più grandi rimanere fermi per molto tempo: il grande spessore del ghiaccio ne ostacola infatti la deriva, soprattutto nelle acque intorno alla Penisola Antartica e in quelle del mare di Weddell, che sono relativamente basse. Capita dunque che gli iceberg più grandi si incaglino, restino fermi per un po’, ruotando lievemente su loro stessi, prima di riuscire a superare le asperità del fondale e raggiungere acque più profonde.
    Nel 2020 l’A-23A ha iniziato ad allontanarsi. Alex Brearley, uno studioso a capo del gruppo di ricerca della British Antarctic Survey che ne studia i movimenti, ha detto che a dicembre, quando ha guidato una spedizione, ci è voluto un giorno intero per circumnavigarlo tutto. È talmente vasto che «sembra proprio terraferma, è l’unico modo per descriverlo», ha detto Brearley al New York Times.

    Il distaccamento degli iceberg è un processo naturale molto comune e ben noto ai ricercatori, che indirettamente viene influenzato dal cambiamento climatico e dal riscaldamento delle acque. La ricerca si occupa molto dei movimenti degli iceberg, perché conoscerne dimensioni e caratteristiche è importante per prevedere come si potrebbero muovere e verso quale direzione, soprattutto per garantire la sicurezza delle rotte commerciali vicine all’Antartide. LEGGI TUTTO

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    Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporali

    L’emissione delle ordinanze di custodia cautelare si è resa necessaria per evitare l’inquinamento probatorio, poiché uno dei caporali aveva esercitato forti pressioni sulle famiglie dei braccianti affinché ritrattassero quanto rivelato.Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporali – Nanopress.itLe vittime – 33 braccianti indiani – sarebbero stati costretti a vivere in condizioni degradanti e precarie, senza alcuna considerazione per le basilari norme igienico-sanitarie. Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporaliSono scattate le manette per i due caporali di origine indiana, accusati di aver ridotto in schiavitù 33 braccianti indiani nella provincia di Verona. Secondo quanto riportato da Ansa, la Guardia di Finanza ha arrestato i due cittadini indiani residenti a Cologna Veneta, in provincia di Verona, per reati di riduzione in schiavitù, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. I due indagati avrebbero costretto i lavoratori a vivere in condizioni precarie e degradanti, sfruttandoli nelle campagne della provincia scaligera.Le famiglie indiane erano state costrette a indebitarsi e a impegnare tutti i loro beni per pagare 17mila euro ai caporali, che in cambio avevano promesso loro il permesso di lavoro per l’ingresso e la permanenza nel territorio italiano, all’unico scopo di sfruttare i lavoratori in condizioni disumane.L’emissione delle ordinanze di custodia cautelare si è resa necessaria per evitare l’inquinamento probatorio, poiché uno dei caporali aveva esercitato forti pressioni sulle famiglie dei braccianti affinché ritrattassero quanto rivelato. I due sono stati trasferiti nel carcere di Verona Montorio. LEGGI TUTTO

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    Scontro in monopattino mentre va a lavoro: Giulia Grigore muore a 18 anni

    La vittima è stata ricoverata in condizioni gravissime al Cto di Torino, ma nella notte è sopraggiunto il decesso.Scontro in monopattino mentre va a lavoro: Giulia Grigore muore a 18 anni – Nanopress.itSulla dinamica dell’incidente, costato la vita alla 18enne di San Giusto Canavese sono in corso gli accertamenti delle forze dell’ordine.Incidente in monopattino mentre va a lavoro: Giulia Grigore muore a 18 anniNon ce l’ha fatta Giulia Grigore, la 18enne di San Giusto Canavese (Torino) rimasta vittima di un terribile incidente in monopattino. Ieri mattina, giovedì 8 agosto, la ragazza si stava recando a lavoro in un bar (dove faceva la cameriera) quando si è scontrata con un’Alfa Romeo Giulietta. L’incidente è avvenuto sulla provinciale San Giorgio-Ozegna. Alla guida della vettura c’era un ragazzo di 21 anni di Lusigliè, che si è immediatamente fermato a prestare soccorso. L’impatto con la vettura è stato violentissimo. Giulia è stata sbalzata dal monopattino e ha sfondato il parabrezza dell’auto. Le sue condizioni sono apparse subito molto gravi e i sanitari del 118 ne hanno disposto l’immediato trasferimento al Cto di Torino. Nella notte però il quadro clinico della giovane paziente si è aggravato ed è sopraggiunto il decesso. La dinamica dell’incidente è ancora in fase di indagine. Sul luogo dello scontro ci sarebbero delle telecamere, le cui immagini sono ora al vaglio degli inquirenti, che stanno cercando di ricostruire cosa sia accaduto nell’istante in cui l’auto e il monopattino si sono scontrati e a che velocità procedessero i due mezzi coinvolti nell’incidente.Il ricordo di GiuliaSulla pagina social di San Giusto Canavese, l’amministrazione comunale ha voluto ricordare Giulia Grigore. Da tempo aveva perso la mamma e, nonostante ciò, si era rimboccata le maniche e aveva iniziato a lavorare. “Nonostante le difficoltà, riusciva a mantenere quella gentilezza che la rendeva speciale agli occhi di tutti” si legge nel post.Giulia lascia il papà, il fratellino Gabriele e tanti amici, che fino a tarda sera, sono rimasti accanto a lei in ospedale, sperando in un miracolo che purtroppo non è avvenuto. LEGGI TUTTO

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    Trovata morta Oriana Marozzi, la 71enne scomparsa in provincia di Fermo

    Le ricerche erano partite dopo la segnalazione di un parente, che al rientro a casa non l’aveva più trovata.Trovata morta Oriana Marozzi, la 71enne scomparsa in provincia di Fermo – Nanopress.it (Foto da Facebook)L’anziana era uscita di casa in vestaglia e senza portare con sé documenti e telefono cellulare. Trovata morta Oriana Marozzi, la 71enne scomparsa in provincia di FermoLe ricerche sono andate avanti per tutta la notte, ma si sono concluse con il più drammatico degli epiloghi. Oriana Marozzi, la 71enne di Porto Sant’Elpidio scomparsa nella mattinata di giovedì, 8 agosto, è stata ritrovata senza vita. L’anziana era uscita di casa in vestaglia, senza documenti né telefono cellulare. Quando un parente è rientrato, non vedendola più in casa, ha allertato le forze dell’ordine.In serata sono scattate le ricerche, conclusesi questa mattina con il ritrovamento del corpo. Anche Chi l’ha visto? aveva lanciato un appello per tentare di ritrovare la donna. Un appello condiviso anche dal sindaco di Porto Sant’Elpidio, Massimiliano Ciarpella, che questa mattina ha informato i suoi concittadini del ritrovamento del corpo. LEGGI TUTTO

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    Legato con una catena, lasciato senza acqua né cibo: il cane Bruce non ce l’ha fatta

    A condividere il drammatico epilogo è stata una delle volontarie che ha tentato di strappare il cucciolo da un destino inesorabile. Legato con una catena, lasciato senza acqua né cibo: il cane Bruce non ce l’ha fatta – Nanopress.it (Foto di Teresa Salsano)Per più di un mese, Bruce è stato accudito, coccolato e nutrito, ma il suo cuore non ha retto. Le condizioni dell’animale erano troppo precarie, perché riuscisse a riprendersi.Legato con una catena e denutrito: il cane Bruce non ce l’ha fattaHa lottato con tutte le sue forze, ma le condizioni in cui era stato ritrovato erano troppo gravi perché riuscisse a farcela. Dopo poco più di un mese da quando i volontari del Canile di Cava de’ Tirreni lo hanno preso in carico, il cane Bruce non ce l’ha fatta. Il mastino era tenuto legato con una catena, senza acqua né cibo.Alcuni residenti di San Valentino Torio (Salerno), dove l’animale viveva con il padrone, hanno segnalato la vicenda. Il canile di Cava de’ Tirreni lo ha prontamente accolto, ma nonostante l’amore e le cure, il mastino non ce l’ha fatta. Sulla pagina Facebook del canile sono state condivise le foto delle condizioni terribili in cui è stato trovato l’animale, ridotto ormai a uno scheletro quando i volontari lo hanno salvato. Poi, nei giorni scorsi, una di loro ha condiviso la notizia che mai avrebbe voluto dare. Il cuore di Bruce non ha retto.Troppo gravi le condizioni in cui versava l’animale, che – nonostante la stazza – era ormai ridotto pelle e ossa. Al momento non è stato reso noto se il padrone dell’animale sia stato individuato e/o denunciato. In Italia, esistono diverse normative che vietano il maltrattamento degli animali. La Legge n. 189 del luglio 2004 dispone il divieto di maltrattamento degli animali e punisce anche l’impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate. Inoltre, la Legge n. 281 del 14 agosto 1991 stabilisce disposizioni quadro per gli animali di affezione e prevenzione del randagismo. Chiunque commetta atti di crudeltà verso gli animali domestici o d’affezione può essere punito con pene che vanno fino a 18 mesi di reclusione.  LEGGI TUTTO