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Stop ai furbetti del condominio: dal 2026 partono le nuove regole per amministratori e condomini


Potrebbe trattarsi di una rivoluzione trasversale ed eterogena sui condomini: dalla figura dell’amministratore ai pagamenti che non potranno più essere effettuati in contanti, dai morosi ai lavori. Ecco cosa prevede, in sostanza, il Ddl (Disegno di legge) presentato dalla parlamentare di Fratelli d’Italia, Elisabetta Gardini, assieme ad altri dieci firmatari.

L’obbligo della laurea

Uno dei cambiamenti più importanti si annuncia nell’ambito delle competenze: non basterà più soltanto il diploma di liceo per gli amministratori di condomini ma servirà almeno una laurea triennale in materie economiche ma anche giuridiche, scientifiche oppure tecnologiche. La stretta è stata pensata per elevare la qualità di queste figure professionali: se questa novità diventerà logicamente operativa per i nuovi amministratori qualora la proposta diventasse legge, chi non ha lauree dovrà almeno essere iscritto a collegi oppure ordini professionali in area economico o tecnica per poter continuare a svolgere quella mansione.

Le sanzioni per chi sgarra

Per questi motivi, il Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) creerà un registro dove gli amministratori in regola dovranno iscriversi e far parte di un elenco ufficiale: questo discorso vale sia per gli amministratori ma anche per i revisori contabili condominiali. Le persone che continueranno a lavorare, senza i requisiti appena descritti, rischiano multe salatissime comprese tra mille e cinquemila euro.

Solo pagamenti elettronici

Cambia la modalità di pagamento. Nel prossimo futuro saranno possibili pagamenti unicamente tramite conto corrente, bancario o postale che sia, senza più la circolazione di denaro liquido. Un altro importante cambiamento riguarda quei condomini che non pagano, dunque i morosi: se oggi l’amministratore si muove entro sei mesi, adesso questo termine dipenderà dall’approvazione del rendiconto dando un vantaggio a chi deve ancora versare il denaro.

Per tutti i condomini che presentano un numero superiore a 20 condomini, ecco che verrà nominato un revisore che avrà durata due anni e poi si dovrà cambiare con un altro (non è previsto il rinnovo): questa figura professionale servirà a certificare la correttezza del rendiconto. Importante sottolineare che per colpa dei morosi, poi, potrebbero andarci di mezzo anche i condomini in regola con i pagamenti: in un primo momento bisognerà provare a recupeare quel denaro da chi lo deve, in un secondo momento potrebbe toccare anche a tutti gli altri.

Cosa cambia sui lavori

Infine, per quanto riguarda i lavori delle parti comuni in un condominio bisognerà ottenere un certificato sulla sicurezza che sarà rilasciato da aziende specializzate rafforzando, dunque, i poteri dell’amministratore.

Quando sarà necessario intervenire con lavori straordinari, verrà utilizzato un fondo spese che dovrà vedere la luce da subito con i lavori che saranno pagati inizialmente e non, come avviene tutt’oggi, soltanto in “fase di avanzamento”.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed

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