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Ariston riscalda Piazza Affari (+3%) dopo aver riportato Riello in Italia


Apprezzamento della Borsa per Ariston che ha riportato Riello in mani italiane. Il gruppo di Fabriano ha infatti acquistato il 100% dello storico operatore veneto del settore che possiede anche il marchio Beretta. Piazza Affari ha fatto festa: il titolo Ariston Holding ha infatti chiuso la seduta di ieri mettendo a segno un balzo di quasi il 3% a quota 4,45 euro. Nell’ultimo mese la performance è stata del 23%. L’acquisizione sarà finanziata con fondi propri di Ariston, con pagamento previsto al completamento dell’operazione previsto entro la fine del primo semestre 2026. Tutte le principali strutture industriali di Riello saranno trasferite ad Ariston Group, inclusi gli stabilimenti produttivi di Legnago e Volpago in Veneto, di Torun in Polonia, e di Shanghai in Cina, il sito di assemblaggio e testing di Mississauga (Ontario, Canada) e i centri R&D di Lecco in Lombardia e Angiari (sempre in Veneto). Circa 1.150 dipendenti Riello entreranno a far parte di Ariston, con circa la metà basata in Italia. I marchi Riello e Beretta continueranno a operare in Italia e nei mercati internazionali. Ariston, si legge in una nota del gruppo presieduto da Paolo Merloni, “potrà vantare uno dei portafogli più completi del settore di sistemi di combustione e bruciatori con una significativa presenza internazionale in Europa, Nord America e Asia”. Nel 2025 Riello prevede di raggiungere 400 milioni di euro di ricavi netti e 35 milioni di ebitda rettificato. Le parti hanno concordato un enterprise value di 289 milioni.

Fondata negli anni Venti, Riello nel 2005 ha acquisito Beretta e la sua storia recente ha visto un continuo cambio di proprietà: nel 2015, Ettore Riello ha ceduto il 70% del capitale all’americana United Technologies Corporation tramite Carrier. Dopo la scissione di UTC, Carrier è rimasta proprietaria di Riello/Beretta. Poco dopo, quel 70% è diventato 100 per cento. Nel 2023, però, Carrier ha acquisito la tedesca Viessmann e quest’anno ha deciso di dismettere Riello/Beretta, mettendoli sul mercato. In corsa erano spuntati anche due colossi cinesi produttori elettrodomestici, Haier e Midea, interessati a utilizzare il gruppo italiano come piattaforma commerciale per tecnologie prodotte in Cina. Ma alla fine ha vinto Ariston.

Soddisfatti anche i sindacati che ora

chiedono di garantire “la continuità sia industriale di tutti gli stabilimenti che l’occupazione di tutti i dipendenti”. Stamattina avrà luogo al Mimit il tavolo sulla vertenza, già convocato in vista di questo passaggio.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed

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