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    Truffa ID Apple: attenzione al messaggio di addebito e al numero da chiamare. Ecco come riconoscerla

    Una nuova truffa, che ha già fatto cadere in trappola numerosi utenti, sta iniziando a diffondersi rapidamente in tutto il mondo: individuata per la prima volta negli Stati Uniti, si è propagata in breve anche in altri continenti come l’Asia e l’Europa, generando allarme un po’ ovunque.Si tratta della cosiddetta “truffa dell’ID Apple”, così ribattezzata dagli esperti di cybersicurezza per le caratteristiche con le quali è messa in atto. Tutto parte, come spesso accade in situazioni del genere, con un semplice messaggio di testo, tramite il quale l’utente viene informato di un addebito sul proprio conto derivante da un acquisto effettuato in un Apple Store utilizzando l’ID Apple della vittima: si tratta, in genere, di cifre che si aggirano tra i 200 e i 300 dollari. Immediatamente si genera nell’obiettivo di turno un senso di urgenza, dal momento che il primo timore è che colui il quale ha già violato il conto possa effettuare altre transazioni.Ed ecco che nel messaggio in cui viene comunicato il pagamento compare un numero di telefono da contattare nel caso in cui si sia trattato di un’operazione non autorizzata dal titolare. Il problema è che dall’altra parte della cornetta non c’è nessun operatore autorizzato pronto a risolvere il problema, bensì un complice della truffa: quest’ultimo avvisa la vittima che ormai il conto è compromesso, e che per mettere al riparo gli altri risparmi l’unico modo di procedere è spostarli su un altro deposito, agendo il prima possibile per impedire che i malviventi completino l’operazione di trasferimento. Inutile precisare che, seguendo le istruzioni fornite dal finto operatore, non si fa altro che agevolare i truffatori, i quali hanno il pieno controllo del conto su cui viene effettuato il passaggio di denaro. LEGGI TUTTO

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    Pacchi misteriosi con qr code recapitati a casa, occhio alla pericolosa truffa

    L’Fbi lancia l’allarme per una nuova truffa che ha iniziato pericolosamente a diffondersi a macchia d’olio negli Stati Uniti, facendo fin da subito numerose vittime. Si tratta di una variante della già celebre “brushing scam”, ovvero quella forma di raggiro nota nel settore dell’e-commerce che consiste nell’invio di pacchi non richiesti a indirizzi casuali per poi falsificare recensioni positive sui prodotti inviati.Anche in questo caso tutto parte dal recapito di un pacco misterioso, il quale reca all’esterno, ben visibile, un qr code: chi ritira la consegna sa già presumibilmente di non aspettare nulla, e la curiosità di vedere cosa si cela dietro il codice è la chiave per dare il via alla frode. La scansione, infatti, spalanca le porte ai truffatori, con il download di malware e trojan, l’apertura di siti fraudolenti o l’avvio di tentativi di phishing: l’obiettivo è quello di mettere le mani sulle informazioni sensibili e i dati bancari della vittima.Questa forma di raggiro è stata ribattezzata col nome di “qr brushing”, proprio perché nasce dalla fusione tra la “brushing scam” e il “quishing”, ovvero una tipologia di phishing basata sull’uso di codici QR malevoli. Come già accaduto per altre tipologie di frodi, è molto probabile che la vedremo approdare presto nel nostro Paese, per cui l’allerta rimane massima. Il modo migliore per proteggersi è quello di tenere traccia di eventuali spedizioni di cui siamo destinatari e quindi di comprendere al momento della consegna che ci troviamo dinanzi a un pacco non atteso.Il problema è che tante vittime, pur essendo a conoscenza di ciò, scelgono ugualmente di ritirarlo e cedono alla curiosità di scansionare il QR Code: in genere accanto al codice sono scritte delle richieste come quella di effettuare lo scan per comprendere da chi arriva il pacco o per confermare l’avvenuta consegna. Come detto, la scansione causa il download di file malevoli molto pericolosi oppure l’apertura di un portale web in apparenza affidabile, come ad esempio quello del corriere, riprodotto in modo fedele, in cui si chiede l’inserimento di dati personali. LEGGI TUTTO

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    Allarme truffa dopo la dichiarazione dei redditi: ecco l’SMS svuota conto da cancellare

    Attenzione alla nuova truffa che sta circolando nel nostro Paese. In questi ultimi giorni stanno arrivano tantissime segnalazioni, in particolar modo dal Maceratese, che denunciando falsi Sms da parte di un presunto Caf (Centro di assistenza fiscale). Nel messaggio viene richiesto di contattare tempestivamente dei numeri di telefono che poi si rivelano essere delle trappole.A lanciare l’allarme è il segretario di Federconsumatori Macerata, Lorenzo Longo. “Negli ultimi giorni, abbiamo registrato circa una cinquantina di segnalazioni complessive, distribuite tra lo sportello di Federconsumatori, la categoria Spi Cgil e il Caf Cgil. Fortunatamente, grazie anche alla prontezza e all’intervento delle operatrici del Caf, siamo riusciti a evitare che molti utenti cadessero nella trappola, prevenendo perdite economiche. Riguardo al profilo delle vittime, le segnalazioni non si limitano agli anziani; abbiamo riscontrato che anche persone adulte e giovani sono state prese di mira da questi messaggi fraudolenti”, ha dichiarato, come riportato da Corriere Adriatico.Gli Sms fraudolenti arrivano da numeri che iniziano per 893. I messaggi hanno ovviamente un tono urgente, mirano a far preoccupare i destinatari. Lo scopo è quello di indurre le vittime a contattare subito i numeri menzionati, così da spillare denaro. Gli addebiti delle telefonate, infatti, sarebbero elevatissimi. Ciò che è bene far capire è che nessuno di questi numeri è legato a un Caf o a un’associazione sindacale.I cybercriminali stanno colpendo soprattutto nel Maceratese, ma il timore è che la truffa possa estendersi altrove. LEGGI TUTTO