Vince in Veneto la Lega targata Zaia. Con 203.054 voti personali il Doge registra il record nazionale di preferenze prese a delle elezioni regionali in Italia. E manda segnali. Prima di tutto spiega che resterà per ora in consiglio regionale: «Sul mio futuro al momento non ho nessun colpo in canna – dichiara – Entrerò in Consiglio regionale da semplice consigliere, dopodiché di tutte le cose che leggo: deputato, sindaco di Venezia, presidenza dell’Eni, il Coni e chi più ne ha più ne metta, sono tutte cose che, se verranno, matureranno solo fra mesi, a ridosso dell’estate. Ma al momento assicuro che non c’è nulla. Il mio futuro è in Consiglio regionale a al servizio del partito e di Stefani».
Il messaggio a Salvini
Il secondo messaggio è per Salvini. Ossia il rilancio di modello di partito basato sul modello Csu-Cdu in Germania: un partito locale (la bavarese Csu) e uno nazionale (la Cdu) uniti in un patto federativo. Un modello evocato già due mesi fa a Pontida dal Doge, convinto che si tratta del modo migliore per dare risposta alle differenti istanze dei territori, da Nord a Sud. E che ora si impone con più forza. Del resto quella in Veneto, con il sorpasso di Fdi evitato, è la grande rivincita della “Lega del Nord”, sindacato del territorio sulla Lega “sovranista vannacciana”.
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Il modello tedesco Csu-Cdu
«Siccome noi abbiamo sempre più il problema di fare sintesi all’interno di un partito nazionale, come ce l’ha il Pd e ce l’hanno tutti, perché non pensare di adottare dei modelli che funzionano? Per esempio quello che è successo con Csu e Cdu tutto qua. Al momento non se ne sta discutendo, ma prima o poi ci toccherà discuterne» ha spiegato Zaia, che ha aggiunto: «Il paese sta cambiando pelle, va verso federalismo ed autonomia, anche se altri cercano di tirare il freno a mano. Anche in altri partiti le istanze variano a seconda della residenza geografica degli elettori. Le questioni settentrionale e meridionale non sono irrilevanti»
Leghe federate sul territorio
La linea di Zaia piace anche al segretario della Lega Lombarda Massimiliano Romeo. La sua idea è quella di «Leghe territoriali federate e non più mere diramazioni locali, capaci di dare rappresentanza e valorizzare meglio le diverse sensibilità e identità, del Nord, del Centro e del Sud» da un lato e di una «Lega nazionale che porta avanti le battaglie comuni su temi come la sicurezza, la flat tax, la libertà di espressione, il contrasto all’immigrazione illegale» dall’altro».

