La settimana scorsa lo zoo di Osaka, in Giappone, che uno degli ippopotami che ospita non è un maschio, come lo aveva sempre presentato ai visitatori, bensì una femmina. I gestori dello zoo se ne sono accorti dopo ben sette anni dall’arrivo dell’animale nella loro struttura: il motivo è che non è così immediato capire il sesso di un ippopotamo solo guardandolo.
L’ippopotamo in questione si chiama Gen-chan e vive a Osaka dal 2017. In precedenza si trovava in uno zoo messicano, Africam Safari, dove era nata. Allo zoo di Osaka avevano sempre creduto che fosse un maschio perché così gli era stata presentata da Africa Safari e inizialmente non c’era ragione di pensare che non fosse vero. I maschi di ippopotamo non hanno uno scroto e i loro testicoli non scendono al di fuori della cavità addominale; il pene inoltre rimane ritratto all’interno del corpo quando non è eretto. E anche i genitali delle femmine sono nascosti.
Gen-chan era arrivata in Giappone quando aveva 5 anni e i maschi di ippopotamo raggiungono la maturità sessuale intorno ai 7 anni e mezzo, quindi inizialmente anche il suo comportamento non dava indizi che contraddicessero lo zoo messicano.
Lo zoo di Osaka ha cominciato ad avere dei dubbi perché col passare del tempo l’animale non faceva nulla di tipicamente maschile per un ippopotamo. Una portavoce ha spiegato che tra le altre cose Gen-chan non spargeva le sue feci intorno a sé usando la coda, come fanno generalmente i maschi di ippopotamo per marcare il proprio territorio, né rivolgeva alle femmine di ippopotamo dello zoo dei richiami di accoppiamento. Inoltre gli addetti alla cura degli ippopotami non erano mai riusciti a vedere genitali maschili, per quanto di per sé questo non fosse risolutivo, perché gli ippopotami sono animali potenzialmente molto aggressivi e per questa ragione un’osservazione ravvicinata non era consigliabile.
Per dirimere i propri dubbi alla fine lo zoo ha commissionato un test genetico a un’organizzazione esterna e ha appurato che Gen-chan è una femmina. Lo zoo ha deciso di non cambiare il suo nome e ha fatto sapere che alla luce di questa esperienza d’ora in poi eseguirà controlli indipendenti sul sesso dei suoi nuovi animali per evitare che succeda di nuovo qualcosa del genere.
La conformazione dei genitali degli ippopotami da un lato e la loro aggressività dall’altro sono anche tra le ragioni per cui è parecchio difficile sterilizzare e che discendono dai 4 importati nel paese dall’Africa dal narcotrafficante Pablo Escobar, fra gli anni Settanta e Ottanta.
In Colombia gli ippopotami hanno trovato condizioni ambientali molto favorevoli, oltre a un’assenza di predatori, e per questo si sono riprodotti in gran numero e sono diventati un problema: divorano la vegetazione, tolgono spazio agli animali locali, inquinano il terreno e l’acqua, scavano sentieri nella terra, cambiano il flusso e le condizioni dei corsi d’acqua, come l’acidità e l’ossigenazione. Tra le specie che danneggiano con la loro presenza ci sono ad esempio i . Il governo colombiano ha in programma di sterilizzare 20 ippopotami entro la fine del 2024 e 40 all’anno successivamente. Le operazioni chirurgiche per farlo sono costose, oltre che complesse: ciascuna costa l’equivalente di quasi 10mila euro.
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