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In Nuova Zelanda si è spiaggiato uno dei cetacei più rari al mondo

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Sulle spiagge della provincia di Otago, in Nuova Zelanda, è stato trovato un grosso cetaceo spiaggiato che si ritiene sia una balena dai denti a pala, o mesoplodonte di Travers (Mesoplodon traversii), considerata la specie di cetacei più rara del mondo: non ne è mai stata avvistata una viva. Per confermarne l’identificazione comunque occorrerà aspettare i risultati dei test del DNA, per cui ci vorrà qualche settimana.

La balena dai denti a pala (che tecnicamente non è una balena, ma un cetaceo dello stesso sottordine dei delfini) è un mammifero che si ritiene viva principalmente nell’oceano Pacifico meridionale. Probabilmente gli individui della specie passano la maggior parte del tempo in acque profonde, per cui è particolarmente difficile incontrarne. Proprio per questo non conosciamo praticamente nulla del loro comportamento, anche se si suppone sia per molti versi simile a quello di altri cetacei di specie imparentate.

La scoperta sulla spiaggia di Otago, avvenuta vicino alla cittadina di Taieri Mouth, è ritenuta particolarmente promettente dagli scienziati perché la carcassa di cinque metri era in un buono stato di conservazione. Trevor King, il professionista che si è occupato dello spostamento del corpo dalla spiaggia a una cella frigorifera, ha detto al che l’animale doveva essere morto da molto poco quando è stata recuperata, dato che non puzzava.

La Nuova Zelanda deve occuparsi spesso di cetacei spiaggiati sulle proprie coste, e ha quindi elaborato un sistema piuttosto rapido per gestire le carcasse. Questo include la consultazione con le comunità māori, la popolazione nativa della Nuova Zelanda, che vivono nell’area in cui vengono trovate. Le balene sono animali sacri per i māori, e si possono prelevare dei campioni solo nel caso in cui la comunità dia il proprio assenso. In questo caso i campioni sono stati inviati all’Università di Auckland (la città principale del paese). Intanto le autorità neozelandesi stanno collaborando con Te Runanga o Otakou, la comunità māori che vive nella zona del ritrovamento, per decidere come gestire il corpo del cetaceo spiaggiata.

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Secondo Kirsten Young, una ricercatrice dell’Università di Exeter (in Inghilterra) che si era occupata di alcuni dei ritrovamenti precedenti, il buono stato di conservazione della balena dai denti a pala trovata a luglio potrebbe permettere di dissezionarla: sarebbe il primo caso in cui gli scienziati riescono a farlo.

Finora sono stati trovati solamente sette campioni di balena dai denti a pala, di cui quattro completi: il primo fu un frammento di mandibola inferiore trovato sull’isola di Pitt, nelle isole Chatham (vicino alla Nuova Zelanda) nel 1874. Il suo scopritore fu il naturalista Henry Travers, a cui è stata poi intitolata la specie. Sulla mandibola c’erano anche due denti rettangolari, che ricordavano le pale usate dai balenieri per separare lo strato di grasso delle balene dalla pelle.

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Negli anni Cinquanta fu trovato un frammento di cranio a White Island, sempre in Nuova Zelanda, e nel 1993 ne fu trovato un altro sull’isola Robinson Crusoe, in Cile: solo nel 2002 i tre frammenti furono riconosciuti come appartenenti alla stessa specie.

Il primo individuo intero fu trovato solo nel 2010: una femmina adulta e un cucciolo si spiaggiarono nella regione di Bay of Plenty, nel nord della Nuova Zelanda. Furono le prime balene coi denti a pala complete a essere trovate, ma furono identificate come tali solo nel 2012. Nel 2017 fu trovata un’altro individuo spiaggiato, sempre in Nuova Zelanda. In quei casi però non fu possibile studiarne approfonditamente i corpi, a causa del loro deterioramento.

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Fonte: https://www.ilpost.it/scienza/feed/


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