- La cantante esprime tutto il malessere finora provato in un monologo a Le Iene
- La 38enne, giudicata da sempre, è stanca di dare spiegazioni e sentirsi sempre sminuire
Ha vissuto un “Inferno”, proprio come il titolo del suo ultimo singolo. Anna Tatangelo si sfoga in tv. In un intenso monologo a Le Iene, dove presenta il suo disco, esprime tutto il malessere provato sinora per essere da sempre costretta a subire i giudizi della gente. “A 15 anni mi davano della vecchia, a 20 si scandalizzavano perché ho fatto un figlio con un uomo che aveva il doppio dei miei anni”, sottolinea, parlando dell’ex Gigi D’Alessio, 58 anni, da cui ha avuto Andrea, 15 anni.
“Ho passato quasi tutta la vita a giustificare la mia esistenza, a spiegare chi fossi e perché. A 15 anni mi davano della vecchia, a 20 si scandalizzavano perché ho fatto un figlio con un uomo che aveva il doppio dei miei anni. E poi perché ne ho scelto uno più giovane. I miei desideri, i miei meriti, i miei successi, se di successo Anna Tatangelo è autorizzata a parlare, sono sempre passati in secondo piano, dietro alla domanda: ‘Perché, Anna? Perché?’”, esordisce la cantante 38enne.
Anna continua: “Ho fatto scelte di libertà, ma tutti si sono sempre fermati sulla superficie. E poi scelte. Quanti di voi hanno deciso di chi innamorarsi e quando? Quanti hanno scelto di trovarsi cucita addosso dalla nascita la paura di non piacere, l’idea di non essere abbastanza per nessuno? Credo accada soprattutto a noi donne, in una società che odia ciò che non può controllare, che non capisce”.
“Persino a Mina, la più grande di tutte. Fu costretta a giustificarsi per le sue relazioni o per la sua forma fisica – prosegue la Tatangelo – Tanto da dire in un’intervista: ‘Lo so, sono grassa, ma anche Ella Fitzgerald lo è. E’ colpa mia se in questo periodo alla colonia francese preferisco il brodo dagli occhi fondi?’. Diceva di non essere mai riuscita ad abituarsi alla curiosità del pubblico, al bisogno di spiegare. Forse neppure io mi ci sono abituata. Ma tutta questa fatica e questa libertà mi hanno reso ciò che sono”.
L’artista nata a Sora infine conclude: “Oggi ho due ancore: mio figlio e la musica. Non puoi essere superficiale nell’accudire un figlio, e nemmeno in una canzone, altrimenti non sopravvive al tempo. E’ solamente a loro che eventualmente devo delle spiegazioni, ma guarda un po’. Sono gli unici due da cui non mi vengono neppure chieste”.
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