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Dottoressa aggredita durante il turno di lavoro, picchiata e strattonata: “Mi dimetto”
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che non resteranno a guardare e che sono pronti a valutare ulteriori iniziative per proteggere medici e infermieri.Dottoressa aggredita durante il turno di lavoro, picchiata e strattonata: “Mi dimetto”- Nanopress.itL’aggressione ai danni della dottoressa si è verificata presso la Guardia Medica di Uggiano La Chiesa. Dottoressa aggredita durante il turno di lavoroSpintonata, offesa e trascinata per metri dal marito di una paziente. Vittima, dell’ennesima aggressione, è una dottoressa, aggredita da un uomo che non era d’accordo sulla terapia somministrata dalla vittima alla moglie.La dottoressa ha già annunciato che sporgerà denuncia ai danni dell’aggressore e chiederà le dimissioni, restando a esercitare la sola professione di medico di base.Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che non resteranno a guardare e che sono pronti a valutare ulteriori iniziative per proteggere medici e infermieri. Nel frattempo, il sindacato dei medici ha lanciato provocazioni come la richiesta del porto d’armi per i medici, evidenziando la gravità della situazione. Gli episodi di violenza, come quello accaduto a Minervino di Lecce, stanno diventando sempre più frequenti e mettono in luce una situazione di emergenza per la sicurezza dei professionisti sanitari. LEGGI TUTTO
Esplosione in un garage a Barra (Napoli), morto un uomo: il corpo sbalzato a decine di metri di distanza
La violenta deflagrazione è costata la vita a Vincenzo Roselli, 47 anni, proprietario del garage. Al momento sono in corso le indagini per chiarire cosa abbia provocato l’esplosione e il successivo incendio. Esplosione in un garage a Barra – Nanopress.itIl corpo dell’uomo è stato trovato a una ventina di metri di distanza dal garage.Esplosione in un garage a Barra, morto un uomoUn forte boato, poi le fiamme e il corpo di un uomo sbalzato in strada. È la dinamica della violenta deflagrazione che si è registrata intorno alle 13.30 a Barra, periferia ovest di Napoli. Vincenzo Roselli, 47 anni, è stato trovato senza vita a una ventina di metri di distanza dal garage – di sua proprietà – in cui si è registrata l’esplosione. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme. Sulla dinamica e sulle cause dell’esplosione sono in corso gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Poggioreale.Esplosione a Barra – Nanopress.itSecondo una prima ricostruzione, la vittima stava lavorando su un’automobile all’interno del garage, che si trova alle spalle di via Bartolo Longo. A scoppiare potrebbe essere stato il serbatoio gpl della vettura, ma saranno gli accertamenti delle forze dell’ordine a chiarirlo con certezza. LEGGI TUTTO
Salva-Milano, passo indietro del Comune: verso l’affossamento della norma al Senato
Passo indietro del Comune milanese sul “Salva-Milano”, il disegno di legge che avrebbe dovuto far ripartire la città dopo il blocco dell’urbanistica causato dalle inchieste. “Gli elementi di novità, e purtroppo di maggiore gravità, descritti negli atti di accusa” nei confronti dell’ex dirigente Giovanni Oggioni, che è stato arrestato, “inducono questa amministrazione a non sostenere più la necessità di proseguire nell’iter di approvazione della proposta di legge cosiddetta ‘Salva Milano'”, sottolinea l’amministrazione, che considera la possibilità di costituirsi parte civile nel procedimento giudiziario. Dopo la decisione del Comune di non appoggiare il provvedimento, che ha già ottenuto il via libera definitivo alla Camera ed è fermo in commissione al Senato, il centrodestra è ora orientato ad affossare la norma. Nei prossimi giorni il relatore del provvedimento Roberto Rosso di FI convocherà una riunione di maggioranza.
La norma Salva-Milano
Fino ad oggi il Comune di Milano, compreso il sindaco Giuseppe Sala, aveva sostenuto la necessità di approvare nel più breve tempo possibile il disegno di legge. Il termine per la presentazione degli emendamenti è slittata al 12 marzo. Sul tema la politica si è divisa, soprattutto a sinistra e nel Pd. Dopo l’arresto dell’ex dirigente comunale, il provvedimento è finito ancora di più sul banco degli imputati della politica perché, da quanto emerso, alcuni degli indagati e l’ex dirigente Oggioni avrebbero fatto pressing sui parlamentari per l’approvazione della norma.
Schlein: “Non ci sono le condizioni per andare avanti”
Lo stop al Salva-Milano arriva anche dalla segreteria del Pd, Elly Schlein. “Dopo i gravi fatti emersi oggi dalla magistratura è evidente che non ci sono le condizioni per andare avanti”, ha dichiarato Schlein. “La prossima settimana ci saranno riunioni, di maggioranza e di commissioni, per valutare se e come proseguire l’iter del Salva-Milano”, precisa Roberto Rosso, senatore di Forza Italia e relatore del provvedimento. “Non commento le indagini, ma è un fatto politico che il Comune di Milano abbia tolto il suo appoggio al provvedimento”, ha aggiunto Rosso.
Pd: “Venute meno le condizioni essenziali per proseguire”
“Mi trovo in totale sintonia con quanto espresso dalla nostra segretaria nazionale Elly Schlein, non ci sono le condizioni per andare avanti sul ddl Salva Milano”, ha dichiarato Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd nel Consiglio regionale della Lombardia e responsabile nazionale dem per il diritto alla casa. “Aggiungo che ora serve un’ulteriore svolta nelle politiche espresse sia sul piano urbanistico che su quello della casa” aggiunge l’esponente dem. Opinione condivisa nel partito. “Quanto emerso oggi dalle indagini in corso – spiega il segretario di Milano metropolitana Alessandro Capelli – ci preoccupa moltissimo e cambia radicalmente il quadro su cui si è costruita la discussione negli ultimi mesi. Condividiamo con Sindaco e tutti livelli del partito che sono venute meno le condizioni essenziali per proseguire con una discussione proficua per la città sul tema Salva-Milano”. “Come Partito Democratico, insieme al Sindaco e all’intera coalizione, agiremo con orgoglio e consapevolezza, dando alla città i segnali di cambiamento e innovazione necessari” ha concluso. LEGGI TUTTOBraccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporali
L’emissione delle ordinanze di custodia cautelare si è resa necessaria per evitare l’inquinamento probatorio, poiché uno dei caporali aveva esercitato forti pressioni sulle famiglie dei braccianti affinché ritrattassero quanto rivelato.Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporali – Nanopress.itLe vittime – 33 braccianti indiani – sarebbero stati costretti a vivere in condizioni degradanti e precarie, senza alcuna considerazione per le basilari norme igienico-sanitarie. Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporaliSono scattate le manette per i due caporali di origine indiana, accusati di aver ridotto in schiavitù 33 braccianti indiani nella provincia di Verona. Secondo quanto riportato da Ansa, la Guardia di Finanza ha arrestato i due cittadini indiani residenti a Cologna Veneta, in provincia di Verona, per reati di riduzione in schiavitù, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. I due indagati avrebbero costretto i lavoratori a vivere in condizioni precarie e degradanti, sfruttandoli nelle campagne della provincia scaligera.Le famiglie indiane erano state costrette a indebitarsi e a impegnare tutti i loro beni per pagare 17mila euro ai caporali, che in cambio avevano promesso loro il permesso di lavoro per l’ingresso e la permanenza nel territorio italiano, all’unico scopo di sfruttare i lavoratori in condizioni disumane.L’emissione delle ordinanze di custodia cautelare si è resa necessaria per evitare l’inquinamento probatorio, poiché uno dei caporali aveva esercitato forti pressioni sulle famiglie dei braccianti affinché ritrattassero quanto rivelato. I due sono stati trasferiti nel carcere di Verona Montorio. LEGGI TUTTO
Vertice a Palazzo Chigi, discusso il piano di Ursula von der Leyen
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaNel corso del vertice a Palazzo Chigi tra Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini, a quanto si apprende, sarebbero state discusse le proposte contenute nella lettera della presidente della Commissione Ursula von der Leyen sul piano ReArm Europe in vista del Consiglio europeo di giovedì.In ogni caso, viene sottolineato, essendo informale quello del 6 marzo è un Consiglio europeo «preparatorio», mentre «ragionevolmente quello decisivo» dovrebbe essere il Consiglio europeo ordinario convocato per il 20 marzo.Loading…Le posizioni nella maggioranzaUn chiarimento era necessario, dopo le polemiche dei giorni scorsi e le esternazioni del leader della Lega che avevano mostrato chiaramente la presenza di (almeno) due linee sulla questione all’interno del governo. In particolare dopo l’annuncio del piano che secondo la presidente della Commissione è in grado di mobilitare 800 miliardi di euro per la difesa tra risorse nazionali, liberate dalla deroga al Patto di stabilità, e soldi freschi comunitari, reperiti dall’Ue sui mercati.Un progetto che non piace a Salvini, secondo cui «per Ursula von der Leyen gli Stati europei possono fare debito solo per armarsi» mentre negli anni scorsi – accusa – non è stato possibile «investire in sanità, in educazione e sostegno alle imprese e alle famiglie». Al contrario, per Tajani, l’iniziativa è positiva: «Bene von der Leyen: finalmente si fanno concreti passi in avanti per costruire una indispensabile difesa europea. Era il grande sogno di De Gasperi e Berlusconi. Ora bisogna realizzarlo, senza indugi, nel modo migliore possibile per rendere più forte l’Europa nel contesto di una solida alleanza con gli Stati Uniti», ha scritto il capo della dipomazia italiana su X. LEGGI TUTTO
Dottoressa aggredita durante il turno di lavoro, picchiata e strattonata: “Mi dimetto”
Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che non resteranno a guardare e che sono pronti a valutare ulteriori iniziative per proteggere medici e infermieri.Dottoressa aggredita durante il turno di lavoro, picchiata e strattonata: “Mi dimetto”- Nanopress.itL’aggressione ai danni della dottoressa si è verificata presso la Guardia Medica di Uggiano La Chiesa. Dottoressa aggredita durante il turno di lavoroSpintonata, offesa e trascinata per metri dal marito di una paziente. Vittima, dell’ennesima aggressione, è una dottoressa, aggredita da un uomo che non era d’accordo sulla terapia somministrata dalla vittima alla moglie.La dottoressa ha già annunciato che sporgerà denuncia ai danni dell’aggressore e chiederà le dimissioni, restando a esercitare la sola professione di medico di base.Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha dichiarato che non resteranno a guardare e che sono pronti a valutare ulteriori iniziative per proteggere medici e infermieri. Nel frattempo, il sindacato dei medici ha lanciato provocazioni come la richiesta del porto d’armi per i medici, evidenziando la gravità della situazione. Gli episodi di violenza, come quello accaduto a Minervino di Lecce, stanno diventando sempre più frequenti e mettono in luce una situazione di emergenza per la sicurezza dei professionisti sanitari. LEGGI TUTTO
Esplosione in un garage a Barra (Napoli), morto un uomo: il corpo sbalzato a decine di metri di distanza
La violenta deflagrazione è costata la vita a Vincenzo Roselli, 47 anni, proprietario del garage. Al momento sono in corso le indagini per chiarire cosa abbia provocato l’esplosione e il successivo incendio. Esplosione in un garage a Barra – Nanopress.itIl corpo dell’uomo è stato trovato a una ventina di metri di distanza dal garage.Esplosione in un garage a Barra, morto un uomoUn forte boato, poi le fiamme e il corpo di un uomo sbalzato in strada. È la dinamica della violenta deflagrazione che si è registrata intorno alle 13.30 a Barra, periferia ovest di Napoli. Vincenzo Roselli, 47 anni, è stato trovato senza vita a una ventina di metri di distanza dal garage – di sua proprietà – in cui si è registrata l’esplosione. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, che hanno spento le fiamme. Sulla dinamica e sulle cause dell’esplosione sono in corso gli accertamenti dei carabinieri della compagnia di Poggioreale.Esplosione a Barra – Nanopress.itSecondo una prima ricostruzione, la vittima stava lavorando su un’automobile all’interno del garage, che si trova alle spalle di via Bartolo Longo. A scoppiare potrebbe essere stato il serbatoio gpl della vettura, ma saranno gli accertamenti delle forze dell’ordine a chiarirlo con certezza. LEGGI TUTTO