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Meloni: l’Europa che vuole iperegolamentare tutto non sopravviverà, serve nuova visione. No a rappresaglie sui dazi
Prezzi troppo alti energia, misure immediateI prezzi «troppo alti» dell’energia richiedono, secondo Meloni, «misure immediate e strutturali» anche con «misure a lungo termine. La riforma del mercato elettrico europeo è un importante passo avanti per un mercato più resiliente e flessibile e in grado di dare stabilità. È fondamentale assicurare una attuazione veloce». L’Italia «si è candidata come hub di approvvigionamento e distribuzione per far incontrare l’offerta del continente africano e l’Europa anche attraverso il Piano Mattei».Ridurre del 25% tutti gli oneri amministrativi, 35% per Pmi«Sosteniamo l’azione di semplificazione avviata dalla Commissione europea con i pacchetti Omnibus, il primo dei quali è stato presentato pochi giorni fa ed è dedicato alla semplificazione delle regole di rendicontazione e due diligence per la sostenibilità. Siamo però convinti che l’azione di semplificazione non debba arrivare solo a valle, ma intervenire a monte, in tutte le nuove proposte di legislazione europea. Condivideremo per questo l’invito alla Commissione, e con lei ai co-legislatori, a lavorare per raggiungere l’obiettivo di ridurre il costo di tutti gli oneri amministrativi almeno del 25% per tutti, e almeno del 35% per le piccole e medie imprese».No a un Green Deal con un nome diverso«Continueremo ad insistere per una politica industriale efficace, che sappia combinare gli obiettivi ambientali con la competitività, rinunciando agli eccessi ideologici che abbiamo purtroppo visto e denunciato in passato. Il Clean Industrial Deal, presentato dalla Commissione, va in questa direzione. Sia chiaro che intendiamo impedire un nuovo Green Deal con nome diverso». Meloni, nel corso delle sue comunicazioni in aula al Senato in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 marzo. è perentoria. «Chiediamo azioni concrete: il settore auto non può essere abbandonato al proprio destino, per questo abbiamo presentato un paper con la Repubblica Ceca, anche grazie a questo nostro lavoro la Commissione ha presentato un piano di lavoro per settore il automotive, con una prima soluzione per il tema delle multe ai produttori non in linea con gli obiettivi (fissati dal Green Deal, ndr)». «Lavoriamo – garantisce Meloni – perché questi temi siano anche nelle conclusioni del prossimo Consiglio, occorrerà insistere perché venga applicato realmente il principio della neutralità tecnologica».Siamo a fianco Kiev, maggioranza su stessa linea“Sosteniamo gli sforzi del presidente Donald Trump” per una soluzione della guerra in Ucraina, dice la presidente del Consiglio. «Il sostegno al popolo ucraino non è mai stato in discussione», «lo facemmo senza tentennamenti» quando scoppiò la guerra «e a distanza di oltre tre anni quella scelta è rimasta immutata, non solo per Fratelli d’Italia, ma per l’intera coalizione di governo, questo impegno lo rivendichiamo davanti al mondo, siamo una nazione che rispetta i propri impegni internazionali e proprio per questo il suo parere conta». Quanto all’invio di truppe in Ucraina «non è mai stato all’ordine del giorno» e quella di Gran Bretagna e Francia «è una proposta molto complessa, rischiosa e poco efficace».Usa-Ue, chi scava solco indebolisce intero Occidente«Chi ripete ossessivamente che l’Italia dovrebbe scegliere tra Europa e Usa, lo fa strumentalmente per ragioni di polemica domestica o perché non si è accorto che la campagna elettorale americana è finita dando a Donald Trump il mandato di guidare gli Stati Uniti e di conseguenza ai suoi partner europei di fare i conti con questa America. Chi per ragioni ideologiche alimenta una narrazione diversa tentando di scavare un solco tra le due sponde dell’Atlantico non fa che indebolire l’intero Occidente a beneficio di ben altri attori», osserva Meloni. «Noi crediamo che l’Italia debba spendere le sue energie per costruire ponti e non per solchi eppure in uno scenario tutt’altro che facile può fare la sua parte così come riteniamo che l’Italia debba lavorare dialogando con i propri partner a proposte efficaci per la costruzione di una pace giusta e duratura e non ci interessa il protagonismo delle parole, ci interessa il protagonismo dei fatti, significa anche che il ruolo dell’Italia non è quello di seguire acriticamente i partner europei piuttosto che i partner americani, ma al contrario quello di offrire il suo franco punto di vista e, se necessario, segnalare anche il suo dissenso perché la posta in gioco è troppo alta e questo fa una nazione seria». LEGGI TUTTO
Bambino scomparso a Locorotondo: il piccolo Domenico ha percorso 5 chilometri, ma nessuno lo ha visto
Il lieto fine di quello che poteva diventare l’ennesimo caso di cronaca nera lascia ancora tanti dubbi da chiarire, sui quali stanno cercando di fare luce i carabinieri di Locorotondo, la località in provincia di Bari dove, martedì mattina, è scomparso il piccolo Domenico. Bambino scomparso a Locorotondo: il piccolo Domenico ha percorso 5 chilometri, ma nessuno lo ha visto – Nanopress.it (Foto da Paese Vivrai)Il bambino, due anni ancora da compiere, è stato ritrovato intorno alle 19, quando il titolare di una serigrafia lo ha notato in strada e ha immediatamente lanciato l’allarme.Bambino scomparso a Locorotondo: il piccolo Domenico è stato ritrovatoCosa sia accaduto tra le 11 di martedì 30 luglio e le 19 di quello stesso giorno saranno le indagini dei carabinieri di Locorotondo a chiarirlo. Quel che è certo è che un bambino di quasi due anni, il piccolo Domenico, è scomparso mentre giocava nello spazio antistante la sua abitazione, una villetta immersa nel verde delle campagne baresi. Quando la mamma si è accorta della sua scomparsa, ha immediatamente lanciato l’allarme.Le ricerche sono partite subito. Volontari e forze dell’ordine hanno battuto la zona palmo a palmo, finché il titolare di una serigrafia (a cinque chilometri da Locorotondo) non ha notato il piccolo Domenico rannicchiato sotto un albero, e ha immediatamente contattato le forze dell’ordine. Il piccolo era impaurito e visibilmente scosso, ma le sue condizioni generali sono state giudicate buone. Ecco come è stato ritrovato il bambino di Locorotondo.Un vero miracolo.Dario Baccaro Eroe.@Quirinale queste sono medaglie al valore da dare. pic.twitter.com/TQp5lJ26xk— Donnie Brasco (@Si_Si_come_no) July 31, 2024 È stato trasferito in ospedale per medicare una piccola ferita alla testa e per accertarne lo stato di salute. Dopo i controlli del caso, il piccolo ha fatto ritorno a casa, dalla mamma, dal papà e dai tre fratellini, che hanno vissuto ore di angoscia nell’attesa di ritrovarlo.I dubbi degli inquirentiSulla scomparsa e sul ritrovamento del piccolo Domenico è stata quindi aperta un’indagine. Quando è stato ritrovato, il bambino era a circa cinque chilometri da casa. Quello che si chiede chi indaga è come abbia fatto un bambino così piccolo a percorrere una distanza tanto lunga senza essere visto da nessuno, dato che avrebbe percorso un’arteria stradale piuttosto trafficata. Un’altra domanda a cui rispondere è come si sia procurato la ferita alla testa. Il sindaco di Locorotondo ha precisato che saranno le forze dell’ordine a chiarire cosa sia accaduto in quelle 7/8 ore tra la scomparsa e il ritrovamento del piccolo Domenico. “Ora è tempo di festeggiare”, ha detto il primo cittadino.Anche il papà del bambino ci ha tenuto a ringraziare tutti coloro che si sono adoperati per le ricerche del figlio. Ai microfoni dei giornalisti, visibilmente commosso, l’uomo ha affidato le prime parole che è riuscito a mettere insieme dopo il grande spavento: “Non finirò mai di esservi grato”, ha detto, rivolgendosi a quanti si sono adoperati nelle ricerche. LEGGI TUTTO
Decreti, ecco cos’è il Milleproroghe: 25 anni di testi extralarge e assalti alla diligenza
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaLa consueta battaglia finale a colpi di emendamenti. È quella che anche quest’anno è scoppiata al Senato sul decreto Milleproroghe, con una tensione via via sempre più alta soprattutto sul terreno del fisco (ma non solo) tra la maggioranza e le opposizioni, ma anche all’interno dello stesso centrodestra. Non si tratta di un inedito. Nei suoi 25 anni di vita, il “Milleproroghe”, approvato sostanzialmente per la prima volta nel 2001, è diventato il veicolo legislativo, dopo la legge di bilancio, più frequentemente al centro di assalti alla diligenza di deputati e senatori, ma anche quello più utilizzato dai governi di turno per provare a sistemare in extremis varie emergenze o questioni rimaste in sospeso. Basti pensare al decreto del 2019 (poi convertito in legge nel 2020), con il quale il governo dell’epoca è intervenuto sul tema della concessione autostradale ad Atlantia. Ma il ricorso a questo tipo di norme è stato a più riprese collocato da costituzionalisti e “addetti ai lavori” tra gli abusi della decretazione. Dl sfuggiti in alcuni casi anche ai criteri imposti dalla nostra Costituzione su «necessità» e «urgenza». Non a caso nel 2012 la Corte costituzionale ha precisato che i decreti “Milleproroghe” sono legittimi solo se servono a prorogare la scadenza di misure urgenti e imminenti.Che cos’è il decreto MilleprorogheCon il termine “Milleproroghe” viene denominato un decreto legge che il governo di turno vara solitamente una volta all’anno. Questo Dl prevede il rinvio di scadenze o dell’entrata in vigore di alcune disposizioni il cui mancato rispetto potrebbe provocare gravi problemi per cittadini, imprese e istituzioni. La funzione del decreto è quindi quella di affrontare con un unico atto una serie di termini che altrimenti dovrebbero essere trattati e risolti separatamente. Come tutti i decreti, anche questo tipo di Dl deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore.Loading…Dal 2001 un appuntamento annuale, con qualche eccezioneLeggi di conversione di Dl in questo formato (varati molto spesso a dicembre) vengono di fatto approvate dal 2001 una volta all’anno. Con qualche eccezione: il 2003, il 2004 ed il 2006, quando i Milleproroghe varati sono stati due. Nel 2017 e nel 2019, invece, non ne è stato pubblicato nessuno. Nel 2018 il decreto è stato varato a luglio. Secondo una parte della “letteratura” in materia, norme assimilabili al Milleproroghe erano da considerare già presenti in alcuni testi degli anni Novanta.Abusi e misure settorialiNel corso degli anni i settori di intervento di questo strumento sono diventati sempre più vasti, portando, secondo molti costituzionalisti, anche a più di un “abuso”. Nel decreto per il 2023, ad esempio, si autorizzava l’erogazione delle risorse di un fondo da 10 milioni di euro attivato dalla legge di bilancio per il 2022 in favore dei proprietari di abitazioni non utilizzabili a causa dell’occupazione abusiva. Con il decreto del 2019, convertito in legge nel 2020, è stato previsto un intervento sul tema della concessione autostradale ad Atlantia. Il decreto per il 2023 ha invece disposto l’ennesimo rinvio sull’adeguamento dell’Italia alla cosiddetta direttiva Bolkestein (che prevede che i servizi pubblici e le concessioni siano affidati a privati solo per mezzo di una gara pubblica). Il Milleproroghe, insomma, è stato sovente utilizzato per intervenire in settori anche molto diversi il cui unico elemento comune era la necessità di rinviare le scadenze. Per questo motivo in varie occasioni si è parlato di un atto “omnibus”, una norma cioè dal contenuto estremamente eterogeneo.Decreti in formato «extra-large»L’appesantimento dei testi è confermato anche dal numero di articoli dei vari Milleproroghe varati. Il picco si è registrato nel 2020 con 82 articoli, mentre il primo Dl, quello del 2001, ne conteneva solo 9. Negli ultimi anni questi decreti, almeno in partenza, sono tornati ad alleggerirsi, anche se non del tutto. Nel 2021 il Milleproroghe contava 37 articoli, nel 2022 si è risaliti a 49 e nel 2023 l’asticella si è fermata a quota 46. L’ultimo Milleproroghe (per il 2025), al momento del varo presentava 21 articoli. A ingrossare ulteriormente gli articolati ci ha poi pensato, a colpi di emendamenti, il Parlamento durante la fase di conversione in legge. Soltanto per i due Milleproroghe approvati dalle Camere a inizio 2023 e 2024 sono stati approvati 241 ritocchi (tutti in prima lettura): 162 nel primo caso e 79 nel secondo. LEGGI TUTTO
Como, 17enne si tuffa nel lago e non riemerge, recuperato dopo 20 minuti: non ce l’ha fatta
L’adolescente è deceduto questa mattina all’ospedale Sant’Anna di Como, nonostante i tentativi dei medici di salvarlo con l’ECMO, l’Ossigenazione Extracorporea a Membrana. Vigili del fuoco – Nanopress.itIl ragazzo si era tuffato intorno alle 21 da un pontile del porto di via Geno mentre si trovava con il fratello e alcuni amici. Tragedia al lago di ComoUn tuffo serale tra le acque del lago di Como è costato la vita a un ragazzo di appena 17 anni di origini turche.Nella serata di venerdì, 27 maggio, il ragazzo si è tuffato da un pontile del porto di via Geno, ma da quelle acque non è più riemerso.Il fratello e gli amici che erano con lui hanno quindi lanciato l’allarme. Sul posto è giunta una squadra di vigili del fuoco, che hanno estratto il corpo del ragazzo dalle acque del lago, mentre si attendeva l’arrivo dei sommozzatori.Trasferito d’urgenza all’ospedale Sant’Anna di Como, questa mattina è giunta la notizia del suo decesso.I medici hanno tentato di tutto per salvarlo, senza riuscirci. I sanitario del capoluogo loriano hanno sottoposto il ragazzo all’ECMO, la procedura di Ossigenazione Extracorporea a Membrana, ma neppure questo è bastato a salvargli la vita.Il fratello del ragazzo, che ha assistito alla scena, ha accusato un malore durante le operazioni di soccorso. LEGGI TUTTO
Bimba di un anno precipita dal balcone, salvata da una pianta
La piccola è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata con l’elisoccorso all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove è stata ricoverata in codice rosso nel reparto di Chirurgia pediatrica.Bimba di un anno precipita dal balcone – Nanopress.itSul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine per accertare la dinamica esatta dell’incidente.Bimba di un anno precipita dal balcone, salvata da una piantaDrammatico incidente questa mattina, intorno alle 10,30 a Ottana, provincia di Nuoro. Una bambina di un anno è caduta dal balcone della sua abitazione precipitando da un’altezza di nove metri. La piccola è stata soccorsa dal personale del 118 e trasportata con l’elisoccorso all’ospedale Brotzu di Cagliari, dove è stata ricoverata in codice rosso nel reparto di Chirurgia pediatrica. Stando a quanto riferisce l’Ansa, la piccola non sarebbe in pericolo di vita. La caduta è stata attenuata da una pianta di bouganville presente sotto l’abitazione. Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine per accertare la dinamica esatta dell’incidente.Nella giornata di giovedì, 30 maggio, un altro incidente simile si è registrato a Costa Masnaga, provincia di Lecco. Una bambina di 3 anni è precipitata dal secondo piano della sua abitazione. Stando alla ricostruzione dei fatti, la piccola era stata lasciata solo in casa dal papà, sceso a prendere gli altri due figli alla fermata del bus sotto casa. La mamma era al lavoro. La bambina è uscita sul balcone e si è sporta, precipitando per diversi metri. Trasportata con l’elisoccorso all’ospedale di Bergamo, al momento non si hanno ulteriori aggiornamenti sulle sue condizioni di salute. Sulla vicenda sono in corso le indagini dei carabinieri di Lecco. LEGGI TUTTO