IN EVIDENZA

Regionali 2025, Veneto al voto il 23-24 novembre
Regionali 2025, Veneto al voto il 23-24 novembre | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO






Caso Report, le polemiche sul Garante della privacy
Caso Report, le polemiche sul Garante della privacy | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO






Toscana, la nuova Giunta di Giani: c’è anche la «delega alla felicità»
Ascolta la versione audio dell’articoloUna Giunta pluralista grazie «all’equilibrio fra le deleghe» e a «un forte investimento sui giovani». Ha detto così Eugenio Giani, entrato in carica – per la seconda volta – come presidente della Regione Toscana.Le deleghe di GianiUna squadra di otto assessori, già presentata qualche giorno fa. Adesso, però, è chiaro quali saranno tutte le loro competenze. «La prima seduta è stata molto positiva – ha aggiunto Giani – siamo compatti e motivati».Loading…Il presidente avrà le deleghe a bilancio, personale, partecipate, sport ed energia. Il sottosegretario alla presidenza, Bernard Dika, gestirà i rapporti con il Consiglio regionale e il supporto alle deleghe del presidente.Otto assessoriAlla vicepresidente Mia Diop, del Partito democratico, vanno le deleghe a cooperazione internazionale, pace, attività di partecipazione, legalità. Monia Monni (Pd) sarà assessora alla sanità e sociale. Leonardo Marras (Pd) avrà la delega all’economia comprendente attività industriali, artigianali, agricole, cave, terme e turismo.Per Alessandra Nardini, scuola, casa, immigrazione e accoglienza e cultura della memoria. Filippo Boni (Pd) sarà assessore a urbanistica, infrastrutture e trasporti. LEGGI TUTTO






Ponte sullo stretto, nuovo stop da Corte dei conti ad atto aggiuntivo
La Corte dei Conti “non ha ammesso al visto” il terzo atto aggiuntivo della convenzione tra il ministero dei Trasporti e la Società Stretto di Messina che regola i rapporti tra la stessa società Stretto di Messina in quanto concessionaria delle opere per il Ponte sullo Stretto e il Mit, come amministrazione concedente e vigilante. Lo annuncia la stessa magistratura contabile in una nota precisando che “le motivazioni, in corso di stesura, saranno rese note entro trenta giorni, con apposita Deliberazione”.
Salvini: “Nessuna sorpresa”
“Nessuna sorpresa: è l’inevitabile conseguenza del primo stop della Corte dei Conti. I nostri esperti sono già al lavoro per chiarire tutti i punti. Resto assolutamente determinato e fiducioso”. Così il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, commentando in una nota l’intervento della Corte dei Conti sul Ponte sullo Stretto.
La nota
“La Sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti, all’esito della Camera di consiglio seguita all’adunanza di oggi, 17 novembre 2025, – si legge in una nota – non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione il decreto dell’1 agosto 2025, n. 190, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, adottato ai sensi dell’articolo 2, comma 8, del decreto-legge 31 marzo 2023, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2023, n. 58, recante ‘Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria’. Approvazione III Atto aggiuntivo alla convenzione del 30 dicembre 2003, n. 3077, fra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la società Stretto di Messina spa”. L’atto aggiuntivo in questione è strettamente interconnesso con la delibera di agosto del Cipess che riguardava l’assegnazione delle risorse e l’approvazione del progetto esecutivo del Ponte sullo Stretto e alla quale la Corte dei Conti aveva già negato il visto di legittimità a fine ottobre scorso. LEGGI TUTTO






Sardegna, la Consulta annulla la decadenza di Todde: resta presidente
Ascolta la versione audio dell’articoloAlessandra Todde resta presidente della Regione Sardegna. Sulla vicenda che riguarda la decadenza della governatrice della Sardegna c’è ora una schiarita. E arriva con la sentenza numero 148 della Corte costituzionale secondo cui «ha esorbitato dai propri poteri, cagionando una menomazione delle attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Sardegna, il collegio regionale di garanzia elettorale pronunciandosi sulla decadenza della presidente della Regione Sardegna in ipotesi non previste dalla legge come cause di ineleggibilità». Al centro dell’ordinanza ingiunzione, trasmessa poi al Consiglio regionale, c’erano presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese e nella nomina del mandatario.I rilievi dei giudiciI giudici della Consulta hanno rilevato che i Collegi regionali di garanzia elettorale, «istituiti dalla legge numero 515 del 1993 per esercitare il controllo sulle spese della campagna elettorale dei candidati per le elezioni politiche dei due rami del Parlamento – controllo poi esteso dalla legge numero 43 del 1995 alla elezione dei Consigli regionali nelle Regioni a statuto ordinario – sono organi dello Stato che operano in condizioni di indipendenza al fine di garantire la genuinità e l’autenticità del formarsi della volontà del corpo elettorale, in una con la libertà di voto degli elettori».Loading…Sistema anche in SardegnaIl sistema di controllo, affidato a tali organi, è operante anche nella Regione Sardegna per effetto di una scelta del legislatore. La Corte ha poi evidenziato «che le pur gravi fattispecie contestate alla Presidente eletta (tra le quali, la mancata nomina di un «mandatario elettorale», avente il compito di raccogliere i fondi della campagna elettorale, e la produzione una dichiarazione sulle spese sostenute, con relativo rendiconto, caratterizzata da diverse non conformità rispetto alle previsioni di legge) non sono riconducibili a quelle che, in modo esplicito, la legge numero 515 del 1993 ha selezionato come ipotesi di ineleggibilità e, quindi, di decadenza». Con il risultato che «nell’imporre la decadenza al Consiglio regionale, sulla base dei fatti così accertati, il Collegio di garanzia elettorale ha, pertanto, esorbitato dai propri poteri». Poi anche la precisazione che rimane impregiudicata la questione relativa alla possibilità di riqualificazione dei fatti, che è rimessa al giudice civile, competente per il giudizio di opposizione all’ordinanza-ingiunzione. In questo caso l’ordinanza ha formato oggetto del giudizio civile promosso da Todde dinanzi al Tribunale di Cagliari, che l’ha confermata, quanto alla sanzione pecuniaria irrogata, il 28 maggio scorso.Con la sentenza depositata, la Corte ha anche dichiarato inammissibile il conflitto promosso dalla stessa Regione Sardegna nei confronti dello Stato sulla sentenza di rigetto del tribunale di Cagliari.La reazione di Todde«Ho appreso da Bruxelles la notizia della sentenza della Corte Costituzionale mentre presiedevo il Forum delle regioni insulari europee – dice Alessandra Todde -. La Consulta ha riconosciuto che il Collegio di garanzia elettorale ha esorbitato dai propri poteri, pronunciandosi sulla mia decadenza in ipotesi non previste dalla legge come cause di ineleggibilità, e ha quindi menomato le attribuzioni costituzionalmente garantite alla Regione Sardegna». LEGGI TUTTO



