IN EVIDENZA
Sì definitivo della Camera al Decreto sulla responsabilità erariale: è legge
Ascolta la versione audio dell’articoloVia libera definitivo alla Camera sulla responsabilità erariale. I sì sono stati 140, 68 gli astenuti, tra cui il Pd, e 33 i contrari. Il provvedimento ponte, già approvato dal Senato, è legge. Dopo il disco verde da parte dell’Aula del Senato, senza modifiche, al Dl che differisce dal 30 aprile al 31 dicembre 2025, il termine relativo alla disposizione che limita la responsabilità erariale dei funzionari pubblici ai danni cagionati dalle sole condotte poste in essere con dolo; uno ’scudo’ che riguarda i danni cagionati da comportamenti attivi ad esclusione quindi di quelli derivanti da omissione o inerzia. La misura prevede inoltre l’applicazione retroattiva della disciplina per atti commessi nel periodo tra il 30 aprile e il 12 maggio. Al Senato i gruppi di maggioranza si sono espressi a favore mentre i gruppi di Iv, Avs, M5S e Pd avevano dichiarato voto di astensione. La norma, di natura temporanea, mira a ridurre la “paura della firma” tra i funzionari pubblici, incentivando l’azione e riducendo il rischio legato alle omissioni.Che cos’è la responsabilità erarialeIl Decreto legge sulla responsabilità erariale è un provvedimento normativo italiano che riguarda la responsabilità dei dipendenti pubblici e degli amministratori per danni arrecati all’erario, cioè al bilancio dello Stato o di enti pubblici. Nel contesto giuridico italiano, la responsabilità erariale è una forma di responsabilità civile speciale che si applica quando un soggetto, nell’esercizio di funzioni pubbliche, provoca un danno economico alla pubblica amministrazione per colpa o dolo. A giudicare su queste questioni è la Corte dei conti. Negli ultimi anni, in particolare con il DL n. 76/2020 (il cosiddetto Decreto semplificazioni), sono stati introdotti importanti limiti e modifiche temporanee alla responsabilità erariale, soprattutto con l’obiettivo di favorire l’azione amministrativa e ridurre il “timore della firma” da parte dei dirigenti pubblici.Loading…Cosa cambia concretamenteCon la modifica al provvedimento normativo è prevista una responsabilità limitata al dolo: i dirigenti e funzionari pubblici non rispondono più per colpa grave, ma solo se agiscono con intenzione diretta di causare danno. In caso di omissioni o inerzia, la responsabilità erariale resta estesa anche alla colpa grave, oltre che al dolo. LEGGI TUTTO
Gabriele Albertini, l’ex sindaco di Milano compie 75 anni: la sua storia politica. FOTO
È stato imprenditore nel settore dell’alluminio e presidente di Federmeccanica. Nel 1997 è diventato primo cittadino di Milano per il Polo delle Libertà, incarico che ha conservato per due mandati. Europarlamentare per due legislature, nel 2013 si è candidato per la Regione Lombardia arrivando quarto LEGGI TUTTO
Meloni: “Buoni rapporti con Usa anche quando in disaccordo”
I rapporti tra Italia e Usa? Sono all’insegna della “lealtà, del rispetto reciproco” e “della consapevolezza che la forza dell’uno è quella dell’altro”. A dirlo è la premier Giorgia Meloni nel suo intervento a Villa Taverna, in vista della festa dell’Indipendenza Usa – che si celebrerà il 4 luglio-. La “compattezza dell’Occidente” che questo buon rapporto può agevolare è “un bene”, “a maggior ragione anche quando il nostro punto di vista non dovesse essere coincidente”, ha sottolineato la presidente del Consiglio.
Meloni: “Italia e Usa oggi su tanti dossier parlano stessa lingua”
Poi la premier ha ricordato che “Italia e Usa oggi su tanti dossier parlano la stessa lingua, è un elemento molto positivo nel complesso quadro internazionale che stiamo affrontando, è un bene per i nostri rapporti ma anche per la forza, l’unità la compattezza dell’occidente, imprescindibile per affrontare tutte le grandi sfide del nostro tempo”. Italia e Stati Uniti “sono nazioni sorelle”, ha sottolineato ancora la premier, precisando che, “con il presidente Donald Trump, abbiamo sempre ricordato questo legame straordinario e unico, un punto di partenza per rendere questo legame ancora più forte”.
Ambasciatore Fertitta:”Adoro il nostro rapporto con l’Italia”
A sottolineare i forti legami tra Roma e Washington, anche l’ambasciatore americano nella Capitale, Tilman Fertitta: “Adoro il nostro rapporto con l’Italia. Il rapporto con Meloni, Tajani e Salvini è davvero fantastico. Li ho conosciuti tutti molto bene ed è semplicemente incredibile quanto i nostri Paesi siano intrecciati e quanto lavoriamo insieme e ci sosteniamo a vicenda”. “L’Italia può sempre contare sugli Stati Uniti – ha aggiunto – e gli Stati Uniti possono sempre contare sull’Italia”.Approfondimento
Tra difesa e dazi: l’Italia sul doppio fronte dell’Atlantico LEGGI TUTTOPerché ora Zelensky può vincere
La guerra al tiranno nel 2022 e la resistenza nazionale Ucraina potrebbero essere un’occasione rivoluzionaria: l’Occidente potrebbe scendere dalla boria ideologica maturata dal secondo dopoguerra e pensare. Ma la vanagloria europea sull’unità trovata per sempre, sul glorioso anelito di democrazia che cambierà un mondo post Putin, può mettere a tacere tutte le scomode verità rivelate dal conflitto. Invece essere testimoni, come capita a me, di un Paese perennemente in guerra ma che aborre la guerra come ogni democrazia, è istruttivo, e suggerisce sincerità spietata. Vedersi piovere missili in testa, vivere in un Paese democratico e prospero in cui sono stati fatti almeno duemila morti in pochi anni con attacchi terroristici, e a cui sono state sferrate guerre da ogni parte, induce oggi tuttavia un pensiero ottimista: le piccole nazioni legate alla loro storia, alla loro cultura, ai loro eroi e libri, hanno una forza di resistenza straordinaria. L’Ucraina può vincere nonostante lo strazio. Zelensky, una specie di Isaac Babel post litteram, ebreo e cosacco, ce la può fare come Golda Meir o altri leader ebreo-ucraini scampati e combattenti. Certo lo sa anche lui dalla storia: non ci sarà aiuto sostanziale, nessun «arrivano i nostri», la solitudine è una lezione che da ebreo ha imparato, ma ha dalla sua la verità, come Israele. Putin è rimasto shoccato perchè aveva disegnato una realtà geopolitica inesistente, dove gli Ucraini erano Russi. Ma gli Ucraini non sono Russi, anzi hanno sempre cercato nessi a Occidente, nel bene e nel male, per sottrarsi alla Russia. Adesso la cultura europea per cui il nazionalismo era definitivamente infangato dal passato, deve capire che lo stato nazionale è portatore di libertà, non è nazifascista. Lo è invece l’imperialismo, che genera i mali attribuiti al nazionalismo. Gli esseri umani liberi combattono per la loro collettività coi loro eroi e le loro tradizioni, e le istituzioni – anche l’Ue! – devono rispettarli per sempre. Devono anche espellere senza pietà la stupida «cancel culture». C’è di più: durante la guerra abbiamo visto le teorie di genere in crisi, gli uomini sono rimasti a combattere, le mamme hanno preso per mano i bambini, e li hanno portati in salvo. Per aiutare la donna a essere libera e madre ci vuole oggi la magnifica ripresa di un femminismo deidelogizzato. Liberalismo, nazionalismo, tradizione, devono andare insieme, l’Europa deve separarsi dal linguaggio, la retorica socialista del sogno postbellico. La guerra è un altro testo da rileggere. I segnali di fumo pacifisti non fermano la cavalleria, e invece Putin va fermato. Qui, in Israele, il Paese non sopravviverebbe un giorno, se non sapesse vincere le guerre, se non coltivasse il valore. Ce ne vuole per resistere al rischio della vita dei propri figli. E non sopravviverebbe se i conservatori e liberal non combattessero insieme al bisogno. Beato il Paese che apprezza compatto i suoi eroi, non quello che non ne ha bisogno. Infine: i turchi, spiegava Bernard Lewis, non capivano che i cannoni troppo a prua sulle navi, col rinculo le rendevano instabili. Così furono affondati. Noi dobbiamo spostare i cannoni della democrazia, altrimenti l’impero europeo della libertà può andare in pezzi come quello ottomano. LEGGI TUTTO
Meloni: lo Ius Scholae non è nel programma di governo
Meloni: lo Ius Scholae non è nel programma di governo | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Sì definitivo della Camera al Decreto sulla responsabilità erariale: è legge
Ascolta la versione audio dell’articoloVia libera definitivo alla Camera sulla responsabilità erariale. I sì sono stati 140, 68 gli astenuti, tra cui il Pd, e 33 i contrari. Il provvedimento ponte, già approvato dal Senato, è legge. Dopo il disco verde da parte dell’Aula del Senato, senza modifiche, al Dl che differisce dal 30 aprile al 31 dicembre 2025, il termine relativo alla disposizione che limita la responsabilità erariale dei funzionari pubblici ai danni cagionati dalle sole condotte poste in essere con dolo; uno ’scudo’ che riguarda i danni cagionati da comportamenti attivi ad esclusione quindi di quelli derivanti da omissione o inerzia. La misura prevede inoltre l’applicazione retroattiva della disciplina per atti commessi nel periodo tra il 30 aprile e il 12 maggio. Al Senato i gruppi di maggioranza si sono espressi a favore mentre i gruppi di Iv, Avs, M5S e Pd avevano dichiarato voto di astensione. La norma, di natura temporanea, mira a ridurre la “paura della firma” tra i funzionari pubblici, incentivando l’azione e riducendo il rischio legato alle omissioni.Che cos’è la responsabilità erarialeIl Decreto legge sulla responsabilità erariale è un provvedimento normativo italiano che riguarda la responsabilità dei dipendenti pubblici e degli amministratori per danni arrecati all’erario, cioè al bilancio dello Stato o di enti pubblici. Nel contesto giuridico italiano, la responsabilità erariale è una forma di responsabilità civile speciale che si applica quando un soggetto, nell’esercizio di funzioni pubbliche, provoca un danno economico alla pubblica amministrazione per colpa o dolo. A giudicare su queste questioni è la Corte dei conti. Negli ultimi anni, in particolare con il DL n. 76/2020 (il cosiddetto Decreto semplificazioni), sono stati introdotti importanti limiti e modifiche temporanee alla responsabilità erariale, soprattutto con l’obiettivo di favorire l’azione amministrativa e ridurre il “timore della firma” da parte dei dirigenti pubblici.Loading…Cosa cambia concretamenteCon la modifica al provvedimento normativo è prevista una responsabilità limitata al dolo: i dirigenti e funzionari pubblici non rispondono più per colpa grave, ma solo se agiscono con intenzione diretta di causare danno. In caso di omissioni o inerzia, la responsabilità erariale resta estesa anche alla colpa grave, oltre che al dolo. LEGGI TUTTO
Gabriele Albertini, l’ex sindaco di Milano compie 75 anni: la sua storia politica. FOTO
È stato imprenditore nel settore dell’alluminio e presidente di Federmeccanica. Nel 1997 è diventato primo cittadino di Milano per il Polo delle Libertà, incarico che ha conservato per due mandati. Europarlamentare per due legislature, nel 2013 si è candidato per la Regione Lombardia arrivando quarto LEGGI TUTTO