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Mattarella: neo-feudatari del Terzo millennio vogliono gestire lo spazio
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«Accanto ad una nuova articolazione multipolare dell’equilibrio mondiale, si riaffaccia, con forza, e in contraddizione con essa, il concetto di “sfere di influenza”, all’origine dei mali del XX secolo e che la mia generazione ha combattuto. Tema cui si affianca quello di figure di neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche». A dirlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento alla cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di dottore honoris causa dall’Università di Aix-Marseille.«Ricordiamoci – ha rimarcato Mattarella – cosa detta l’Outer Space Treaty all’art. II: «Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione da parte degli Stati, né sotto pretesa di sovranità, né per utilizzazione od occupazione, né per qualsiasi altro mezzo possibile».Loading…«La Ue non tradirà libertà e democrazia» Nel suo intervento il Capo dello Stato ha parlato dell’Unione europea che, ha detto, «appare davanti a un bivio»: «Divisa, come è, tra Stati più piccoli e Stati che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi, a fronte della nuova congiuntura mondiale. L’Unione Europea è uno degli esempi più concreti di integrazione regionale ed è, forse, il più avanzato progetto – ed esempio di successo – di pace e democrazia nella storia. Rappresenta senza dubbio una speranza di contrasto al ritorno dei conflitti provocati dai nazionalismi. Un modello di convivenza che, non a caso, ha suscitato emulazione in altri continenti, in Africa, in America Latina, in Asia».Ma, sottolinea il Capo dello Stato, «occorre che gli interlocutori internazionali sappiano di avere nell’Europa un saldo riferimento per politiche di pace e crescita comune. Una custode e una patrocinatrice dei diritti della persona, della democrazia, dello Stato di diritto. Chiunque pensi che questi valori siano sfidabili sappia che, sulla scia dei suoi precursori, l’Europa non tradirà libertà e democrazia».Poi l’interrogativo: «L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà? Può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie? Con, al massimo, la prospettiva di un “vassallaggio felice”. Bisogna scegliere: essere “protetti” oppure essere “protagonisti”?». LEGGI TUTTO
Caso Almasri, denuncia all’Aia contro governo italiano. La Corte: «Nessun caso contro funzionari italiani»
Nordio verso richiesta spiegazioni a Cpi su incongruenzeIl ministero della Giustizia potrebbe formalizzare nei prossimi giorni alla Corte penale internazionale una richiesta di spiegazioni sulle incongruenze nelle procedure attivate per il mandato di arresto del generale libico Almasri. A quanto si apprende, la richiesta sarebbe allo studio del ministero. A confermarlo all’Ansa sono fonti di governo.Cpi, «Almasri? Chiunque può presentare esposti alla Corte»«Secondo lo Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Cpi, qualsiasi individuo o gruppo di qualsiasi parte del mondo può inviare informazioni (che la Cpi definisce “comunicazioni”) al procuratore della Cpi. L’Ufficio del procuratore non commenta tali comunicazioni». Lo fa sapere il portavoce della Cpi interpellato dall’Ansa sul caso Almasri e la denuncia del cittadino sudanese sull’operato del governo italiano.Cpi conferma, «nessun caso contro funzionari italiani»La Corte Penale Internazionale sottolinea, tramite il portavoce, che al momento presso la Corte «non vi è aperto alcun caso contro esponenti italiani».Almasri, Europarlamento: martedì dibattito a Strasburgo sulla CpiMartedì 11 febbraio, a Strasburgo, la sessione plenaria del Parlamento europeo terrà un dibattito, con dichiarazioni del Consiglio Ue e della Commissione, sul tema: “Protezione del sistema di giustizia internazionale e delle sue istituzioni, in particolare la Corte penale internazionale e la Corte internazionale di giustizia”. Durante il dibattito «chiederemo ancora una volta chiarimenti sul caso Almasri: il Governo deve una spiegazione non solo al Paese, ma all’Europa intera», ha annunciato in una nota l’europarlamentare del gruppo S&D Annalisa Corrado, membro della segreteria del Pd. «Il rispetto del diritto internazionale non è un optional, e la messa sotto indagine dell’operato del governo da parte della Cpi, per violazione dello Statuto di Roma, lo conferma. La Corte Penale Internazionale fa un lavoro preziosissimo, oggi sotto attacco da più fronti. È nostro dovere proteggerla da chi tenta di screditarla al solo scopo di sottrarsi alle proprie responsabilità», afferma Corrado nella nota.Almasri, Nordio: una parte della magistratura è stata sciattaNordio: tutti indagano un po’ su tutto«Credo che a questo mondo tutti indaghino un po’ su tutto – è il commento di Nordio -. Noi abbiamo fiducia nella giustizia umana. Postulo la giustizia divina proprio perché la giustizia umana spesso è fallibile, ma accontentiamoci di quella che abbiamo e vediamo come va». LEGGI TUTTO
Corte dei conti, salvacondotto ai politici e condanne limitate al 30% del danno
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaNella riforma della Corte dei conti entra anche il salvacondotto per «i titolari degli organi politici», la cui «buona fede» andrà presunta «fino a prova contraria» nel caso di adozione di atti «proposti, vistati o sottoscritti dai responsabili degli uffici tecnici o amministrativi, in assenza di pareri formali, interni o esterni, di contrario avviso». Il salvacondotto non si attiverà nei «casi di dolo», per i quali naturalmente andrà provata la partecipazione concorde di tecnici e politici.Lo scudo dell’emendamento Montaruli/SbardellaLa novità arriva da un emendamento di Fratelli d’Italia proposto da Augusta Montaruli e Luca Sbardella e approvato dalle commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera. Il testo in pratica rende automatica l’attivazione dello scudo della «buona fede» che, in base alle regole già in vigore, evita la condanna erariale ai politici quando approvano o autorizzano l’esecuzione di atti che «rientrano nella competenza propria degli uffici tecnici o amministrativi».Loading…Meccanismo automatico della buona fedeCon il nuovo meccanismo questa buona fede sarà automatica, salvo prova contraria, ed estesa a tutte le decisioni, anche solo “vistate” dai tecnici. Un altro argine, insomma, che promette di essere molto apprezzato soprattutto nelle amministrazioni locali.Le condanne erariali non potranno superare il tetto del 30%Il 20 marzo in commissione è arrivato anche il «sì» al tetto che impedirà alle condanne erariali di superare il 30% del danno accertato e il doppio dell’indennità o corrispettivo ricevuti per il servizio. Norma contestata, come tutta la riforma, dall’Anm contabile, che questa mattina terrà una conferenza stampa sul tema. LEGGI TUTTO
Ius scholae, solo il 30% dei minori stranieri ha la cittadinanza italiana
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaSi terrà, presso la sala della Regina di Palazzo Montecitorio, l’incontro “Ius Scholae: tempi nuovi per l’Italia?”, un dibattito di alto profilo sul tema della cittadinanza e dei diritti civili. L’evento metterà al centro la possibile riforma dello Ius Scholae e dello Ius Italiae, attualmente al centro del confronto politico in Parlamento. «L’obiettivo dell’incontro – si legge in una nota – è stimolare una riflessione costruttiva sull’inclusione e l’integrazione, superando le divisioni ideologiche per individuare soluzioni concrete e sostenibili. Il dibattito rappresenterà un’occasione di confronto interdisciplinare sullo Ius Scholae, non solo come riforma giuridica, ma anche come strumento per ripensare il rapporto tra identità, cittadinanza e partecipazione in una società in continua evoluzione».Due alunni stranieri su 3 sono nati in ItaliaQuella che l’Idos definisce «una generazione invisibile», secondo i dati dell’Istat all’inizio del 2024 era pari a 1,9 milioni di residenti italiani con un background migratorio (1 ogni 30 abitanti in Italia) e 1,3 milioni di minorenni di origine straniera (il 13% di tutti i minori residenti nel Paese), dei quali più di un milione senza la cittadinanza italiana, pur essendo nati in Italia o essendovi arrivati in tenerissima età. Nelle scuole 2 alunni stranieri su 3 sono nati in Italia, ma restano esclusi dai pieni diritti di cittadinanza. «L’attuale legge (n. 91 del 1992) – spiega la ricerca – impone un percorso lungo e tortuoso per ottenere la cittadinanza, penalizzando soprattutto i giovani, che possono acquisirla o per naturalizzazione (10 anni di residenza ininterrotta cui se ne aggiungono mediamente altri 3-4 per le pratiche burocratiche), o per elezione ai 18 anni d’età (con una finestra temporale di soli 12 mesi) o per trasmissione dai genitori divenuti italiani». Ne deriva che il numero di acquisizioni di cittadinanza da parte di minori è «sorprendentemente basso rispetto alla loro presenza quantitativa nel Paese»: nel quinquennio 2019-2023 i minorenni stranieri che hanno ottenuto la cittadinanza italiana sono stati in totale solo 295.000, una media di 59.000 all’anno, a fronte di oltre 1 milione di loro che risiedono in Italia.Loading…L’80% dei giovani di origine straniera si sente «anche italiano»Quindi i giovani con background migratorio restano per la maggior parte stranieri anche ben oltre la maggiore età. Uno studio Istat del 2023, ricorda Idos, rivela che oltre l’80% dei giovani di origine straniera si sente «anche italiano», un dato che sale all’85% tra quelli nati in Italia ma la difficoltà di ottenere la cittadinanza può influenzare le loro prospettive future: solo il 45% di questi giovani prevede di vivere in Italia da adulti, mentre il 34% preferirebbe trasferirsi all’estero. «È un dato che dovrebbe far riflettere: un Paese che disconosce il contributo, l’attaccamento e il valore delle nuove generazioni – conclude Idos – rischia di compromettere le proprie speranze di ripresa e di sviluppo».Referendum sulla cittadinanzaL’Italia «è a un bivio cruciale: il referendum dell’8-9 giugno che propone di ridurre da 10 a 5 anni il tempo di residenza continuativa necessario a ottenere la cittadinanza italiana per naturalizzazione, rappresenta il primo passo verso un’inclusione più equa e strutturale, ma non è sufficiente. La vera sfida è garantire ai figli degli immigrati nati e/o cresciuti in Italia un riconoscimento giuridico e identitario». A sostenerlo è il Centro studi e ricerche Idos presentando a Roma la ricerca “Orizzonti condivisi. L’Italia dei giovani immigrati con background migratorio”. «È il momento di superare un impianto normativo obsoleto e di gettare le basi per una società italiana più aperta e ancorata al tessuto multiculturale del Paese – affermano Luca Di Sciullo e Antonio Ricci, presidente e vicepresidente di Idos e curatori della ricerca -. Consentire il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza ai giovani con background migratorio, nati o arrivati presto in Italia e qui cresciuti, significa investire in capitale umano, rafforzare il senso di appartenenza e promuovere la coesione sociale. È nell’interesse di tutta la comunità nazionale e dell’intero sistema Paese, e quindi dovere della politica, rimuovere gli ostacoli alla partecipazione piena e attiva di tutte le componenti della società».Il dibattito sullo Ius ScholaeAll’incontro “Ius Scholae: tempi nuovi per l’Italia?” Interverranno il Ministro Anna Maria Bernini, Monsignor Vincenzo Paglia, Giuseppe Fioroni, l’avvocato Hilarry Sedu, il direttore de Il Tempo Tommaso Cerno e la Professoressa Maria Rita Parsi. A moderare il dibattito sarà Diego Antonio Nesci, ideatore del think tank, mentre i saluti istituzionali saranno affidati a Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei Deputati. «Il nostro progetto – afferma Dalila Nesci, organizzatrice dell’evento – nasce dalla convinzione che la parola abbia un potere trasformativo. Attraverso il confronto tra esperti, politici e cittadini, vogliamo generare riflessioni e azioni concrete per un cambiamento positivo. Lo Ius Scholae può rappresentare un passo significativo verso un’Italia più inclusiva, fondata sul valore della relazione con l’altro come pilastro di una convivenza consapevole e giusta». LEGGI TUTTO
Magi (Più Europa) vestito da fantasma alla Camera: Fontana lo espelle dall’Aula. VIDEO
Il presidente della Camera ha fato uscire dall’Aula il deputato perchè, durante il premier time, si è presentato nell’emiciclo vestito da fantasma con su la scritta “referendum”
Riccardo Magi, deputato di Più Europa, è “apparso” improvvisamente in aula alla Camera durante il question time vestito da fantasma. Magi ha fatto in tempo ad arrivare sotto i banchi dell’Esecutivo, poi è stato fermato dagli assistenti e portato di peso fuori dall’aula mentre il presidente Lorenzo Fontana lo espelleva. “Se lo ricorda presidente Meloni quando accusava i governi di silenziare i referendum? Era il 2016 e il 2022”, ha urlato Magi mentre veniva portato fuori dall’aula allapremier Meloni che, sorpresa dal fuori programma, sorrideva.
La scelta fatta da Magi di vestirsi da fantasma con su scritto “referendum” e’ stata dettata, viene spiegato, dal fatto che Più Europa non ha potuto rivolgere alla presidente del Consiglio la sua interrogazione in quanto, per regolamento, spettava all’altra componente del gruppo Misto, le minoranze linguistiche. Magi avrebbe interrogato Meloni, durante il premier time, sul referendum denunciando la mancata informazione data dalla Rai sui quesiti e sugli inviti rivolti da maggioranza e esponenti del governo a non recarsi a votare l’8 e il 9 giugno. LEGGI TUTTO
Mattarella: neo-feudatari del Terzo millennio vogliono gestire lo spazio
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«Accanto ad una nuova articolazione multipolare dell’equilibrio mondiale, si riaffaccia, con forza, e in contraddizione con essa, il concetto di “sfere di influenza”, all’origine dei mali del XX secolo e che la mia generazione ha combattuto. Tema cui si affianca quello di figure di neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche». A dirlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento alla cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di dottore honoris causa dall’Università di Aix-Marseille.«Ricordiamoci – ha rimarcato Mattarella – cosa detta l’Outer Space Treaty all’art. II: «Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione da parte degli Stati, né sotto pretesa di sovranità, né per utilizzazione od occupazione, né per qualsiasi altro mezzo possibile».Loading…«La Ue non tradirà libertà e democrazia» Nel suo intervento il Capo dello Stato ha parlato dell’Unione europea che, ha detto, «appare davanti a un bivio»: «Divisa, come è, tra Stati più piccoli e Stati che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi, a fronte della nuova congiuntura mondiale. L’Unione Europea è uno degli esempi più concreti di integrazione regionale ed è, forse, il più avanzato progetto – ed esempio di successo – di pace e democrazia nella storia. Rappresenta senza dubbio una speranza di contrasto al ritorno dei conflitti provocati dai nazionalismi. Un modello di convivenza che, non a caso, ha suscitato emulazione in altri continenti, in Africa, in America Latina, in Asia».Ma, sottolinea il Capo dello Stato, «occorre che gli interlocutori internazionali sappiano di avere nell’Europa un saldo riferimento per politiche di pace e crescita comune. Una custode e una patrocinatrice dei diritti della persona, della democrazia, dello Stato di diritto. Chiunque pensi che questi valori siano sfidabili sappia che, sulla scia dei suoi precursori, l’Europa non tradirà libertà e democrazia».Poi l’interrogativo: «L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà? Può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie? Con, al massimo, la prospettiva di un “vassallaggio felice”. Bisogna scegliere: essere “protetti” oppure essere “protagonisti”?». LEGGI TUTTO
Caso Almasri, denuncia all’Aia contro governo italiano. La Corte: «Nessun caso contro funzionari italiani»
Nordio verso richiesta spiegazioni a Cpi su incongruenzeIl ministero della Giustizia potrebbe formalizzare nei prossimi giorni alla Corte penale internazionale una richiesta di spiegazioni sulle incongruenze nelle procedure attivate per il mandato di arresto del generale libico Almasri. A quanto si apprende, la richiesta sarebbe allo studio del ministero. A confermarlo all’Ansa sono fonti di governo.Cpi, «Almasri? Chiunque può presentare esposti alla Corte»«Secondo lo Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Cpi, qualsiasi individuo o gruppo di qualsiasi parte del mondo può inviare informazioni (che la Cpi definisce “comunicazioni”) al procuratore della Cpi. L’Ufficio del procuratore non commenta tali comunicazioni». Lo fa sapere il portavoce della Cpi interpellato dall’Ansa sul caso Almasri e la denuncia del cittadino sudanese sull’operato del governo italiano.Cpi conferma, «nessun caso contro funzionari italiani»La Corte Penale Internazionale sottolinea, tramite il portavoce, che al momento presso la Corte «non vi è aperto alcun caso contro esponenti italiani».Almasri, Europarlamento: martedì dibattito a Strasburgo sulla CpiMartedì 11 febbraio, a Strasburgo, la sessione plenaria del Parlamento europeo terrà un dibattito, con dichiarazioni del Consiglio Ue e della Commissione, sul tema: “Protezione del sistema di giustizia internazionale e delle sue istituzioni, in particolare la Corte penale internazionale e la Corte internazionale di giustizia”. Durante il dibattito «chiederemo ancora una volta chiarimenti sul caso Almasri: il Governo deve una spiegazione non solo al Paese, ma all’Europa intera», ha annunciato in una nota l’europarlamentare del gruppo S&D Annalisa Corrado, membro della segreteria del Pd. «Il rispetto del diritto internazionale non è un optional, e la messa sotto indagine dell’operato del governo da parte della Cpi, per violazione dello Statuto di Roma, lo conferma. La Corte Penale Internazionale fa un lavoro preziosissimo, oggi sotto attacco da più fronti. È nostro dovere proteggerla da chi tenta di screditarla al solo scopo di sottrarsi alle proprie responsabilità», afferma Corrado nella nota.Almasri, Nordio: una parte della magistratura è stata sciattaNordio: tutti indagano un po’ su tutto«Credo che a questo mondo tutti indaghino un po’ su tutto – è il commento di Nordio -. Noi abbiamo fiducia nella giustizia umana. Postulo la giustizia divina proprio perché la giustizia umana spesso è fallibile, ma accontentiamoci di quella che abbiamo e vediamo come va». LEGGI TUTTO
POLITICA
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