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Arianna Meloni ricompatta FdI: ora responsabilità, tutti con Giorgia
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaAvanti uniti, al fianco di Giorgia Meloni, perché «questo è il tempo della responsabilità»: la «traversata nel deserto» è stata lunga ma oggi Fratelli d’Italia «è il grande partito della Nazione» e ognuno è chiamato a fare la propria parte, «rispettando oneri e onori». Non c’è la premier a scaldare la platea della direzione nazionale del partito, riunita allo spazio Roma Eventi di Piazza di Spagna. Ma è sua sorella Arianna, responsabile della segreteria politica di Fdi, a tracciare la rotta nell’intervento conclusivo dell’assemblea a porte chiuse durata circa quattro ore, dove i riflettori dei media erano puntati soprattutto su Daniela Santanchè (unico ministro a non intervenire dal palco e tra i primi a lasciare la sala, per «impegni già presi»).«Impegno maggiore»Un appello alla compattezza è quello che Arianna Meloni rivolge ai quasi duecento dirigenti stipati nel centro congressi: «L’Italia – scandisce la responsabile del tesseramento Fdi – è stata svenduta a lungo, ora è il tempo di capire da che parte stare. Dobbiamo realizzare ciò che ci eravamo promessi di fare quando abbiamo iniziato a fare politica». L’orizzonte è la fine della legislatura, nel 2027: «Abbiamo riportato i nostri valori in sicurezza» ma ora «l’impegno deve essere maggiore. Ognuno per il suo ruolo».Loading…«Giorgia è il nostro Frodo»Ancora una volta è Il Signore degli Anelli di Tolkien a fornire spunti metaforici: «Giorgia è il nostro Frodo e noi siamo la Compagnia dell’Anello. L’anello è pesante, dobbiamo aiutarla nella fatica di portarlo senza mai indossarlo». Prima il caso Almasri, poi la decisione della decisione del Tribunale di Roma di sospendere il trattenimento dei 43 migranti portati in Albania hanno aperto un nuovo fronte con la magistratura.ARIANNA MELONI CON LA SUA ASSISTENTELo scontro con la magistraturaNel partito c’è chi accarezza l’idea della piazza per rimarcare la supremazia della politica sulle toghe: in un questionario di ieri destinato a iscritti e militanti si parlava proprio di questo. «Le piazze appartengono al nostro codice genetico», dice il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, che avverte: «Se la politica perde autorevolezza, la magistratura ne occupa lo spazio». Ma uno scontro totale con la magistratura in questo momento sarebbe solo deleterio per il governo e per il partito leader della maggioranza. Questo, i dirigenti di Via della Scrofa lo sanno bene e infatti, negli interventi dei principali rappresentanti della direzione si cerca il più possibile di tenere i toni bassi e di circoscrivere la polemica con i giudizi a «una minoranza» di toghe politicizzate.La delegazione al governoSia Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, che il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (capo delegazione di Fdi al governo) avrebbero insistito su un punto: essere garantisti – il senso del loro ragionamento – «non vuol dire combattere la magistratura», il problema semmai sono quei giudici che si muovono per fini politici e cercano di condizionare le scelte del governo attraverso le correnti. Non esiste – osserva Lollobrigida, per esempio – che un partito nato nell’ammirazione di Paolo Borsellino possa essere contro la magistratura. LEGGI TUTTO
Renzi: “Meloni fa comunicazione ma non governa”. Schlein: “Esecutivo improvvisato”
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata oggi ospite del congresso di Azione. Dopo l’intervento della premier sono arrivate le reazioni delle forze di opposizione, molto critiche nei confronti dell’operato del governo, soprattutto in materia di politica estera. Mentre Calenda puntualizza: “Sbagliato criminalizzare l’avversario”.
Renzi: “Meloni fa comunicazione e non governa”
Il leader di Iv Matteo Renzi, a Sky TG24, ha detto: “Penso che alla Meloni non serva fare la majorette di Trump e Vance. Serva rilanciare sugli Stati Uniti d’Europa. Perché senza l’Europa l’Italia non ha futuro”. L’ex premier, oggi a Messina per presentare il suo libro “L’influencer”, dice ancora: “Nel volume spiego e racconto perché, citando le conversioni sulla via della Garbatella. Ci sono tante conversioni sulla via della Garbatella su Putin, su Zelensky, su Trump, su Biden, sulla Nato, sull’euro. Ecco, noi abbiamo una Presidente del Consiglio che fa questo. Lei fa comunicazione e non governa”.
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Metà legislatura: le opposizioni e il percorso da fareSchlein: “Governo litiga su politica estera e attacca opposizione”
La segretaria del Pd Elly Schlein ha dichiarato che “un governo che non ha altri argomenti sulla politica estera se non attaccare l’opposizione è un governo improvvisato. Da settimane è in stato confusionale, con i litigi quotidiani tra Tajani e Salvini, senza un profilo chiaro sulle scelte di politica europea e internazionale. Non riescono a dire una parola a favore di una difesa comune europea, ma nemmeno a condividere una posizione sul piano di riarmo proposto. Sono uniti solo nell’abbassare la testa di fronte agli attacchi e ai dazi di Trump all’Ue. Con Meloni che minimizza e invita alla calma e Tajani che invita a importare di più dagli Usa”. Secondo la leader dem, “la cosa più assurda è che Meloni sostenga che non ci siano alternative tra essere talmente asserviti a Trump da non riuscire nemmeno a criticarlo e rompere l’alleanza uscendo pure dalla Nato. L’alternativa c’è eccome: è fare un salto in avanti nell’integrazione e nell’autonomia strategica europea, superando l’unanimità, reagendo insieme ai dazi, facendo un grande piano di investimenti comuni per l’industria, il sociale e le transizioni, e costruendo una vera difesa comune”. “Ma capisco – conclude – che per motivi ideologici faccia fatica a dirlo, come lo spiega a Orban? Così le contraddizioni dei nazionalisti le pagheranno le imprese, i lavoratori e le famiglie del nostro paese. Così, per non riuscire nemmeno a dire a Trump che sbaglia, Meloni relega l’Italia al margine in Europa”.
Conte: “Attacchi dal ‘partito delle armi’ sono medaglie”
Sui social il leader del M5s Giuseppe Conte ha invece scritto: “Oggi mal di stomaco alle stelle per il partito trasversale delle armi a oltranza: insulti e attacchi a raffica per il sottoscritto e il M5S da Meloni, Crosetto, Calenda. Continuate pure, sono medaglie. Non sopportano un M5S che cresce nonostante il fango a reti e giornali unificati, che va in piazza, che è libero di dire la sua senza lobby a cui rispondere. Fa tenerezza Meloni che, dopo aver sottoscritto al Consiglio europeo l’Europa del Riarmo ed essersi battuta per spendere montagne di soldi per le armi (fino a 35 miliardi) fuori dai vincoli, ora punta il dito verso me che le spese della Difesa le ho adeguate nell’ordine di 1 miliardo l’anno mentre portavo oltre 200 miliardi in Italia per sanità, asili nido, imprese e lavoro. Che faccia tosta!”. LEGGI TUTTODazi Usa all’Italia, ecco come il governo Meloni si prepara a trattare con Trump e Vance
Oramai è questione di ore. L’annuncio dei nuovi dazi statunitensi è atteso per la serata di oggi, 2 aprile, e l’Italia si sta preparando all’impatto. Donald Trump ha definito questo giorno il “Liberation Day”, e si appresta a rendere noti i nuovi dazi destinati a colpire tutti quei Paesi che, a suo dire, “hanno approfittato degli Stati Uniti”. Uno scenario che apre il rischio concreto di una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti, fonte di forte preoccupazione per tutti, governo di Giorgia Meloni incluso. Mentre i vertici della Ue promettono “vendetta” contro le tariffe Usa, la premier italiana si prepara a trattare giocando la carta del dialogo per salvaguardare l’economia nazionale. L’invito ai suoi interlocutori è chiaro: “Bisogna evitare di alimentare un’escalation di dazi contro dazi, perché tutti ne farebbero le spese”. (DAZI, OGGI L’ANNUNCIO DELLE MISURE USA)
La visita di J.D.Vance in Italia a Pasqua
Un’occasione per aprire un canale di dialogo con Washington potrebbe arrivare entro fine mese, con la visita in Italia del vicepresidente americano J.D. Vance. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, i diplomatici statunitensi avrebbero chiesto alle loro controparti italiane di coordinare un incontro tra Vance e la premier Meloni. Vance dovrebbe approdare a Roma dal 18 al 20 aprile. Ma “i piani sono in evoluzione e potrebbero cambiare prima di essere finalizzati”, ha detto un funzionario Usa. Palazzo Chigi, al momento, non ha commentato ufficialmente, ma fonti di governo hanno confermato l’indiscrezione. L’esecutivo guarda con ottimismo a un faccia a faccia Vance-Meloni: la speranza è che conduca a una “exit strategy” non troppo dolorosa per le aziende italiane. “Rimaniamo fiduciosi per una soluzione negoziata. Gli Usa sono un alleato storico e il problema dei dazi non deve dividerci sul piano politico, ciò nondimeno va superato sul piano diplomatico”, ha commentato all’Adnkronos il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, esponente di Fratelli d’Italia.
Meloni tra Bruxelles e Washington
La presidente del Consiglio italiana resta dunque convinta che l’unica via per evitare una guerra commerciale dannosa tanto per gli Stati Uniti quanto per l’Europa sia il dialogo. Che si parli di difesa, Ucraina o dazi, la strategia di fondo di Palazzo Chigi non cambia: “Tenere unito l’Occidente”. Un obiettivo sempre più difficile da perseguire, soprattutto dopo che la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen ha alzato i toni contro Washington. “Non abbiamo iniziato noi questo scontro, ma siamo pronti alla rappresaglia”, ha dichiarato, in aperto contrasto con gli appelli alla prudenza rilanciati da Meloni. E anche all’interno della maggioranza emergono divergenze sulla linea da seguire. La Lega continua a spingere per una trattativa diretta tra Roma e Washington, con il segretario e vicepremier Matteo Salvini che si è schierato nuovamente contro la presidente della Commissione Ue. Più cauto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha invitato alla prudenza: “Sulle trattative non si può andare per conto proprio, tocca all’Ue trattare”.ISCRIVITI AL CANALE WHATSAPP DI SKY TG24 LEGGI TUTTO
Colpita da una meningite fulminante, Lara Ponticiello muore a 23 anni
Attualmente, la giovane studentessa viveva a Berlino, dove studiava per il progetto Erasmus. Lo scorso venerdì sera ha accusato un malessere, poi è entrata in coma.Lara Ponticiello muore a 23 anni – Nanopress.itI genitori hanno acconsentito all’espianto degli organi. Meningite fulminante, Lara Ponticiello muore a 23 anniLutto a Gonzaga, nel Mantovano, dove viveva Lara Ponticiello, giovane studentessa scomparsa a soli 23 anni. Lara era una studentessa modello dell’Università di Bologna, laureata in Lingue e letterature straniere (tedesco e russo). Attualmente si trovava a Berlino, in Germania, grazie a una borsa di studio del progetto Erasmus, che permette agli studenti universitari di studiare in altre università all’interno dell’Unione Europea o in Paesi extra-europei partner del programma.Lo scorso venerdì sera, Lara aveva accusato un malessere e, nonostante le prime cure, che sembravano aver risolto il problema, le sue condizioni si sono aggravate, fino al coma irreversibile sopraggiunto domenica, quando la ragazza è svenuta. I genitori, avvisati della gravità della situazione, sono giunti a Berlino, ma purtroppo Lara non ce l’ha fatta. A ucciderla, una meningite fulminante, che non le ha lasciato scampo.In un gesto di estrema solidarietà, i genitori hanno autorizzato l’espianto degli organi, offrendo così la possibilità ad altre persone in attesa di trapianto di continuare a vivere. La sua prematura scomparsa ha colpito profondamente anche la comunità di Reggiolo, dove Lara era cresciuta. LEGGI TUTTO
Alessia Pifferi sospende lo sciopero della fame: «Vuole andare in palestra, ha bisogno di sostentamento per allenarsi»
Alessia Pifferi, la 38enne condannata all’ergastolo per l’omicidio della piccola Diana, ha ripreso ad alimentarsi, dopo che – lo scorso lunedì – aveva iniziato uno sciopero della fame.Alessia Pifferi sospende lo sciopero della fame – Nanopress.itLa donna ha chiesto di poter utilizzare la palestra per un’ora al giorno e il permesso le è stato accordato.Alessia Pifferi sospende lo sciopero della fameAlessia Pifferi, la 38enne condannata all’ergastolo per l’omicidio della figlia Diana, avrebbe concluso lo sciopero della fame in carcere a Milano. Secondo relazioni interne del penitenziario di San Vittore, dove la donna è detenuta, ha chiesto e ottenuto il permesso per un’ora di palestra al giorno e, di conseguenza, ha ripreso a nutrirsi per poter sostenere gli allenamenti. Inoltre, una recente visita psicologica non avrebbe rilevato in lei uno stato di “anti conservativo” né “pentimento” per quanto accaduto.La psicologa Alessandra Bramante, che segue Alessia Pifferi nella sua detenzione, ha espresso la sua opinione riguardo la situazione. Secondo Bramante, la donna potrebbe non essere in grado di pensare a uno sciopero della fame, ma si trova in una situazione depressiva e reattiva a causa del processo che sta affrontando. La psicologa suggerisce che, con questo processo, Alessia potrebbe aver compreso di essere sola al mondo e che la sua bambina, Diana, sarebbe stata l’unica persona che avrebbe potuto starle vicino. L’omicidio della piccola Diana PifferiAlessia Pifferi è stata condannata all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia di 18 mesi, la piccola Diana. Nel luglio del 2022, la 38enne lasciò la bambina da sola in casa, mentre lei si trovava a Leffe con il suo compagno, al quale aveva detto che la bambina era con la sorella Viviana. Alessia Pifferi condannata all’ergastolo – Nanopress.itQuando, dopo sei giorni, rientrò a casa, Alessia Pifferi trovò la bambina, ormai senza vita, nella sua culletta. L’esame autoptico sul corpicino della bambina ha riscontrato tracce di pannolino nello stomaco della piccola Diana; un tentativo di combattere la fame e la sete che l’hanno uccisa.La donna ha sempre sostenuto di non aver voluto uccidere la sua bambina. Di parere contrario i giudici della corte d’appello di Milano, secondo cui Alessia Pifferi era consapevole che, lasciando la figlia con un biberon di latte, la bambina non avrebbe potuto sopravvivere, come difatti è avvenuto. Nel corso del dibattimento, la sua legale aveva chiesto l’assoluzione per la 38enne, riferendo di un passato di violenze e abbandono, che la madre e la sorella dell’imputata hanno sempre negato. LEGGI TUTTO
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Renzi: “Meloni fa comunicazione e non governa”
Il leader di Iv Matteo Renzi, a Sky TG24, ha detto: “Penso che alla Meloni non serva fare la majorette di Trump e Vance. Serva rilanciare sugli Stati Uniti d’Europa. Perché senza l’Europa l’Italia non ha futuro”. L’ex premier, oggi a Messina per presentare il suo libro “L’influencer”, dice ancora: “Nel volume spiego e racconto perché, citando le conversioni sulla via della Garbatella. Ci sono tante conversioni sulla via della Garbatella su Putin, su Zelensky, su Trump, su Biden, sulla Nato, sull’euro. Ecco, noi abbiamo una Presidente del Consiglio che fa questo. Lei fa comunicazione e non governa”.
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Conte: “Attacchi dal ‘partito delle armi’ sono medaglie”
Sui social il leader del M5s Giuseppe Conte ha invece scritto: “Oggi mal di stomaco alle stelle per il partito trasversale delle armi a oltranza: insulti e attacchi a raffica per il sottoscritto e il M5S da Meloni, Crosetto, Calenda. Continuate pure, sono medaglie. Non sopportano un M5S che cresce nonostante il fango a reti e giornali unificati, che va in piazza, che è libero di dire la sua senza lobby a cui rispondere. Fa tenerezza Meloni che, dopo aver sottoscritto al Consiglio europeo l’Europa del Riarmo ed essersi battuta per spendere montagne di soldi per le armi (fino a 35 miliardi) fuori dai vincoli, ora punta il dito verso me che le spese della Difesa le ho adeguate nell’ordine di 1 miliardo l’anno mentre portavo oltre 200 miliardi in Italia per sanità, asili nido, imprese e lavoro. Che faccia tosta!”. LEGGI TUTTO
POLITICA
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