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Approvato al Senato il Ddl ricostruzione, un sostegno ai territori colpiti da calamità
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl nuovo disegno di legge sulla ricostruzione post-calamità che si è votato in Senato è diventato legge. La normativa, prevederà una maggiore efficienza, celerità e sostenibilità degli interventi ai territori colpiti dai cataclismi. «Ricostruire è sempre un costo, prevenire è sempre un investimento» ha detto il ministro Nello Musumeci. «Speriamo che la cultura della prevenzione più volte richiamata in quest’aula possa prevalere su logiche anche culturali che purtroppo ci hanno visto più interessati a ricostruire che a prevenire. Nell’uno e nell’altro caso la sfida rimane aperta e questo governo è disposto a raccoglierla per intero» ha continuato il ministro per la Protezione Civile e le politiche del mare, intervenendo in Aula al Senato al termine della discussione generale della legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità. Una normativa omogenea su tutto il territorio nazionale per creare un modello unico per la ricostruzione.Italia sempre più esposta a danni catastrofaliIl cambiamento climatico pone «il nostro paese in una condizione di fragilità, aggravata dall’alta frequenza di eventi estremi», dichiara la senatrice di Fratelli d’Italia Marta Farolfi. Secondo l’edizione del 2024 del report Ania – allontaniamo i rischi, rimaniamo protetti – il nostro paese, oltre ad essere esposto a un rischio sismico tra i più elevati in Europa (circa il 40% delle abitazioni civili è situato nelle zone a media ed elevata pericolosità), risulta molto fragile anche dal punto di vista del dissesto idrogeologico con quasi il 95% dei comuni italiani a rischio frane, alluvioni e/o erosione costiera. Complessivamente risulta che oltre l’80% delle abitazioni civili è esposto a un livello di rischio medio-alto per almeno uno degli eventi citati. «Con questo ddl si costituisce un testo unico della ricostruzione. Un grande lavoro che il governo sta portando avanti. Sull’emergenza siamo sempre stati imbattibili. Ma non si può limitare questa efficienza alla sola emergenza: è da tenere bene a mente anche la fase della ricostruzione». Lo dichiara nell’Aula di Palazzo Madama il senatore di Fratelli d’Italia, Guido Liris, intervenendo in sede di discussione generale sulla legge quadro.Loading…Maggiore centralizzazione del coordinamento«L’obiettivo del governo è quello di avere tempi certi per concludere i lavori – cinque anni prorogabili fino a dieci -, un piano di intervento pluriennale, una cabina di regia centralizzata, due fondi specifici per la ricostruzione e per i commissari: velocizzare e sburocratizzare i passaggi per dare risposte immediate» così Matilde Siracusano, sottosegretario ai rapporti con il parlamento e deputata di Forza Italia. «Grazie a questa legge lo Stato sarà nelle condizioni di dare maggiori certezze ai territori colpiti dalle calamità, per far ripartire il prima possibile i tessuti produttivi locali e per venire incontro ai bisogni della cittadinanza», conclude la deputata di Forza Italia. Il nuovo disegno di legge tende a rafforzare il ruolo della protezione civile e dei commissari straordinari. «Esistono protocolli chiari, finora mancava un quadro di riferimento stabile per la ricostruzione ovvero per quella fase che inizia subito dopo il termine della fase emergenziale» così in aula il senatore di Fratelli d’Italia Etelwardo Sigismondi. «Come sappiamo – prosegue – l’Italia è una nazione particolarmente esposta a calamità naturali di diversa origine: sismica, alluvionale, franosa, vulcanica, questa legge – rileva il senatore – rappresenta un cambio di paradigma: un modello unitario di ricostruzione valido per tutte le calamità, in grado di assicurare interventi rapidi e senza disparità territoriali». Si tratta di una legge «che scende nel concreto e che prevede anche meccanismi di monitoraggio e verifica delle attività al fine di verificarne l’efficacia e apportare eventuali correttivi» spiega, intervenendo in aula, Marta Farolfi. Ad oggi non possiamo sapere «quale sarà l’entità della prossima calamità» ma comunque «il ddl prevede un fondo apposito» conclude la senatrice. LEGGI TUTTO
Abusi sui bambini dell’asilo, il pm chiede 9 anni per un maestro di religione
La prima a notare qualcosa di strano è stata una collega dell’indagato. Grazie alla testimonianza della maestra, sono state installate delle microcamere nella scuola, con cui sono stati documentati gli abusi sui bambini. Abusi sui bambini di un asilo, il pm chiede 9 anni per il maestro – Nanopress.itLa difesa ha chiesto e ottenuto una perizia psichiatrica, sostenendo che il maestro soffra di una malattia che comporta disturbi della sessualità, ma il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari ha stabilito che l’indagato è capace di intendere e di volere.Maestro di religione accusato di abusi sessualiUn maestro di religione di Milano è stato arrestato nel marzo dello scorso anno per violenza sessuale nei confronti di quattro bimbi dell’asilo in cui insegnava. La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio, e il processo con rito abbreviato è in corso. La pm ha chiesto per l’uomo una condanna a nove anni di reclusione. Le attività a scuola sono state documentate grazie alle microcamere piazzate dalla Polizia locale di Milano. La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per lui, e il processo con rito abbreviato è in corso. La prima persona a sospettare qualcosa è stata una collega maestra. Entrando nell’aula, notò un gesto “inusuale” da parte del docente che allontanò in fretta una bimba da sé. La maestra ha sporto denuncia e questo ha portato gli inquirenti a collocare delle microcamere nell’aula con cui sono stati documentati gli abusi posti in essere dall’indagato.Emerse altre violenzeOltre ai quattro bambini coinvolti nel primo filone di inchiesta, sono emersi altri quaranta casi di presunti abusi su bambini nelle sei scuole in cui il maestro ha insegnato prima di approdare nell’asilo di Milano. Segnalazioni e audizioni dei genitori sono stati fondamentali per scoprire le altre presunte violenze. Ascoltati i genitori di altri bambini – Nanopress.itLa difesa del maestro ha chiesto e ottenuto una perizia psichiatrica, sostenendo che il maestro soffra di una malattia che comporta disturbi della sessualità, ma il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari ha stabilito che l’indagato è capace di intendere e di volere. La sentenza del gup Angela Minerva è prevista per il 9 luglio. I legali del maestro hanno chiesto un nuovo accertamento psichiatrico o, in alternativa, una condanna con l’attenuante dei fatti di minore gravità. LEGGI TUTTO
L’app di Avs contro i dazi di Trump, riconosce l’origine dei prodotti
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaUn’app contro i dazi americani: si chiama Trump Tax. E’ stata elaborata dal gruppo Alleanza Verdi Sinistra: permette di scansionare il codice a barre dei prodotti e di scoprirne la provenienza. L’obiettivo è far prediligere quelli italiani ed europei a quelli statunitensi. A presentarla sono stati i leader di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, in un flash mob davanti alla Camera.Bonelli: siamo per la libera sceltaE’ un modo per boicottare i prodotti americani? «Noi diamo una libera scelta – ha spiegato Bonelli – permettiamo di avere una maggiore consapevolezza. È chiaro che se domani, al supermercato, ho di fronte un vino di Napa Valley e uno toscano, non ho dubbi e scelgo quello toscano». «E’ uno strumento nelle mani di tutti e di tutte per difendere le nostre produzioni – ha aggiunto Fratoianni – ma soprattutto per consentire a tutti e a tutte di essere consapevoli nelle loro scelte. Perché la consapevolezza è un’arma importante. I signori del mondo che si comportano da padroni, come Donald Trump, pensano che le persone non contino nulla, ma le persone se si uniscono sono una potenza».Loading…«App rifiutata da Apple»Bonelli ha poi sottolineato che «l’applicazione è stata rifiutata da Apple. Però si trova sul sistema di Android e vi si può accedere con tutti i cellulari dal sito trumptax.eu».Le prospettive future«Domani – ha aggiunto Fratoianni – sarebbe bello avere un’app, e ci lavoreremo, che sia in grado di dirci non solo dove è stato prodotto quello che compriamo, ma anche con quali garanzie per chi lavora, con quali elementi di tutela sociale. Questa sarebbe una grande risposta al grande caos di questo mondo in cui le forze, la forza bruta, si confronta sulla pelle dei lavoratori, delle lavoratrici, delle imprese, degli imprenditori e anche del nostro paese» LEGGI TUTTO
Scuola, Valditara: “Arresto per chi picchia prof. Consenso genitori per corsi sessualità”
Il ministro dell’Istruzione ha introdotto l’arresto obbligatorio in flagranza e in semi flagranza per chi aggredisce docenti e dirigenti, con pene aumentate da 2 a 5 anni per lesioni lievi. Per l’educazione sessuale sarà necessario un consenso scritto, con garanzia di attività alternative per chi rifiuta. L’assicurazione contro gli infortuni scolastici, avviata 2 anni fa, sarà resa stabile per studenti e personale. Il 5 in condotta sarà previsto anche per casi di bullismo
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Un messaggio netto a difesa della scuola e del suo personale arriva dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervenuto in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. È stato introdotto, ha annunciato, l’arresto obbligatorio in flagranza di reato nei casi di lesioni personali ai danni di docenti e dirigenti scolastici. Non solo: è previsto anche un aggravio delle pene per chi aggredisce il personale scolastico. Le sanzioni per le lesioni lievi passeranno dagli attuali sei mesi a tre anni, a un range che va dai due ai cinque anni di reclusione. “Un insegnante, un educatore, non si tocca”, ha ribadito Valditara, sottolineando che la misura non si estende ai minori. Il ministro ha evidenziato come, tra i lavoratori della Pubblica amministrazione, il personale scolastico sia secondo solo a quello sanitario per numero di aggressioni subite. “L’aumento è stato impressionante soprattutto da parte dei genitori – ha spiegato – fino al 2022-23 erano gli studenti ad aggredire, ora sono aumentati i genitori che picchiano i docenti”.
Arresto previsto anche in semi flagranza
Il provvedimento di arresto per chi aggredisce docenti o dirigenti scolastici è previsto anche in caso di semi flagranza: ovvero l’aggressore viene colto subito dopo con oggetti o tracce di reato (esempio armi, strumenti, bastoni, coltelli). Il ministro Valditara ha portato vari esempi di docenti malmenati negli ultimi mesi tra i quali quello di una maestra, in un Comune vicino Roma, stalkerizzata per tanto tempo e intimorita al punto da farsi scortare dai colleghi. Alla fine i genitori di un alunno l’hanno presa a bastonate a scuola. I casi di aggressioni da parte dei genitori ai danni del personale scolastico sono molto aumentate negli ultimi due anni. LEGGI TUTTO
Migranti, il governo cerca una soluzione per superare l’ostacolo delle Corti d’appello
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaL’ipotesi di un nuovo provvedimento del governo continua ad infiammare il dibattito politico dopo l’ennesimo scontro tra giudici e magistratura. Dopo il terzo no dei giudici al trattenimento dei migranti nel centro albanese di Gjader, con una decisione rinviata alla Corte di giustizia europea, FdI passa all’attacco lanciando un’idea che il governo potrebbe valutare in queste ore e riguarda un nuovo intervento sui giudici che si occupano di immigrazione.L’intenzione è quella di una norma specifica per evitare che nelle Corti d’appello, titolari della convalida dei trattenimenti, passino i magistrati delle “sezioni immigrazione”: si tratta degli stessi giudici che finora hanno sempre bocciato le richieste di convalida dei trattenimenti in Albania.Loading…Fdi all’attaccoGià nelle scorse ore i capigruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati e al Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, avevano segnalato la questione comunicando il loro sdegno: «Il governo e il Parlamento hanno trasferito la competenza alla Corte di appello per sottrarla alle sezioni specializzate del Tribunale e loro migrano in massa, grazie anche al provvedimento del presidente della Corte che glielo consente.Una chiara presa in giro del Parlamento», avevano detto. Un fenomeno che sarebbe stato segnalato già da tempo dal primo partito in Parlamento, ma che adesso è diventato un problema da risolvere, tanto che la misura è stata segnalata con maggiore urgenza a Palazzo Chigi.La norma allo studioLa novità è tale che non sarebbe ancora arrivata alcuna richiesta agli uffici competenti, ma non si può escludere che a breve possa arrivare la richiesta da parte di Palazzo Chigi di formulare una bozza. LEGGI TUTTO
POLITICA
Meloni invia lettera al Papa: “Stato e Chiesa distinti ma crescono insieme”
Polizze anti-calamità, via libera della Camera al decreto: le novità per i contratti assicurativi delle imprese
Referendum, per cosa si vota e come sono schierati i partiti
Codice della Strada, sostanze stupefacenti: circolare sui nuovi criteri per i test