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M5S, perché Grillo potrebbe mangiarsi Conte come la banana di Cattelan
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaL’atteso “discorso della Montagna” ci sarà domani. Un messaggio certo rivolto al voto che sarà ripetuto nei prossimi giorni e che se confermato vedrà nelle intenzioni di Conte l’eliminazione del Garante e quindi di Grillo dal Movimento.Ma ecco il colpo di scena : Grillo parla alle 11. 03.Loading…11.03. 2022 veniva approvato il nuovo Statuto, ma Grillo può ancora impugnarlo e se un giudice dovesse dargli ragione Conte decadrebbe perché la sua carica non era prevista dallo Statuto precedente.E Grillo si mangerebbe così il Conte banana come il magnate Sun si è mangiato quella di Cattelan.*Tra i fondatori del Movimento 5 Stelle LEGGI TUTTO
Bernini: “8,5 milioni per sportelli antiviolenza in atenei”
“Con una iniziativa specifica del ministero dell’Università, anche rispondendo ad un appello dei rettori di questi giorni, stanziamo subito 8,5 milioni per il contrasto alla violenza di genere – che verranno spesi nel rispetto dell’autonomia universitaria – con sportelli per supportare chi subisce le conseguenze di questo tipo di violenza”. Così la ministra dell’Università Anna Maria Bernini in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
Il ruolo delle università
“Le università devono essere luoghi di alta formazione dove tutti devono sentirsi sicuri. Ho sempre chiesto ai rettori di dedicare una particolare attenzione a questo tema. I rettori hanno prodotto un documento che a sua volta ha creato una proposta che ho portato al consiglio dei ministri”, che rispecchia una “preoccupazione verso qualsiasi forma di violenza”, ha proseguito la ministra Bernini, rispondendo ad una domanda nel corso della conferenza stampa. Quelli assunti dagli atenei, in questi casi, “sono procedimenti e provvedimenti disciplinari – ha spiegato ancora Bernini -; noi abbiamo invitato i rettori ad indicare quali altri provvedimenti normativi suggeriscono. Non vogliamo e non possiamo prevaricare l’autonomia dei singoli atenei ma siamo assolutamente disponibili a finanziare e monitorare le loro iniziative e ad ascoltare da loro qualunque forma di proposta che possa aiutarci ad aiutarli”. LEGGI TUTTO
Salva Milano, Sala: “Prese distanze ma non è una resa”. Bardelli si dimette dopo inchiesta
“Ho ritenuto un atto dovuto prendere le distanze dal Salva Milano, ma non è una resa”. Lo ha detto il sindaco del capoluogo lombardo Giuseppe Sala, nell’aula del Consiglio comunale. Pochi minuti dopo il suo intervento, ha formalizzato le proprie dimissioni l’assessore alla Casa Guido Bardelli: le sue chat private con l’ex dirigente comunale arrestato Giovanni Oggioni sono finite nelle inchieste della Procura sull’urbanistica. Il messaggio di Sala è al Parlamento: ora, con il disegno di legge che sembra naufragato al Senato, dovrà legiferare in altro modo o comunque trovare una soluzione per sbloccare l’edilizia a Milano. Mercoledì scade il termine per la presentazione degli emendamenti e non tutti hanno abbandonato il ddl. A partire dal leader di Forza Italia Antonio Tajani, che ha rimarcato ancora che bisogna “andare avanti”.
Il messaggio di Sala al Parlamento
“Ho ritenuto un atto dovuto prendere le distanze dal Salva Milano ma non è una resa”, ha rivendica Sala in aula. “D’ora in poi – ha aggiunto – ci metteremo in attesa per capire cosa il Parlamento vorrà fare e lo faremo senza intervenire”. Il sindaco di Milano nell’ultimo anno ha rimarcato più volte la necessità di approvare il prima possibile il ddl, ma “a questo punto non aprirò più bocca sul tema”, ha spiegato. E ha ribadito che in 12 mesi la politica non è riuscita a fare una norma, bloccata tra molte polemiche politiche e divisioni soprattutto nel centrosinistra. A chi chiede cosa succederà ora, Sala ha rimandato al Parlamento. Le leggi che governano la materia urbanistica sono del 1942 “di difficile interpretazione. Il Parlamento non può evitare di prenderne atto – ha spiegato il sindaco –.La materia è male regolamentata, come è possibile che Milano possa applicare le regole per oltre 10 anni e solo dopo essere fermata?”.
Su Insider
Salva Milano, le storie di chi ha comprato casa e ha il cantiere fermoLe proteste
Intanto, fuori da Palazzo Marino Fratelli d’Italia ha chiesto le dimissioni del sindaco con un flashmob in piazza della Scala. Le “sue dimissioni sono l’unico Salva Milano”, era lo slogan. Della questione ha parlato anche il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini: “Milano non può rimanere ostaggio dei problemi della sinistra a Palazzo Marino. Io sto aspettando che il Comune mi dica da ministro competente cosa posso e devo fare sul tema casa, perché ci sono migliaia di famiglie in difficoltà e l’edilizia a Milano è ferma”.
Le dimissioni di Bardelli
Dopo Sala, in aula ha parlato anche Guido Bardelli: l’ormai ex assessore alla Casa si è dimesso in seguito alle inchieste dell’Urbanistica. “Ho a cuore che la giunta possa proseguire la sua azione, rimetto il mio mandato a beneficio della libertà e serenità di tutti – ha spiegato Bardelli –. Tutti sanno che per questo ho lasciato lo studio che avevo fondato. Invito tutti quindi, al di là di ogni polemica politica, a valutare se mi sia comportato con lealtà”. “Mi dispiace molto” per le dimissioni di Bardelli, “in questi mesi a mio giudizio, e non credo solo a mio, ha fatto un lavoro molto buono”, ha commentato Sala. Il sindaco è tornato anche sul messaggio (“Dobbiamo far cadere questa giunta”) che ha portato a questo epilogo: “Non mi ha fatto piacere, ma non voglio nemmeno dargli un valore che esorbiti dal contesto”. Ora l’obiettivo del primo cittadino è trovare un nuovo assessore nel più breve tempo possibile, anche per dare continuità al Piano Casa con cui il Comune punta a realizzare 10mila appartamenti a prezzi accessibili. LEGGI TUTTOElezioni Germania, le reazioni di politici e partiti italiani alla vittoria di Merz
Il successo dell’unione Cdu-Csu apre la strada al ritorno della Grosse Koalition con l’Spd, ma è segnato anche dall’avanzata dell’ultradestra di Afd. E i risultati delle elezioni in Germania scatenano le reazioni della politica italiana. La premier Giorgia Meloni in una telefonata con il leader della Cdu, Friedrich Merz, si è congratulata “per la vittoria delle elezioni”, si legge in una nota di Palazzo Chigi. La presidente del Consiglio, inoltre, “ha confermato l’auspicio di poter ulteriormente intensificare le già eccellenti relazioni bilaterali ed espresso la disponibilità a lavorare sin da subito in stretto contatto per rafforzare la sicurezza, rilanciare la competitività dell’Europa e affrontare le numerose sfide comuni, a partire dal contrasto all’immigrazione irregolare”.
Salvini: “Voto popolare non sia sovvertito da inciucio”
Dal canto suo, il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha commentato: “Credo che questo voto permetterà alla Germania di avere un governo stabile” e “il successo dell’alleanza Cdu-Csu è il miglior antidoto contro gli estremismi e i populismi che rischiano di fare danno all’Europa”. E poi ha aggiunto: “L’Afd non è un nostro interlocutore, perché ha una visione completamente diversa dalla nostra. Rispetto tutti coloro che votano, ma le posizioni dell’Afd sono inconciliabili con le mie, io sostengo la Cdu-Csu”. Mentre la Lega ha ‘esultato’ per il risultato ottenuto dal partito guidato da Alice Weidel. “Di estremo io vedo poco e niente. Spero che il voto popolare non venga sovvertito con un inciucio fra popolari e socialisti”, è stata la sintesi offerta da Matteo Salvini.
Schlein: “Destre forti, ma non imbattibili”
La segretaria del Pd, Elly Schlein, nel corso di una diretta social, ha consegnato questa analisi: “Sicuramente hanno pesato molto in Germania, come negli Usa, la condizione materiale delle persone” e “la recessione economica che va avanti da tempo in Germania”. E poi ha posto l’accento sul fatto che “le destre sono forti oggi, anche con la spinta di Trump e Musk, ma non sono imbattibili. Non le batteremo seguendole, ma sul terreno economico e sociale, dove non hanno saputo rispondere ai bisogni”. Secondo Carlo Calenda, leader di Azione, invece, “è un fatto positivo che in Germania abbia vinto la Cdu e credo che ci si potrà lavorare per costruire un’Europa più forte. Però adesso la questione fondamentale è che il governo tedesco sia anch’esso forte e decisionista, capace di marginalizzare la Afd”. Per Italia viva la coordinatrice nazionale Raffaella Paita ha scattato questa fotografia: “I tedeschi con questo voto hanno ribadito che vogliono una Germania europeista e indipendente da influenze esterne. Ora l’Europa deve darsi una sveglia”. E Angelo Bonelli, deputato di Avs, ha commentato: “Le elezioni in Germania sono state profondamente condizionate dalle ingerenze di Elon Musk, esponente del governo Trump e proprietario della piattaforma X, che ha cercato di manipolare il voto in favore dell’AfD, partito di estrema destra con radici naziste. Eppure, nonostante questa intromissione, Musk è stato sconfitto: non ci sarà alcun governo con Afd“.Approfondimento
Afd vola a Est e prenota la guida dell’opposizione LEGGI TUTTOMigranti, Meloni: «Avanti con protocollo Italia-Albania. La Corte Ue non comprometta i rimpatri»
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl Governo non dimentica «l’impegno sulle soluzioni innovative» come «il protocollo Italia-Albania», una soluzione «che è determinato a portare avanti proprio e soprattutto alla luce dell’interesse e del sostegno mostrato da sempre più nazioni europee». La presidente del Consiglio Giorgia Meloni fa il punto nel suo intervento alla Conferenza dei prefetti e dei questori d’Italia presso la Scuola Superiore Amministrazione dell’Interno. «Noi siamo determinati a trovare una soluzione ad ogni ostacolo che appare non solo perché crediamo nel protocollo ma anche perché rivendichiamo il diritto della politica di governare secondo le indicazioni dei cittadini, il dovere della politica è di assumersi le sue responsabilità, il governo dei flussi migratori è ovviamente una questione sulla quale l’indicazione che arriva dalla maggioranza dei cittadini è molto chiara e i cittadini ci chiedono di fermare l’immigrazione illegale perché l’immigrazione illegale produce insicurezza, mancata integrazione, incapacità di garantire lo stato di diritto e anche perché l’immigrazione illegale di massa è la prima nemica della migrazione legale». In sintesi, «siamo impegnati a ristabilire un principio banale, cioè che in Italia si entra solo legalmente».Urgente rivedere concetto Paese terzo sicuroIn materia di immigrazione vengono ribadite le priorità. L’esecutivo «continua a ritenere ovviamente necessaria, ormai urgente, una revisione della direttiva rimpatri del 2008, il concetto di Paese terzo sicuro, penso che sia importante anticipare l’entrata in vigore di quanto previsto dal nuovo patto di immigrazione e asilo sulla definizione di Paese di origine sicuro anche per fare un po’ chiarezza su un tema molto controverso e oggetto di provvedimenti giudiziari che appaiono disattendere quanto stabilito con legge dal Parlamento italiano». A dire di Meloni «anche l’argomentazione della supremazia della normativa europea rispetto alla normativa italiana, in base alla quale si giustificherebbe la disapplicazione della norma italiana sui Paesi sicuri, appare fragile, atteso che per esempio il più grande paese europeo, la Germania, rimpatria migranti afgani in Afghanistan senza che questo sia reputato dai giudici tedeschi in contrasto con la normativa europea». Aggiunge la presidente del Consiglio che «sarà importante su questo fare chiarezza e l’auspicio è che la Corte di Giustizia e l’Unione europea scongiuri il rischio di compromettere le politiche di rimpatrio, non solo dell’Italia ma di tutti gli stati membri dell’Unione europea».Loading…Una nuova fase in Italia e Ue «In materia di governo dei flussi migratori noi abbiamo lavorato con coraggio, osando, per aprire una fase nuova in Italia e anche in Europa, per disegnare un modello di contrasto all’immigrazione irregolare e di governo dei flussi migratori che si sviluppava sostanzialmente su quattro direttrici: lotta senza quartiere ai trafficanti di esseri umani, costruzione di un nuovo modello di cooperazione sviluppo con i Paesi di partenza e di transito dei migranti, promozione di percorsi di migrazione legale concordata e conseguentemente più integrabile, soluzioni innovative per ridisegnare il governo dei flussi migratori». Secondo la premier «diminuire le partenze e stroncare il business dei trafficanti è l’unico modo per ridurre il numero delle persone che perdono la vita nel tentativo di raggiungere l’Italia e l’Europa e io penso che questo debba essere il risultato che più di tutti ci si inorgoglisce perché non c’è niente di più importante che salvare una vita umana o strappare quella vita agli artigli della mafia».Drastica riduzione degli sbarchi«Sono quattro direttrici – ha detto ancora Meloni -che ci hanno consentito di registrare gli obiettivi che abbiamo raggiunto: da una parte la drastica riduzione degli sbarchi sulla rotta del Mediterraneo centrale e con questo la diminuzione delle morti in mare, in particolare grazie al crollo delle partenze dalla Tunisia e dalla Libia e anche la riduzione complessiva degli ingressi irregolari nell’Unione Europea anche su altre volte come la rotta balcanica. Nel 2024 – ha ricordato Meloni – gli sbarchi si sono ridotti del 60% rispetto al 2023 e del 35% rispetto al 2022, però io penso che non sia questo l’unico dato significativo, penso che sia per esempio sia significativo il fatto che l’Organizzazione delle migrazioni ci dice che nel 2024 sulla rotta del Mediterraneo centrale, a fronte di circa 66.000 arrivi, si sono registrati 1.695 morti e dispersi. Nel 2023, con oltre 157.000 arrivi irregolari, i morti e i dispersi sono stati 2.526. Nel 2014, l’anno dell’operazione Mare Nostrum, che come voi sapete nasceva proprio per salvaguardare la vita in mare, si sono contati 3126 morti a fronte di 170 mila arrivi». LEGGI TUTTO