A Milano il congresso regionale del Carroccio, il primo dal 2015. Il senatore Massimiliano Romeo è il nuovo segretario: “Ci vuole la Lega delle comunità e dei militanti, non delle personalità”. Diversi i politici sul palco. Il governatore lombardo: “Ci sono tante cose che vanno bene, ma anche altre che non vanno bene”. “Il capo va rispettato”, ha detto Giorgetti. Calderoli sull’autonomia: “Strada in salita ma non mollo”. Presente anche il leader Salvini: “La scelta di un movimento nazionale per la Lega è giusta”
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A Milano si è tenuto il congresso della Lega lombarda, il primo dal 2015. Il senatore Massimiliano Romeo è stato eletto nuovo segretario per acclamazione. Romeo, capogruppo a Palazzo Madama, era l’unico candidato in campo dopo i ritiri del coordinatore dei giovani Luca Toccalini e dell’ex parlamentare bergamasco Cristian Invernizzi. Diversi i politici saliti sul palco, come il presidente della Lombardia Attilio Fontana. “Ci sono tante cose che vanno bene, ma anche altre che non vanno bene. Il problema del Nord c’è”, ha detto Fontana. “Il capo va rispettato”, ha dichiarato invece il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Presente anche il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini.
Romeo nuovo segretario
Massimiliano Romeo, quindi, è il nuovo segretario della Lega lombarda. Nella premessa del suo programma, il senatore ha sottolineato che “negli ultimi tempi abbiamo perso parte di quell’identità che ci caratterizzava ed è normale che la base si senta disorientata e disillusa”. Secondo Romeo, “serve un cambio di passo, la base deve essere più coinvolta nelle decisioni e nelle scelte fatte dai dirigenti”. Durante il suo intervento al congresso regionale del Carroccio, Romeo si è anche rivolto a Salvini. “Matteo, sai che sono sempre stato leale con te, se non parliamo più del Nord, al Nord i voti non li prendiamo più”, ha detto. Dalla platea è partita un’ovazione. “Tante volte ci sono state beghe di cortile all’inseguimento ossessivo di poltrone e poltroncine. Se vogliamo prendere un po’ della Lega delle origini, prima viene il simbolo e poi la cadrega. Sia chiaro. Così come la militanza non può essere considerata manovalanza e poi un comitato ristretto prende le decisioni per tutti”, ha detto ancora Romeo. E ha sottolineato che “ci vuole la Lega delle comunità e dei militanti, non delle personalità. A me questa storia della Lega di Zaia, di Giorgetti e di Vannacci non convince. Ci vuole la Lega di comunità, nessuno di noi senza il simbolo avrebbe potuto fare quello che ha fatto”. “Ci sono sensibilità diverse – ha ribadito -, è giusto un confronto. Dobbiamo instaurare un clima collaborazione e armonia, cercare di andare d’accordo pur con sensibilità differenti, superando le attuali conflittualità, tante, troppe”. LEGGI TUTTO