in

Agevolazioni, requisiti, incentivi: la guida per andare in pensione anticipata nel 2025


I punti chiave

Il 2025 porterà importanti novità per le pensioni. Quota 41, anche nella versione light, non sarà applicata per i costi troppo elevati. Invece, dovrebbero essere prorogati Quota 103 (41 anni di contributi e 62 anni d’età), Opzione Donna e Ape Sociale. Confermate anche le restrizioni introdotte lo scorso anno, come il calcolo contributivo per Quota 103 e il tetto dell’assegno fino ai 67 anni, che hanno già ridotto domande e spese. Ecco tutto ciò che c’è da sapere.

I requisiti

Nel 2025, sarà possibile andare in pensione anticipata rispetto ai limiti stabiliti dalla Legge Fornero, ma solo per coloro che soddisfano requisiti specifici e piuttosto rigorosi. Per accedere a questa opzione, i lavoratori devono avere almeno 64 anni di età, un requisito che rappresenta una soglia fondamentale. Inoltre, è necessario aver versato un minimo di 20 anni di contributi nel sistema previdenziale. Un altro requisito importante è che i lavoratori non devono aver effettuato versamenti contributivi prima del 1996. Infine, per accedere all’opzione anticipata, la pensione maturata deve essere pari a tre volte l’assegno sociale, il che implica che solo coloro che hanno accumulato un adeguato livello di contribuzione possono beneficiare di questo tipo di pensionamento anticipato.

La rivalutazione dell’assegno sociale

Inoltre, l’incremento dell’assegno sociale, previsto per il 2025, influenzerà significativamente le condizioni di accesso alla pensione anticipata. L’assegno sociale subirà una rivalutazione dell’1,6%, portando l’importo mensile da circa 535 euro a circa 543 euro. Questo cambiamento comporterà che, per accedere alla pensione anticipata, sarà necessario raggiungere una pensione minima di almeno 1.629 euro mensili, un aumento rispetto ai 1.603 euro richiesti nel 2024. Questa rivalutazione, sebbene positiva per chi percepisce l’assegno sociale, rende i requisiti per la pensione anticipata più stringenti rispetto all’anno precedente, creando ulteriori sfide per coloro che aspirano a un pensionamento anticipato.

Il trattamento per le madri di più figli

Le donne madri di più figli hanno la possibilità di anticipare il pensionamento, anche se non soddisfano i requisiti standard. Infatti, esiste un’alternativa che consente di abbreviare il periodo di attesa per la pensione ma è disponibile solo per le donne con figli. Questa misura non è legata all’Opzione Donna, ma si basa su una norma presente nella legge pensionistica che prevede una riduzione dell’età minima per ricevere il trattamento previdenziale dallo Stato. In questo caso, tutti gli altri requisiti vengono meno, tranne quello che richiede di non aver versato contributi prima del 1996.

Le donne che desiderano andare in pensione e rispettano questa condizione possono ottenere una diminuzione dell’età pensionabile di 4 mesi per ogni figlio. Di conseguenza, nel 2025, una madre con tre figli potrà ritirarsi dal lavoro all’età di 66 anni, invece dei 67 previsti dalla normativa generale.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


Tagcloud:

”Se tuo marito va con un’altra, hai delle responsabilità”: le parole di Alda D’Eusanio su Buffon e Seredova scioccano la Balivo in diretta

Riforma Imu: taglio aliquote e semplificazioni. Ecco cosa cambia