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Anziana morta di legionella, scatta la disinfezione nella Rsa
L’anziana avrebbe contratto la legionella proprio nella casa di riposo di cui era ospite. L’episodio risale ad alcune settimane fa, ma il decesso è sopraggiunto soltanto alcuni giorni fa. Anziana morta per legionella, disinfezione in rsa – Nanopress.itIl dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Ausl di Rimini ha subito imposto una serie di prescrizioni e trattamenti anti-legionella ai gestori della casa di riposo.Cos’è la legionellaLa legionella è un genere di batteri gram-negativi, noti per causare una grave infezione polmonare chiamata legionellosi o malattia del legionario. Questi batteri sono presenti nell’ambiente, soprattutto in acque dolci come fiumi, laghi e sorgenti termali. La trasmissione avviene principalmente attraverso l’inalazione di aerosol contaminati, ad esempio tramite docce, fontane o impianti di condizionamento dell’aria.La legionellosi può manifestarsi con sintomi simili a quelli dell’influenza, come febbre, tosse, difficoltà respiratorie e dolori muscolari. In alcuni casi, può progredire a una forma più grave chiamata polmonite da legionella, che richiede un trattamento tempestivo con antibiotici. La legionellosi può manifestarsi con sintomi simili a quelli dell’influenza – Nanopress.itÈ importante prendere precauzioni per prevenire l’esposizione alla legionella, soprattutto in strutture come case di riposo, hotel e ospedali, dove gli aerosol possono diffondere il batterio. La disinfezione regolare degli impianti idrici e il monitoraggio della qualità dell’acqua sono fondamentali per prevenire la diffusione della legionella.Anziana morta di legionella, scatta la disinfezione nella RsaL’anziana ospite di una casa di riposo di Bellaria, nel Riminese, è deceduta a causa delle complicazioni dovute all’infezione da legionella, contratta proprio all’interno della struttura. L’episodio è avvenuto alcune settimane fa, a luglio. Il dipartimento di igiene e sanità pubblica dell’Ausl ha subito imposto una serie di prescrizioni e trattamenti anti-legionella ai gestori della casa di riposo. Sulla base di questo provvedimento, il Comune di Bellaria ha emesso un’ordinanza affinché i gestori mettessero in atto tutti gli interventi necessari per ridurre il rischio di infezione per gli altri ospiti.La struttura ha richiesto una proroga di dieci giorni per completare gli interventi, dopo quelli più urgenti realizzati subito dopo che il caso è venuto alla luce. Fortunatamente, nessun altro ospite della struttura ha contratto l’infezione. LEGGI TUTTO
Il giorno dei dazi: ecco come Meloni si prepara a trattare con Trump
Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaOramai è questione di ore. Il presidente Usa Donald Trump annuncerà i nuovi dazi alle 16 locali (le 22 in Italia) nel giardino delle rose alla Casa Bianca. La stretta sulle tariffe doganali sarà immediatamente operativa. L’Italia si prepara all’impatto. La prospettiva di una guerra commerciale tra Europa e Stati Uniti preoccupa, e non poco, il governo di Giorgia Meloni. La premier si prepara a trattare. L’invito a tutti i suoi interlocutori è sempre lo stesso: «Bisogna evitare di alimentare un’escalation di dazi contro dazi, perché tutti ne farebbero le spese». Il Made in Italy, dall’alimentare ai farmaci, è particolarmente esposto.La visita di J.D.Vance in Italia a Pasqua Un canale di dialogo con gli Stati Uniti potrebbe svilupparsi a metà mese. Il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, ha in programma una visita a Roma e ha chiesto un incontro con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Secondo l’agenzia Bloomberg, l’ambasciata statunitense a Roma ha comunicato al Ministero degli Affari Esteri italiano i piani del vice di Trump. «I piani sono in evoluzione e potrebbero cambiare prima di essere finalizzati», ha detto un funzionario Usa. Il programma provvisorio prevede che Vance sia a Roma dal 18 al 20 aprile (nel ponte di Pasqua) e i diplomatici statunitensi hanno chiesto alle loro controparti italiane di coordinare un incontro con la Meloni. Al momento da Palazzo Chigi non arrivano indicazioni, ma gli uffici – secondo quanto si apprende – sono al lavoro per organizzare l’incontro. Nella maggioranza e all’interno dello stesso esecutivo, la speranza è che l’eventuale faccia a faccia tra Vance e Meloni produca risultati e conduca a una “exit strategy” non troppo dolorosa per le aziende italiane.Loading…Niente eccezioni da parte degli UsaLa speranza, coltivata a lungo ai piani alti del governo, che gli Usa potessero fare eccezioni si è infranta sulla realtà. Qualche speranza di esenzioni sul vino ancora resiste. «Magari Trump colpisce solo lo champagne…», prova a scherzare un meloniano, mal celando la consapevolezza diffusa nell’esecutivo che le tariffe saranno per tutti e pesanti. Una volta valutato l’effettivo impatto sull’economia, si potrà provare poi a cambiare lo scenario trattando con l’Amministrazione americana, è la convinzione di Meloni, puntando su dialogo e diplomazia. Non in modo bilaterale, come auspicava la Lega, ma in una cornice europea. In quest’ottica, due elementi vengono letti dai suoi fedelissimi come aperture di credito: il placet della commissione Ue alle modifiche sui Cpr in Albania e, prima ancora, l’intervista di sabato al Corriere della Sera, in cui von der Leyen ha riconosciuto alla premier «un ruolo molto importante a livello europeo», definendo «positivo» il fatto che abbia «un rapporto diretto» con Trump. Le ultime parole della leader tedesca, che ha preannunciato la dura risposta europea, sono invece andate di traverso a Matteo Salvini. «Aprire guerre commerciali con gli Usa – ha sottolineato – è una scelta infelice, non fa l’interesse di nessuno». L’altro vicepremier, Antonio Tajani, ha chiarito che «non dobbiamo piegare la testa, ma neanche essere antiamericani». E che «l’Italia non può fare da sé, è competenza Ue, i dazi li fa l’Europa». Fra FI e Lega, per quanto la tregua stia reggendo, è sempre gelo. Le tensioni degli ultimi mesi rischiano di lasciare cicatrici sul governo, dove si registra anche un crescente fastidio di Meloni sulle puntualizzazioni leghiste in materia di politica estera. Così in un momento decisamente delicato, l’orizzonte del governo sembra ridursi alla primavera 2026, secondo i ragionamenti sempre più insistenti che si fanno in maggioranza. Al di là delle rassicurazioni di Salvini («Arriveremo al 2027, si metta l’anima in pace chiunque»), e degli azzurri che fanno spallucce («Noi non creiamo alcun rischio»), la convinzione diffusa nella coalizione è che ci si debba far trovar pronti per le elezioni anche fra un anno. Con l’auspicio che un centrodestra ancora più forte in Parlamento possa anche gestire la successiva partita per l’elezione del Capo dello Stato, nel 2029.I dazi spaventano anche RegioniIntanto le Regioni esprimono preoccupazione per le ricadute che i dazi Usa avranno sui territori. A partire da quelle governate dalla Lega. Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, si è detto «preoccupato» e ha sottolineato come sia «importante che a livello nazionale ed europeo si intavoli subito una negoziazione con l’amministrazione statunitense. I dazi non fanno bene all’Europa e non fanno bene agli Stati Uniti». Sulla stessa scia il presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha parlato di «un giorno cruciale per l’economia mondiale. I dazi saranno il terzo cigno nero in cinque anni, dopo la pandemia e le guerre in Ucraina e Israele. L’Italia faccia valere il proprio rapporto privilegiato con gli Usa. Ho voluto approfondire i rischi che correrebbe l’economia veneta con i dazi americani, e i dati sono impressionanti: riguardo al vino, una bottiglia veneta su 5 vendute all’estero è acquistata da partner commerciali statunitensi. Si comprende facilmente quale effetto disastroso possano avere dei dazi del 20% sul fatturato delle aziende venete e italiane, perché l’export verso gli Usa vale al nostro Paese quasi 65 miliardi». Gli stessi timori sono stati espressi dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, sempre in quota Lega: «I dazi preoccupano le nostre aziende esportatrici. In Trentino si sente molto il rischio di un effetto negativo. Serve una presa di coscienza a livello europeo». In Trentino i settori più a rischio sono l’agroalimentare e l’automotive. Gli Usa sono il secondo mercato estero, 12% del totale, con 620 milioni di euro di esportazioni nel 2023. Il presidente della Campania Vincenzo De Luca promette un’analisi «per capire quali sono i prodotti che possono avere il danno maggiore: sicuramente l’agroalimentare, le produzioni agricole, il settore farmaceutico, la moda». Il governatore della Toscana Eugenio Giani, con una regione che ha un export verso gli Usa superiore ai 9 miliardi di euro, ha stigmatizzato quelli che ha definito «gli sbagli che l’amministrazione Trump sta facendo nel cambiare l’opinione che a livello mondiale noi oggi abbiamo degli Usa». Il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi (Forza Italia) ha condiviso «la posizione del governo italiano, del vicepresidente Tajani e del Ppe: il protezionismo non è la risposta alla competizione globale. I dazi rischiano di danneggiare filiere strategiche per il nostro territorio senza produrre benefici reali per nessuno». LEGGI TUTTO
Elezioni comunali, urne aperte: si vota fino alle 15. LIVE
Prosegue oggi dalle 7 alle 15 il voto per il primo turno delle elezioni amministrative: i comuni che sono chiamati ai seggi sono 117 nelle regioni a statuto ordinario e 9 commissariati in Sicilia. Al voto tre capoluoghi di provincia – Ravenna, Taranto e Matera – e un capoluogo di regione (Genova).
L’affluenza ieri si è fermata al 43,85%, in calo del 6%. Brusca frenata a Genova: -5%, al 39,15%. Taranto crolla segnando quasi 8 punti in meno, col 44,49%. Matera sopra al 50%, ma comunque in discesa. Ravenna perde il 3,5% .
Gli approfondimenti:
• Elezioni comunali 2025, dove e come si vota
• Chi sono i sette candidati sindaco a Genova
• Chi sono i cinque candidati sindaco a Matera
• Chi sono i sei candidati sindaco a Taranto
• Chi sono i sette candidati sindaco a Ravenna
Per ricevere le notizie di Sky TG24: LEGGI TUTTOGoverno Meloni, Boccia: eclatanti silenzi su follie Trump
Governo Meloni, Boccia: eclatanti silenzi su follie Trump | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Di cosa parlano i consigli comunali? Scuole, traffico, viabilità e rifiuti
Ascolta la versione audio dell’articoloScuole, traffico e viabilità sono i temi discussi con maggiore frequenza nei consigli comunali italiani ma nel Centro Italia e soprattutto al Mezzogiorno s’impone anche il tema rifiuti. È quanto emerge da una ricerca realizzata in occasione di Forum PA da Cedat85, azienda attiva nella produzione di soluzioni di riconoscimento e trasformazione della voce in testo, tecnologie che consentono a circa 300 comuni italiani di trasmettere in streaming il consiglio comunale, verbalizzare automaticamente la seduta, indicizzare e archiviare in tempo reale i contenuti di quanto discusso in assemblea.L’indagine di Cedat85 ha analizzato le sedute consiliari di un campione di comuni italiani che utilizzano la piattaforma Digital4Democracy, nel periodo compreso tra il 19 maggio 2024 e il 20 maggio 2025, individuando gli argomenti più discussi in aula. Al primo posto emerge il tema delle scuole, con 240 menzioni, seguito dalle problematiche legate al traffico (182) e alla viabilità (180).Loading…I temi trattati con minore frequenza riguardano il decoro urbano (40), l’immigrazione (44) e le piste ciclabili (54). Seguono, con un numero leggermente superiore di citazioni, la raccolta differenziata (62), la sicurezza stradale (74) e la gestione del verde pubblico (74). Presentano una frequenza maggiore gli interventi relativi agli autobus (106), agli ospedali (119) e ai servizi sociali (124).Analizzando i dati in base all’area geografica emergono «priorità» diverse. Nelle aule consiliari del Nord e del Centro si conferma la centralità del tema «scuole», in testa alle citazioni al Nord e al Centro. Al Sud, invece, il tema più ricorrente nei verbali dei consigli comunali è quello dei rifiuti.Approfondendo ulteriormente, nel Nord, dopo le scuole, i temi più dibattuti risultano essere il traffico (130 citazioni) e la viabilità (120), a conferma di una forte attenzione alla mobilità urbana. Nel Centro, seguono le scuole i temi della viabilità (16) e dei rifiuti (15). Al Sud, dopo i rifiuti, tornano centrali le scuole (70) e la viabilità (44). LEGGI TUTTO