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Girandola di telefonate e incontri: come sono i rapporti di Meloni con Trump e i leader Ue?
Ascolta la versione audio dell’articoloDall’esclusione dal vertice dei Volenterosi a Tirana (venerdì 16) alle call pre e post colloquio Usa-Russia. Giorgia Meloni per 4 giorni è rimasta sulle montagne russe della politica internazionale. Tanti avvitamenti al termine dei quali la Premier può dirsi più che soddisfatta e tirare un sospiro di sollievo. Quattro giorni che hanno evidenziato vicinanze e distanze con gli altri leader. A partire dal suo principale sponsor: Donald Trump. E’ stato il Presidente statunitense a imporre la presenza di Meloni al tavolo, così come quella del Presidente finlandese Alexander Stubb che non è solo il Capo di Stato del Paese con il più esteso confine con la Russia, ma anche un sostenitore della prima ora del tycoon a cui lo lega la passione per il golf (Trump ci ha giocato diverse ore un mese e mezzo fa in Florida e lo ha voluto nella sua squadra). A conferma che anche nei rapporti diplomatici simpatie e “affinità elettive” contano molto.La foto di TiranaMa facciamo un passo indietro. Torniamo alla foto di Tirana, scattata a margine della riunione della Comunità politica europea che ritrae i Volenterosi Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz, Donald Tusk assieme a Volodymyr Zelensky immortalati al telefono con Trump, per aggiornarlo sull’esito del fallito vertice di Istanbul. Meloni non c’è. A volerla lasciare fuori campo (così si mormora a Palazzo Chigi) sarebbe stato il Presidente francese con cui i rapporti sono da sempre poco amichevoli. Non è stata invitata anche perché la settimana prima era stata lei a sfilarsi dal viaggio a Kiev collegandosi con i leader europei solo da remoto. Una ricostruzione che la Premier tenta di correggere sostenendo che è stata lei a decidere di non intervenire perché «l’Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina. Non avrebbe senso partecipare a formati che perseguono obiettivi su cui non abbiamo dato disponibilità». Macron la smentisce: «Falso. Non si è parlato assolutamente di invio di militari. Guardiamoci dal diffondere false informazioni, ce n’è già abbastanza di quelle russe».Loading…Rapporti tra Roma e Parigi ai minimiI rapporti tra Roma e Parigi sono ai minimi. A Palazzo Chigi però si sta già preparando la controffensiva complice l’arrivo a Roma di moltissimi leader per l’intronizzazione di Leone XIV. Sabato 17 Meloni riceve il cancelliere tedesco. Merz conferma che il tema di inviare truppe a Kiev è ormai superato: «Non c’è nessuna discussione del genere. È fuori da ogni realtà politica. L’Italia può e deve dare un contributo», le parole del leader tedesco che conferma «l’ottimo» rapporto di Berlino con Roma anche sull’altro fronte caldo, i dazi, che colpiscono soprattutto i big del manifatturiero europeo.La telefonata con TrumpSempre sabato Meloni sente telefonicamente Trump. Probabile che il tema principale sia stato il trilaterale programmato per il pomeriggio di domenica a Palazzo Chigi , dopo la messa di insediamento di Papa Prevost, tra il vicepresidente statunitense JD Vance e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen con la Premier italiana che si prende il ruolo di pontiera tra le due sponde dell’Atlantico. Ma certamente il filo diretto con Trump è servito anche per rientrare tra i Volenterosi dalla porta principale, quella aperta dagli americani. E’ stato infatti il Presidente statunitense a spingere per il suo coinvolgimento, qualche ora dopo, al briefing organizzato dalla Casa Bianca in vista del confronto con Putin. La conferma arriva dalla Cancelleria tedesca: «Il format è stato auspicato dagli americani e rispecchia che Meloni ha un rapporto molto buono con Trump e può far valere la sua influenza».Von der Leyen nel vertice telefonico con Trump è un segnale… Il resto è cronaca di queste ore. Da segnalare che al nuovo vertice telefonico post colloquio Usa-Russia è intervenuta anche Von der Leyen. Non era mai successo che l’inquilina di Palazzo Berlaymont fosse invitata dal tycoon a una call così strategica. E questo è un fatto, un «segnale» dicono i meloniani di quel «cambio di passo radicale» tra Usa ed Europa ottenuto grazie al lavoro di Meloni che ora spinge per portare i negoziati in Vaticano. Il Papa aveva già dato la sua disponibilità. L’Italia – parola di Giorgia -«è pronta a fare la sua parte». LEGGI TUTTO
Tajani su Gaza: “Cose inaccettabili ma non è genocidio”
“Non c’è giuridicamente genocidio, che è una decisione preordinata di sterminare un popolo. Quello è il genocidio. Stanno facendo delle cose inaccettabili a Gaza ma non è un genocidio. Quello è ciò che aveva pianificato Hitler contro gli ebrei, che aveva deciso di sterminarli. Qui c’è una guerra in corso e si sta colpendo, secondo me, oltre ogni limite la popolazione civile che non ha nulla a che fare con Hamas”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla Versiliana di Marina di Pietrasanta, in risposta a una persona che ha accusato il governo di “complicità in un genocidio”. LEGGI TUTTO
Regionali, Meloni annuncia Zes per Marche, Opposizioni attaccano
Regionali, Meloni annuncia Zes per Marche, Opposizioni attaccano | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Decreto Sport, nel pomeriggio in Aula: trattativa a oltranza dopo i rilievi del Quirinale
Ascolta la versione audio dell’articoloIl Parlamento sta per chiudere i battenti per la pausa estiva, ma si tratta ancora sul decreto sport. Pesano i rilievi formali filtrati dal Quirinale su due norme aggiunte in corso d’opera e considerate dal Colle poco urgenti per giustificare un decreto.Le norme nel mirinoUna riguarda Sport e salute, la società governativa a cui passerebbe l’organizzazione e gestione di eventi sportivi che ottengono contributi pubblici sopra i 5 milioni di euro. L’altra sulla Commissione indipendente per la verifica dei conti delle federazioni sportive professionistiche, in primis calcio e basket.Loading…Ipotesi stralcioArticoli che potrebbero essere stralciati dalla maggioranza oppure, se restano, certificare un braccio di ferro con il Colle. Pericoloso anche perché sempre più frequente, denuncia l’opposizione. Il “verdetto” nelle prossime ore. Oggi infatti, al Senato, sarà il D-day del decretone che contiene norme clou per l’organizzazione e gestione dei prossimi grandi eventi sportivi: dalle Olimpiadi invernali Milano-Cortina alla Coppa America che si disputerà a Napoli fra due anni.Decreto atteso nel pomeriggio in Aula al SenatoIn mattinata si riunirà la commissione Bilancio per il parere. E’ il primo step di giornata ed è lì che potrebbe concretizzarsi l’eventuale passo indietro del governo. Motivazioni tecniche legate ai conti, sarebbe la formula per uscire elegantemente dall’impasse. Subito dopo, la palla passerà alla commissione Cultura e sport per dare il mandato al relatore e nel pomeriggio il provvedimento è atteso in aula. Sulla carta, è questo l’ultimo passaggio dopo l’ok incassato alla Camera il 29 luglio, già a fatica. Oppure il penultimo nel caso in cui, correggendo il testo, si dovrà necessariamente tornare a Montecitorio per ratificare le modifiche. Per ora fonti di governo si mostrano fiduciose: riflessioni sono in corso, qualche limatura ci sarà – poco consistente o molto più ampia, spiegano – e alla fine lo scontro istituzionale sarà evitato. Del resto già a luglio un incidente con il Colle era stato sventato proprio sul decreto sport. Colpa di un emendamento di maggioranza finalizzato ad allungare al 2033 l’operatività della Simico, la società di gestione delle infrastrutture della Milano-Cortina. Questione poco affine alla decretazione d’urgenza, era emerso dalla presidenza della Repubblica. Alla fine, era stato ritirato ma riapparso poco dopo nel decreto economia.I nodi da sciogliereOra, sullo sport, i nodi sono più complessi. Il più intricato riguarda l’articolo 9 quater con cui Palazzo Chigi impone di fatto la società Salute e sport, dal 2023 guidata da Marco Mezzaroma, subentrando nell’organizzazione e gestione di mega eventi beneficiari di 5 o più milioni di fondi pubblici, come la Coppa Davis o gli Europei del volley 2026. Originariamente, l’emendamento riguardava il coordinamento e monitoraggio delle Atp finals, il torneo di tennis a Torino. Ma sull’ultima versione (più ampia per contenuto) il centrodestra è più restio a cambiamenti, ammettono fonti governative. A costo di costringere il Quirinale, successivamente, a rinviare il decreto alle Camere. Sarebbe invece più disponibile a correggere l’articolo 11 che disciplina la commissione dei “controllori” delle federazioni di professionisti. La novità incide anche sui costi di funzionamento, complessivamente circa 3,5 milioni di cui 1,9 graverebbero sulle federazioni. Se la mediazione riuscirà, i tempi per la conversione in legge (entro il 29 agosto) si allungheranno ma non troppo. Nel passaggio Senato-Camera, la partita si chiuderebbe comunque tra mercoledì e giovedì a Montecitorio. Al massimo il giorno dopo, ma non oltre. E in ogni caso la Camera si limiterebbe a esaminare di nuovo solo le parti del decreto modificate. LEGGI TUTTO
Marina Berlusconi a due anni dalla morte del padre: «Il suo primo desiderio è sempre stato quello di sentirsi amato»
Ascolta la versione audio dell’articoloA due anni dalla morte il Cavaliere continua a essere un protagonista della politica italiana. Un «imprenditore visionario», «un leader politico che ha creduto in un centrodestra unito e in una Nazione forte e autorevole», scrive sui social Giorgia Meloni. Ma il ricordo più forte e allo stesso tempo più politico è quello della primogenita Marina. «Il primo desiderio di mio padre è sempre stato quello di sentirsi amato», racconta in un’intervista al Giornale dove torna alle ultime ore al capezzale del padre, alle ultime chiacchierate e a quegli appunti scritti con mano malferma in cui rivendicava la sua storia politica che è poi anche la storia di Forza Italia. In quel 12 giugno del 2023 molti, moltissimi davano per scontato che al funerale di Berlusconi presto sarebbe seguito quello del suo partito. Non è andata così, come sappiamo. Forza Italia non è soltanto sopravvissuta: ha tenuto botta. E molto bene. Lo ha fatto per due ragioni precise.Da un lato, la famiglia, con Marina in prima linea, che oltre a tenere vivo il pensiero e lo spirito politico del padre ha sempre assicurato che avrebbe continuato a sostenere anche finanziariamente il partito. Dall’altro, la tenacia di Antonio Tajani, che non si è fatto schiacciare dagli alleati né marginalizzare da una coalizione sbilanciata e che anche sul fronte dell’organizzazione e della gestione interna si è fatto sentire (vedi la crescita dei versamenti dei parlamentari). «Sei sempre con me» scrive sui social il vicepremier azzurro che proprio in coincidenza del secondo anniversario della morte del fondatore ha presentato l’Accademia della libertà per i giovani, dedicata a Silvio Berlusconi. Quel «sei sempre con me» non è solo un richiamo affettivo ma anche politico. Oggi Forza Italia ha un gradimento stabile, viaggia attorno all’8% e in più di un rilevamento supera la Lega di Matteo Salvini.«Amico mio, ci manchi», è il messaggio del segretario del Carroccio che si somma a quelli provenienti da gran parte del mondo politico, soprattutto del centrodestra. In realtà Salvini e Berlusconi oggi difficilmente avrebbero avuto la stessa visione del mondo. «Non capiva chi ambisce a farsi temere: era quanto di più lontano dal suo modo di essere», dice la Presidente di Fininvest che in questi mesi non ha lesinato critiche a Donald Trump. Berlusconi chiedeva una giustizia giusta, invocava una responsabilità civile dei magistrati e parlava di Europa come patria comune, ricorda Marina. Il sogno di Adenauer, Schuman e De Gasperi amava ripetere il Cavaliere. Un «patriottismo europeo», legato a doppio filo all’alleanza con gli Stati Uniti e fondato sul buon senso e sull’idea che la guerra è «la follia delle follie». «Se nel mondo ci fosse un po’ più di Silvio Berlusconi, forse ci sarebbe meno sofferenza», dice oggi Marina anche con riferimento ai conflitti che divampano soprattutto ad est e in Medio Oriente. Finora la primogenita ha sempre smentito chi dava per possibile una sua «discesa in campo». Ma la suggestione resta. Il brand Berlusconi non è passato di moda.Loading… LEGGI TUTTO