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Marche, l’impatto sul Veneto: si avvicina l’intesa sul candidato della Lega
Ascolta la versione audio dell’articoloLa vittoria del meloniano Francesco Acquaroli nelle elezioni regionali nelle Marche avrà un effetto immediato a livello nazionale: aiuterà sbloccare l’impasse del centrodestra sul Veneto. Incassato il bis del “suo” governatore uscente, la premier Giorgia Meloni può a questo punto cedere più facilmente al pressing della Lega che da settimane rivendica continuità nella regione amministrata da 15 anni dal “doge” Luca Zaia. Nonostante Fdi sia ormai diventato primo partito nella regione alle elezioni politiche ed europee. Il via libera al candidato in pectore Alberto Stefani sembra questione di ore ormai.Verso il via libera al leghista Stefani nel VenetoNon è escluso che possa essere già concordato in occasione del comizio odierno della premier a Lamezia Terme, assieme ad Antonio Tajani e Matteo Salvini per sostenere il bis di Roberto Occhiuto in Calabria. Anche se Meloni, per lasciare il Veneto alla Lega, ha bisogno di una rassicurazione formale, possibilmente scritta, su un «prossimo riequilibrio dei partiti del centrodestra nelle regioni del nord». Una formula che lasci intendere insomma che la Lombardia spetterà a Fdi.Loading…In attesa del voto in Calabria, il centrodestra si appresta dunque a definire i candidati mancanti. Su quello del Veneto (dove le elezioni sono in programma il 23 e 24 novembre) non ci dovrebbero essere sorprese. Tutti pensano ad Alberto Stefani, vice di Salvini e segretario della Liga Veneta. «Il Veneto può andare benissimo a un candidato della Lega», ha spiegato Tajani, pronto a rivendicare per FI il ruolo di «seconda forza del centrodestra». Davanti a una Lega che in Valle d’Aosta crolla e nelle Marche peggiora anche rispetto alle Europee (dall’8,2 al 7,4%), lontanissima dal 22,4% delle Regionali 2020.Di Bari in pole in CampaniaNon a caso Forza Italia mette sul tavolo altre due proposte: l’azzurro Flavio Tosi (che sarà capolista alle Regionali) come candidato del centrodestra a sindaco di Verona; e un civico come front runner in Campania. Una soluzione, spiega Tajani, per intercettare ex Dc ed ex Psi: «C’è malcontento nel centrosinistra campano – assicura Tajani -. Perché c’è uno spostamento a sinistra e noi siamo pronti a offrire il nostro simbolo, le nostre liste a quelli che vogliono scegliere di continuare a essere centristi e non di andare a fare una politica per la campagna di estrema sinistra». Ma quella del civico in Campania è un’opzione bocciata dai meloniani campani, che rilanciano la corsa di Edmondo Cirielli, vice di Tajani agli Esteri. In pole position al momento resta in Campania Michele Di Bari, prefetto di Napoli.In Puglia in corsa D’Attis e Gemmato More






Regionali, da Fdi-Lega a Pd-M5S come sono andati i derby tra partiti
Ascolta la versione audio dell’articoloL’ultimo round delle regionali di quest’anno in Veneto, Campania e Puglia vede centrodestra e centrosinistra confermarsi nei territori che governavano. Ma gli scossoni non mancano all’interno delle coalizioni. Primo tra tutti in Veneto dove il derby FdI-Lega viene stravinto dai leghisti, trainati dal consenso di Luca Zaia. Il partito di Matteo Salvini si attesta oltre il 36,3%, doppiando i meloniani, fermi al 18,7%. Un risultato senz’altro figlio della candidatura come capolista del governatore uscente, che supera le 200mila preferenze.Nuovi rapporti di forza in VenetoIl risultato ribalta gli equilibri in una regione dove Fdi, dopo il 9,6% delle regionali 2020 si era imposto come primo partito sia alle politiche del 2022 (32,6%) che alle europee del 2024 (37,6%). La performance della Lega è la migliore da cinque anni a questa parte. Nel 2020il Carroccio si fermò al 16,9% a causa dello “stratosferico” 44,6% incassato dalla lista ZaiaLoading…In Puglia Pd primo partito, FI supera la Lega Il Pd vola in Puglia, dove conquista il 25,9%, seguito dalla lista “Decaro presidente” che – superando il 12% dei consensi – rafforza l’autonomia del neo governatore, forte anche dei consensi di altre due liste civiche a suo sostegno che insieme raccolgono un altro 12%. Il M5s, poco sopra il 7% registra una performance al di sotto il risultato del 2020 (9,7%), anno in cui però correva con una sua candidata.Vendola e Avs non entrano in consiglio regionaleNonostante le sue 9.698 preferenze complessive (6.624 a solo a Bari) Nichi Vendola non sarà eletto in Consiglio regionale della Puglia. L’ex governatore e leader di Avs è l’escluso eccellente di questa tornata elettorale. A determinarne l’esclusione, la percentuale raggiunta da Alleanza Verdi e Sinistra: di poco superiore al 4% ma insufficiente, in base alla legge elettorale che calcola la percentuale sulla base dei voti del presidente e non della coalizione, per conquistare un seggio. La maggioranza di centrosinistra guidata da Antonio Decaro ottiene 29 seggi (più il presidente). A fare incetta di seggi è il Pd che ne conquista 14, mentre seconda forza della coalizione è la lista di Decaro presidente che ottiene sette seggi, quattro seggi con Per la Puglia e altrettanti con il Movimento 5 Stelle. L’opposizione potrà contare su 20 seggi, più quello del candidato presidente Luigi Lobuono. Saranno così ripartiti: 11 a Fratelli d’Italia, 5 a Forza Italia, 4 alla Lega.In Campania Forza Italia tallona FdiIn Campania non riesce l’ambito sorpasso di Forza Italia su Fdi come primo partito del centrodestra. Ma gli azzurri mancano per poco il colpaccio collocandosi all’10,7% mentre i meloniani sfiorano il 12%. I dem sono primo partito: con oltre il 18%, staccano il M5s che, pure esprimendo il presidente si ferma al 9,1% (la lista Fico presidente è poco oltre il 5%). Buone performance per la lista legata a Vincenzo De Luca, “A testa alta”, all’8,3%: il governatore uscente manterrà un suo peso in Consiglio regionale. More






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