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IN EVIDENZA

  • Elly Schlein: «Dazi, imprese e lavoro: ecco le proposte del Pd»

    Pensi il paradosso: Trump sta stravolgendo l’ordine mondiale e la legalità internazionale per allontanare la Russia dalla Cina fino al punto da assumere le ragioni dell’aggressore e da umiliare in modo inaccettabile l’Ucraina, e probabilmente ha pure l’obiettivo con questa guerra commerciale di allontanare l’Ue dalla Cina: rischia invece di ottenere l’effetto opposto. Perché è chiaro che il mondo non finisce con gli Stati Uniti. Credo che sia giusto che la Commissione Ue si prepari al vertice di luglio dando un segnale di cauta ripresa di dialogo con la Cina, e sottolineo cauto, purché si tengano ben saldi i nostri valori: questo vale per l’inaccettabile sostegno alla Russia nella guerra contro l’Ucraina, così come per le tutele rispetto al dumping sociale e salariale.Il governo ha messo in campo l’ipotesi di 25 miliardi di aiuti alle imprese dalla rimodulazione di fondi dal Pnrr. Quali sono le proposte del Pd?Sul livello europeo serve, anche a prescindere dai dazi, un grande piano di investimenti comuni europei, un nuovo Next Generation Ue di almeno 800 miliardi, finanziato da debito comune, con l’obiettivo di sostenere le imprese europee nella doppia transizione ecologica e digitale. Se saranno confermati i dazi, poi, serve un Fondo per le imprese e lavoro e la riattivazione dello strumento Sure. Aprire a nuovi mercati, abbattere le barriere interne al mercato unico e semplificare. Per quanto riguarda l’Italia, va notato che il governo spagnolo ha messo subito in campo un decreto di 14 miliardi di cui almeno la metà è costituito da risorse fresche. Per carità, fermo restando che per noi i fondi di coesione non vanno toccati perché si toglierebbero risorse a zone e settori fragili, quando si tratta di rimodulare i fondi messi male da questo governo su Transizione 5.0 siamo d’accordo: troppi passaggi burocratici e troppo complicati, come ha ribadito in queste ore anche Confindustria. Ma servono anche risorse fresche. Oggi ho sentito una cosa che mi ha lasciato basita: il ministro dell’Economia Giorgetti ha detto che è l’Europa che ci ha impedito di fare Industria 4.0. Non c’è impresa che non dica che quelle misure funzionavano bene, ma il governo ha voluto usare fondi europei senza voler trovare risorse per rifinanziare quelle misure. L’impressione è che su Industria 4.0, così come sull’attuazione del Pnrr, abbiano fin qui prevalso più le bandierine ideologiche che l’interesse del Paese di preservare quanto di buono hanno fatto i governi precedenti. La nostra proposta riguarda anche l’energia: facciamo un disaccoppiamento di fatto del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, o con un tetto al prezzo del gas come in Spagna e Portogallo o con i contratti power purchase agreement. Servono infine misure di sostengo nell’accesso al credito e misure per rilanciare i consumi interni: va affrontata la questione salariale con il rinnovo dei contratti per 5 milioni di lavoratori e, per quanto ci riguarda, serve il salario minimo.Su questi temi non dovrebbe esserci collaborazione tra maggioranza e opposizione?Le nostre proposte sono pronte e sono a disposizione delle parti politiche. Siamo sempre disponibili a collaborare su queste grandi questioni nell’interesse del Paese, ma a differenza di quanto avvenuto altrove in Europa il governo Meloni non ci ha ancora convocato per discutere la questione dazi. LEGGI TUTTO

  • Comunali Trentino Alto Adige, oggi al voto per eleggere 265 sindaci. Occhi su Trento e Bolzano

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaOggi, domenica 4 maggio, si vota a Trento e Bolzano e in altri 265 comuni del Trentino Alto Adige per eleggere i nuovi sindaci, oltre 3.800 consiglieri comunali e fino a 840 assessori. Urne aperte dalle 7 alle 22, per circa 750mila elettori. Vietato il voto disgiunto e non c’è l’obbligo della parità di genere. L’eventuale ballottaggio si terrà domenica 18 maggio con lo stesso orario. Le operazioni di spoglio delle schede si svolgeranno in tutti i comuni da questa sera al termine delle operazioni di voto.La sfida a TrentoA Trento il sindaco uscente di centrosinistra Franco Ianeselli, sostenuto da Pd, Psi, Alleanza Verdi Sinistra e una serie di liste civiche, cerca la possibile riconferma già al primo turno approfittando della divisione nel centrodestra. Ilaria Goio, la sua avversaria principale, è infatti appoggiata solo da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, mentre le civiche di centrodestra, a differenza di quanto avviene nel governo della Provincia autonoma, hanno puntato sul giovane Andrea Demarchi del Patt (Partito autonomista trentino tirolese) sostenuto da altre due civiche di area. In corsa al primo turno ci sono anche la cinquestelle Giulia Bortolotti appoggiata da Rifondazione comunista e Onda, Simonetta Gabrielli di Democrazia Sovrana e Popolare e Claudio Geat con la sua lista civica.Loading…La contesa a BolzanoA Bolzano Claudio Corrarati è riuscito a coalizzare attorno al suo nome e alla sua lista l’intera maggioranza di governo (FdI, Forza Italia e Lega). A lui si oppone Juri Andriollo, assessore al sociale della giunta di centrosinistra dell’uscente sindaco Renzo Caramaschi. Ma come a Trento, anche a Bolzano i Cinquestelle hanno scelto di andare da soli, candidando Simonetta Lucchi, appoggiata da Rifondazione comunista, Sinistra europea pace e diritti. A fare da ago della bilancia sarà la Südtiroler Volkspartei che all’eventuale ballottaggio potrebbe appoggiare il candidato di centrodestra, allineando la coalizione in comune con quella della Provincia. Oltre ai due capoluoghi, si vota anche in comuni importanti come Merano (Bolzano), Arco e di Riva del Garda (Trento). LEGGI TUTTO

  • Camere, ecco la classifica di chi vota e degli assenti: Avs e M5S al top, Fdi «vigila»

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaUna maggioranza che vede soprattutto i gruppi di Fratelli d’Italia, il partito della premier, presidiare le Aule parlamentari durante le votazioni elettroniche sui provvedimenti, e non solo, mentre Lega e soprattutto Fi si presentano non raramente con più di una defezione. E un’opposizione che mostra Avs a Montecitorio e il M5S a Palazzo Madama quasi a prova di assenteismo. Almeno sulla base di dati che, senza dimenticare la variabile delle “missioni” di deputati e senatori, si ricavano per questi primi 28 mesi di legislatura dalle banche dati delle due Camere e da OpenParlamento, la piattaforma che monitora l’attività parlamentare. Alla Camera a guidare la classifica dei gruppi più presenti è Alleanza Verdi Sinistra, che raggiunge l’80,7%, con Fdi al terzo posto (72,2%). Al Senato invece il “primato” spetta al Movimento Cinque stelle (84,6%), seguito dal gruppo della premier (81,1%). I fanalini di coda, al netto del gruppo Misto, sono a Montecitorio i centristi di Noi moderati (50,2%) e nell’altra camera il gruppo delle Autonomie (64,5%).A Montecitorio i centristi di Noi moderati i meno presenti alle votazioniDai dati sui lavori delle Camere e di OpenParlamento emerge che a Montecitorio il gruppo con la percentuale di presenze più alta durante le votazioni elettroniche in Aula è quello di Alleanza Verdi Sinistra con l’80,7%, seguito dal partito Democratico (74,1%) e da Fdi (72,2%). I valori più bassi sono quelli registrati per Forza Italia (59,7%) e Noi Moderati (50,21%), entrambi gruppi della maggioranza. Con presenze in Aula di poco superiori al 60% sono Azione (61,09%), Italia Viva (61,5%) e Lega (63,23%). Il Movimento Cinque Stelle alla Camera arriva a quota 70,2%.Loading…A Palazzo Madama M5s, Fdi e Pd i gruppi più assiduiAl Senato la percentuale media di presenze è più alta rispetto alla Camera. In cima alla classifica è il M5s (84,6%), seguito da Fdi con l’81,17% delle presenze nel corso delle votazioni elettroniche in Aula. Anche il Pd supera la soglia dell’80% (80,92%), mentre, al netto del Misto, il gruppo con meno presenze al momento del voto è quello delle Autonomie (Svp-Patt, Cb) con il 64,5%, preceduto da Fi (64,61%) e dalla Lega, che comunque vede i suoi senatori presenti nel 76,06% dei casi, più o meno sullo stesso livello di Iv (77,4%), che però è all’opposizione, e dei centristi che fanno parte del gruppo Cd’I-Udc-Nm-Maie-Cp (78,3%)Nella maggioranza è di Fdi il primo presidio delle Aule Nel centrodestra a presidiare maggiormente le Aule dei due rami del Parlamento durante le votazioni sono i gruppi parlamentari del partito guidato da Giorgia Meloni, che sono anche quelli di maggioranza relativa. Alla Camera il gruppo di Fdi si colloca al terzo posto, sostanzialmente a un’incollatura da quello Pd, che è al secondo e che da un punto di vista numerico è la principale forza d’opposizione. Al Senato Fdi risulta invece in seconda posizione con una percentuale di presenze significativamente superiore rispetto alla Lega e, soprattutto, a Fi.Nelle opposizioni Avs alla Camera e M5S al Senato quasi a prova di assenteismoPer le opposizioni a incalzare governo e maggioranza durante nelle delicate fasi delle votazioni sono soprattutto Avs e M5S che, rispettivamente, a Montecitorio e a Palazzo Madama sono i gruppi più presenti e, quindi, di fatto a prova di assenteismo. Ma anche la performance del Pd non è trascurabile: secondo nell’ideale classifica alla Camera e terzo al Senato. LEGGI TUTTO

  • I femminicidi sono una piaga sociale: oggi i funerali di Aurora, la 13enne uccisa dall’ex

    A quasi un anno dalla morte di Giulia Cecchettin, evento brutale che ha acceso un’ulteriore luce sulla piaga del patriarcato e della violenza di genere, i femminicidi rappresentano ancora un fenomeno incombente all’interno della società.Oggi, infatti, nella cattedrale di Piacenza si è celebrato il funerale di Aurora, la tredicenne uccisa dal suo ex fidanzato quindicenne.Aurora è stata scaraventata dal balcone e, pur avendo tentato di salvarsi aggrappandosi alla ringhiera, i suoi sforzi sono risultati vani perché l’ex fidanzato ha continuato a picchiarla facendole mollare la presa.Aurora a soli 13 anni aveva già sperimentato ampiamente gli effetti degradanti di una relazione violenta. Il fidanzato era geloso e possessivo e, molto spesso, questo sfociava in litigi abusanti.Aurora è l’ennesima vittima di un’educazione di tipo patriarcale che deve necessariamente essere affrontata alle radici, partendo dalle scuole. I dati del rapporto “Survey Teen 2024” sulla percezione della violenza negli adolescentiIl rapporto “Survey Teen 2024”, presentato dalla Fondazione Libellula, si è occupato di indagare la percezione di 1.592 adolescenti tra i 14 e i 19 anni rispetto la violenza di genere.Il documento riporta che, per circa il 20/25 % dei ragazzi toccare, baciare o rivelare dettagli intimi senza consenso non rappresentano gesti violenti. Allo stesso tempo, circa il 50% degli adolescenti esaminati ritiene che la gelosia non sia una forma di abuso, mentre per circa un terzo del campione imporre al partner che vestiti indossare, che amicizie frequentare e tenere sotto controllo gli spostamenti o il cellulare, sono veri e propri gesti d’amore. Anche il 40% delle ragazze sono convinte che tali gesti rappresentano forme d’amore. Ancora, il 18% delle giovani ritiene che spesso durante i rapporti sessuali, anche quando le ragazze dicono di no, in realtà vorrebbero dire sì. Questo, a fronte del 38% dei ragazzi che sostengono tale affermazione. “Questi dati riflettono una percezione distorta della violenza di genere e del consenso per una buona parte di adolescenti – ha spiegato la Fondazione Libellula, aggiungendo che tutto ciò deriva dalla cultura dello stupro – Una pseudocultura che minimizza gli effetti dello stupro arrivando perfino a colpevolizzare le vittime, abbracciando l’idea che l’uomo sia strutturalmente un predatore e la donna una preda sessuale”.L’educazione a partire dalle scuole per contrastare il fenomeno dei femminicidiQuesti dati, in effetti, riflettono la necessità di educare le nuove generazioni sui rapporti e sull’amore. Ancor di più, testimoniano che i femminicidi sono diretta conseguenza di una visione distorta delle relazioni e della figura della donna, visione che viene innestata, per poi radicalizzarsi già a partire dalla tenera età.Per femminicidio si intende, secondo la definizione fornita dalla Oxford Languages, una “qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte”.Ciò testimonia che la pratica è strettamente legata a retaggi culturali, che ora devono essere modificati. Ѐ fondamentale e urgente far capire agli adolescenti che non è vero che un uomo ha bisogno di una donna che si prenda cura di lui (ne sono convinti circa il 47% dei ragazzi esaminati e circa il 25% delle ragazze), che è una bugia che le donne hanno bisogni di un uomo che le protegga (il 49% dei ragazzi la pensa così a fronte del 27% delle ragazze) e che è assolutamente falso che un ragazzo sia più interessato al sesso rispetto a una ragazza (un adolescente su tre la pensa così).“Le scuole sono sempre più inaccessibili per proposte di educazione sessuale, affettiva, relazionale e al consenso”, denuncia il gruppo di Roma del movimento transfemminista Non Una Di Meno, aggiungendo, inoltre, che è necessario attivarsi perché nessun’altra donna venga mai più uccisa da un uomo e nessun altro ragazzo cresca come un “figlio sano del patriarcato”. LEGGI TUTTO

  • L’Upb rivede al ribasso le previsioni di crescita del Pil per l’Italia: 0,7% nel 2024, 0,8% nel 2025 e 0,9% nel 2026

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaL’economia che ristagna e l’aumento delle tensioni internazionali portano l’Upb, l’Ufficio parlamentare di bilancio, a rivedere al ribasso le previsioni per l’Italia rispetto alla validazione del quadro macroeconomico del PSB (ottobre 2024). Le valutazioni del Servizio analisi macroeconomica dell’Upb sono elaborate attraverso propri modelli e panel sia sulle tendenze globali che sui dati nazionali preliminari dell’ultimo trimestre 2024 e primo scorcio del 2025.In particolare, l’Upb aggiorna le previsioni sul Pil dell’Italia, la cui crescita si sarebbe attestata per il 2024 allo 0,7 per cento e poi si rafforzerebbe in misura modesta nel 2025 e nel 2026, rispettivamente allo 0,8 e 0,9 per cento. Il quadro macroeconomico dell’economia italiana si conferma soggetto a rischi, complessivamente orientati al ribasso.Loading…Previsioni di crescita lievemente inferiori rispetto a quelle di autunnoLe nuove previsioni sulla crescita dell’economia italiana sono lievemente inferiori a quelle realizzate in autunno, per la validazione del quadro macroeconomico del Piano strutturale di bilancio di medio termine. Mentre le revisioni per lo scorso anno riflettono il trascinamento statistico dei nuovi dati dell’Istat sul 2023, le revisioni sul 2025-26 sono prevalentemente ascrivibili al deterioramento delle proiezioni sugli scambi internazionali e all’aumento del prezzo del gas.Nel 2025 il Pil accelera: 0,8 per centoL’anno scorso il Pil sarebbe aumentato dello 0,7 per cento nei dati annuali (in diffusione il 3 marzo), oltre due decimi in più rispetto a quanto emerso dalle serie trimestrali già pubblicate dall’Istat. Per il 2025 si prevede una lieve accelerazione, allo 0,8 per cento, con l’attività economica che dovrebbe rafforzarsi gradualmente nel corso dei trimestri grazie soprattutto alle componenti interne della domanda. Nel 2026 la dinamica del Pil dovrebbe consolidarsi ancora marginalmente, allo 0,9 per cento, ipotizzando che non si acuiscano i conflitti e le guerre commerciali in corso, oltre alla prosecuzione della normalizzazione della politica monetaria. Le previsioni incorporano il profilo di spesa relativo ai programmi di investimento del Pnrr, che tuttavia potrebbero essere oggetto di revisione, con particolare riguardo alle tempistiche.Per quanto riguarda la variazione del deflatore del prodotto interno lordo (rilevante per la finanza pubblica in quanto concorre a determinare i valori nominali), si prevede una sostanziale stabilizzazione nell’orizzonte di previsione appena sopra al due per cento, pressoché in linea con le attese degli altri istituti. Nell’interpretare i confronti è importante considerare l’eterogeneità delle variabili esogene internazionali, in particolare di quelle energetiche alla luce della fiammata registrata a inizio anno, nonché delle stime sulla finanza pubblica e il trattamento statistico della variabile prevista (grezza o corretta per il calendario). LEGGI TUTTO

POLITICA

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CRONACA

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    I femminicidi sono una piaga sociale: oggi i funerali di Aurora, la 13enne uccisa dall’ex

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    Incidente sull’autostrada A23 tra Gemona e Carnia, 7 chilometri di coda

    31 Agosto 2024, 09:39

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ECONOMIA

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SOCIETA e SPETTACOLO

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TECNOLOGIA

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