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David Donatello 2025, Mattarella: “Cinema essenziale per identità e democrazia”. VIDEO
“Il cinema ha subito ripreso a camminare velocemente insieme alla società, a camminare nella libertà”, ha detto il presidente della Repubblica durante la cerimonia di presentazione dei candidati alla 70esima edizione dei Premi David di Donatello per l’anno 2025
“Il cinema è organo vitale delle nostre comunità. Nei suoi molteplici generi, ha contribuito a raccontare la nostra storia, a scriverla, a interpretarla. Con emozioni e immagini, con verità e fantasia, con i volti che sono impressi nella nostra memoria”. Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo i candidati ai Premi David di Donatello (DISCORSO DI MATTARELLA AI DAVID, IL VIDEO INTEGRALE). “Il cinema ha contribuito a formare l’identità degli italiani, ha aiutato a sviluppare una lingua comune, a far maturare una coscienza civica, e dunque a rafforzare le basi della nostra libertà e della nostra democrazia”, ha aggiunto, “A pochi giorni dall’ottantesimo della Liberazione torna alla mente “Roma città aperta”, capolavoro di Roberto Rossellini, che aprì la finestra su un’Italia che voleva ripartire. In quel 1945 le risorse erano scarse, il Paese da ricostruire. In quell’anno vennero prodotti soltanto 25 film. Ma il cinema ha subito ripreso a camminare velocemente insieme alla societa’. A camminare nella libertà. Presentando al mondo l’originalità e la creatività italiana”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al quale va il David Speciale per i 70 anni dei premi per essere “un punto saldo e per la sua affettuosa complicità. Lo ringrazio per aver colto l’omaggio del cinema italiano”. Questo l’annuncio di Piera Detassis, presidente e direttrice artistica dell’Accademia del Cinema Italiano in occasione della tradizionale cerimonia dei candidati al Quirinale. LEGGI TUTTO
Baby prostitute a Bari, adolescenti adescate con la promessa di guadagni facili: 10 arresti
Le indagini sono partite a seguito della denuncia di una mamma. Quattro donne e due uomini sono finiti in carcere. Per due clienti delle giovanissime sono scattati i domiciliari. Baby prostitute a Bari – Nanopress.itPer un terzo cliente e il gestore di una struttura in cui si consumavano i rapporti tra le giovanissime e i clienti, è stato disposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza.Giro di baby prostitute scoperto a BariCon la promessa di facili guadagni e regali di lusso, avrebbero fatto prostituire delle ragazze minorenni. È con questa accusa che questa mattina si sono aperte le porte del carcere di Bari per quattro donne e due uomini. I sei indagati avrebbero gestito e organizzato un giro di prostituzione. È stata la denuncia di una mamma a far scattare le indagini degli agenti della Squadra Mobile di Bari.Per altri due clienti delle giovanissime, che secondo gli inquirenti erano consapevoli della minore età delle ragazze, sono scattati gli arresti domiciliari. Per un altro cliente e per il gestore di una struttura ricettiva in cui spesso avevano luogo gli incontri tra le baby prostitute e i clienti, è stato disposto l’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Le indagini hanno preso il via nel marzo 2022, a seguito della denuncia presentata dalla mamma di una ragazza di 16 anni, che frequentava una presunta escort poco più grande di lei. A quel punto, gli inquirenti hanno scoperto il giro che coinvolgeva decine di ragazzine, perlopiù minorenni, le cui prestazioni sessuali venivano pagate anche centinaia di euro. Le indagini dopo la denuncia di una mamma – Nanopress.itCosa prevede la legge sulla prostituzione minorileIn Italia, la prostituzione di persone maggiorenni non costituisce reato; tuttavia, la prostituzione minorile è severamente punita dalla legge. La normativa vigente non punisce il minore che si prostituisce, ma tutti coloro che traggono profitto da questa situazione. In altre parole, il minorenne che decide di vendere il proprio corpo in cambio di soldi non commette reato. Al contrario, si macchiano di un grave delitto tutti quelli che sfruttano da questa condotta.Reclutamento della prostituzione minorile: Chiunque recluti o induca alla prostituzione un minorenne è punito con reclusione da sei a dodici anni e una multa da 15.000 a 150.000 euro. Il reclutamento riguarda chi procura minori per venderli a coloro disposti a pagare per una prestazione sessuale.Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile: Con la stessa pena (da sei a dodici anni e multa da 15.000 a 150.000 euro) è punito chi favorisce, sfrutta, gestisce, organizza o controlla la prostituzione di un minore. LEGGI TUTTO
Sabato primo contatto Trump-Von Der Leyen, le mosse di Meloni
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl piano di un summit fra Donald Trump e i vertici Ue è più vivo che mai nell’agenda di Giorgia Meloni. I funerali di Papa Francesco non possono rappresentare l’occasione giusta, non solo per una questione di forma, ma anche perché sul dossier dazi si registrano ancora distanze che non consentono di parlare di cornici di intesa. Ma ai piani alti del governo sono convinti che ci siano i margini almeno per una stretta di mano tra il presidente americano e Ursula von der Leyen e Antonio Costa, se non anche per brevi colloqui distensivi. O, nella migliore delle ipotesi, per fissare la data di un nuovo incontro ufficiale, magari tra maggio e giugno, un traguardo entro il quale provare ad accelerare l’iter verso un accordo commerciale a dazi-zero tra le due sponde dell’Atlantico.Ipotesi bilaterali a margine dei funerali del PapaDietro le quinte in questi giorni “continuano” i “contatti tecnici” con gli Usa sul tema dazi, fanno sapere dalla Commissione Ue. A Bruxelles un possibile vertice politico con la controparte è considerata “una buona idea”, ma solo “una volta che sarà raggiunto un accordo nella sostanza”. Lo staff di von der Leyen non ha escluso poi bilaterali a margine delle esequie del Pontefice.Loading…Il gelo tra Washington e BruxellesIn questo scenario, la macchina diplomatica a Roma è avviata, anche se i tempi saranno stretti. Perché Trump (con la moglie Melania) partirà venerdì mattina, per arrivare tra la tarda serata e la notte italiana e tornare negli Stati Uniti sabato. Gli occhi saranno puntati su lui e von der Leyen. Perché l’ultimo incontro tra i due è datato. E i primi mesi del secondo mandato del tycoon alla Casa Bianca sono stati contraddistinti dal gelo fra Washington e Bruxelles, fra gli affondi dell’Amministrazione americana contro l’Europa, la strategia di Trump sull’Ucraina e le sue mosse protezionistiche.Il ruolo di MeloniMeloni conta di esercitare il ruolo da facilitatrice dei rapporti Usa-Ue consacrato dalla sua visita a Washington. L’ottimismo del presidente americano sull’accordo con l’Europa e l’invito accettato per una visita ufficiale a Roma, con la promessa di considerare un incontro con i vertici Ue, hanno dato sostanza alla strategia di Meloni. Intanto l’addio al Papa riunirà circa duecento potenti del mondo, un’occasione che molti provano a paragonare con la riapertura di Notre-Dame, quando quattro mesi fa al padrone di casa Emmanuel Macron riuscì il colpo diplomatico della stretta di mano fra il presidente americano e quello ucraino Volodymyr Zelensky (anche lui atteso a Roma).La sede del verticeNei prossimi giorni la premier si ritroverà nella Capitale i protagonisti di questa complessa partita geopolitica, inclusi molti leader europei. Fra di loro anche alcuni, Macron incluso, che storcono il naso di fronte all’ipotesi di Roma come sede di un summit Usa-Ue, che sul fronte europeo è comunque di competenza di Costa, in quanto presidente del Consiglio. C’è chi spinge per Bruxelles, chi per la Polonia, che ha la presidenza di turno. Per Meloni potrebbe essere anche un compromesso accettabile: l’obiettivo diplomatico prioritario in questo momento è avvicinare Stati Uniti ed Europa, e portarli a condividere la data di un summit, creando condizioni negoziali per avvicinare un’intesa. Molti leader saranno già a Roma alla vigilia delle esequie. Non a caso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha fatto anticipare le celebrazioni per la Festa della Liberazione, dalle 16 alle 12, per poter eventualmente ricevere venerdì pomeriggio a Roma dei capi di Stato e di governo LEGGI TUTTO
Patente per la moto, cambia tutto: ecco le novità
Per ottenere la patente di categoria A3, vale a dire quella che consente di guidare moto senza alcun limite di cilindrata, non sarà più necessario sostenere alcun esame pratico. Verrà infatti ritenuta sufficiente la partecipazione a uno specifico corso della durata minima di 7 ore, organizzato presso le autoscuole autorizzate.Chi potrà beneficiarneStando a quanto stabilito all’interno del decreto Infrastrutture-bis, questa novità risulterà accessibile unicamente a quanti abbiano già conseguito le patenti di categoria A1 o A2. La prima, ottenibile a 16 anni, abilita alla guida di motocicli con cilindrata pari a 125 cm³ e con potenza non superiore a 11 kw, mentre la seconda, conseguibile dai 18 anni, consente di condurre motocicli con potenza massima di 35 kW e con un rapporto peso-potenza massimo di 0,2 kW/kg.La motivazione ufficiale di questo genere di novità è quella di ridurre i tempi delle pratiche, nonché quello di affrontare lo spinoso problema del drastico calo di personale presso le Motorizzazioni civili. Ecco perché sarà sufficiente attendere 2 anni dal conseguimento della propria patente di guida A1 o A2 per poter beneficiare dello scatto automatico, che consentirà di raggiungere la categoria A3 semplicemente seguendo un corso di teoria e pratica in autoscuola senza dover affrontare lo scoglio del consueto esame finale.Prima di questa novità, i possessori della patente A1 potevano ottenere la A2 solo dopo il compimento dei 18 anni e a seguito del superamento di un esame pratico di guida, mentre chi aveva la A2 poteva passare alla A3 dopo ulteriori 2 anni di tempo, previo superamento di un esame pratico.Le dateLa nuova normativa introdotta dal decreto Infrastrutture-bis entrerà in vigore tra il 10 e il 15 di agosto. Al momento l’approvazione è già avvenuta in Senato e si attende il via libera da parte della Camera, che dovrebbe avvenire al più presto con lo scopo di evitare il rischio di scadenza del Dl, previsto poco prima di ferragosto. LEGGI TUTTO
Meloni, politiche anticipate a giugno 2027 e referendum sul premierato nel 2028
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaAnticipare a marzo del 2027 la fine della legislatura in modo da tenere le prossime elezioni politiche a giugno. A quel punto accorpandole in un’election day con il voto nelle grandi città, tradizionalmente più favorevole al centrosinistra, sperando in un effetto traino per il centrodestra: da Roma a Milano, da Napoli a Bologna, da Venezia a Torino sono molti i capoluoghi che torneranno al voto nella prima metà del 2027. E a parte Venezia, amministrata da una Giunta di centrodestra guidata da Luigi Brugnaro, si tratta di tutte città a guida Pd e centrosinistra.L’idea dell’election day politiche-grandi città a giugno 2027Nel complesso sono oltre duemila i Comuni in cui si è votato nel 2021 e che rientrano nella tornata della primavera del 2027. Il ministero dell’Interno ha infatti già provveduto ad accorpare in due turni i rinnovi delle amministrazioni comunali andate al voto nel 2020/21, durante la pandemia: i comuni che hanno votato nel secondo semestre del 2020 torneranno al voto nella primavera del 2026 (sempre in un solo giorno), mentre quelli che hanno votato nel secondo semestre del 2021 appunto nella primavera del 2027.Loading…Quale migliore occasione per provare l’effetto traino del voto politico? Magari con l’aiuto di quel ritocco alla legge elettorale per l’elezione dei sindaci dei comuni sopra i 15mila abitanti che il centrodestra ha in mente di apportare all’interno della riforma del Testo unico sugli Enti locali: abbassare cioè la soglia per far scattare il ballottaggio dal 50% al 40%, come già avviene in Sicilia e Friuli Venezia Giulia, evitando così l’effetto ricomposizione al secondo turno dei partiti del centrosinistra spesso in ordine sparso al primo (nella stessa Capitale Roberto Gualtieri arrivò secondo al primo turno).«Niente campagna elettorale ad agosto e niente rischi per la manovra»Comunali a parte, l’idea di anticipare un poco la fine della legislatura ha come obiettivo esplicito quello di far restare un’eccezione il voto in autunno, come accaduto il 25 settembre del 2022 a causa dell’improvvisa caduta del governo Draghi. La premier Giorgia Meloni e i leader dei partiti di maggioranza ne hanno discusso nelle scorse settimane durante i frequenti vertici a Palazzo Chigi e l’ipotesi è stata confermata nelle scorse ore anche in una riunione del centrodestra alla presenza del ministro leghista Roberto Calderoli proprio sul tema delle comunali.«Naturalmente per ora è solo un’ipotesi, visto che lo scioglimento delle Camere è prerogativa del Capo dello Stato, ma è chiaro che in questo modo si eviterebbe un’altra campagna elettorale sotto gli ombrelloni e soprattutto si eviterebbe il rischio di una manovra finanziaria da varare in fretta e furia dopo il voto, pena l’esercizio provvisorio», ci conferma il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. LEGGI TUTTO