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Avremo farmaci sviluppati dalle intelligenze artificiali?
Sviluppare un nuovo farmaco è un po’ come fare una scommessa: si investono tempo e moltissimo denaro nella ricerca e nella sperimentazione di qualcosa che non si sa se davvero funzionerà e che potrebbe rivelarsi un costosissimo fallimento. Una nuova molecola molto promettente in laboratorio può mostrarsi inefficace nella sperimentazione animale o nei test clinici sugli esseri umani e prevederlo prima è spesso impossibile. Per ridurre uno dei rischi di impresa più grandi che esistano, negli ultimi tempi le aziende farmaceutiche hanno iniziato a esplorare le nuove possibilità offerte dai sistemi di intelligenza artificiale (AI), i cui progressi sono diventati evidenti anche ai meno esperti nell’ultimo anno soprattutto grazie al successo di ChatGPT di OpenAI.Alcune aziende hanno iniziato a utilizzare le AI per provare a prevedere efficacia e sicurezza di nuovi principi attivi, altre per rendere più semplice e rapido il complicato processo di selezione dei volontari che partecipano ai test clinici. Lo hanno fatto sia sviluppando al proprio interno nuove divisioni dedicate ai sistemi di intelligenza artificiale, sia appoggiandosi alle società e startup nate di recente proprio per applicare le AI al settore dei farmaci.
A inizio gennaio le due aziende farmaceutiche Eli Lilly e Novartis hanno stretto un accordo con Isomorphic Labs, una società controllata da Alphabet (la holding di Google) e nata da una divisione di DeepMind, una delle più innovative aziende nel settore delle AI. Trattandosi di accordi per un valore complessivo di 3 miliardi di dollari se ne è parlato molto e non solo tra gli addetti ai lavori, ma le condizioni prevedono investimenti piuttosto misurati nel tempo. Eli Lilly anticiperà 45 milioni di dollari, ma i restanti 1,7 miliardi di dollari dell’accordo saranno pagati solo al raggiungimento di alcuni risultati ambiziosi, come l’avvio dei test clinici o l’approvazione dei nuovi principi attivi. Qualcosa di analogo riguarda anche Novartis che anticiperà 37,5 milioni di dollari e investirà altri 1,2 miliardi di dollari nel tempo, sulla base di un sistema basato su incentivi e risultati.
DeepMind è tra le società che più hanno sperimentato l’impiego delle AI in ambito scientifico e in particolare nell’analisi e nella previsione delle caratteristiche delle proteine. La forma di una proteina determina infatti anche la sua funzione, di conseguenza lo studio e la previsione della sua struttura sono fondamentali nello sviluppo di molti farmaci. Isomorphic Labs parte da quelle conoscenze e ha l’obiettivo di accelerare in modo significativo la fase di scoperta di nuove molecole per i farmaci che attualmente dura diversi anni e richiede molte risorse, portandola dalla media di cinque anni a due.
Sfruttando diversi modelli di apprendimento automatico, Isomorphic Labs ha sviluppato una piattaforma per prevedere le caratteristiche delle molecole e il modo in cui potranno interagire con l’organismo. Avere la possibilità di fare queste valutazioni in maniera più accurata consente di orientare la ricerca, riducendo il rischio di un fallimento nelle fasi successive quando dalla sperimentazione in laboratorio si passa ai test clinici con le persone. Il sistema naturalmente non garantisce sempre la produzione di molecole efficaci e sicure, ma secondo i responsabili dell’azienda può limitare sensibilmente gli insuccessi e soprattutto potrebbe accelerare le fasi di sviluppo.
In un certo senso i sistemi di Isomorphic Labs hanno qualcosa in comune con i modelli generativi come ChatGPT, che tra le altre cose riescono a comporre testi come in una normale conversazione utilizzando la statistica per prevedere qualche parola da inserire dopo quella che hanno appena prodotto. Le AI per lo sviluppo dei farmaci fanno qualcosa di simile, ma per progettare le strutture molecolari rispettando alcune regole e limitazioni che vengono scelte dagli operatori. In poco tempo, il sistema è in grado di produrre numerose varianti della stessa molecola, affinando man mano il risultato in base agli effetti previsti sull’organismo.
Sanofi, un’altra grande azienda farmaceutica, ha avviato una collaborazione con la società Exscientia che nella sua documentazione si presenta con frasi alquanto audaci come: “In futuro tutti i farmaci saranno progettati con le AI. Il futuro è ora con Exscientia”. Anche questa azienda ha l’obiettivo di scoprire nuovi principi attivi e di prevederne le caratteristiche e le interazioni con l’organismo, ancora prima di avviarne lo sviluppo e la sperimentazione.
L’azienda farmaceutica italiana Menarini ha invece avviato una collaborazione con Insilico Medicine, società fondata tra Hong Kong e New York che sostiene di avere già sviluppato 17 potenziali nuovi farmaci sui quali effettuare i test clinici. L’accordo ha un valore stimato intorno ai 500 milioni di dollari e coinvolge Stemline Therapeutics, una delle controllate di Menarini, che avrà l’esclusiva per lo sviluppo, la sperimentazione e l’eventuale vendita di un nuovo principio attivo per il trattamento di alcune forme di tumore. Le possibilità di successo, però, sono ancora tutte da dimostrare.
Per questo motivo ha suscitato una certa attenzione nel settore l’avvio dei test clinici su un nuovo farmaco sperimentale di Genentech per trattare la colite ulcerosa, una malattia cronica che comporta una forte infiammazione del colon, tale da far aumentare nel tempo il rischio di tumore rispetto a chi non ha questa condizione. Il principio attivo era stato sviluppato per trattare altri problemi di salute, ma da alcune simulazioni con sistemi di intelligenza artificiale è emerso che avrebbe potuto dare qualche risultato contro la colite ulcerosa.
Talvolta può accadere che un farmaco sperimentale si riveli inefficace nel trattare la condizione per cui era stato sviluppato, mentre mostra di essere promettente contro un’altra malattia. Scoprirlo però non è semplice e richiede spesso anni di lavoro o qualche coincidenza favorevole. I gruppi di ricerca di Genentech sono riusciti a ottenere questo risultato in nove mesi utilizzando anche le AI per confrontare milioni di ipotesi, fino a trovare conferme sulla probabile utilità del loro farmaco nel trattare le cellule del colon coinvolte nella malattia.
Già nel 2022 erano emersi indizi sul possibile uso del farmaco contro la colite ulcerosa, ma ora saranno necessari i test clinici per confermare la sua efficacia su pazienti veri. Le sperimentazioni di questo tipo fuori dai laboratori sono richieste dalle autorità di controllo per assicurarsi non solo che un farmaco sia efficace, ma anche sicuro per chi lo utilizza.
I tempi dei test clinici sono molto lunghi e spesso hanno una fase iniziale molto costosa, sia in termini di tempo sia di denaro, per la selezione dei volontari che dovranno far parte della sperimentazione. Per alcuni test clinici è infatti necessario avere persone con diagnosi chiare della malattia che si vuole trattare, distribuiti in particolari fasce della popolazione per genere, età, condizione economica e provenienza geografica. In molti studi più il campione selezionato è di qualità, più ci si possono attendere dati affidabili.
Partendo da questi presupposti, alcune aziende farmaceutiche hanno iniziato a sfruttare sistemi di intelligenza artificiale per organizzare la selezione dei volontari nei test clinici. Le AI possono accedere a enormi elenchi, come quelli degli ospedali o quelli tenuti dalle istituzioni sanitarie, effettuando rapidamente una preselezione in base ai criteri richiesti dall’azienda farmaceutica. In questo modo si riducono i tempi successivi della selezione e, almeno in linea teorica, si possono ottenere gruppi di volontari più adatti alla sperimentazione da svolgere.
La multinazionale farmaceutica Amgen ha sviluppato uno strumento di intelligenza artificiale che si chiama ATOMIC, specializzato nella ricerca e nella classificazione dei dati clinici provenienti da medici, ospedali e altre istituzioni sanitarie. Amgen dice che con il nuovo sistema è in grado di selezionare in meno di nove mesi i volontari per uno studio clinico, rispetto all’anno e mezzo di lavoro richiesto in precedenza. La società ha già usato lo strumento per l’avvio di alcuni test clinici legati alle malattie cardiovascolari e al trattamento dei tumori con buoni risultati, di conseguenza utilizzerà ATOMIC per buona parte delle nuove selezioni in programma per quest’anno.
La selezione dei volontari è naturalmente un ambito molto diverso rispetto a quello dello sviluppo di nuovi principi attivi, ma è comunque importante perché una sua migliore gestione potrebbe consentire alle aziende farmaceutiche di risparmiare tempo e denaro. È inoltre un settore in cui secondo gli esperti ci sono maggiori margini di successo in breve tempo e minori rischi, considerata la diversa complessità dell’iniziativa.
Soluzioni di questo tipo sono inoltre viste come una naturale evoluzione degli strumenti basati sulle AI che avevano iniziato a farsi spazio nelle aziende farmaceutiche. Per esempio l’azienda svizzera Roche ha sviluppato un sistema che ha chiamato RocheGPT con dati e informazioni legati all’azienda, alle sue attività e agli ambiti di ricerca. RocheGPT è visto come una sorta di ChatGPT, ma altamente specializzato sulle caratteristiche di Roche e in grado di fornire risposte di vario tipo e in vari ambiti, non necessariamente legati alla sola ricerca, ma anche alla gestione delle attività aziendali.
Altre aziende farmaceutiche hanno iniziato a sperimentare le AI per accelerare altri processi che di solito richiedono molto tempo legati alla compilazione della documentazione da presentare agli organismi regolatori, come la Food and Drug Administration (FDA) negli Stati Uniti e l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) in Europa. In alcuni casi si tratta di documenti accessori e meno importanti, in altri dell’organizzazione dei dati dei test clinici sui quali è comunque necessario un controllo umano finale. Al momento FDA ed EMA non hanno regole esplicite sull’impiego dei sistemi di intelligenza artificiale, ma iniziano a essere sollevati dubbi e preoccupazioni per la loro mancanza, come del resto sta avvenendo in diversi altri settori in cui hanno iniziato a diffondersi le AI di ultima generazione.
A essere molto interessate al settore farmaceutico non ci sono solamente le società che sviluppano sistemi di intelligenza artificiale, ma anche le aziende che producono microprocessori. Nvidia, uno dei principali produttori al mondo di chip e molto attivo nel settore dei sistemi per le AI, ha contratti con almeno una ventina di aziende farmaceutiche per fornire i propri processori o i centri dati che vengono impiegati per la grande quantità di calcoli richiesti da alcuni modelli di intelligenza artificiale. La domanda è alta e secondo alcuni analisti in breve tempo alcune delle aziende farmaceutiche più grandi competeranno per i dati e la capacità di elaborarli.
L’interesse intorno ai sistemi di intelligenza artificiale nell’ultimo anno è stato senza precedenti e di sicuro ha portato ad aspettative che in alcuni ambiti sono molto più alte rispetto alle effettive capacità di alcune AI. Gli investimenti, comunque, non mancano in numerosi settori e si prevede che si manterranno alti anche nel corso di quest’anno. In ambito farmaceutico si stima che nell’ultimo decennio ci siano stati investimenti per circa 18 miliardi di dollari in società di biotecnologie che hanno al centro i sistemi di intelligenza artificiale. Se agli inizi riguardavano per lo più società di dimensioni relativamente piccole o medie, ora interessano alcuni dei marchi più famosi e potenti al mondo. LEGGI TUTTOArianna Meloni ricompatta FdI: ora responsabilità, tutti con Giorgia
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaAvanti uniti, al fianco di Giorgia Meloni, perché «questo è il tempo della responsabilità»: la «traversata nel deserto» è stata lunga ma oggi Fratelli d’Italia «è il grande partito della Nazione» e ognuno è chiamato a fare la propria parte, «rispettando oneri e onori». Non c’è la premier a scaldare la platea della direzione nazionale del partito, riunita allo spazio Roma Eventi di Piazza di Spagna. Ma è sua sorella Arianna, responsabile della segreteria politica di Fdi, a tracciare la rotta nell’intervento conclusivo dell’assemblea a porte chiuse durata circa quattro ore, dove i riflettori dei media erano puntati soprattutto su Daniela Santanchè (unico ministro a non intervenire dal palco e tra i primi a lasciare la sala, per «impegni già presi»).«Impegno maggiore»Un appello alla compattezza è quello che Arianna Meloni rivolge ai quasi duecento dirigenti stipati nel centro congressi: «L’Italia – scandisce la responsabile del tesseramento Fdi – è stata svenduta a lungo, ora è il tempo di capire da che parte stare. Dobbiamo realizzare ciò che ci eravamo promessi di fare quando abbiamo iniziato a fare politica». L’orizzonte è la fine della legislatura, nel 2027: «Abbiamo riportato i nostri valori in sicurezza» ma ora «l’impegno deve essere maggiore. Ognuno per il suo ruolo».Loading…«Giorgia è il nostro Frodo»Ancora una volta è Il Signore degli Anelli di Tolkien a fornire spunti metaforici: «Giorgia è il nostro Frodo e noi siamo la Compagnia dell’Anello. L’anello è pesante, dobbiamo aiutarla nella fatica di portarlo senza mai indossarlo». Prima il caso Almasri, poi la decisione della decisione del Tribunale di Roma di sospendere il trattenimento dei 43 migranti portati in Albania hanno aperto un nuovo fronte con la magistratura.ARIANNA MELONI CON LA SUA ASSISTENTELo scontro con la magistraturaNel partito c’è chi accarezza l’idea della piazza per rimarcare la supremazia della politica sulle toghe: in un questionario di ieri destinato a iscritti e militanti si parlava proprio di questo. «Le piazze appartengono al nostro codice genetico», dice il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, che avverte: «Se la politica perde autorevolezza, la magistratura ne occupa lo spazio». Ma uno scontro totale con la magistratura in questo momento sarebbe solo deleterio per il governo e per il partito leader della maggioranza. Questo, i dirigenti di Via della Scrofa lo sanno bene e infatti, negli interventi dei principali rappresentanti della direzione si cerca il più possibile di tenere i toni bassi e di circoscrivere la polemica con i giudizi a «una minoranza» di toghe politicizzate.La delegazione al governoSia Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, che il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (capo delegazione di Fdi al governo) avrebbero insistito su un punto: essere garantisti – il senso del loro ragionamento – «non vuol dire combattere la magistratura», il problema semmai sono quei giudici che si muovono per fini politici e cercano di condizionare le scelte del governo attraverso le correnti. Non esiste – osserva Lollobrigida, per esempio – che un partito nato nell’ammirazione di Paolo Borsellino possa essere contro la magistratura. LEGGI TUTTO
Santanchè, arriva la mozione di sfiducia in Parlamento. La ministra: non ho paura
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaNessuna preoccupazione per l’udienza sul caso Visibilia in programma per la fine di marzo. Daniela Santanchè ostenta sicurezza e dalla Bit (la Borsa Internazionale del Turismo che si tiene alla Fiera di Milano) la ministra del Turismo invia un messaggio chiaro: «Sto lavorando tranquillamente, rispondo a tutto. Lavoro e porto avanti le attività del ministero». Parole che non lasciano spazio ad interpretazioni e che arrivano alla vigilia della mozione di sfiducia, targata Movimento Cinque Stelle e sottoscritta anche dal Partito democratico.La precedente bocciaturaL’appuntamento è per oggi alle 14, quando salvo sorprese, la ministra si siederà ai banchi del governo della Camera per ascoltare un’ora e mezza di accuse da parte delle opposizioni. Santanchè non dovrebbe replicare e potrebbe restare in silenzio anche il giorno della votazione. I tempi della discussione generale poi sono dimezzati rispetto alla normalità, perchè il centrodestra all’unisono ha deciso di non intervenire. La spiegazione ufficiale richiama il precedente del 2024, quando la maggioranza bocciò la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni sempre a Santanchè. Anche in quell’occasione i gruppi di maggioranza scelsero di non partecipare alla discussione generale, ma di intervenire solo nelle dichiarazioni di voto. Al di là dell’ufficialità è chiaro però che il silenzio dei gruppi di centrodestra, ed in particolare di FdI, abbia un peso differente.Loading…Gli equilibri nella maggioranzaChe i rapporti tra la titolare del Turismo e Fratelli d’Italia siano ai minimi storici è cosa nota, così come la freddezza di Palazzo Chigi nei confronti della ministra. Anzi, c’è chi arriva a sospettare che il silenzio degli azzurri e della Lega (che in pubblico hanno difeso la titolare del Turismo) sia motivato dalla scelta di evitare che FdI resti l’unico gruppo a non intervenire, certificando di fatto una spaccatura nel centrodestra. L’input che arriva dai piani alti del partito di via della Scrofa comunque è quello di abbassare i toni, evitare lo scontro e rinviare il più possibile il dossier. Sulla carta la votazione della mozione è in programma per martedì, ma come ultimo punto all’ordine del giorno. Difficile dunque, visti gli argomenti in coda, che entro la settimana si arrivi ad un responso. Anzi c’è chi nella maggioranza pronostica che il voto possa slittare addirittura ai primi di marzo.Caso Almasri, focus su NordioPer la prossima settimana infatti sono attesi dei decreti alla Camera che da regolamento hanno la precedenza rispetto ai provvedimenti ordinari. Prendere tempo dunque ed abbassare la tensione. E chi ostenta calma e serenità è proprio Santanchè che fa sapere di non avere nessuna preoccupazione: «Sto lavorando normalmente», ripete a più riprese. La ministra per il Turismo però rischia di non essere l’unica a dover fare i conti con una mozione di sfiducia. Il Pd infatti starebbe lavorando ad mozione – questa volta al Senato, ma i tempi sarebbero ancora lunghi – contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio per la gestione del dossier Almasri. LEGGI TUTTO
Firme digitali, quali referendum hanno avuto più adesioni? I dati
Il referendum in programma il prossimo 8 e 9 giugno è il primo che si tiene grazie alla nuova piattaforma di raccolta delle firme digitali. Negli ultimi anni solo il referendum sulla cittadinanza dopo 5 anni e quello contro l’autonomia differenziata hanno raggiunto il quorum delle 500 mila firme: anche di questo si è parlato nella puntata di “Numeri”, il programma di Sky TG24 andato in onda il 5 maggio 2025 LEGGI TUTTO
Landini: parte del Paese non sa che ci sono i referendum
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di lettura«C’è un problema di scarsa informazione. Finora le tv e i giornali non hanno fatto un’informazione, tante persone non sanno che c’è il referendum», «oggi siamo qui perché è importante informare le persone visto che non tutti lo stanno facendo. C’è una parte di Paese che non sa che ci sono i referendum». Lo ha detto il segretario della Cgil, Maurizio Landini, coi giornalisti al mercato di piazzale don Baroni a Lucca, prima tappa toscana oggi per invitare a votare Sì ai cinque referendum su lavoro e cittadinanza dell’8-9 giugno. «È importante esser qui, parlare per ricostruire una partecipazione, una democrazia»«Referendum perché per i giovani è un disastro»«Perché facciamo questi referendum? Perché per i giovani è un disastro, c’è una precarietà senza fine, ci sono salari troppo bassi, si muore sul lavoro. Quindi è il momento di provare a cambiare questa situazione». Così ancora Landini.Loading…«Quello che vogliamo fare è andare a ascoltare, anche ascoltare le critiche, perché è un momento in cui devi anche ricostruire un rapporto per provare a cambiare la situazione. Non è che abbiamo fatto tutte le cose giuste, bisogna essere onesti. Essere qui è un elemento di umiltà per ascoltare, per capire, per verificare se quello che stiamo facendo corrisponde ai bisogni delle persone». Per il segretario della Cgil «è importante fare questo lavoro in questo mese – ha anche detto – di contatto, di coinvolgimento, ascoltando le persone e invitando le persone a decidere. Poi, ognuno vota quello che ritiene più opportuno, noi ovviamente li invitiamo a votare ’sì’, ma ognuno usa la sua testa». LEGGI TUTTO
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