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  • Migranti, il governo cerca una soluzione per superare l’ostacolo delle Corti d’appello

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaL’ipotesi di un nuovo provvedimento del governo continua ad infiammare il dibattito politico dopo l’ennesimo scontro tra giudici e magistratura. Dopo il terzo no dei giudici al trattenimento dei migranti nel centro albanese di Gjader, con una decisione rinviata alla Corte di giustizia europea, FdI passa all’attacco lanciando un’idea che il governo potrebbe valutare in queste ore e riguarda un nuovo intervento sui giudici che si occupano di immigrazione.L’intenzione è quella di una norma specifica per evitare che nelle Corti d’appello, titolari della convalida dei trattenimenti, passino i magistrati delle “sezioni immigrazione”: si tratta degli stessi giudici che finora hanno sempre bocciato le richieste di convalida dei trattenimenti in Albania.Loading…Fdi all’attaccoGià nelle scorse ore i capigruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati e al Senato, Galeazzo Bignami e Lucio Malan, avevano segnalato la questione comunicando il loro sdegno: «Il governo e il Parlamento hanno trasferito la competenza alla Corte di appello per sottrarla alle sezioni specializzate del Tribunale e loro migrano in massa, grazie anche al provvedimento del presidente della Corte che glielo consente.Una chiara presa in giro del Parlamento», avevano detto. Un fenomeno che sarebbe stato segnalato già da tempo dal primo partito in Parlamento, ma che adesso è diventato un problema da risolvere, tanto che la misura è stata segnalata con maggiore urgenza a Palazzo Chigi.La norma allo studioLa novità è tale che non sarebbe ancora arrivata alcuna richiesta agli uffici competenti, ma non si può escludere che a breve possa arrivare la richiesta da parte di Palazzo Chigi di formulare una bozza. LEGGI TUTTO

  • Patente per la moto, cambia tutto: ecco le novità

    Per ottenere la patente di categoria A3, vale a dire quella che consente di guidare moto senza alcun limite di cilindrata, non sarà più necessario sostenere alcun esame pratico. Verrà infatti ritenuta sufficiente la partecipazione a uno specifico corso della durata minima di 7 ore, organizzato presso le autoscuole autorizzate.Chi potrà beneficiarneStando a quanto stabilito all’interno del decreto Infrastrutture-bis, questa novità risulterà accessibile unicamente a quanti abbiano già conseguito le patenti di categoria A1 o A2. La prima, ottenibile a 16 anni, abilita alla guida di motocicli con cilindrata pari a 125 cm³ e con potenza non superiore a 11 kw, mentre la seconda, conseguibile dai 18 anni, consente di condurre motocicli con potenza massima di 35 kW e con un rapporto peso-potenza massimo di 0,2 kW/kg.La motivazione ufficiale di questo genere di novità è quella di ridurre i tempi delle pratiche, nonché quello di affrontare lo spinoso problema del drastico calo di personale presso le Motorizzazioni civili. Ecco perché sarà sufficiente attendere 2 anni dal conseguimento della propria patente di guida A1 o A2 per poter beneficiare dello scatto automatico, che consentirà di raggiungere la categoria A3 semplicemente seguendo un corso di teoria e pratica in autoscuola senza dover affrontare lo scoglio del consueto esame finale.Prima di questa novità, i possessori della patente A1 potevano ottenere la A2 solo dopo il compimento dei 18 anni e a seguito del superamento di un esame pratico di guida, mentre chi aveva la A2 poteva passare alla A3 dopo ulteriori 2 anni di tempo, previo superamento di un esame pratico.Le dateLa nuova normativa introdotta dal decreto Infrastrutture-bis entrerà in vigore tra il 10 e il 15 di agosto. Al momento l’approvazione è già avvenuta in Senato e si attende il via libera da parte della Camera, che dovrebbe avvenire al più presto con lo scopo di evitare il rischio di scadenza del Dl, previsto poco prima di ferragosto. LEGGI TUTTO

  • Da Genova a Trento a maggio otto capoluoghi e oltre 400 Comuni al voto: ecco i candidati

    Ascolta la versione audio dell’articolo5′ di letturaLa prossima tornata di elezioni amministrative interessa complessivamente 461 Comuni italiani (114 appartenenti a regioni a statuto ordinario e 347 a regioni a statuto speciale). Di questi nove sono capoluogo di provincia: Aosta, Bolzano, Genova, Matera, Nuoro, Pordenone, Ravenna, Taranto e Trento. Nelle regioni a statuto ordinario si andrà alle urne per il primo turno il 25-26 maggio e per l’eventuale ballottaggio (una trentina i Comuni oltre i 15mila abitanti potenzialmente interessati) l’8-9 giugno insieme ai referendum. Si voterà invece il 4 maggio a Trento e Bolzano. E a settembre (ancora da fissare la data precisa) ad Aosta.A Genova la sfida di maggiore impatto nazionale. Una sfida apertissima e che ha il sapore di una possibile “rivincita” per il centrosinistra dopo le regionali ad ottobre scorso quando Marco Bucci ha battuto, per qualche migliaio di voti, Andrea Orlando confermando la guida della regione Liguria al centrodestra. Gli sfidanti sono il vicesindaco e assessore al Bilancio a Genova, Pietro Picciocchi, per il centrodestra e Silvia Salis per il centrosinistra. Piciocchi, classe ’77, avvocato, sei figli e due in affido, è stato l’uomo dietro la macchina di due giunte di Bucci: la sua candidatura è sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati, Udc e Nuovo Psi oltre a due liste civiche. Il centrosinistra al gran completo ha raggiunto l’accordo su Salis, dopo alcune settimane di tensioni interne, soprattutto al Pd. Alla fine i dem hanno optato, anche grazie al lavoro di composizione messo in campo da Orlando, per una candidata civica. Salis, ex-atleta, è vicepresidente vicaria del Coni ed è sposata con il regista cinematografico Fausto Brizzi.Loading…A Trento il centrosinistra ricandida il sindaco uscente, Franco Ianeselli. Mentre per il centrodestra c’è il nome di Ilaria Goio (imprenditrice, già candidata alle elezioni provinciali del 2013 con la lista “Progetto Trentino”) messo sul tavolo da Fratelli d’Italia, è stato condiviso dalla Lega. Un nome che non ha convinto tutti, e che è stato considerato un “diktat romano” da alcuni partiti della coalizione di centrodestra che governa la provincia di Trento. E che hanno presentato come candidato sindaco Andrea Demarchi, 26 anni, attivo nel mondo del volontariato. Tra i candidati sindaco c’è anche Giulia Bortolotti, un tempo nelle liste di Ianeselli e ora candidata per Onda Civica, Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista.Claudio Corrarati, attuale presidente regionale di Cna, è invece il nome a cui pensa la coalizione come primo cittadino di Bolzano (sostenuto da Fdi, Civica per Bolzano, Forza Italia e Lega). Sul versante centrosinistra a Bolzano il candidato sindaco è Juri Andriollo, 49 anni, assessore comunale Pd dell’attuale giunta guidata dal sindaco Renzo Caramaschi. Andriollo è sostenuto da Pd, Verdi, Socialisti e Sinistra Italiana mentre M5S resta fuori dalla coalizione.In pole per Matera ci sarebbe Piergiorgio Quarto, segretario regionale di Fratelli d’Italia, già presidente della Coldiretti Basilicata ed ex consigliere regionale. Ancora da definire il candidato del centrosinistra. Matera è governata da un commissario prefettizio dopo il passo indietro nell’ottobre 2024 del sindaco M5s Domenico Bennardi in seguito alle dimissioni di 17 consiglieri comunali su 32. LEGGI TUTTO

  • Elezioni comunali in Trentino-Alto Adige, come e dove si vota

    Il 4 maggio 2025 sono in programma le elezioni in 265 Comuni in Trentino-Alto Adige. Si vota dalle ore 7 alle ore 22, con lo spoglio che verrà effettuato subito dopo la conclusione delle operazioni di voto. L’eventuale turno di ballottaggio è fissato per domenica 18 maggio. Possono votare i cittadini italiani che, alla data di domenica 4 maggio, hanno compiuto i 18 anni, sono iscritti nelle liste elettorali e risiedono nel comune al voto. Il cittadino che diventa maggiorenne dopo il 4 maggio non potrà votare nemmeno all’eventuale ballottaggio, visto che per poter votare è necessario essere maggiorenni alla data del primo turno di votazione. 

    Come si vota nella provinca di Treno

    Le modalità di voto sono diverse a seconda dei Comuni. Nel caso della provincia di Trento, per i Comuni con meno di 3mila abitanti l’elezione dei consiglieri comunali si effettua con il sistema maggioritario contestualmente all’elezione del sindaco. Si vota per l’elezione del sindaco e per l’elezione dei consiglieri comunali utilizzando un’unica scheda elettorale: sulle schede di questi Comuni, sono indicati, all’interno di un rettangolo, i nominativi dei candidati alla carica di sindaco, il contrassegno della lista collegata al candidato alla carica di sindaco e a fianco di ciascun contrassegno lo spazio per esprimere fino a due voti di preferenza per i candidati consiglieri appartenenti alla lista collegata al sindaco. L’elettore può votare per un candidato alla carica di sindaco tracciando un segno sul relativo contrassegno o nel rettangolo che delimita lo spazio di tale contrassegno. Può esprimere anche due voti di preferenza per candidati alla carica di consigliere comunale, senza l’obbligo dell’alternanza di genere. Se l’elettore vota per due candidati alla carica di sindaco tracciando un segno sui relativi contrassegni, il suo voto è nullo. Nei Comuni sopra i 3 mila abitanti il sindaco è eletto a suffragio universale e diretto al primo turno se supera il 50% dei consensi, altrimenti si va al ballottaggio tra i due candidati più votati. L’elettore ha a disposizione una sola scheda elettorale dove può votare per il sindaco e/o la lista: non è ammesso il voto disgiunto.
    Come si vota nella provincia di Bolzano
    Storia diversa, invece, per quanto riguarda la provincia di Bolzano, che ha le medesime regole di Trento in merito all’apparentamento e al voto disgiunto: in questo caso, però, l’elettore può esprimere fino a quattro preferenze, sempre senza necessità di distinguere per genere. In Alto-Adige la differenza tra i Comuni è, come nel resto d’Italia, tra i comuni sotto e sopra i 15mila abitanti: nel primo caso i cittadini riceveranno due schede di votazione, una per l’elezione del sindaco ed una per l’elezione del consiglio comunale. La votazione per l’elezione del sindaco avverrà mediante indicazione di un candidato per la carica di sindaco, mentre quella per il Consiglio comunale con una crocetta su di un contrassegno di lista. Per i Comuni con popolazione superiore a 15mila abitanti, l’elezione del sindaco e del consiglio comunale avverrà con un’unica scheda di votazione che contiene il cognome ed il nome del candidato, i contrassegni delle liste eventualmente collegate e lo spazio per l’espressione del voto di preferenza per il consiglio comunale, vicino ad ogni contrassegno di lista. LEGGI TUTTO

  • Elezioni amministrative, aperti i seggi a Pordenone, Monfalcone, Nimis e San Pier d’Isonzo

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIn Friuli Venezia Giulia seggi aperti in quattro comuni per il rinnovo delle amministrazioni. I seggi elettorali dei quattro Comuni del Friuli Venezia Giulia – Pordenone, Monfalcone, Nimis e San Pier d’Isonzo – sono stati regolarmente costituiti, come reso noto dal Servizio elettorale della Regione.Orario più lungo lunedì per la Pasqua ebraicaPer venire incontro agli elettori di fede ebraica, che domenica 13 e lunedì 14 aprile celebreranno la Pasqua, la Regione ha ampliato l’orario di apertura dei seggi. Gli elettori lunedì avranno sette ore in più per esprimere le proprie preferenze, rispetto alle ore 15, orario previsto dall’ultima Finanziaria della Regione per l’avvio delle operazioni di spoglio.Loading…Tutti comuni sciolti anticipatamenteLe elezioni comunali 2025 in Friuli Venezia Giulia prevedono il rinnovo degli organi di quattro comuni, tutti sciolti anticipatamente, due con popolazione inferiore a 15mila abitanti, Nimis e San Pier d’Isonzo, e due con popolazione superiore ai 15mila abitanti, Monfalcone e Pordenone. Per questi ultimi due è possibile il turno di ballottaggio se uno dei candidati alla carica di sindaco non dovesse ottenere almeno il 40% dei voti al primo turno (articolo 15 legge reg. 19/2013 come modificata dalla legge regionale 1/2024).Pordenone vota dopo l’elezione a Straburgo del sindaco CirianiPer esempio Pordenone, capoluogo di Provincia, torna alle urne dopo che il primo cittadino Alessandro Ciriani è stato eletto a Strasburgo alle Europee nel 2024 con 40mila preferenze. Dal mese di luglio la poltrona di primo cittadino è occupata dal vicesindaco facente funzioni Alberto Parigi (FdI). I candidati alle amministrative di Pordenone sono Alessandro Basso, Nicola Conficoni, Anna Ciriani e Marco Salvador. Il centrodestra sostiene Alessandro Basso, esponente di Fratelli d’Italia. A suo sostegno la sua “Pordenone civica”, la lista “Pordenone Cambia” di Alessandro Ciriani, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega. Il centrosinistra punta, invece, su Nicola Conficoni, espnente del Pd, sostenuto da Italia Viva e dalle liste “Un’altra Pordenone c’è”, “Il bene Comune”, “Pordenone in salute”. Non si è presentato il Movimento 5 Stelle. La consigliera comunale uscente Anna Ciriani correrà da sola con la lista “#AmiAmoPordenone”. Nel centrosinistra Marco Salvador si è presentato solo, sostenuto da una propria lista civica.Quattro candidati a MonfalconeSfida a quattro a Monfalcone. Il consigliere regionale del Pd Diego Moretti, 55 anni, guiderà una coalizione di centrosinistra, sostenuta dal Pd e dalle liste “Monfalcone Civica e Solidale”, “Insieme con Moretti” e “Progressisti per Monfalcone”. Il centrodestra punta sull’assessore alla Cultura uscente Luca Fasan, 60 anni (Lega), sostenuto da Fratelli d’Italia/Alleanza Nazionale, Forza Italia, la lista “Cisint per Monfalcone – Fasan sindaco” e il “Popolo della Famiglia”. In lizza anche Bou Konate, 62 anni, ex assessore ai Lavori pubblici della giunta Pizzolitto nei primi anni Duemila e presidente onorario dell’associazione Darus Salaam. Sostenuto da “Italia Plurale. In corsa anche Rudj Pecikar, 64 anni, che guida la lista civica “Insieme Liberi con Rudi per Monfalcone”. LEGGI TUTTO

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