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Fine vita, governo impugna legge della Toscana. Governatore Giani: “È paradossale”
“È paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte costituzionale”. Sono queste le parole di Eugenio Giani, governatore della Toscana, dopo che l’esecutivo di Giorgia Meloni ha deciso di impugnare la legge sul fine vita della sua Regione. La Toscana è stata la prima in Italia a disciplinare la materia e le disposizioni erano state approvate l’11 febbraio scorso e promulgate il 14 marzo dopo un ricorso non accolto del centrodestra al collegio di garanzia della Regione. Sono “deluso e sconcertato”, ha detto Giani in un’intervista a La Stampa.
La mossa del governo Meloni
La legge della Toscana, quindi, dopo l’impugnazione del governo finirà davanti alla Corte costituzionale. La normativa disciplina tempi e modalità per l’accesso al suicidio medicalmente assistito ed è stata redatta partendo dalla proposta di iniziativa popolare “Liberi subito” dell’associazione Luca Coscioni: 10.000 le firme raccolte. Il Consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la norma votata a maggioranza dalla Toscana. LEGGI TUTTO
Antifascista e giudice costituzionale, la Consulta ricorda Edoardo Volterra
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaNell’inverno del 1966 a Roma ci fu una fortissima nevicata che paralizzò la città per qualche giorno. Si fermò tutto, ma non il professore di diritto romano Edoardo Volterra, che non concepiva di poter saltare anche solo un giorno di lezione. Ed è così che, andando in facoltà, cadde e si fratturò una gamba: fu in ospedale che i suoi collaboratori scoprirono che l’insigne e facoltoso giurista ebreo soleva girare con una grande quantità di monete nelle tasche dei pantaloni. Dai tempi della guerra aveva imparato che per un ebreo non è c’è mai la certezza di tornare a casa. Lui, figlio di Vito Volterra, grande matematico nonché senatore del Regno e fondatore del Cnr, fu picchiato in università dalle squadracce fasciste ad appena 21 anni e poi spogliato del suo lavoro di docente e dei suoi beni e costretto all’esilio a causa delle leggi razziali: davvero al sicuro non si sentiva neanche 20 anni dopo la sconfitta del nazifascismo.Il giurista ebreo Edoardo Volterra: il ricordo della Consulta nel Giorno della MemoriaL’episodio è narrato nel ben docufilm “Edoardo Volterra – La vita come dovere, lo studio come passione” realizzato qualche anno fa su soggetto della figlia, Virginia Volterra. Ed è rievocando la sua figura e la sua storia – di grande e riconosciuto maestro del diritto romano, nonché di antifascista e militante del Partito d’Azione, e per questo arrestato dal regime fascista, infine di giudice costituzionale (dal 1973 al 1982) – che la Corte costituzionale presieduta da Giovanni Amoroso ha voluto celebrare il Giorno della Memoria alla presenza, tra gli altri, della senatrice a vita Liliana Segre.Loading…Le parole della senatrice a vita Liliana Segre«Edoardo Volterra è stato una grande figura nella nostra vita culturale, politica e istituzionale. E’ stato un vero protagonista del secolo breve, dei padri della nostra Costituzione democratica e repubblicana», ha ricordato Segre durante la cerimonia a Palazzo della Consulta. «Costretto nel ’31 a firmare il patto di fedeltà al regime imposto da Giovanni Gentile per umiliare i docenti universitari e integrare il carattere totalitario del fascismo, Volterra fu comunque cacciato dall’università di Bologna a seguito dalle immonde leggi razziali del 1938 imposte da Mussolini e dal re… Io c’ero allora. Avevo 8 anni, mi ricordo gli amici che venivano a casa. Maestri, professori, persone intelligenti dotate di grandi capacità che venivano espulse. Al famigerato manifesto della razza Volterra rispose da sottile giurista e antichista, ricordando che gli ebrei erano da secoli perfettamente integrati nella società italiana sin dai tempi dell’antica Roma. Erano a tutti gli effetti parte del sistema giuridico dell’impero e potevano definirsi ’civis romanus sum’». E ancora: «Edoardo Volterra non si oppose al regime solo in punto di diritto. Fu infatti partigiano combattente e comandante militare coraggioso e risoluto, fatto prigioniero fu liberato quando cadde finalmente il fascismo. Alla Costituente rappresentò il Partito d’Azione, divenendo a pieno titolo uno dei padri della nostra Costituzione, democratica e repubblicana».La missione alla Consulta: dallo statuto dei lavoratori al reato di plagioAlla Consulta Volterra, uomo di sinistra, fu nominato dal presidente della Repubblica Giovanni Leone, democristiano eletto da una maggioranza di centrodestra. Si era all’inizio del fenomeno del terrorismo e in piena crisi petrolifera, ma furono anche anni di avanzamento in tema di diritti civili e sociali: sono sue 73 le pronunce sullo statuto dei lavoratori, sullo sciopero politico, sulla incostituzionalità dell’articolo 603 del Codice penale, ovvero il reato di plagio che così scompare. La sua preziosissima biblioteca personale, ricca di testi antichi, dal 1989 è accolta in una sala a lui dedicata nella biblioteca dell’École Française de Rome. Tra i suoi ex allievi e assistenti figurano docenti di diritto romano come Giorgio Barone, Pierangelo Buongiorno, Luigi Capogrossi Colognesi (marito della figlia Virginia), Oliviero Diliberto e Francesco Sitzia. LEGGI TUTTO
Picchiato da un senzatetto davanti al suo bar, nonno Vincenzo non ce l’ha fatta
Dopo oltre tre settimane di agonia all’ospedale Cardarelli di Napoli, il 91enne Vincenzo Fiorillo non ce l’ha fatta. Addio a Vincenzo Fiorillo – Nanopress.it (Foto da Facebook Sii turista della tua città)A picchiarlo, il primo maggio scorso, un clochard di origine tedesca che è stato arrestato con l’accusa di resistenza e lesioni gravissime, reato che adesso sarà riqualificato in omicidio, alla luce del drammatico epilogo susseguente al pestaggio. Vincenzo Fiorillo non ce l’ha fattaNon ce l’ha fatta Vincenzo Fiorillo, il 91enne di Napoli aggredito davanti al suo bar in via Santa Maria di Costantinopoli, a Napoli. A colpirlo – il primo maggio scorso – un clochard tedesco di 25 anni, che spintonò la vittima, fino a farla cadere. Vincenzo Fiorillo riportò un’emorragia cerebrale che lo ha portato alla morte, dopo 27 giorni di ricovero all’ospedale Cardarelli di Napoli.L’aggressore, che tentò la fuga, venne arrestato dai carabinieri con l’accusa di resistenza e lesioni gravissime, reato che adesso sarà riqualificato in omicidio. Un gesto, il suo, senza alcun apparente motivo. Stando a quanto emerso nelle ultime ore, la vittima era intervenuta per placare il 25enne che stava dando in escandescenze con alcuni clienti. A quel punto il giovane avrebbe spintonato Fiorillo, facendolo cadere a terra. Una caduta che è risultata fatale.I familiari di Vincenzo Fiorillo hanno condiviso un commovente post su Facebook in ricordo della vittima: «Resterai la nostra forza anche da lassù. Riposa in pace papà e stai tranquillo che saremo sempre uniti e forti come hai sempre voluto». LEGGI TUTTO
Salvini: Dazi Usa, meglio il dialogo che la guerra. Ora cambiare le politiche suicide della Ue
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSui dazi «la trattativa col governo americano ci deve essere, meglio dialogare che guerreggiare. Quello che può cambiare sono le politiche suicide dell’Ue: azzerare il green deal, la sbornia elettrica, il patto di stabilità, i danni fatti agli agricoltori. Parlano dei pericoli dei dazi di Trump sulle auto europee ma stando alle folli direttive 7 milioni di veicoli euro-5 tra poche settimane dovrebbero essere fuori legge. In attesa di portare a casa una trattativa utile con gli Usa azzeriamo le politiche suicide Ue che stanno massacrando le nostre imprese, azzeriamo la burocrazia europea». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini aprendo il congresso federale del partito a Firenze.Asse con il governo«La Lega e il governo sono una cosa sola, lo vedrete coi messaggi di oggi e domani, si mettano l’anima in pace Conte e Schlein. La Lega è garanzia che il governo avrà vita lunga, è il collante del governo». Lo ha detto il segretario della Lega e vice premier Matteo Salvini, aprendo il congresso del partito a Firenza, e lasciando intendere che nel weekend arriveranno i messaggi degli alleati di governo.Loading…Attacco alla UeUmberto Bossi, Roberto Maroni, Matteo Salvini da un lato; Romano Prodi, Mario Monti, Giorgio Napolitano, oltre a Merkel, Sarkozy e Juncker dall’altro: il congresso della Lega si apre con l’attacco frontale all’Europa, inscrivendo l’appuntamento di Firenze in una storia fatta partire nel 1167 a Pontida, quando “la Lega Lombarda si unisce per combattere l’imperialismo del Barbarossa ottenendo libertà e autonomia” passando per il 1571 a Lepanto quando “la Lega Santa si unisce contro l’impero islamico e ottiene libertà e autonomia”, fino appunto “a Firenze nel 2025, la nostra Lega non si arrende”.Congresso unitarioUna storia, rivendica il segretario Matteo Salvini aprendo le assise, «di coerenza, coraggio, costanza, mai di conformismo. Ho letto una parte delle mozioni, sarà un congresso bello, ricco, unitario non perchè c’è un solo candidato ma perché ci sono uomini e donne da tutta Italia che costruiranno il futuro dell’Italia. È il primo congresso nazionale, benvenuti ai lombardi, veneti e piemontesi e per la prima volta a un congresso della Lega a romani, pugliesi, siciliani e a tutte le regioni d’Italia». Per quello che Salvini definisce un «congresso positivo, costruttivo, che guarda al futuro. Per proteggere i confini, i risparmi, la casa, il lavoro, le pensioni, il futuro dei nostri figli».Le immaginiE allora sugli schermi scorrono le immagini con gli interventi anti europeisti di Umberto Bossi nel 1997 e 1998, di Roberto Maroni nel 2011, dello stesso Salvini nel 2017. Contrapposti alle parole di Romano Prodi che rivendicava il tasso di cambio tra lira ed euro, a quelle di Mario Monti e di Giorgio Napolitano contro “illusorie rivendicazioni di meschini interessi nazionali”, e alle immagini di Angela Merkel e Nicholas Sarkozy che ridacchiavano in conferenza stampa alla domanda su Silvio Berlusconi LEGGI TUTTO
Cinema, Giuli: i criteri di assegnazione dei fondi di promozione saranno rivisti
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Prendo atto della proposta del direttore generale Cinema e Audiovisivo, Nicola Borrelli, di sospendere i lavori della Commissione per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva, al fine di ridefinire il sistema di valutazione e assegnazione dei contributi». Lo annuncia in una nota il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.Il «tagliando»«Si fa un tagliando, cioè si vede come ha lavorato una commissione e si cerca di verificare se sia perfettibile il meccanismo di selezione e per garantire qualcosa in più in termini di pluralismo». Lo ha detto il ministro della Cultura, commentando al Forum in Masseria a Saturnia la decisione di sospendere i lavori della ’Commissione per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva’, per ridefinire il sistema di valutazione e assegnazione dei contributi. «E’ arrivata una sollecitazione da parte del dg Borrelli», ha precisato Giuli sottolineando che «la commissione eredita schema del 2024» e che «è composta da figure di qualità e indipendenti».Loading…La commissione Il 10 febbraio era stato pubblicato il decreto direttoriale e le graduatorie relative alle “Attività ed iniziative di promozione cinematografica ed audiovisiva” per l’anno 2024 , per le quali era stata presentata istanza di contributo. Giuli, il 10 ottobre 2024, aveva nominato i 12 esperti per la selezione dei progetti e per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva. La commissione è composta da Fortunato Cerlino, Lavinia Consolato, Tilde Corsi, Silvia Iannuzzi, Guia Loffredo, Luigi Marzullo, Franco Matteucci, Gianfranco Rinaldi, Rossana Rummo, Raffaella Salamina, Riccardo Tozzi e Vito Zagarrio.La polemicaIl ministro della Cultura Alessandro Giuli, ieri, in relazione all’articolo apparso sul quotidiano ’La Verità’ dal titolo “Il ministro ’nazista’ copre di soldi il guru della sinistra e sua sorella”, aveva comunicato di aver dato mandato ai propri legali affinché agiscano a tutela della sua immagine e onorabilità, anche in relazione alla veridicità dei fatti riportati. LEGGI TUTTO