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Lavoro, ecco la strategia di Schlein tra Jobs act, Cgil e tour di ascolto delle imprese
Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaNon solo quel che resta del renziano Jobs act, già fortemente ridimensionato negli anni dalla Corte costituzionale, con Elly Schlein che sostiene i quattro referendum abrogativi promossi dalla Cgil di Maurizio Landini e mezzo Pd contrario a partecipare a una campagna per cancellare una riforma allora votata da tutto il partito (Da Lorenzo Guerini a Graziano Delrio, dai liberal di Libertà Eguale Stefano Ceccanti, Enrico Morando e Giorgio Tonini alle ex capogruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, dall’unico rappresentante della minoranza in segreteria Alessandro Alfieri all’ex ministra Marianna Madia: già in molti hanno dichiarato che in primavera non ritireranno le schede sul Jobs act e voteranno solo sulla cittadinanza). Il nuovo fronte caldo del Pd sui temi economici e del lavoro si è aperto proprio in queste ore, con la discussione in Aula a Montecitorio della proposta di legge di iniziativa popolare per la partecipazione dei lavoratori al caitale d’impresa promossa dalla Cisl e dal suo leader in scadenza Luigi Sbarra (il suo mandato finisce il 12 febbraio) e fortemente osteggiata dalla Cgil di Landini in nome del benaltrismo.Il nuovo fronte dei riformisti dem: non possiamo votare contro la partecipazione dei lavoratoriIn assemblea del gruppo, in vista del voto previsto la prossima settimana, è ancora Guerini a dare battaglia: «La partecipazione dei lavoratori è un principio e un obiettivo importante che finalmente può trovare una prima affermazione grazie alla legge di iniziativa popolare proposta dalla Cisl che ho sottoscritto anche io alcuni mesi fa – è il Guerini pensiero – A onor del vero il testo uscito dalla commissione, come evidenziato dai membri del Pd, è stato significativamente modificato e annacquato rispetto alla proposta originaria. Ma non possiamo votare contro». Con Guerini, contro la tesi del voto contrario sostenuta da Arturo Scotto e Cecilia Guerra (entrambi provenienti da Articolo 1), si sono schierati tra gli altri l’ex sindaco di Bologna Virginio Merola, Anna Ascani, Simona Bonafé e Andrea De Maria. L’astensione potrebbe infine essere un compromesso, se Schlein vorrà evitare una spaccatura, ma il tema è comunque cartina di tornasole delle forti divisioni che attraversano il maggior partito d’opposizione, dal lavoro alla politica internazionale.Loading…Il j’accuse di minoranza e cattolici: troppo schiacciati sulla CgilUn Pd troppo schiacciato sulle posizioni “ultrasinistre” di Landini? Poco attento ai “penultimi” ossia alla classe media impoverita, come ha denunciato l’ex premier ed ex commissario Ue Paolo Gentiloni, che per il suo ritorno in campo ha scelto non a caso la platea orvietana dei riformisti di Libertà Eguale? E, soprattutto, un Pd poco attento alle ragioni del mondo produttivo del Nord? Sono queste le accuse della minoranza del Pd, e non solo: da Romano Prodi ai cattolici democratici riuniti il 18 gennaio scorso da Delrio a Milano, fino allo stesso Dario Franceschini che pure ha sostenuto Schlein nella sua corsa alle primarie contro Stefano Bonaccini, in molti mettono ormai in dubbio che con la proposta politica schleiniana si possano vincere le prossime elezioni.La strategia di Schlein della «riconnessione sentimentale»Dietro le scelte sul Jobs act e sulla Pdl per la partecipazione dei lavoratori al capitale d’imoresa c’è senz’altro, come ha spiegato il fedelissimo di Schlein in segreteria Marco Sarracino, la volontà di ricostituire l’asse storico con la Cgil allentatosi nella stagione renziana, quando il Pd guardava piuttosto alla Cisl: «Sui temi economici e sociali Schlein ha registrato non solo un avanzamento elettorale ma anche una riconnessione sentimentale con mondi che ci avevano abbandonato –. Nella stagione del Jobs act rompemmo non solo con il sindacato (e qui si intende appunto la Cgil, ndr) , ma anche con il mondo della scuola e con chi votò per il referendum sulle trivelle… Fu uno dei punti più bassi della storia politica».La risposta: un tour tra le imprese del Nord con Orlando (e Misiani)Riconnessione sentimentale con il sindacato rosso, dunque. Ma che ci sia bisogno di riconnettersi almeno in parte anche con chi il lavoro lo produce è esigenza ben presente alla segretaria “movimentista”. Che ha risposto a modo suo, ossia affidando già a fine anno la missione di fare una proposta di politica industriale al leader storico della sinistra dem ed ex ministro Andrea Orlando, appena dimessosi dal Parlamento per ricoprire la carica di consigliere regionale dopo essere stato battuto in Liguria dal centrodestra di Marco Bucci. E per la “riconnessione sentimentale” si parte subito, da metà febbraio, con un tour in tandem con il responsabile economico del partito Antonio Misiani (della stessa corrente di Orlando) nelle regioni del Nord produttivo: prima Veneto, poi Emilia Romagna e Lombardia. Un tour che vuole evocare quello fortunato fatto da Pier Luigi Bersani ed Enrico Letta nel 2006 prima della seconda vittoria di Romano Prodi. Intanto Orlando ha già incontrato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini e nei prossimi giorni incontrerà la presidente Ance Federica Brancaccio. LEGGI TUTTO
Precipita sugli scogli da oltre cinque metri d’altezza, 20enne in gravi condizioni
Al momento sono in corso le indagini per accertare le cause del drammatico incidente. Il giovane aveva trascorso una serata in compagnia di alcuni amici in una discoteca di Livorno. Precipita sugli scogli da oltre cinque metri d’altezza, 20enne in gravi condizioni – Nanopress.itQuando i compagni non l’hanno più visto, hanno intuito che gli fosse successo qualcosa e hanno allertato i soccorsi. Precipita sugli scogli da oltre cinque metri, 20enne in gravi condizioniUn incidente la cui dinamica è ancora tutta da chiarire quello che si è registrato all’alba di questa mattina a Livorno. Un ragazzo di 20 anni è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cisanello di Pisa dopo essersi ferito precipitando sugli scogli da un’altezza di almeno 5 metri. L’incidente è avvenuto nei pressi di una nota discoteca di Livorno.Secondo una prima ricostruzione dei fatti, stando a quanto riferisce Tgcom24, il giovane avrebbe trascorso la notte nel locale insieme ad alcuni amici. Quando la comitiva non lo ha visto all’uscita del locale, ha allertato il 112, immaginando gli fosse accaduto qualcosa di grave. I soccorsi sono stati effettuati sia via terra che via mare. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la guardia costiera, gli agenti della polizia di Stato, l’automedica e l’elisoccorso regionale Pegaso, con cui il giovane è stato trasferito all’ospedale Cisanello. Si sta cercando di ricostruire i dettagli dell’incidente per comprendere le cause della caduta dagli scogli. Il 20enne avrebbe riportato un grave trauma facciale e politrauma. . Le autorità stanno indagando per capire cosa abbia portato al tragico incidente. LEGGI TUTTO
La classifica delle città italiane in cui è più facile trovare lavoro
Uno dei tanti problemi che caratterizzano la penisola italiana è proprio la questione lavorativa. L’Italia, infatti, sicuramente non è il Paese europeo con la miglior nomea in termini di opportunità in tal senso. Va precisato, che il deficit occupazionale non è costante; al contrario, esso si verifica maggiormente in determinate zone della penisola. Vediamo dunque la classifica delle città italiane in cui è più facile trovare lavoro. Operaio di 33 anni muore schiacciato da un macchinario – Nanopress.itLa classifica è stata stilata di seguito a uno studio condotto dalla Fondazione Aidp – Lavoro e Sostenibilità, in collaborazione con Isfort. In testa alla graduatoria troviamo Milano, seguita da diverse città del Nord. La capitale, anche quest’anno non è riuscita a salire sul podio.La classifica delle città italiane più “vive” lavorativamenteUno studio depositato oggi presso il Comune di Napoli – condotto dalla Fondazione Aidp – Lavoro e Sostenibilità, in collaborazione con Isfort – ha permesso di classificare le città con maggiori opportunità lavorative all’interno del nostro Paese. Ad aggiudicarsi il podio vi sono tre città nordiche: tra queste Milano, la quale si conquista il primo posto, a seguire Bergamo, Padova, Trieste e Trento. Persone in cerca di lavoro – Nanopress.itIn sesta posizione troviamo, invece, Cagliari, seguita da Udine, Monza e Modena. La graduatoria rappresenta chiaramente la disparità territoriale tra Nord e Sud. Infatti nelle prime 40 posizioni vi sono ben 17 città del nord-est, 14 del nord-ovest e sei del centro. Solo tre sono, invece, le città del Sud e delle Isole.Roma – pur avendo subito un miglioramento rispetto agli anni precedenti – si classifica al 25esimo posto. Napoli, invece, non rientra all’interno della classifica.I criteri utilizzati all’interno dello studioLo studio messo in atto dalla Fondazione Aidp si basa su una serie di criteri volti a fornire un quadro generale delle condizioni lavorative all’interno delle varie città. I fattori presi in considerazione per stilare la classifica sono stati: dal lato interno, le retribuzioni, l’ambiente di lavoro e le opportunità professionali. Mentre da quello esterno, l’ambito dei trasporti, la vivibilità ambientale, i servizi digitali, di sicurezza e quelli per garantire un corretto godimento del tempo libero.Ampiamente presi in considerazione anche gli aspetti economici, come i redditi destinati ai servizi di cittadinanza (offerta formativa, sanità ecc..).“Questo rapporto fotografa il divario del Paese soprattutto dal punto di vista economico, ma se guardiamo nel dettaglio i vari indicatori vediamo un Sud dinamico, che sta crescendo dal punto di vista infrastrutturale e di contributo alla crescita del Paese che va attentamente considerato”. Afferma, come riportato da Fanpage, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. LEGGI TUTTO
Mentre rischia la decadenza, Mimmo Lucano pensa a “europeizzare” Riace
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaFare il sindaco di Riace si sta rivelando una missione impossibile. Mimmo Lucano, protagonista di una lunga vicenda giudiziaria per la gestione dei migranti, oggi europarlamentare e primo cittadino di quello che in tutto il mondo è conosciuto come borgo dell’accoglienza, è costretto a fare i conti con la legge Severino.Sindacatura a rischioLa recente pronuncia della Cassazione, che ha confermato la sua condanna a 18 mesi con pena sospesa per falso (una determina per una richiesta di rimborso mai pagato), rendendo definitiva l’assoluzione disposta nel 2023 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria per tutti i reati riferiti alla gestione dell’accoglienza, mette però a rischio la sua sindacatura.Loading…La decadenza secondo la legge SeverinoLa Prefettura sarebbe pronta a determinare la decadenza di Lucano richiamando il comma 1 dell’articolo 10 della legge 190 del 2012, che alla lettera d) specifica: «Non possono ricoprire la carica di sindaco coloro che hanno riportato una condanna definitiva a più di sei mesi di reclusione per delitti commessi con abuso di potere o violazione dei doveri della pubblica funzione». Un’aggravante, però, che non è mai stata contestata a Lucano.L’avvertimento della PrefetturaNon c’è ancora nulla di ufficiale, ma «il segretario comunale ha ricevuto una telefonata da un dirigente – racconta Lucano – che chiedeva un indirizzo di posta elettronica per inviare degli atti». Un avvertimento? Il dirigente in questione è il viceprefetto Francesco Campolo, proprio quel funzionario che, nel 2017, dopo un sopralluogo a Riace, firmò con i colleghi Pasquale Crupi, Alessandra Barbaro e Maria Carmela Marazzita, una suggestiva relazione per elogiare il sistema dell’accoglienza creato da Mimmo Lucano. Poi, tutto si è ribaltato drammaticamente e il modello Riace che, in quegli anni, faceva scuola in Europa, è stato criminalizzato, alla stregua di un’associazione a delinquere.Cassazione, sussistente il falso per una determina Ma la recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione conferma «la demolizione totale di un impianto accusatorio insussistente, accertando la liceità dell’operato di Lucano – spiega con accuratezza l’avvocato difensore Andrea Daqua -. Lucano ha agito esclusivamente per fini benevoli e senza appropriarsi di un centesimo. La Cassazione ha ritenuto sussistente soltanto la residuale ipotesi di falso riguardante una determina su cinquantacinque, per la richiesta di un rimborso mai erogato. Un fatto quindi privo di incidenza, conseguenza o effetto pratico, visto che Lucano è stato completamente assolto dal reato di truffa a cui quella determina si riferiva. Si tratta, insomma, di una assoluzione ampiamente liberatoria». LEGGI TUTTO
La tua auto si avvia senza chiavi? Come evitare che te la rubino
Anche se dotate di tecnologie di ultima generazione, le nuove auto risultano decisamente più vulnerabili ai furti rispetto al recente passato.Ad oggi, infatti, l’elettronica è l’elemento principale dei veicoli più moderni e ad essa ci si appoggia per connettere i vari sistemi integrati. Tuttavia proprio il punto di forza delle nuove tecnologie può divenire, al contempo, anche l’anello debole per quanto concerne la questione sicurezza, specie per i modelli dotati di accensione e apertura di portiere keyless. È sufficiente, ad esempio, un semplice scanner di frequenze del costo di poche decine di euro per riuscire a rilevare il codice prodotto dalle chiavi elettroniche e farlo acquisire a un piccolo ripetitore che consentirà di aprire l’auto senza neppure la necessità di scassinare la serratura, sempre che si tratti di un modello che ne è ancora dotato.Il pericolo furti ha spinto varie case automobilistiche a effettuare specifici test per verificare l’efficacia dei propri sistemi di sicurezza. Stando a uno studio condotto negli Stati Uniti sarebbero sufficienti dai 5 secondi a un minuto per scardinare le difese tecnologiche di nuova generazione. La prova effettuata su 35 vetture da parte del National insurance crime bureau ha condotto a numeri non proprio confortanti: ben 19 auto sono state aperte e 18 messe addirittura in moto.Se si parla poi di sistemi di sicurezza basati sul controllo via app tramite smartphone, le cose peggiorano ulteriormente. In primis c’è il rischio di smarrimento o furto del cellulare, che comporta di conseguenza anche una grave falla nella sicurezza della propria auto: non è difficile, infatti, hackerare il profilo del proprietario e quindi sostituirsi a esso alla guida del mezzo.In sostanza si può affermare che i nuovi ladri d’auto devono essere necessariamente esperti di tecnologia. Non più, dunque, vetri rotti, serrature scassinate o ricerca dei fili d’accensione del mezzo sotto il cruscotto, bensì un vero e proprio lavoro da hacker, col veicolo che viene violato senza compiere alcuno sforzo fisico e senza danni.Come difendersiPer poter arginare il problema si possono adottare delle soluzioni “fai da te”, a partire dal luogo in cui si sceglie di conservare le chiavi del mezzo. Sempre meglio tenerle ben distanti da porte e finestre (cosicché il codice sia difficilmente captabile dall’esterno), e meglio ancora riporle all’interno di scatole di metallo. Esistono anche dei sacchetti speciali, acquistabili online, che isolano le chiavi riproducendo un sistema simile a quello della gabbia di Faraday.C’è addirittura chi propone un ritorno ai vecchi sistemi di sicurezza caserecci, come le catene con lucchetto da avvolgere attorno al volante o gli storici bloccasterzo: questi ultimi, ben visibili dal finestrino, potrebbero scoraggiare chi è alla ricerca di una preda facile. LEGGI TUTTO
Lavoro, ecco la strategia di Schlein tra Jobs act, Cgil e tour di ascolto delle imprese
Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaNon solo quel che resta del renziano Jobs act, già fortemente ridimensionato negli anni dalla Corte costituzionale, con Elly Schlein che sostiene i quattro referendum abrogativi promossi dalla Cgil di Maurizio Landini e mezzo Pd contrario a partecipare a una campagna per cancellare una riforma allora votata da tutto il partito (Da Lorenzo Guerini a Graziano Delrio, dai liberal di Libertà Eguale Stefano Ceccanti, Enrico Morando e Giorgio Tonini alle ex capogruppo Debora Serracchiani e Simona Malpezzi, dall’unico rappresentante della minoranza in segreteria Alessandro Alfieri all’ex ministra Marianna Madia: già in molti hanno dichiarato che in primavera non ritireranno le schede sul Jobs act e voteranno solo sulla cittadinanza). Il nuovo fronte caldo del Pd sui temi economici e del lavoro si è aperto proprio in queste ore, con la discussione in Aula a Montecitorio della proposta di legge di iniziativa popolare per la partecipazione dei lavoratori al caitale d’impresa promossa dalla Cisl e dal suo leader in scadenza Luigi Sbarra (il suo mandato finisce il 12 febbraio) e fortemente osteggiata dalla Cgil di Landini in nome del benaltrismo.Il nuovo fronte dei riformisti dem: non possiamo votare contro la partecipazione dei lavoratoriIn assemblea del gruppo, in vista del voto previsto la prossima settimana, è ancora Guerini a dare battaglia: «La partecipazione dei lavoratori è un principio e un obiettivo importante che finalmente può trovare una prima affermazione grazie alla legge di iniziativa popolare proposta dalla Cisl che ho sottoscritto anche io alcuni mesi fa – è il Guerini pensiero – A onor del vero il testo uscito dalla commissione, come evidenziato dai membri del Pd, è stato significativamente modificato e annacquato rispetto alla proposta originaria. Ma non possiamo votare contro». Con Guerini, contro la tesi del voto contrario sostenuta da Arturo Scotto e Cecilia Guerra (entrambi provenienti da Articolo 1), si sono schierati tra gli altri l’ex sindaco di Bologna Virginio Merola, Anna Ascani, Simona Bonafé e Andrea De Maria. L’astensione potrebbe infine essere un compromesso, se Schlein vorrà evitare una spaccatura, ma il tema è comunque cartina di tornasole delle forti divisioni che attraversano il maggior partito d’opposizione, dal lavoro alla politica internazionale.Loading…Il j’accuse di minoranza e cattolici: troppo schiacciati sulla CgilUn Pd troppo schiacciato sulle posizioni “ultrasinistre” di Landini? Poco attento ai “penultimi” ossia alla classe media impoverita, come ha denunciato l’ex premier ed ex commissario Ue Paolo Gentiloni, che per il suo ritorno in campo ha scelto non a caso la platea orvietana dei riformisti di Libertà Eguale? E, soprattutto, un Pd poco attento alle ragioni del mondo produttivo del Nord? Sono queste le accuse della minoranza del Pd, e non solo: da Romano Prodi ai cattolici democratici riuniti il 18 gennaio scorso da Delrio a Milano, fino allo stesso Dario Franceschini che pure ha sostenuto Schlein nella sua corsa alle primarie contro Stefano Bonaccini, in molti mettono ormai in dubbio che con la proposta politica schleiniana si possano vincere le prossime elezioni.La strategia di Schlein della «riconnessione sentimentale»Dietro le scelte sul Jobs act e sulla Pdl per la partecipazione dei lavoratori al capitale d’imoresa c’è senz’altro, come ha spiegato il fedelissimo di Schlein in segreteria Marco Sarracino, la volontà di ricostituire l’asse storico con la Cgil allentatosi nella stagione renziana, quando il Pd guardava piuttosto alla Cisl: «Sui temi economici e sociali Schlein ha registrato non solo un avanzamento elettorale ma anche una riconnessione sentimentale con mondi che ci avevano abbandonato –. Nella stagione del Jobs act rompemmo non solo con il sindacato (e qui si intende appunto la Cgil, ndr) , ma anche con il mondo della scuola e con chi votò per il referendum sulle trivelle… Fu uno dei punti più bassi della storia politica».La risposta: un tour tra le imprese del Nord con Orlando (e Misiani)Riconnessione sentimentale con il sindacato rosso, dunque. Ma che ci sia bisogno di riconnettersi almeno in parte anche con chi il lavoro lo produce è esigenza ben presente alla segretaria “movimentista”. Che ha risposto a modo suo, ossia affidando già a fine anno la missione di fare una proposta di politica industriale al leader storico della sinistra dem ed ex ministro Andrea Orlando, appena dimessosi dal Parlamento per ricoprire la carica di consigliere regionale dopo essere stato battuto in Liguria dal centrodestra di Marco Bucci. E per la “riconnessione sentimentale” si parte subito, da metà febbraio, con un tour in tandem con il responsabile economico del partito Antonio Misiani (della stessa corrente di Orlando) nelle regioni del Nord produttivo: prima Veneto, poi Emilia Romagna e Lombardia. Un tour che vuole evocare quello fortunato fatto da Pier Luigi Bersani ed Enrico Letta nel 2006 prima della seconda vittoria di Romano Prodi. Intanto Orlando ha già incontrato il presidente di Confindustria Emanuele Orsini e nei prossimi giorni incontrerà la presidente Ance Federica Brancaccio. LEGGI TUTTO
Precipita sugli scogli da oltre cinque metri d’altezza, 20enne in gravi condizioni
Al momento sono in corso le indagini per accertare le cause del drammatico incidente. Il giovane aveva trascorso una serata in compagnia di alcuni amici in una discoteca di Livorno. Precipita sugli scogli da oltre cinque metri d’altezza, 20enne in gravi condizioni – Nanopress.itQuando i compagni non l’hanno più visto, hanno intuito che gli fosse successo qualcosa e hanno allertato i soccorsi. Precipita sugli scogli da oltre cinque metri, 20enne in gravi condizioniUn incidente la cui dinamica è ancora tutta da chiarire quello che si è registrato all’alba di questa mattina a Livorno. Un ragazzo di 20 anni è stato ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Cisanello di Pisa dopo essersi ferito precipitando sugli scogli da un’altezza di almeno 5 metri. L’incidente è avvenuto nei pressi di una nota discoteca di Livorno.Secondo una prima ricostruzione dei fatti, stando a quanto riferisce Tgcom24, il giovane avrebbe trascorso la notte nel locale insieme ad alcuni amici. Quando la comitiva non lo ha visto all’uscita del locale, ha allertato il 112, immaginando gli fosse accaduto qualcosa di grave. I soccorsi sono stati effettuati sia via terra che via mare. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, la guardia costiera, gli agenti della polizia di Stato, l’automedica e l’elisoccorso regionale Pegaso, con cui il giovane è stato trasferito all’ospedale Cisanello. Si sta cercando di ricostruire i dettagli dell’incidente per comprendere le cause della caduta dagli scogli. Il 20enne avrebbe riportato un grave trauma facciale e politrauma. . Le autorità stanno indagando per capire cosa abbia portato al tragico incidente. LEGGI TUTTO
POLITICA
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