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Salvini vede Zaia: per il Veneto un candidato della Lega
Ascolta la versione audio dell’articoloUn incontro per fare il punto sulla strategia in vista delle prossime elezioni regionali in Veneto. La coalizione di governo è ancora alla ricerca della quadratura del cerchio sul candidato. Nel primo pomeriggio a Venezia si è svolto a palazzo Balbi, sede della regione Veneto, l’incontro tra Matteo Salvini e Luca Zaia. I due sono arrivati con il motoscafo incontro alle ore 15. Tra i temi discussi le Olimpiadi Milano-Cortina e le infrastruttureSecondo quanto si è appreso, il clima è stato cordiale. Tra i temi discussi le Olimpiadi Milano-Cortina e le infrastrutture. Per quanto riguarda la politica ci sarebbe stato un confronto sulle elezioni regionali, le prospettive in Veneto e i futuri impegni di Zaia. In particolare, dall’incontro sarebbe emersa la necessità di un candidato leghista, in continuità con Zaia. Ogni conclusione è stata comunque rimandata al vertice di maggioranza di centrodestra non ancora convocato ma in programma la prossima settimana.Loading… More





Antonio Decaro, chi è il nuovo presidente della Regione Puglia
“Mi occuperò di tutta la Puglia. Il nostro programma è fatto di proposte concrete sulla sanità, sul lavoro, sul fatto che questa regione deve prendersi cura delle fragilità del territorio ma anche delle fragilità sociali. Questo vogliamo fare”, ha detto Decaro presentando il programma. “Abbiamo ascoltato i cittadini, abbiamo ascoltato associazioni di categoria, operatori, i sindacati e abbiamo presentato il nostro programma per i prossimi cinque anni, vale per i cittadini che potranno valutare se noi manteniamo gli impegni che abbiamo preso in questi giorni e serve alla nostra coalizione perché sarà il programma che ci accompagnerà per i prossimi anni”.
Per approfondire: Regioni, la mappa di chi governa: 13 al centrodestra, 6 centrosinistra (più 1 autonomista) More


Maxi richiamo mondiale per Ferrari: ecco cosa è successo
La Ferrari richiamerà 2.222 auto in Cina a causa di”un potenziale guasto ai suoi sistemi frenanti”, secondo quanto ha riferito sul suo sito la State Administration for Market Regulation, l’Authority cinese di regolamentazione del mercato.Proprio così a partire dal 30 maggio, la casa di Maranello ritirerà alcune auto importate tra marzo 2010 e marzo 2019. La questione, in base a quanto spiegato, riguarda il rischio di perdite di liquido dei freni a causa del guasto al tappo del relativo serbatoio con conseguente riduzione delle prestazioni della frenata. Al momento il regolatore non ha spiegato il ritardo nell’attuazione del richiamo. Tuttavia Shanghai, dove Ferrari ha la sua principale sede in Cina, è attualmente in lockdown e sotto rigide restrizioni per contrastare la variante Omicron di Covid-19. Chiaramente il richiamo dei modelli non interesserà solo la Cina, ma sarà a livello mondiale.”La sicurezza e il benessere dei nostri clienti sono la nostra priorità. Operiamo secondo rigorose linee guida di sicurezza e protezione per garantire che i sistemi e le procedure corrette siano sempre in atto”. Così Ferrari ha commentato la decisione. Nello specifico come emerge da un documento pubblicato sul sito della State Administration for Market Regulation, saranno richiamate alcune auto importate della serie 458 Italia, 458 Speciale, 458 Speciale A, 458 Spider, 488 GTB e 488 Spider prodotte tra il 2 marzo 2010 e il 12 marzo 2019.”Ferrari ha notificato alle autorità il fatto che procederà con un richiamo per alcuni veicoli delle serie 458 e 488. Dopo aver esaminato la questione, Ferrari e Bosch hanno identificato la causa principale del difetto del sistema frenante e si è scoperto che nei veicoli coinvolti nella campagna di richiamo il tappo del serbatoio del liquido dei freni potrebbe non sfiatare correttamente, creando così potenzialmente un vuoto all’interno del serbatoio del liquido dei freni”, ha spiegato la società. In ogni modo il pezzo sarà sostituito gratuitamente e sarà riprogrammata la strumentazione per aggiornare il messaggio di avviso quando il livello del liquido dei freni è troppo basso. La decisione ha avuto effetti negativi anche a Piazza Affari, dove il gruppo Ferrari ha fatto registrare un (-3%). More





Decreto flussi, riforma maturità e scudo penale per i medici: in corso il Consiglio dei ministri
Ascolta la versione audio dell’articoloÈ in corso la riunione del Consiglio dei ministri chiamato a esaminare, fra l’altro, il disegno di legge delega sullo scudo penale ai sanitari, il decreto per la riforma dell’esame di maturità e un decreto in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, nonché di gestione del fenomeno migratorio. Fra i provvedimenti all’ordine del giorno, ci sono anche tre disegni di legge delega al governo, per le riforme dell’ordinamento forense, dell’ordinamento della professione di dottore commercialista e di esperto contabile e della disciplina degli ordinamenti professionali.Scudo penale per i mediciPunibilità dei medici solo per “colpa grave”, tenendo conto anche del contesto operativo e della “scarsità delle risorse umane e materiali disponibili”. È quanto prevede una bozza del disegno di legge delega al governo in materia di professioni sanitarie e disposizioni relative alla responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie, che dovrebbe essere presentato oggi in Consiglio dei ministri e molto atteso dalla categoria, dopo lo slittamento del provvedimento avvenuto nell’ultimo Cdm prima della pausa estiva. Si introdurrebbe così in maniera strutturale il cosiddetto scudo penale per i medici, già previsto durante la pandemia di Covid-19.Loading…Bozza dl maturità in 7 articoli, bocciatura per chi rifiuta di sostenere oraleQuanto alla riforma dell’esame di maturità, la bozza del provvedimento, che si compone di 7 articoli, introduce misure urgenti per riformare l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione e per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2025/2026. Il suo obiettivo principale – si legge nella relazione tecnica – è «potenziare la funzione formativa, culturale e orientativa dell’esame di Stato». La riforma mira a mettere al centro lo «sviluppo integrale della studentessa e dello studente», compresa la sua «maturazione critica, etica, civica e relazionale».Il decreto introduce anche gli esami integrativi e ne definisce le modalità di svolgimento. In particolare, il dl rinomina l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione in “esame di maturità”. Inoltre, i percorsi di alternanza scuola-lavoro, già definiti come «percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento», vengono ri-denominati “percorsi di formazione scuola-lavoro”. La composizione delle commissioni d’esame è stata rivista per renderla “più efficiente e funzionale”. Ciascuna commissione sarà ora composta da due commissari esterni e due commissari interni per ognuna delle due classi abbinate, in sostituzione dei tre esterni e tre interni previsti dalla normativa precedente. Prevista la bocciatura, inoltre, per gli studenti che si rifiutano di sostenere l’orale alla maturità. Il decreto-legge chiarisce infatti che l’esame di maturità si considera validamente superato solo con il regolare svolgimento di tutte le prove, che includono due prove scritte a carattere nazionale e un colloquio. Se un candidato si rifiuta deliberatamente di sostenere una delle prove, l’esame non è considerato valido. More





Caso Garofani, se il vero «complotto» è contro Schlein e non contro Meloni
Ascolta la versione audio dell’articoloE se il complotto intravisto da Fratelli d’Italia dietro le parole del consigliere del Quirinale Francesco Garofani non fosse contro la premier Giorgia Meloni bensì contro la leader del Pd Elly Schlein?E se lo «scossone» evocato da Garofani fosse contro Schlein?Per intenderci: una volta posata la polvere sull’inedita frizione tra Palazzo Chigi e Colle, l’auspicato «scossone» e l’invocato intervento della «provvidenza» sembrano avere nel mirino più Schlein, considerata negli ambienti degli ex popolari del Pd (e non solo) inadeguata a guidare un centrosinistra realmente competitivo in vista delle elezioni politiche del 2027, che Meloni. Con la quale, va ricordato, l’inquilino del Colle ha dall’inizio della legislatura un proficuo rapporto di collaborazione sul fronte più rilevante in questa fase, quello della politica estera: nessuno più di Sergio Mattarella ha aiutato la premier a tenere la linea euroatlantica e di appoggio a Kiev, linea da cui non si è mai fin qui discostata nonostante le ambiguità del rapporto con la Lega di Matteo Salvini e le difficoltà con l’attuale amministrazione Usa.Loading…La preoccupazione degli ex Ppi: non affievolire l’euroatlantismoInsomma, lo «scossone» incautamente evocato da Garofani durante un’occasione privata potrebbe non servire a scalzare Meloni da Palazzo Chigi ma piuttosto Schlein da Largo del Nazareno. Non è d’altra parte un mistero che Garofani ha una storia politica, come è normale che sia, e che ha militato nella stessa “corrente” democristiana del Presidente: nel Ppi, nella Margherita, nell’Ulivo e poi nel Pd di cui è stato parlamentare. Il dato politico non è che Garofani abbia una storia politica, ma che consideri l’attuale dirigenza del Pd non adeguata, troppo schiacciata su posizioni radicali e sul M5s e a rischio di affievolire l’euroatlantismo che ha sempre caratterizzato il partito.Gentiloni, Prodi, Castagnetti, Zanda: tutti i critici di Schlein vicini al ColleLa preoccupazione degli ambienti democratici vicini al Colle è reale ed è ormai uscita all0 scoperto: gli ex premier Paolo Gentiloni e Romano Prodi hanno più di una volta avvertito nelle ultime settimane che al momento un’alternativa alla destra guidata da Meloni non c’è e che è necessario “deradicalizzare” l’offerta politica del centrosinistra per tornare a parlare al mondo cattolico e moderato, così come al ceto medio e ai ceti produttivi del Nord, per sperare di poter vincere le elezioni politiche del 2027. E quindi, di conseguenza, per tenere in mano il mazzo delle carte quando, nel gennaio del 2029, scadrà il secondo mandato di Mattarella al Quirinale. Come Gentiloni e Prodi la pensa anche un frequentatore del Presidente come l’ultimo segretario del Ppi Pierluigi Castagnetti nonché un altro big della passata stagione democratica come Luigi Zanda.Il ruolo di Guerini e dei riformisti dem…E come loro la pensa Lorenzo Guerini, il più importante dei “soldati” dem del Presidente ancora in Parlamento (l’espressione fu usata da Enrico Letta quando fu chiamato da Giorgio Napolitano a ricoprire la carica di presidente del Consiglio dopo il fallimento del tentativo di metter su un governo Pd-M5s da parte dell’allora segretario dem Pier Luigi Bersani). Non a caso Guerini, già ministro della Difesa e ora presidente del Copasir e fiero euroatlantista, è stato tra i promotori – assieme a Giorgio Gori, Graziano Delrio, Pina Picierno, Lia Quartapelle, Filippo Sensi e altri – della nascita della nuova corrente ultra riformista “Crescere” a fine ottobre. Corrente che è stata non a caso benedetta da Prodi e che tornerà a riunirsi a fine mese a Prato, in contemporanea con la convention di Montepulciano del cosiddetto “correntone” pro Schlein di Dario Franceschini, Andrea Orlando e Giuseppe Provenzano. Anche loro, fuor di taccuino, dubbiosi sul fatto che Schlein possa essere un candidato valido nella competizione con Meloni. More
POLITICA
Crosetto: porterò disegno di legge in Cdm e Parlamento per reintrodurre un nuovo servizio militare
Ricciardi (M5S) e Pagano (FI) ospiti di Start
Natalità in calo in Italia, Mattarella: “Servono stipendi adeguati e più servizi”
Natalità, Mattarella: tema vitale per l’Italia e l’Europa, servono retribuzioni adeguate e sviluppo dei servizi sociali



