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Cos’è Casa Cervi e perché è diventato il ritrovo del Pd
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaUna casa colonica ai Campi Rossi di Gattatico nella bassa pianura reggiana come ritrovo annuale per il Partito democratico. Un luogo di ritiro per riflettere sulle posizioni e sulle attività nei confronti dei mutamenti che stanno stravolgendo la politica estera e non solo. È casa Cervi, il luogo dove nel dicembre 1943 vennero uccisi i sette figli maschi di Genoeffa e Alcide.Perché si sceglie Casa CerviLa scelta – da un’idea del responsabile esteri del Pd Giuseppe Provenzano – non è di certo casuale e non priva di simbologie antifasciste e di Resistenza. La famiglia Cervi (composta da sette fratelli insieme alle loro mogli ed i loro figli) viveva nella media pianura reggiana dal 1934. Dopo l’8 settembre 1943 la casa dei Cervi divenne luogo d’accoglienza per prigionieri di guerra fuggiti dal campo di concentramento di Fossoli. Con la costituzione della Repubblica di Salò al servizio degli occupanti nazisti, i Cervi si gettarono nella lotta armata. Nella notte del 25 novembre 1943 la casa dei Cervi è circondata da militi fascisti che sparano verso le finistre e incendiano il rustico. Quello dei sette fratelli Cervi e della loro fuciliazione divenne da subito un nome simbolo della Resistenza.Loading…Un ritiro per parlare di politica esteraDue giorni “conclave” a porte chiuse, un opportunità per il Partito Democratico per riflettere sugli impegni parlamentari in programma fino alla pausa estiva. Nella seconda parte della giornata si darà spazio ai temi sugli ultimi avvenimenti in campo internazionale: prima tra tutti dazi e il dinamismo di Trump nella sua politica estera; le destre mondiali; le guerre e la concretizzazione della difesa europea. In queste due giornate, strutturate come una vera e propria assemblea di gruppo della Camera, sono previsti anche ospiti esterni all’ambito politico, personalità legate al mondo delle relazioni internazionali e della diplomazia. La segretaria Elly Schlein dovrebbe prendere la parola per il discorso conclusivo.Gli incontri dem negli anniIl ritiro dei parlamentari è una tradizione con radici democristiane. Nel 1959 la corrente “Iniziativa democratica” maggioritaria della Dc, in una riunione presso il convento delle suore di santa Dorotea a Roma, decise di togliere l’appoggio al segretario Fanfani e di affidare il partito a Moro.La tradizione fu ripresa da Romano Prodi: nel 1997, ai tempi del suo primo governo, il Professore porterà nel castello medievale di Gargonza (Arezzo) ex comunisti ed ex democristiani per «trovare le ragioni di fondo della coalizione». Nel 2006 con il suo secondo Esecutivo per un “ritiro” di maggioranza Prodi sceglierà villa di San Martino in Campo (Perugia). Pochi mesi dopo sarà la volta di Villa Pamphilj a Roma e, infine, alla Reggia di Caserta. LEGGI TUTTO
La motovedetta con i 43 migranti di ritorno dall’Albania è arrivata a Bari
Crippa (Lega): da giudici ennesima invasione di campo«Dai giudici ennesima invasione di campo, decisione che danneggia l’Italia e che fa felici le sinistre e i clandestini» dichiara il vicesegretario della Lega Andrea Crippa.Schlein: clamoroso fallimento di Meloni, soldi buttatiL’opposizione va all’attacco. «Giorgia Meloni si rassegni, i centri in Albania non funzionano e non funzioneranno, sono un clamoroso fallimento» dichiara la segretaria Pd Elly Schlein. «Aumentano a dismisura le risorse pubbliche sprecate a causa dell’ostinata volontà del governo di non rispettare le leggi e le sentenze europee. Chiederemo di avere il resoconto di tutti i costi sostenuti dallo Stato in questa missione. Secondo le nostre stime, siamo ormai a oltre un miliardo di euro che poteva essere investito per assumere infermieri e medici nei reparti svuotati della sanità pubblica».Crosetto: «Sì a qualunque cosa giusta per difesa paese»«Io sono convinto che chi governa debba fare qualunque cosa giusta per difendere la nazione. Questo sì, è uno dei compiti di chi ha la responsabilità di governare». L’ha detto Guido Crosetto, uno dei fondatori di Fratelli d’Italia e ministro della Difesa arrivando alla direzione nazionale del partito a Roma.Musumeci, non opportuno Meloni in Aula su caso Almasri«C’è una indagine in corso ed è stata spiegata la ragione per la quale in questo momento non è opportuno, per rispetto della magistratura, che il presidente (del Consiglio, ndr) vada in Aula. Del resto ha riferito già il collega Piantedosi». Così Nello Musumeci, ministro per la protezione civile e per le politiche del mare, arrivando alla direzione nazionale di FdI parlando della vicenda Almasri. Sull’ipotesi che FdI possa chiedere alla sua ‘base’ di scendere in piazza, ha poi aggiunto: «Le piazze appartengono al nostro codice genetico, perché quando non c’erano i cellulari e le emittenti libere, la piazza era per noi di destra l’unico luogo dove poter parlare agli italiani. Quindi siamo affezionati alle piazze».Malan (Fdi): «Cassazione è stata chiara, valgono le leggi»«Non ho letto le motivazioni di quest’ultimo dispositivo, ma la Cassazione è stata chiara… Valgono le leggi, e le leggi le fa – come dice la Costituzione – il Parlamento. Quando la Corte europea si esprimerà, vedremo». Lo dice il capogruppo di Fdi al Senato Lucio Malan, parlando, a margine della direzione nazionale di Fratelli d’Italia, della decisione del Tribunale di Roma di sospendere il trattenimento dei 43 migranti portati in Albania. «L’Italia è l’unico paese che non può rimandare a casa nessuno, l’unico paese nell’Unione europea. La Germania manda dove vuole, l’Olanda manda dove vuole, la Svezia manda dove vuole. L’Italia per una norma, o una non-norma presuntamente europea, deve tenerseli tutti, dal primo all’ultimo», l’affondo del senatore meloniano. LEGGI TUTTO
Caso Almasri, mozione di sfiducia contro il ministro Nordio dai partiti di opposizione
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«In merito alla gravissima vicenda della liberazione e del rimpatrio con volo di Stato del torturatore libico Almasri, i partiti di opposizione – Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi Sinistra, Italia Viva e Più Europa – presenteranno in Parlamento una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia del governo Meloni, Carlo Nordio». Lo si legge in una nota. Intervenendo in Parlamento, la scorsa settimana, il Guardasigilli ha puntato il dito contro la Corte penale internazionale e più di un esponente del governo, a partire dalla stessa Meloni, avevano adombrato l’ipotesi di una regia per un ordine di arresto diramato solo nel momento in cui il generale libico era arrivato in Italia dalla Germania.Cpi apre fascicolo sul ruolo dell’ItaliaPochi giorni dopo aver spiccato un mandato d’arresto internazionale nei confronti del carceriere libico, la Cpi ha deciso di chiedere a Roma spiegazioni formali sui motivi che hanno portato le autorità a ignorare la richiesta di consegna, violando gli obblighi di cooperazione. Niente realisticamente all’orizzonte nei riguardi della premier Giorgia Meloni e dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, a dispetto del ricorso presentato da un rifugiato sudanese vittima delle torture di Almasri.Loading…«Non faccio il passacarte, atto era nullo»«Il ministro non è un passacarte: è un organo politico che deve meditare sul contenuto delle richieste in funzione di qualche contatto con altri ministeri e altri organi dello Stato. Ho il potere e dovere di interloquire con altri organi dello Stato ove se ne presentasse la necessità, e questa necessità c’era eccome». È stato, questo, unp degli argomenti portati da Nordio nel ricostruire l’accaduto dinanzi a deputati e senatori. Per il ministro in sostanza l’atto della Corte penale internazionale «era nullo» perché «in lingua inglese e con allegati arabo». LEGGI TUTTO
La maestra sospesa rientra in servizio ma cambia scuola: era stata allontanata perché faceva pregare gli alunni
La maestra era stata sospesa due volte. La prima perché accusata di far pregare i bambini in classe, la seconda per un presunto schiaffo a un’alunna di dieci anni. La maestra sospesa rientra in servizio – Nanopress.itDopo 90 giorni di sospensione, la maestra può tornare in servizio, ma l’insegnante ha deciso di cambiare scuola e di terminare l’anno scolastico mettendosi in malattia. La maestra sospesa rientra in servizio ma cambia scuolaLa maestra elementare dell’Oristanese, sospesa due volte, può rientrare in servizio. L’insegnante era stata sospesa la prima volta, nell’aprile 2023, perché fu accusata da alcune mamme di far pregare i bambini in classe e di aver regalato loro dei rosari. Il dirigente scolastico espose la vicenda all’Ufficio scolastico provinciale, che sospese l’insegnante per 20 giorni.Il secondo provvedimento risale al 22 febbraio: la maestra fu accusata di aver schiaffeggiato una bambina di dieci anni e fu sospesa per tre mesi. Ora, dopo 90 giorni di sospensione, può tornare in servizio. Tuttavia, l’insegnante ha deciso di mettersi in malattia e di cambiare scuola a partire dal prossimo anno. A settembre, insegnerà in una nuova scuola primaria di Oristano.La vicenda però non è ancora conclusa; a settembre ci sarà una nuova udienza davanti alla giudice del Tribunale del lavoro, dove la docente elementare, assistita dai suoi legali, chiederà l’annullamento del provvedimento. Nel frattempo, la querela presentata tre mesi fa alla stazione dei carabinieri di San Vero Milis per presunte azioni di mobbing non ha ancora avuto seguito, come riferisce la stessa insegnante all’Ansa. LEGGI TUTTO
M5S in piazza contro il riarmo, c’è la delegazione del Pd (senza Schlein)
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaI Cinque Stella portano in piazza il popolo anti-riarmo. Dalle 13 da Piazza Vittorio partirà il corteo con alla testa i giovani del Movimento, almeno 200, e si dirigerà verso i Fori Imperiali dove è stato allestito il palco. In arrivo – fanno sapere da Campo Marzio – oltre 100 pullman da tutta Italia, in 500 arriveranno in treno dal nord, altri in aereo dalla Sardegna e schiereranno le bandiere del Movimento ma anche quella della pace. In corteo con M5S ci sarà anche una delegazione del Pd. L’annuncio è arrivato alla vigilia dalla leader dem: ci sono convergenze e differenze nella visione tra i due partiti, ha detto Elly Schlein, ma «con il M5S governiamo in molte regioni e città, e quando un nostro alleato va in piazza al netto delle nostre differenze noi diamo attenzione ed ascolto, perché siamo testardamente unitari».I dem nella delegazioneNon ci sarà lei in prima persona ma in rappresentanza dei dem il capogruppo in Senato Francesco Boccia e il responsabile organizzazione Igor Taruffi e ancora Marco Furfaro, Annalisa Corrado, Antonio Misiani, Emiliano Fossi, Cecilia D’Elia, Cristina Tajani, Marco Sarracino, Susanna Camusso, Sandro Ruotolo. Nessuno, chiaramente, dell’area riformista. Non ci sarà Schlein ma l’adesione è comunque – fa sapere Conte a strettissimo giro dall’annuncio – una scelta apprezzata e che gli è stata anticipata in una telefonata dalla segretaria. Del resto se le posizioni in politica estera sono diversificate, almeno sul fronte economico, la convergenza sembra più alla portata. Data anche la consapevolezza, nei due partiti, della necessità di mostrarsi come alternativa in un momento di difficoltà del governo dopo la scure dei dazi trumpiani. «Questa destra – sottolinea Schlein – non è imbattibile e noi la battiamo non se li inseguiamo sul loro terreno, ma se li trasciniamo dove non vogliono stare: il terreno sociale, quello economico, su cui non stanno dando risposte. Faremo tutte le discussioni interne che dobbiamo fare – è il richiamo ai suoi – ma non perdiamo di vista l’obiettivo che è battere questa destra: abbiamo una responsabilità di continuare ad alimentare l’alternativa».Loading…Gli interventi dal palcoUn’alternativa della quale anche M5S vede un nucleo nella piazza «di popolo» che ha organizzato. «Domani mettiamo il primo grande mattone per un progetto di governo», sottolinea Conte al Tg1. Sul palco oltre a lui una trentina di interventi. Ci saranno i tre capigruppo M5S di Camera e Senato e al Parlamento Europeo e i vicepresidenti del partito e anche l’ex presidente della Camera Roberto Fico e la governatrice della Sardegna Alessandra Todde. Previsti gli interventi di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni e Maurizio Acerbo e dell’eurodeputato belga del Partito del Lavoro Marc Botenga. Oltre ai politici si alterneranno sul palco anche esponenti di altri mondi, ci sarà l’economista statunitense Jeffrey Sachs ma anche Marco Travaglio, il professor Alessandro Barbero, Tomaso Montanari e il divulgatore Mario Tozzi, Massimo Wertmüller, Barbara Spinelli e Saskia Terzani, figlia di Tiziano. Da capire se alla fine si farà vedere la TikToker Rita De Crescenzo che aveva fatto un appello alla partecipazione al corteo e salita agli onori delle cronache per l’’invasione’ della località sciistica di Roccaraso.Fronte comune sul fecreto sicurezzaIntanto il centrosinistra si ritrova insieme al presidio al Pantheon contro il nuovo decreto sicurezza. A fianco degli studenti ci sono esponenti di Pd, M5S, Avs e +Europa, non Iv e Azione. Nello stesso giorno della manifestazione pentastellata, però, +Europa sarà impegnata in banchetti per il referendum sulla cittadinanza mentre il giorno successivo, anche per cortesia istituzionale, ci saranno le piazza per l’Europa promosse dai sindaci di Bologna e Firenze. E poi, esaurite le piazze arriverà in Parlamento un banco di prova con le mozioni sul riarmo di M5S, Avs e Azione. LEGGI TUTTO
POLITICA
Meloni invia lettera al Papa: “Stato e Chiesa distinti ma crescono insieme”
Polizze anti-calamità, via libera della Camera al decreto: le novità per i contratti assicurativi delle imprese
Referendum, per cosa si vota e come sono schierati i partiti
Codice della Strada, sostanze stupefacenti: circolare sui nuovi criteri per i test