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Proporzionale, ma con premio: ecco come il “lodo Franceschini” ha rilanciato il dibattito sulla legge elettorale
Ascolta la versione audio dell’articolo5′ di letturaProporzionale sì, ma col premio di maggioranza. Alleanza sì, ma solo tecnica per vincere nei collegi uninominali. Anzi no, via i collegi e sì alle preferenze. Da qualche giorno il dibattito politico, a destra come a sinistra, ha rispolverato l’annosa questione della riforma del sistema elettorale. Che cosa c’è sotto, quando mancano ancora quasi tre anni alle prossime elezioni politiche? Qui occorre fare un passo indietro, anzi due.Il lodo Franceschini scuote il Pd: marciare divisi per colpire unitiA rilanciare il tema è stato da ultimo un big del Pd come Dario Franceschini: già segretario dopo Walter Veltroni, più volte ministro e parlamentare fin dove arriva la memoria dei cronisti, si è schierato con Bersani prima che Bersani vincesse le primarie, idem con Renzi, e contro tutti i pronostici idem con Schlein. Uno che conta, insomma, e che spesso indica la rotta prima degli altri. Ebbene, in un’intervista rilasciata a Repubblica il 24 gennaio Franceschini espone così il suo “lodo”: «Si dice spesso che la destra si batte uniti. Io mi sono convinto che la destra la battiamo marciando divisi. I partiti sono diversi e lo resteranno, è inutile fingere che si possa fare un’operazione come fu quella dell’Ulivo», è la sua realistica analisi di fronte alle divisioni del centrosinistra e in particolare tra Pd e M5s, a partire dalla politica estera. Da qui la proposta: «Si vada ognuno per proprio conto, valorizzando le proprie proposte e l’aspetto proporzionale della legge elettorale. È sufficiente stringere un accordo sul terzo dei seggi che si assegnano con i collegi uninominali per battere i candidati della destra». Non si tratta di un “liberi tutti” come se si giocasse la partita con un sistema proporzionale puro, visto che l’attuale Rosatellum prevede due terzi dei seggi da attribuire proporzionalmente e un terzo tramite collegi uninominali (viene eletto solo chi arriva primo). Inoltre la scheda elettorale è unica, con il candidato del collegio uninominale collegato alle liste dei partiti che lo sostengono, quindi non sono possibili desistenze vecchia maniera: l’alleanza va siglata. Ma un conto è un’alleanza “tecnica”, elettorale, un conto è la costruzione di una coalizione con un capo politico e con un programma dettagliato. Sulla base del “lodo Franceschini” bastano insomma pochi punti in comune, visto che la presentazione di un programma dell’alleanza è prevista dal Rosatellum, e per il resto ognun per sé con i suoi temi da proporre agli elettori. Quanto al capo della coalizione, e quindi al candidato premier, visto che la legge non obbliga a indicarlo, si vedrà dopo le elezioni in base ai voti raccolti da ciascun partito.Loading…Il placet di Conte: «Così si preserva la diversità del M5s»Tutto sommato lo schema non fa una piega, anche se non sembra poter scaldare i cuori, e serve al Pd per prendere le distanze dai continui diktat del leader del M5s Giuseppe Conte concentrandosi sulla proposta politica del Pd. Non c’è dunque da stupirsi se la proposta di Franceschini lascia tiepidi molti compagni di partito “unitaristi” e lo stesso padre dell’Ulivo Romano Prodi («la disunione non fa la forza») e piace invece ai Cinque Stelle: preserva infatti la voglia di distinguersi senza pregiudicare – almeno sulla carta – la possibilità di tornare al governo. «La prospettiva indicata da Franceschini per il centrosinistra è compatibile con la sensibilità del Movimento 5 Stelle», è il placet di Conte. «Dobbiamo anche prendere atto, ed è una realtà, che nell’area progressista ci sono forze di varie sensibilità. Quindi bene lavorare in modo realistico rispettando anche le diversità per poi colpire uniti. È un percorso che ci consentirebbe di coltivare anche le nostre posizioni più singolari e specifiche, di non lasciarci assorbire in un processo che ci snaturerebbe, ma con l’obiettivo di colpire uniti». Come poi una siffatta alleanza di diversi e senza un leader riconosciuto («diversamente uniti», copyright del dem Goffredo Bettini) possa essere competitiva di fronte a un centrodestra compatto attorno alla premier Meloni è un altro paio di maniche.Perché Meloni lavora invece a cancellare i collegi del RosatellumMa siamo sicuri che alle prossime politiche si voterà ancora con il Rosatellum? E che fine ha fatto la riforma costituzionale per l’elezione del premier che porta con sé una legge elettorale specifica? Qui occorre fare il secondo passo indietro e andare al 9 gennaio, giorno della conferenza stampa di fine/inizio anno di Giorgia Meloni: in quell’occasione la premier ha fatto capire che l’idea prevalente al momento è quella di dare il via libera al premierato in Parlamento con calma, verso la fine della legislatura, in modo da celebrare l’insidioso referendum confermativo solo dopo le politiche (il ricordo del fallito referendum del 2016 che portò alle dimissioni dell’allora premier Matteo Renzi è sempre ben presente agli inquilini di Palazzo Chigi). In questo caso – ha detto Meloni – l’attuale legge elettorale potrà subire delle migliorie. Già, perché il Rosatellum ha agli occhi della premier il difetto di costringerla a una defatigante trattativa con i partiti minori del centrodestra per la “spartizione” dei collegi uninominali. Non solo. Con il Rosatellum non c’è la certezza della vittoria: nel 2018 l’esito è stato quello di nessuna maggioranza, con la conseguenza che la scorsa legislatura è stata segnata da tre governi di segno politico diverso (giallo-verde con M5s e Lega, giallo-rosso con M5s e Pd, infine la grande coalizione di Draghi); al contrario nel 2022, grazie al fatto che il centrosinistra si è presentato diviso in tre (Pd con Avs e Più Europa, M5s e Terzo polo di Renzi e Calenda), il centrodestra è riuscito a vincere nella quasi totalità dei collegi ottenendo una supermaggioranza. E se la prossima volta le opposizioni dovessero trovare l’accordo mettendosi tutte assieme, magari solo per un accordo elettorale nei collegi come propone Franceschini?L’ipotesi allo studio: proporzionale sì, ma con premio di maggioranzaDal punto di vista di Palazzo Chigi meglio optare subito, anche senza premierato, sulla soluzione da sempre preferita dal centrodestra e che è anche il “canovaccio” per la futura elezione diretta del premier: un proporzionale con un premio che assicuri a chi vince una maggioranza del 55%. Insomma, sul tavolo c’è il vecchio Porcellum con l’aggiunta di una soglia per far scattare il premio: nel 2014 la Corte costituzionale, nel bocciare quella legge, stabilì infatti che il premio non può in ogni caso superare il 15%. Soglia al 40%, dunque. Oppure anche al 35%, come propone qualche dirigente di Fratelli d’Italia: l’importante è scavallare il 50%. Cosa fare al di sotto della soglia stabilita, vista l’allergia del centrodestra e in particolare della Lega al ballottaggio nazionale, non è chiaro (si rinuncia al premio, proporzionalizzando del tutto il voto?), ma l’ipotesi di non superare il 40% o addirittura il 35% è considerata residuale. LEGGI TUTTO
Donna trovata morta in casa a Tombolo (Padova): il killer si costituisce
La vittima è una donna di 56 anni di origini romene. Il corpo è stato trovato nella sua abitazione, nel Padovano.Carabinieri – Nanopress.itIl presunto killer, un 49enne di origini marocchine, si sarebbe costituito, presentandosi nella caserma dei carabinieri di Tombolo, cui ha riferito di aver ucciso la donna, probabilmente soffocandola. Omicidio a Tombolo: donna trovata morta in casaUna donna di origine romene, di 56 anni, è stata trovata morta nella sua abitazione a Tombolo, in provincia di Padova. Sul posto carabinieri e in arrivo il magistrato di turno. Poco dopo il ritrovamento del cadavere, il presunto killer si sarebbe presentato nella caserma dei carabinieri di Tombolo per costituirsi.Si tratta di un marocchino di 49 anni, che pare avesse una relazione con la vittima. Al momento non ci sono altre informazioni a riguardo.Notizia in aggiornamento. LEGGI TUTTO
Redditi dei parlamentari, Angelucci si conferma il più ricco: 4,7 milioni nel 2024
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaCon il consueto ritardo il deputato delle Lega Antonio Angelucci ha depositato la dichiarazione dei redditi e, come accaduto per gli anni passati, è lui il parlamentare più ricco: con 4,773 milioni nel 2024 supera ampiamente la deputata di Forza Italia Cristina Rossello, che finora guidava la graduatoria provvisoria con entrate superiori ai tre milioni di euro (3,159). Chiude il podio l’architetto e senatore a vita Renzo Piano: 2,039 milioni dichiarati al fisco francese ai quali si somma il reddito di 365mila dichiarato in Italia. Totale: 2,404 milioni.Di nuovo in testaNel 2024 Angelucci (“Tonino” per gli amici), 80 anni festeggiati lo scorso settembre con una party nella sua villa sulla via Appia antica a Roma (tra i duecento invitati cinque ministri del governo di Giorgia Meloni), migliora i suoi numeri: 4,77 milioni di euro (e imposte per due milioni) sono una cifra superiore rispetto a quella dell’anno precedente (3,334) che lo riportata ai livelli del 2022 (quando dichiarò 4,581 milioni).Loading…Nel 2018 oltre 6 milioni di euroL’imprenditore della sanità ed editore del trio di quotidiani di centrodestra Il Tempo, Libero e Il Giornale, è abituato a questi livelli di entrate: nella precedente legislatura (quando era parlamentare di Forza Italia) dichiarò una media di 4,802 milioni di euro con il picco del 2018 (6,230 milioni).Il bilancio di tre legislatureDal 2018 la somma delle entrate dichiarate da Angelucci sfiora i 50 milioni (49,644) con una media di 4,137 milioni l’anno. LEGGI TUTTO
Camion di bestiame si rovescia sull’A4, animali morti o in fuga
Sul posto sono al lavoro vigili del fuoco e Polizia stradale. Al momento sono stimati circa cinque chilometri di coda. L’incidente si è registrato intorno alle 6.30 di questa mattina. Camion di bestiame si rovescia in A4 – Nanopress.itIl conducente del mezzo è rimasto ferito ed è stato affidato alle cure dei sanitari del 118. Camion di bestiame si rovescia sull’A4Prima lo scontro con un’auto, poi un camion – adibito al trasporto degli animali – che si ribalta. È il resoconto del drammatico incidente avvenuto questa mattina sull’autostrada A4, tra i caselli di Montecchio Maggiore (Vicenza) e Vicenza ovest in direzione Venezia.Alcuni animali sono morti nell’impatto, altri sono fuggiti sull’autostrada bloccando completamente la viabilità, altri sono rimasti incastrati nel rimorchio. Sul posto sono al lavoro vigili del fuoco e Polizia stradale. Al momento si contano cinque chilometri di coda. Lo svincolo di Montebello è stato temporaneamente chiuso al traffico.Il conducente del camion è rimasto ferito, ma le sue condizioni non sarebbero gravi. LEGGI TUTTO
Colpita da un proiettile vagante a Roma, 81enne morta nella notte: caccia al killer
La vittima era stata centrata da un colpo di pistola mentre era in auto con un’amica ieri pomeriggio alla periferia di Roma.Morta l’anziana colpita da un proiettile vagante – Nanopress.itL’ipotesi di chi indaga è che il colpo non fosse diretto alla donna. La polizia ha trovato cinque bossoli sulla strada in cui è avvenuta la sparatoria. È morta l’anziana colpita da un proiettile vagante a RomaNon ce l’ha fatta la donna di 81 anni che nel pomeriggio di giovedì, 23 maggio, è stata colpita da un proiettile mentre era in auto con un’amica, in via Prenestina, periferia di Roma. La polizia ha trovato cinque bossoli a terra. L’ipotesi è che siano stati esplosi da una stessa pistola e che la vittima non fosse l’obiettivo del killer.Gli agenti stanno dando la caccia a chi si trovava a bordo dell’auto rossa da cui sono stati esplosi i colpi. La vittima, trasferita d’urgenza all’ospedale Umberto I, è deceduta nella notte. LEGGI TUTTO