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Riarmo, energia, riforme, ma anche Gaza: Meloni con l’elmetto in Senato
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaTranquilla e orgogliosa, perché «ha i risultati dalla sua». Così, secondo i collaboratori, Giorgia Meloni si appresta oggi alle 13.30 – orario anticipato per permettere la diretta Tv nel pomeriggio all’avvio del Conclave – a varcare la soglia del Senato e ad affrontare il fuoco di fila delle opposizioni al suo quarto Premier Time. Un appuntamento con il Parlamento che la presidente del Consiglio manca da gennaio 2024 e che era stato fissato per il 23 aprile, salvo slittare dopo la scomparsa di Papa Francesco. Spinosi i nove quesiti in agenda: la spesa militare, l’esito dell’incontro con Donald Trump a Washington, i dazi (Meloni non smette di lavorare sotto traccia al vertice Usa-Ue), il gas e il caro bollette, le riforme, l’economia e il Pnrr.Il M5S all’attacco su Gaza, il nodo IsraeleScontato che il clima si surriscalderà forse più di quanto avvenne l’ultima volta, quando l’Aula di Montecitorio si infiammò intorno alla vertenza Stellantis, al Patto di stabilità e alla questione palestinese, che a Palazzo Madama potrebbe essere risollevata. «Il suo silenzio su Gaza è un disonore nazionale», ha attaccato in serata a “DiMartedì” il leader M5S Giuseppe Conte, accusando la premier di mentire su tutti i fronti, lavoro in primis. Meloni potrebbe approfittarne per schierarsi con nettezza in difesa dei civili e prendere le distanze dalle ultime mosse del premier israeliano Benjamin Netanyahu.Loading…Renzi pungola sulle riforme, il Pd sul caro bollettePromette battaglia anche Matteo Renzi (Italia Viva): «Giorgia Meloni è il presente dell’Italia e secondo me non è capace di guidare il Paese. Voglio evitare che Giorgia Meloni sia il futuro dell’Italia». Renzi ha anticipato che incalzerà la premier sulle tre riforme che ritiene cruciale approvare entro fine legislatura, nel tentativo di svelare lo schema di gioco e verificare l’intenzione di rimandare il referendum sul premierato a dopo le elezioni politiche. Il Pd di Elly Schlein solleciterà Meloni sul «palese fallimento del decreto bollette» e sugli impegni assunti con Trump per ampliare gli acquisti di gas naturale liquefatto (Gnl) dagli Usa. Avs si concentrerà sugli incrementi degli investimenti promessi agli Stati Uniti. La premier ripeterà quanto affermato nell’intervista del 2 maggio all’Adnkronos: «Con gli Usa leali, mai subalterni».La difesa della leadership «più stabile d’Europa»Meloni non è preoccupata. Si presenta ai senatori a carte scoperte: nella stessa intervista ha già chiarito la volontà di ricandidarsi. La partenza fragile del governo di Friedrich Merz in Germania, eletto decimo cancelliere solo al secondo scrutinio (un unicum nella storia tedesca), la rafforza come la leader più stabile in Europa. Nelle congratulazioni a Merz, si è detta certa che la collaborazione tra Italia e Germania «è fondamentale» per raggiungere insieme risultati importanti anche a livello Ue, G7 e Nato e sui principali dossier internazionali» e per «fare la differenza» per il rilancio della competitività, in particolare dell’automotive, «per la costruzione di partenariati paritari con l’Africa e per il contrasto all’immigrazione irregolare».La cautela sulle spese militariMa su un punto le strade di Roma e Berlino si divaricano: il finanziamento del riarmo in deficit. Sia il pentastellato Patuanelli sia Calenda (Azione) chiederanno conto a Meloni della spesa militare. La premier ribadirà quanto ha detto alla Casa Bianca: l’Italia arriverà al 2% del Pil. Sull’ipotesi di ulteriori aumenti non si sbilancerà. È probabile che il piano Readiness 2030 entri domani nell’orbita del Consiglio supremo di difesa convocato dal presidente Sergio Mattarella. E che la premier rimarchi la linea sin qui tenuta ferma dal governo: l’Italia non accumulerà altro debito. Il vertice Nato del 24 giugno all’Aja sarà dirimente per capire fin dove si dovrà alzare l’asticella della spesa. Nel frattempo, si cercano sponde tra Parigi e Madrid per la soluzione che Roma gradirebbe: il debito comune europeo. LEGGI TUTTO
Studente sedicenne cede dell’hashish al compagno durante la lezione, il prof chiama la polizia
Il 16enne è stato denunciato al Tribunale per i Minorenni per il reato di cessione di sostanze stupefacenti, mentre il coetaneo è stato segnalato come consumatore al Commissariato del governo.Studente sedicenne cede dell’hashish al compagno durante la lezione – Nanopress.itIl questore Paolo Sartori ha sottolineato che lo spaccio e il consumo di stupefacenti non sono fenomeni occasionali, ma rappresentano una vera e propria piaga. Studente sedicenne cede dell’hashish al compagno durante la lezioneÈ arrivato a scuola in ritardo, dopodiché si è avvicinato a un compagno e gli ha ceduto una bustina di plastica contenente dell’hashish. Quando il professore gli ha chiesto di cosa si trattasse, lo studente ha ammesso che la bustina conteneva dello stupefacente. I fatti si sono registrati in un istituto superiore di Bolzano.Il docente ha segnalato l’accaduto al preside, che ha contattato la Questura. I due studenti hanno confermato agli agenti la dinamica dell’episodio. Il 16enne che ha ceduto l’hashish al compagno ha raccontato che era stato proprio lui, qualche giorno prima, a chiedergli di procurargli la droga. Gli agenti hanno quindi riaffidato i due studenti ai rispettivi genitori. Il ragazzo che ha ceduto la droga è stato denunciato al Tribunale per i Minorenni per il reato di cessione di sostanze stupefacenti, mentre il coetaneo è stato segnalato come consumatore al Commissariato del governo.Il questore Paolo Sartori ha sottolineato che lo spaccio e il consumo di stupefacenti non sono fenomeni occasionali, ma rappresentano una vera e propria piaga. LEGGI TUTTO
Fiamme dal barbecue, donna gravemente ustionata a San Giorgio a Cremano
La donna è stata trasferita all’ospedale Cardarelli di Napoli, con ustioni di secondo e terzo grado su tutto il corpo. Fiamme dal barbecue, donna gravemente ustionata – Nanopress.itSul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione. Fiamme dal barbecue, donna gravemente ustionataUna donna di 41 anni di San Giorgio a Cremano, Napoli, è rimasta gravemente ustionata nella sua abitazione di via Manzoni mentre stava utilizzando il barbecue sul balcone di casa. Dal barbecue si sarebbe alzata una fiammata che l’ha travolta. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione.La donna, che ha riportato ustioni di secondo e terzo grado su tutto il corpo, è stata trasferita dai sanitari del 118 presso l’ospedale Cardarelli di Napoli dove si trova attualmente ricoverata in terapia intensiva presso il reparto grandi ustionati. LEGGI TUTTO
Redditi dei parlamentari, Angelucci si conferma il più ricco: 4,7 milioni nel 2024
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaCon il consueto ritardo il deputato delle Lega Antonio Angelucci ha depositato la dichiarazione dei redditi e, come accaduto per gli anni passati, è lui il parlamentare più ricco: con 4,773 milioni nel 2024 supera ampiamente la deputata di Forza Italia Cristina Rossello, che finora guidava la graduatoria provvisoria con entrate superiori ai tre milioni di euro (3,159). Chiude il podio l’architetto e senatore a vita Renzo Piano: 2,039 milioni dichiarati al fisco francese ai quali si somma il reddito di 365mila dichiarato in Italia. Totale: 2,404 milioni.Di nuovo in testaNel 2024 Angelucci (“Tonino” per gli amici), 80 anni festeggiati lo scorso settembre con una party nella sua villa sulla via Appia antica a Roma (tra i duecento invitati cinque ministri del governo di Giorgia Meloni), migliora i suoi numeri: 4,77 milioni di euro (e imposte per due milioni) sono una cifra superiore rispetto a quella dell’anno precedente (3,334) che lo riportata ai livelli del 2022 (quando dichiarò 4,581 milioni).Loading…Nel 2018 oltre 6 milioni di euroL’imprenditore della sanità ed editore del trio di quotidiani di centrodestra Il Tempo, Libero e Il Giornale, è abituato a questi livelli di entrate: nella precedente legislatura (quando era parlamentare di Forza Italia) dichiarò una media di 4,802 milioni di euro con il picco del 2018 (6,230 milioni).Il bilancio di tre legislatureDal 2018 la somma delle entrate dichiarate da Angelucci sfiora i 50 milioni (49,644) con una media di 4,137 milioni l’anno. LEGGI TUTTO
Perché ora Zelensky può vincere
La guerra al tiranno nel 2022 e la resistenza nazionale Ucraina potrebbero essere un’occasione rivoluzionaria: l’Occidente potrebbe scendere dalla boria ideologica maturata dal secondo dopoguerra e pensare. Ma la vanagloria europea sull’unità trovata per sempre, sul glorioso anelito di democrazia che cambierà un mondo post Putin, può mettere a tacere tutte le scomode verità rivelate dal conflitto. Invece essere testimoni, come capita a me, di un Paese perennemente in guerra ma che aborre la guerra come ogni democrazia, è istruttivo, e suggerisce sincerità spietata. Vedersi piovere missili in testa, vivere in un Paese democratico e prospero in cui sono stati fatti almeno duemila morti in pochi anni con attacchi terroristici, e a cui sono state sferrate guerre da ogni parte, induce oggi tuttavia un pensiero ottimista: le piccole nazioni legate alla loro storia, alla loro cultura, ai loro eroi e libri, hanno una forza di resistenza straordinaria. L’Ucraina può vincere nonostante lo strazio. Zelensky, una specie di Isaac Babel post litteram, ebreo e cosacco, ce la può fare come Golda Meir o altri leader ebreo-ucraini scampati e combattenti. Certo lo sa anche lui dalla storia: non ci sarà aiuto sostanziale, nessun «arrivano i nostri», la solitudine è una lezione che da ebreo ha imparato, ma ha dalla sua la verità, come Israele. Putin è rimasto shoccato perchè aveva disegnato una realtà geopolitica inesistente, dove gli Ucraini erano Russi. Ma gli Ucraini non sono Russi, anzi hanno sempre cercato nessi a Occidente, nel bene e nel male, per sottrarsi alla Russia. Adesso la cultura europea per cui il nazionalismo era definitivamente infangato dal passato, deve capire che lo stato nazionale è portatore di libertà, non è nazifascista. Lo è invece l’imperialismo, che genera i mali attribuiti al nazionalismo. Gli esseri umani liberi combattono per la loro collettività coi loro eroi e le loro tradizioni, e le istituzioni – anche l’Ue! – devono rispettarli per sempre. Devono anche espellere senza pietà la stupida «cancel culture». C’è di più: durante la guerra abbiamo visto le teorie di genere in crisi, gli uomini sono rimasti a combattere, le mamme hanno preso per mano i bambini, e li hanno portati in salvo. Per aiutare la donna a essere libera e madre ci vuole oggi la magnifica ripresa di un femminismo deidelogizzato. Liberalismo, nazionalismo, tradizione, devono andare insieme, l’Europa deve separarsi dal linguaggio, la retorica socialista del sogno postbellico. La guerra è un altro testo da rileggere. I segnali di fumo pacifisti non fermano la cavalleria, e invece Putin va fermato. Qui, in Israele, il Paese non sopravviverebbe un giorno, se non sapesse vincere le guerre, se non coltivasse il valore. Ce ne vuole per resistere al rischio della vita dei propri figli. E non sopravviverebbe se i conservatori e liberal non combattessero insieme al bisogno. Beato il Paese che apprezza compatto i suoi eroi, non quello che non ne ha bisogno. Infine: i turchi, spiegava Bernard Lewis, non capivano che i cannoni troppo a prua sulle navi, col rinculo le rendevano instabili. Così furono affondati. Noi dobbiamo spostare i cannoni della democrazia, altrimenti l’impero europeo della libertà può andare in pezzi come quello ottomano. LEGGI TUTTO