IN EVIDENZA
Elly Schlein compie 40 anni, la carriera politica della segretaria del Pd
Nata il 4 maggio 1985 a Lugano, in Svizzera, la segretaria del Partito Democratico è la prima donna e la più giovane politica a guidare il partito. Dopo la laurea in Giurisprudenza a Bologna, si dedica all’attivismo nell’associazionismo studentesco. Dopo l’elezione al Parlamento europeo nel 2014, si candida alle regionali in Emilia-Romagna nel 2020, dove viene nominata vicepresidente e assessora regionale al Welfare, politiche giovani e Patto per il Clima. Nel 2023 vince le primarie del Pd con il 54% dei voti LEGGI TUTTO
Riccione, 16enne violentata da due uomini e abbandonata in strada
L’indagine è partita dopo che la ragazza ha chiamato il 112, disorientata e spaventata, dopo essere stata abbandonata in strada da due uomini.Riccione, 16enne violentata da due uomini e abbandonata in strada – Nanopress.itLa visita in ospedale ha confermato i sospetti di violenza sessuale. Riccione, 16enne violentata da due uomini e abbandonata in stradaLa Procura di Rimini ha aperto un fascicolo per violenza sessuale di gruppo pluriaggravata su una minorenne e induzione alla prostituzione minorile. L’indagine è partita dopo che una ragazza di 16 anni ha chiamato il 112, disorientata e spaventata, dopo essere stata abbandonata in strada da due uomini. La visita in ospedale ha confermato i sospetti di violenza sessuale.La ragazza ha raccontato di aver concordato un’uscita con due uomini la sera precedente e di aver assunto droga con loro, dopo di che si sarebbe verificata la violenza. Gli investigatori stanno esaminando le telecamere di sicurezza e i dati del telefono della vittima per identificare i responsabili.La Procura e i carabinieri sospettano che questo caso possa far parte di un fenomeno più ampio di prostituzione minorile organizzata via web. Le indagini delle forze dell’ordine sono tuttora in corso. LEGGI TUTTO
Falso Crosetto, truffati anche Beretta e Menarini. Tronchetti, Moratti, della Valle e Bertelli tra i bersagli
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaE’ lungo l’elenco nelle mani della procura di Milano che sta cercando di ricostruire la complessa rete del raggiro messo in atto da un gruppo di truffatori che ha usato il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto, del suo staff e di un generale. Si tratta del gotha dell’imprenditoria e della finanza in Italia anche se per ora solo un filantropo ha denunciato la truffa da quasi un milione di euro. Salgono a tre, intanto, le denunce degli imprenditori che si sono rivolti alla procura di Milano. A non cadere nella rete, ma a denunciare la tentata truffa, è stato un esponente della famiglia Beretta, a capo della multinazionale produttrice di armi, e il gruppo Menarini. La truffa telefonica era ben congegnata: i soldi venivano chiesti, sfruttando il recente caso di Cecilia Sala, per arrivare alla liberazione”, così sostenevano, di giornalisti rapiti in Medio Oriente. Tra i nomi dei contattati (non caduti nel tranello) c’è il gotha dell’imprenditoria e della finanza tra cui lo stilista Giorgio Armani, un esponente della famiglia Moratti, Marco Tronchetti Provera, l’amministratore delegato di Tod’s Diego Della Valle e Patrizio Bertelli, marito di Miuccia Prada e presidente del gruppo.Anche Moratti tra le vittime: «Sembrava tutto vero»C’è anche Massimo Moratti tra le vittime dei truffatori che spendevano il nome del ministro della Difesa Guido Crosetto. È lo stesso imprenditore, presidente dell’Inter dello storico triplete, ad ammetterlo. «Questi sono bravi, nel senso che sembrava assolutamente tutto vero – dice al quotidiano la Repubblica -. Comunque può capitare, poi certo uno non se l’aspetta una roba di questo genere. Ma succede a tutti…». «Hanno contattato anche me – rivela -. Preferirei non raccontare altro, vediamo come va avanti l’inchiesta. Al momento preferisco stare tranquillo. Ho fatto denuncia, certo”. “È corretto dire che ha pagato un milione di euro?”, insiste il giornalista. “È corretto dire che ho fatto denuncia, aspettiamo e poi le saprò dire”, si limita a rispondere Moratti. La denuncia è arrivata sul tavolo del pm Giovanni Tarzia, che coordina il lavoro dei carabinieri.Loading…Le indagini in corsoGli episodi, tra truffe messe a segno e tentate sono diversi, ma la vittima caduta nella rete del gruppo – capace di utilizzare tantissimi numeri “clonati”, uno con prefisso di Roma, ma anche dello staff del ministro Crosetto – è solo una. Alla richiesta di fantomatici riscatti da pagare per persone – giornalisti in particolare – rapite in Medio Oriente, solo una vittima ha versato denaro, in due diversi momenti. Sul suo nome il riserbo è massimo, anche per ragioni investigative. Il procuratore capo Marcello Viola, il pubblico ministero Giovanni Tarzia e i carabinieri del Nucleo investigativo, sono al lavoro per bloccare i bonifici fatti su conti esteri, anche se pare difficile si riescano a congelare. In tal senso, sono stati attivati tutti i canali di cooperazione internazionale per arrivare a bloccare il denaro, in particolare su un conto europeo. In Procura a Milano sono in arrivo altre denunce. Si tratta, da quanto si è saputo, di tentativi portati avanti anche attraverso gli staff, e a volte non direttamente, che avrebbero avuto come obiettivi Marco Tronchetti Provera, Diego Della Valle, le famiglie Aleotti, Beretta, Caltagirone.Altre truffe in attoLa truffa in cui viene usato il nome di Crosetto, però, non sembra l’unica. Da Banca d’Italia arriva un invito alla prudenza. «Si sono verificati di recente alcuni tentativi di truffa che utilizzano indebitamente il nome e il logo della Banca d’Italia», come ad esempio richieste di denaro per liberare giornalisti rapiti all’estero, «con la promessa di una restituzione da parte della Banca d’Italia» si legge in una nota dell’istituto, completamente estraneo a tali richieste. «Si raccomanda di non fornire alcuna risposta e denunciare i casi all’autorità giudiziaria». LEGGI TUTTO
Il contagio globale: Berlino chiude, Londra rimanda (ancora) la stretta
Nonostante la situazione di Omicron nel Regno Unito sia «estremamente difficile», come ammesso dallo stesso Boris Johnson, con oltre 91mila contagi in un giorno e gli ospedali sotto pressione, il governo inglese prende tempo e non adotta nuove restrizioni. Nessun lockdown per il momento, nonostante gli esperti lo abbiano sollecitato.Ma il premier britannico non esclude ulteriori azioni nei prossimi giorni per contenere la diffusione della variante, i cui dati vengono monitorati «ora per ora». Dell’emergenza si è parlato ieri nel corso di una riunione ad hoc del consiglio dei ministri, al termine della quale il capo di Downing Street ha raccomandato cautela ai britannici, incoraggiandoli ancora una volta a vaccinarsi. Prima di Natale, dunque, si dovrebbero escludere ulteriori restrizioni. Si procede per ora con quelle già introdotte, come l’obbligo di indossare la mascherine sui mezzi pubblici e nei luoghi chiusi.La Gran Bretagna non è l’unico Paese a dover correre ai ripari per contenere il virus, alimentato dalla nuova variante molto più contagiosa della Delta. Gran parte dell’Europa è in allarme per l’impennata dei casi. In Germania il nuovo giro di vite potrebbe arrivare subito dopo le feste, forse già dal 28 dicembre. Se ne parlerà oggi al vertice tra governo federale ed i governatori dei Laender. Secondo le anticipazioni dei media tedeschi le restrizioni riguarderanno tutti i cittadini, anche i vaccinati e i guariti. Saranno chiuse le discoteche e i locali al chiuso, mentre ancora si discute delle misure da adottare per i grandi eventi sportivi: ferme le regole del «2G» e «2G+» (accesso solo a vaccinati e guariti con in più, in certi casi, l’obbligo di tampone), potrebbe essere decisa la riduzione delle capienze dal 30 al 50% e l’annullamento completo nelle zone dall’indice di contagio particolarmente alto. Nella bozza del documento che sarà discusso oggi si afferma che Omicron presenta «una rapidità di diffusione senza precedenti» che fa temere una forte sovraccarico delle strutture sanitarie. Dopo la conferenza Stato-Laender il testo uscirà probabilmente modificato, ma stando a quello trapelato ieri dal 28 dicembre si potranno incontrare privatamente «al massimo dieci persone, sia in ambienti esterni che interni». Una stretta in vista del Capodanno, dunque. Se sarà presente una persona non vaccinata, sarà possibile unire al massimo due nuclei familiari. «Ci occuperemo anche di limitazioni dei contatti privati dei vaccinati», ha confermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.Per contenere la variante, l’Austria ha deciso invece di limitare l’ingresso solo alle persone che hanno ricevuto la terza dose o a coloro che si sono vaccinati o sono guariti negli ultimi sei mesi (con l’aggiunta di un tampone molecolare negativo). Chi è senza tampone sarà posto in quarantena, finché non lo presenterà. Sono previste eccezioni per le donne in gravidanza, per chi non si può immunizzare per motivi sanitari e per i frontalieri. Il governatore del Land di Salisburgo, Wilfried Haslauer, ha annunciato intanto l’obbligo del controllo della regola del 2G (che prevede l’accesso ai luoghi pubblici solo per vaccinati o guariti) nel commercio al dettaglio, esclusi alimentari e farmacie. L’Olanda, invece, dove da mesi era saltata ogni restrizione, è tornata in lockdown. Il primo Paese in Europa a chiudere di nuovo tutto.Dall’altra parte dell’oceano, è a rischio la tradizionale festa di capodanno di Times Square, a New York: una decisione sarà presa prima di Natale, ha annunciato l’amministrazione della Grande Mela. LEGGI TUTTO
Incendio nella Presila Catanzarese, denunciati due coniugi
È emerso che l’incendio che ha distrutto oltre 40 ettari di bosco nella zona della Presila è stato causato dall’incenerimento di residui di potature e pulizia di fondo agricolo.Incendio nella Presila, denunciati due coniugi – Nanopress.itI due coniugi, presunti autori del reato, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria. Qualora le ipotesi accusatorie fossero confermate dalle indagini, marito e moglie rischiano la reclusione da 1 a 5 anni, secondo la normativa in materia.Incendio nella Presila Catanzarese, denunciati due coniugiI Carabinieri Tutela Forestale e Parchi hanno individuato i presunti autori di un devastante incendio che lo scorso 13 aprile ha raso al suolo oltre quaranta ettari di bosco nella zona della Presila, al confine tra i comuni di Mesoraca e Petronà, tra le province di Catanzaro e Crotone. Il rogo ha causato danni ingenti a terreni agricoli e ha richiesto un lavoro incessante da parte delle squadre antincendio regionali, della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. La zona interessata dalle fiamme si trova in località “Acque Molle – Timpone Forcone” e ha distrutto una vasta area di rimboschimenti di pino ed eucalipto, nonché formazioni di macchia mediterranea, equivalente a circa 65 campi di calcio. Le cause dell’incendioGrazie al lavoro tempestivo dei carabinieri forestali, è stato possibile ricostruire la dinamica dell’evento. Attraverso l’ispezione delle superfici colpite dall’incendio e delle zone circostanti, nonché la raccolta di informazioni da testimoni, è emerso che l’incendio è stato causato dall’incenerimento di residui di potature e pulizia di fondo agricolo. I presunti autori del reato, una coppia di coniugi, sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria di Crotone. Qualora le ipotesi accusatorie fossero confermate, marito e moglie rischiano la reclusione da 1 a 5 anni, secondo la normativa in materia.Vigili del fuoco – Nanopress.itL’attività di prevenzione e repressione degli illeciti perpetrati ai danni dei boschi continua da parte dei Carabinieri del comparto Forestale di Catanzaro e Crotone, che hanno adeguato il proprio dispositivo di controllo su tutto il territorio, soprattutto nelle aree particolarmente esposte. Utilizzando anche strumenti tecnologici come le “fototrappole”, i militari stanno monitorando attentamente le zone a rischio per prevenire futuri incendi. LEGGI TUTTO
POLITICA
Meloni invia lettera al Papa: “Stato e Chiesa distinti ma crescono insieme”
Polizze anti-calamità, via libera della Camera al decreto: le novità per i contratti assicurativi delle imprese
Referendum, per cosa si vota e come sono schierati i partiti
Codice della Strada, sostanze stupefacenti: circolare sui nuovi criteri per i test