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Il Rearm di Ursula spacca il Pd: riformisti contro linea Schlein
Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di lettura«All’Europa serve la difesa comune, non la corsa al riarmo dei singoli Stati. È e resta questa la posizione del Pd. Oggi all’Europarlamento si votava una risoluzione sulla difesa comune, con molti punti che condividiamo, ma la risoluzione dava anche appoggio al piano ReArm EU proposto da Ursula Von der Leyen cui abbiamo avanzato e confermiamo molte critiche proprio perché agevola il riarmo dei singoli Stati facendo debito nazionale, ma non contribuisce alla difesa comune e anzi rischia di ritardarla. Quel piano va cambiato».Schlein tiene il punto: no al ReArm di UrsulaA frattura avvenuta, con mezzo Pd che a Strasburgo vota a favore della risoluzione della maggioranza Ppe-Pse-Liberali e l’altro mezzo che segue le indicazioni di Largo del Nazareno e si astiene, la segretaria tiene il punto: il ReArm Eu presentato dalla presidente della Commissione Ue e approvato dal Consiglio Ue con il voto anche dell’Italia va nella direzione sbagliata.Loading…Astensione come compromesso, ma il Pd si spacca lo stessoSchlein avrebbe voluto votare direttamente no, come tra gli italiani hanno fatto il M5s di Giuseppe Conte, Alleanza Verdi/Sinistra di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli e la Lega di Matteo Salvini: la linea dell’astensione è stata un compromesso per non evidenziare ancora di più una divisione in due che non è mai stata così netta e drammatica da quando Schlein è stata eletta segretaria due anni fa. «Almeno non stiamo nell’ammucchiata del “no” degli anti europei», commenta in serata il capodelegazione nonché ex segretario dem Nicola Zingaretti. Il quale, pur essendo stato uno dei grandi elettori di Schlein e pur condividendo le critiche al ReArm («non serve un riarmo dei singoli eserciti ma una difesa comune»), è preoccupato per il rischio isolamento tra i Socialisti europei. Preoccupazione espressa anche da altri ex segretari e padri nobili, da Walter Veltroni a Luigi Zanda, da Paolo Gentiloni a Enrico Letta fino a Romano Prodi.Ceccanti: in politica estera impossibili le posizioni intermedieDalle tabelle dell’Aula emerge tra l’altro che nel gruppo S&D gli unici ad astenersi sono stati gli undici italiani più un bulgaro, un irlandese e uno sloveno. «Del resto – commenta il costituzionalista ed ex parlamentare del Pd Stefano Ceccanti- su questioni di politica internazionale di così grande rilevanza è difficile attribuire un senso a scelte intermedie tra il sì e il no ed è inevitabile seguire una chiara logica binaria: nella Nato o fuori? si o no all’intervento in Serbia? Non è un caso che gli astenuti, a parte gli 11 dem, sono singoli sparsi che non rappresentano nessuno».Il sì di Bonaccini e dei riformisti un segnale a Schlein: il Pd non è tuoQuanto agli equilibri interni al Pd, scorrendo l’elenco dei favorevoli il colpo d’occhio è immediato: il presidente e punto di riferimento della minoranza riformista Stefano Bonaccini, che è stato il competitor di Schlein all’ultimo congresso, e con lui Antonio Decaro, Giorgio Gori, Elisabetta Gualmini, Giuseppe Lupo, Pierfrancesco Maran, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Irene Tinagli, Raffaele Topo. E c’è anche il caso Lucia Annunziata, che aveva inizialmente votato a favore e poi ha rettificato in astensione: per evitare che nel mini congresso di Strasburgo la segretaria andasse in minoranza? Se si considera che tra gli astenuti ci sono gli indipendenti pacifisti Marco Tarquinio e Cecilia Strada, che avevano dichiarato il loro no, e gli ex sindaci Dario Nardella e Matteo Ricci, che al contrario erano orientati per il sì, si capisce che la conta è di fatto sfavorevole alla segretaria. Di certo i riformisti dem hanno voluto dare un segnale chiaro rivendicando – si spiega in ambienti di Energia popolare – «la sintonia con i padri fondatori, con lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con la famiglia dei Socialista europei… il partito non è di proprietà di Schlein». LEGGI TUTTO
Santanchè, arriva la mozione di sfiducia in Parlamento. La ministra: non ho paura
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaNessuna preoccupazione per l’udienza sul caso Visibilia in programma per la fine di marzo. Daniela Santanchè ostenta sicurezza e dalla Bit (la Borsa Internazionale del Turismo che si tiene alla Fiera di Milano) la ministra del Turismo invia un messaggio chiaro: «Sto lavorando tranquillamente, rispondo a tutto. Lavoro e porto avanti le attività del ministero». Parole che non lasciano spazio ad interpretazioni e che arrivano alla vigilia della mozione di sfiducia, targata Movimento Cinque Stelle e sottoscritta anche dal Partito democratico.La precedente bocciaturaL’appuntamento è per oggi alle 14, quando salvo sorprese, la ministra si siederà ai banchi del governo della Camera per ascoltare un’ora e mezza di accuse da parte delle opposizioni. Santanchè non dovrebbe replicare e potrebbe restare in silenzio anche il giorno della votazione. I tempi della discussione generale poi sono dimezzati rispetto alla normalità, perchè il centrodestra all’unisono ha deciso di non intervenire. La spiegazione ufficiale richiama il precedente del 2024, quando la maggioranza bocciò la mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni sempre a Santanchè. Anche in quell’occasione i gruppi di maggioranza scelsero di non partecipare alla discussione generale, ma di intervenire solo nelle dichiarazioni di voto. Al di là dell’ufficialità è chiaro però che il silenzio dei gruppi di centrodestra, ed in particolare di FdI, abbia un peso differente.Loading…Gli equilibri nella maggioranzaChe i rapporti tra la titolare del Turismo e Fratelli d’Italia siano ai minimi storici è cosa nota, così come la freddezza di Palazzo Chigi nei confronti della ministra. Anzi, c’è chi arriva a sospettare che il silenzio degli azzurri e della Lega (che in pubblico hanno difeso la titolare del Turismo) sia motivato dalla scelta di evitare che FdI resti l’unico gruppo a non intervenire, certificando di fatto una spaccatura nel centrodestra. L’input che arriva dai piani alti del partito di via della Scrofa comunque è quello di abbassare i toni, evitare lo scontro e rinviare il più possibile il dossier. Sulla carta la votazione della mozione è in programma per martedì, ma come ultimo punto all’ordine del giorno. Difficile dunque, visti gli argomenti in coda, che entro la settimana si arrivi ad un responso. Anzi c’è chi nella maggioranza pronostica che il voto possa slittare addirittura ai primi di marzo.Caso Almasri, focus su NordioPer la prossima settimana infatti sono attesi dei decreti alla Camera che da regolamento hanno la precedenza rispetto ai provvedimenti ordinari. Prendere tempo dunque ed abbassare la tensione. E chi ostenta calma e serenità è proprio Santanchè che fa sapere di non avere nessuna preoccupazione: «Sto lavorando normalmente», ripete a più riprese. La ministra per il Turismo però rischia di non essere l’unica a dover fare i conti con una mozione di sfiducia. Il Pd infatti starebbe lavorando ad mozione – questa volta al Senato, ma i tempi sarebbero ancora lunghi – contro il ministro della Giustizia Carlo Nordio per la gestione del dossier Almasri. LEGGI TUTTO
Chi è Silvia Salis, l’ex martellista alle Olimpiadi candidata del centrosinistra alle comunali di Genova
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSilvia Salis è la candidata del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Genova, previste per la primavera del 2025 dopo le dimissioni di Marco Bucci, eletto presidente della Liguria lo scorso autunno. La vicepresidente del Coni ed ex campionessa del lancio del martello, conterà anche dell’appoggio del Movimento 5 Stelle. Una candidata civica dunque è la carta che i dem liguri (in particolare Andrea Orlando) hanno deciso di giocare per sbloccare un impasse che si prolungava da mesi, nel tentativo di mettere d’accordo le varie anime del Pd, M5s e centristi. Se la vedrà con l’attuale sindaco reggente di centrodestra Pietro Piciocchi.Candidata del campo largoGenovese, 39 anni, laureata in scienze politiche, ha ricevuto negli ultimi giorni il via libera Alleanza Verdi e Sinistra. E anche la base del Pd, con la riunione dei circoli genovesi che si è tenuta in Val Bisagno, pur ’spaesata’ da un nome calato dall’alto e per i militanti del tutto sconosciuto, sembra disposta a digerirlo pur di uscire dal pantano della prolungata assenza di un candidato.Loading…Il matrimonio con il regista Enrico Brizzi Salis, dal 2020 sposata con il registra Enrico Brizzi, è cresciuta in una “famiglia di sinistra”, legatissima al padre Eugenio, custode storico dell’impianto sportivo di Villa Gentile, scomparso pochi giorni faL’incarico di ambasciatrice di Genova conferito da BucciAnche se i “detrattori” ne hanno evidenziato i rapporti istituzionali avuti negli ultimi anni con l’ex sindaco di centrodestra e ora governatore Marco Bucci che nel 2023 le ha conferito l’incarico di ambasciatrice di Genova. La figura di Salis, tuttavia, è considerata vincente all’interno del Pd in maniera trasversale alle correnti che in questi mesi hanno dilaniato il partito.Vicepresidente del Coni con un passato di atleta olimpicaEx atleta olimpica – ha gareggiato a Pechino 2008 e Londra 2012 – è stata una campionessa del lancio del martello, conquistando dieci titoli nazionali, tra invernali e assoluti. Abbandonata l’attività agonistica per un infortunio nell’aprile 2016, è divenuta dirigente della squadra per la quale gareggiava, le Fiamme Azzurre. Nel 2017 è stata eletta nel Consiglio Nazionale del Coni, di cui è diventata nel maggio 2021 vicepresidente vicario LEGGI TUTTO
Colpita da un proiettile vagante a Roma, 81enne morta nella notte: caccia al killer
La vittima era stata centrata da un colpo di pistola mentre era in auto con un’amica ieri pomeriggio alla periferia di Roma.Morta l’anziana colpita da un proiettile vagante – Nanopress.itL’ipotesi di chi indaga è che il colpo non fosse diretto alla donna. La polizia ha trovato cinque bossoli sulla strada in cui è avvenuta la sparatoria. È morta l’anziana colpita da un proiettile vagante a RomaNon ce l’ha fatta la donna di 81 anni che nel pomeriggio di giovedì, 23 maggio, è stata colpita da un proiettile mentre era in auto con un’amica, in via Prenestina, periferia di Roma. La polizia ha trovato cinque bossoli a terra. L’ipotesi è che siano stati esplosi da una stessa pistola e che la vittima non fosse l’obiettivo del killer.Gli agenti stanno dando la caccia a chi si trovava a bordo dell’auto rossa da cui sono stati esplosi i colpi. La vittima, trasferita d’urgenza all’ospedale Umberto I, è deceduta nella notte. LEGGI TUTTO
Incidente ad Arezzo, auto si ribalta: morto un ragazzo di 20 anni, tre i feriti
L’incidente si è registrato la notte scorsa lungo la strada provinciale in località Ruscello. L’auto su cui viaggiava la vittima insieme ad altri tre amici si sarebbe ribaltata più volte. Incidente ad Arezzo – Nanopress.itSul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e gli operatori del 118, ma per la vittima non c’è stato nulla da fare.Incidente nella notte ad Arezzo, morto un ragazzo di 20 anniDrammatico incidente nella notte sulla strada provinciale in località Ruscello, nel comune di Arezzo. Un’auto, con a bordo quattro giovani, si è ribaltata più volte – almeno 4 – finendo la sua corsa a bordo della carreggiata. Nello schianto, un ragazzo di 20 ha perso la vita, altri tre amici sono rimasti feriti. Uno di loro è ricoverato in codice rosso, ma nessuno dei tre sopravvissuti sarebbe in pericolo di vita. L’automobile coinvolta nell’ incidente dove è morto un giovane ad Arezzo – Nanopress.itIl giovane che ha perso la vita è un militare in organico al Reggimento Genio Ferrovieri, reparto di stanza a Castelmaggiore (Bologna), dove il giovane vi prestava servizio da pochi mesi. Si chiamava Paolo Berbeglia, era di Arezzo e si era arruolato nell’Esercito Italiano come volontario a ferma prolungata (Vfp) per 12 mesi.La dinamica dell’incidenteSul luogo dello schianto sono intervenuti i vigili del fuoco e gli operatori del 118. Al momento non si conoscono le cause dell’incidente, avvenuto poco dopo la mezzanotte di venerdì 10 maggio, ma tra le possibili cause potrebbe esserci l’eccessiva velocità dell’auto nei pressi della rotatoria dove poi è carambolata. LEGGI TUTTO
POLITICA
Meloni invia lettera al Papa: “Stato e Chiesa distinti ma crescono insieme”
Polizze anti-calamità, via libera della Camera al decreto: le novità per i contratti assicurativi delle imprese
Referendum, per cosa si vota e come sono schierati i partiti
Codice della Strada, sostanze stupefacenti: circolare sui nuovi criteri per i test