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Rintracciata la madre della neonata trovata morta tra gli scogli a Villa San Giovanni: è una ragazza di 13 anni
L’adolescente è ricoverata in ospedale perché ha contratto la setticemia. Il corpo senza vita della neonata è stato trovato la scorsa domenica mattina tra gli scogli a Villa San Giovanni, provincia di Reggio Calabria, nei pressi degli imbarcaderi dei traghetti per la Sicilia.Rintracciata la madre della neonata trovata morta a Villa San Giovanni – Nanopress.itNelle prossime ore si svolgerà l’esame autoptico sul corpicino della bambina, che dovrà accertare se la piccola sia nata già morta o se il decesso sia sopraggiunto in un secondo momento. Rintracciata la madre della neonata trovata morta tra gli scogliÈ stata rintracciata la madre della neonata il cui corpo senza vita è stato trovato domenica mattina, con il cordone ombelicale ancora attaccato, all’interno di uno zaino abbandonato tra gli scogli a Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.Il corpicino della piccola era avvolto in una busta di plastica, che era stata poi occultata nello zaino. La madre, una tredicenne, è stata individuata nella sua abitazione dai carabinieri e dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, che stanno conducendo le indagini su delega della Procura della Repubblica e della Procura per i minorenni. L’adolescente è stata ricoverata in ospedale a causa di setticemia, una complicanza del parto avvenuto nel fine settimana scorso.Al momento, gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo sui dettagli della vicenda, trattandosi di una minorenne, ma si sa che il contesto familiare della tredicenne è particolarmente difficile e degradato.Nel pomeriggio l’autopsia sulla bambinaL’autopsia sulla neonata dovrebbe essere eseguita nelle prossime ore. Servirà per determinare se la piccola fosse già morta al momento del parto o se il decesso sia avvenuto successivamente. La polizia e i carabinieri stanno lavorando per ricostruire l’intero quadro delle responsabilità legate alla drammatica vicenda. LEGGI TUTTO
Precipita sul Cervino, l’alpinista Luca Bernini muore a 35 anni
La vittima, istruttore del Club alpino italiano di Piacenza, è precipitata dalla parete est della montagna, mentre stava scendendo con gli sci. Precipita sul Cervino, l’alpinista Luca Bernini muore a 35 anni – Nanopress.itA recuperare il corpo è stato l’Air Zermatt. Precipita sul Cervino, l’alpinista Luca Bernini muore a 35 anniDrammatico incidente questo pomeriggio sul monte Cervino. Un alpinista piacentino di 35 anni, Luca Bernini, è morto precipitando dalla parete est della montagna. Istruttore del Club alpino italiano di Piacenza, Luca Bernini stava scendendo con gli sci quando è rimasto vittima dell’incidente. Il corpo è stato recuperato da Air Zermatt, la società elicotteristica svizzera che opera nell’Alto Vallese.Il medico giunto sul posto, insieme al soccorso alpino, non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Le indagini sull’accaduto sono affidate alla Police cantonale di Sion. Da una prima ricostruzione, sembra che fosse insieme a un compagno di cordata, quando – durante la discesa – ha perso l’equilibrio ed è precipitato per diverse centinaia di metri. LEGGI TUTTO
Milano e Roma, allerta per i cortei del 25 aprile
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura Il giorno della festa del 25 aprile, più che l’ottantesimo anniversario per la Liberazione a tenere banco sono il tema sicurezza e il rischio di scontri e le polemiche per gli eventi cancellati o modificati a causa del lutto nazionale per la morte di papa Francesco. Scontri in piazza Castello a Torino, si sono registrati nella serata di giovedì, al termine della fiaccolata organizzata dalla Città per il 25 Aprile. A cerimonia ultimata i componenti dello spezzone ’antagonista’ del corteo, composto da autonomi, attivisti dei centri sociali e di movimenti filo palestinesi, sono saliti sul palco dopo avere rimosso le transenne. In un punto i dimostranti sono giunti a contatto con il cordone delle forze dell’ordine che ha risposto con una manovra di alleggerimento e delle manganellate.Loading…A Milano timore per gli antagonistiA Milano a preoccupare sono soprattutto antagonisti, sindacati di base e giovani palestinesi che hanno annunciato l’intenzione di prendere la testa del corteo, invece di restare in coda come da tradizione. Lo scorso anno si sono ritrovati direttamente in piazza Duomo, dove hanno cercato di sfondare le transenne per arrivare al palco ma sono stati respinti dalle forze dell’ordine. Quest’anno, dopo un primo invito a ripetere lo stesso schema e trovarsi in piazza, hanno deciso di concentrarsi un paio di ore prima della partenza della manifestazione nazionale in via Palestro, in modo da precedere Anpi, gonfaloni ufficiali, sindacati e partiti, che però non hanno intenzione di cedere il passo.Attenzione sulla Brigata ebraicaSulla Brigata ebraica, che sfilerà insieme alla comunità ucraina, c’è particolare attenzione (lo scorso anno un membro della brigata fu ferito lievemente da un gruppo di ragazzini che usciva da un fast food). Con loro saranno in corteo anche esponenti di Azione (non Calenda che sarà al cimitero angloamericano di Roma), e di Forza Italia come Mariastella Gelmini. In manifestazione anche la segretaria del Pd Elly Schlein, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e Maurizio Landini che poi parlerà dal palco (insieme al sindaco Giuseppe Sala, al segretario nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo a quello milanese Primo Minelli e alla partigiana Sandra Gilardelli, classe 1925).Massima allerta a RomaSimile la preoccupazione a Roma per evitare contatti fra la Brigata ebraica che si troverà a porta San Paolo e il presidio di studenti palestinesi “No ai terroristi israeliani, no ai sionisti” e poi più tardi per escludere incidenti al corteo dell’Anpi da largo Bompiani al Parco Schuster, da cui si staccherà lo spezzone di ProPal e movimenti studenteschi diretto a Porta San Paolo. Il prefetto Lamberto Giannini ha parlato di “massima allerta” anche perché la capitale in contemporanea deve far fronte al flusso di fedeli diretti alla camera ardente di papa Francesco, che chiuderà domani sera. LEGGI TUTTO
Legge Morandi, ok Mattarella a norma per vittime crolli ma segnala contrasti con Costituzione
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato la Proposta di legge per il riconoscimento di benefici in favore delle vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale, detta “legge Morandi” ma ha accompagnato la firma con una lettera ai presidenti di Camera e Senato e alla premier Giorgia Meloni nella quale segnala alcune “discriminazioni” nel provvedimento che andranno sanate. La legge è stata approvata dalle Camere lo scorso 20 marzo.Mattarella: discriminate unioni civili rispetto a matrimonio Loading…La pdl sul ristoro ai parenti delle vittime di crolli di strade e autostrade contiene una norma “discriminatoria” delle unioni civili rispetto al matrimonio, nonché «una inaccettabile discriminazione tra i figli delle vittime sulla base dello stato civile dei genitori». Lo scrive il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella lettera indirizzata ai presidenti di Camera e Senato per la promulgazione del provvedimento.Problematica previsione di fondi limitati«L’articolo 4 demanda a norme secondarie il compito di individuare gli eventi dannosi – presenti e futuri – nonché i soggetti aventi diritto ai benefici economici previsti, attribuendo a tali fonti ampio margine di discrezionalità. Tale previsione non appare in linea con il sistema costituzionale» scrive il capo dello Stato Sergio Mattarella nella lettera con la quale ha accompagnato la firma della proposta di legge sul Ponte di Genova. «Come costantemente affermato dalla Corte costituzionale – aggiunge – la fonte primaria deve assicurare una disciplina sufficientemente dettagliata della materia in ordine ai criteri di esercizio della discrezionalità amministrativa. Va considerato, inoltre, che la legge è finanziata attraverso limiti di impegno – 7,1 milioni per il 2025 e 1,6 milioni a decorrere dal 2026 – e il disporre di risorse limitate rende ancora più problematico l’esercizio della predetta discrezionalità al fine di garantire il soddisfacimento dei diritti»Governo e Camere diano attenzione a rilievi LEGGI TUTTO
L’Upb rivede al ribasso le previsioni di crescita del Pil per l’Italia: 0,7% nel 2024, 0,8% nel 2025 e 0,9% nel 2026
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaL’economia che ristagna e l’aumento delle tensioni internazionali portano l’Upb, l’Ufficio parlamentare di bilancio, a rivedere al ribasso le previsioni per l’Italia rispetto alla validazione del quadro macroeconomico del PSB (ottobre 2024). Le valutazioni del Servizio analisi macroeconomica dell’Upb sono elaborate attraverso propri modelli e panel sia sulle tendenze globali che sui dati nazionali preliminari dell’ultimo trimestre 2024 e primo scorcio del 2025.In particolare, l’Upb aggiorna le previsioni sul Pil dell’Italia, la cui crescita si sarebbe attestata per il 2024 allo 0,7 per cento e poi si rafforzerebbe in misura modesta nel 2025 e nel 2026, rispettivamente allo 0,8 e 0,9 per cento. Il quadro macroeconomico dell’economia italiana si conferma soggetto a rischi, complessivamente orientati al ribasso.Loading…Previsioni di crescita lievemente inferiori rispetto a quelle di autunnoLe nuove previsioni sulla crescita dell’economia italiana sono lievemente inferiori a quelle realizzate in autunno, per la validazione del quadro macroeconomico del Piano strutturale di bilancio di medio termine. Mentre le revisioni per lo scorso anno riflettono il trascinamento statistico dei nuovi dati dell’Istat sul 2023, le revisioni sul 2025-26 sono prevalentemente ascrivibili al deterioramento delle proiezioni sugli scambi internazionali e all’aumento del prezzo del gas.Nel 2025 il Pil accelera: 0,8 per centoL’anno scorso il Pil sarebbe aumentato dello 0,7 per cento nei dati annuali (in diffusione il 3 marzo), oltre due decimi in più rispetto a quanto emerso dalle serie trimestrali già pubblicate dall’Istat. Per il 2025 si prevede una lieve accelerazione, allo 0,8 per cento, con l’attività economica che dovrebbe rafforzarsi gradualmente nel corso dei trimestri grazie soprattutto alle componenti interne della domanda. Nel 2026 la dinamica del Pil dovrebbe consolidarsi ancora marginalmente, allo 0,9 per cento, ipotizzando che non si acuiscano i conflitti e le guerre commerciali in corso, oltre alla prosecuzione della normalizzazione della politica monetaria. Le previsioni incorporano il profilo di spesa relativo ai programmi di investimento del Pnrr, che tuttavia potrebbero essere oggetto di revisione, con particolare riguardo alle tempistiche.Per quanto riguarda la variazione del deflatore del prodotto interno lordo (rilevante per la finanza pubblica in quanto concorre a determinare i valori nominali), si prevede una sostanziale stabilizzazione nell’orizzonte di previsione appena sopra al due per cento, pressoché in linea con le attese degli altri istituti. Nell’interpretare i confronti è importante considerare l’eterogeneità delle variabili esogene internazionali, in particolare di quelle energetiche alla luce della fiammata registrata a inizio anno, nonché delle stime sulla finanza pubblica e il trattamento statistico della variabile prevista (grezza o corretta per il calendario). LEGGI TUTTO
POLITICA
Scuola, Valditara: “Estendere in Ue il divieto smartphone in classe”
Omicidio di Milano, Sala: Difficile spiegare, capisco sgomento. Delmastro: Approfondimenti
Referendum 8 e 9 giugno, per cosa si vota: i quesiti spiegati
Renzi a Sky TG24: “Meloni isolata ed esclusa da consessi internazionali in cui si decide”