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Il sindaco di Genova operato d’urgenza: Marco Bucci sarà dimesso tra cinque giorni
L’operazione è stata eseguita dall’équipe di Chirurgia maxillo-facciale e plastica ricostruttiva dell’ospedale Galliera.Il sindaco Bucci operato d’urgenza – Nanopress.itL’intervento ha avuto esito positivo e il primo cittadino sarà dimesso tra cinque giorni. Il sindaco di Genova operato d’urgenzaIl sindaco di Genova, Marco Bucci, è stato sottoposto a un intervento chirurgico per una metastasi linfonodale da neoplasia cutanea, un tumore della pelle. L’operazione è stata eseguita dall’équipe di Chirurgia maxillo-facciale e plastica ricostruttiva dell’ospedale Galliera del capoluogo ligure, ed è stata comunicata tramite una nota emessa “su specifica richiesta” del primo cittadino. L’intervento ha avuto esito positivo. Marco Bucci rimarrà ricoverato per altri cinque giorni e successivamente sarà sottoposto alle terapie necessarie.Il vicesindaco di Genova, Pietro Piciocchi, a nome della giunta comunale e dell’intera amministrazione cittadina, ha espresso i suoi affettuosi auguri per una pronta guarigione al sindaco Bucci. La giunta si impegna a continuare a perseguire gli obiettivi del mandato politico affidato dagli elettori, in attesa di poter riabbracciare presto il primo cittadino, le cui funzioni, in sua assenza, sono assunte dal vicesindaco. LEGGI TUTTO
Maxi richiamo mondiale per Ferrari: ecco cosa è successo
La Ferrari richiamerà 2.222 auto in Cina a causa di”un potenziale guasto ai suoi sistemi frenanti”, secondo quanto ha riferito sul suo sito la State Administration for Market Regulation, l’Authority cinese di regolamentazione del mercato.Proprio così a partire dal 30 maggio, la casa di Maranello ritirerà alcune auto importate tra marzo 2010 e marzo 2019. La questione, in base a quanto spiegato, riguarda il rischio di perdite di liquido dei freni a causa del guasto al tappo del relativo serbatoio con conseguente riduzione delle prestazioni della frenata. Al momento il regolatore non ha spiegato il ritardo nell’attuazione del richiamo. Tuttavia Shanghai, dove Ferrari ha la sua principale sede in Cina, è attualmente in lockdown e sotto rigide restrizioni per contrastare la variante Omicron di Covid-19. Chiaramente il richiamo dei modelli non interesserà solo la Cina, ma sarà a livello mondiale.”La sicurezza e il benessere dei nostri clienti sono la nostra priorità. Operiamo secondo rigorose linee guida di sicurezza e protezione per garantire che i sistemi e le procedure corrette siano sempre in atto”. Così Ferrari ha commentato la decisione. Nello specifico come emerge da un documento pubblicato sul sito della State Administration for Market Regulation, saranno richiamate alcune auto importate della serie 458 Italia, 458 Speciale, 458 Speciale A, 458 Spider, 488 GTB e 488 Spider prodotte tra il 2 marzo 2010 e il 12 marzo 2019.”Ferrari ha notificato alle autorità il fatto che procederà con un richiamo per alcuni veicoli delle serie 458 e 488. Dopo aver esaminato la questione, Ferrari e Bosch hanno identificato la causa principale del difetto del sistema frenante e si è scoperto che nei veicoli coinvolti nella campagna di richiamo il tappo del serbatoio del liquido dei freni potrebbe non sfiatare correttamente, creando così potenzialmente un vuoto all’interno del serbatoio del liquido dei freni”, ha spiegato la società. In ogni modo il pezzo sarà sostituito gratuitamente e sarà riprogrammata la strumentazione per aggiornare il messaggio di avviso quando il livello del liquido dei freni è troppo basso. La decisione ha avuto effetti negativi anche a Piazza Affari, dove il gruppo Ferrari ha fatto registrare un (-3%). LEGGI TUTTO
Bimba di 3 anni precipita dal balcone di casa: è gravissima | Era sola in casa al momento dell’incidente
La piccola è stata ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo. L’incidente è avvenuto questo pomeriggio a Costa Masnaga, provincia di Lecco. Bimba di 3 anni precipita dal balcone di casa: è gravissima – Nanopress.itSu cause e dinamica dell’accaduto, sono in corso le indagini del Comando provinciale di Lecco. Bimba di 3 anni precipita dal balcone di casa: è gravissimaUna bambina di 3 anni e mezzo è caduta dal balcone di casa, dal secondo piano di un’abitazione a Costa Masnaga, provincia di Lecco. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, la piccola era rimasta momentaneamente sola a casa quando è avvenuto l’incidente. La mamma era al lavoro, mentre il papà era sceso a prendere gli altri due figli alla fermata del bus, vicino casa.La piccola è riuscita a raggiungere il balcone e ad arrampicarsi, perdendo poi l’equilibrio. Immediato è scattato l’allarme. Sul posto è intervenuto l’elisoccorso dotato di verricello. La piccola, che non ha mai perso conoscenza, è stata poi ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale di Bergamo. Su cause e dinamica dell’accaduto, sono in corso le indagini del Comando provinciale di Lecco. LEGGI TUTTO
Sì a guerra e atomica per l’86% dei russi. Ecco il Paese di Putin
Sei russi su sette (l’86,6% del campione intervistato) sostengono in principio un’eventuale aggressione militare di Mosca a Paesi dell’Unione Europea. Non solo: i tre quarti degli intervistati non sono contrari nemmeno all’impiego da parte della Russia di armi nucleari. Lo rivela un sondaggio pubblicato da Active Group, un gruppo di ricerca ucraino. Il campione è stato consultato tenendo conto delle leggi restrittive russe che obbligano a usare la dicitura «operazione speciale» al posto di «guerra» e a definire «nazisti» le forze militari difensive ucraine.«L’impressione generale che abbiamo ricavato dall’indagine spiega Andriy Eremenko, che ha fondato Active Group nel 2011 è che i russi che hanno accettato di rispondere alle nostre domande dimostrino aggressività non solo verso l’Ucraina, ma anche nei confronti dell’Ue». I tre quarti del campione approverebbero l’eventuale estensione dell’attuale «operazione speciale in Ucraina» a ulteriori Paesi, e indicano nella Polonia il bersaglio preferito. L’idea di recuperare con la forza l’impero sovietico perduto nel 1991 con la fine dell’Urss sembra sorridere alla maggioranza dei russi: oltre alla Polonia (indicata dal 75,5% degli intervistati), essi vorrebbero vedere i loro soldati nella veste di invasori e occupanti nelle tre Repubbliche baltiche (41%), in Bulgaria, Romania, Ungheria e nella ex Cecoslovacchia (39,6%). Ma anche la Georgia (32,4%) e la Moldavia (28,8%) dovrebbero «tornare alla madrepatria», mentre meno del 5% si azzarda ad approvare un attacco anche a Paesi dell’Europa occidentale. La gran parte dei russi, dunque, pensa che i Paesi dell’Europa orientale che hanno scelto ormai 30 anni fa di sfuggire al dominio russo e di far parte della comunità occidentale si trovino in una specie di libertà vigilata, e che sarebbe pieno diritto della Russia rimetterli a forza sotto il proprio tallone. Solo il 17,6% del campione ha preferito non rispondere alle domande sull’estensione della «influenza militare russa» all’estero, e un insignificante 1,4% ha risposto che la Russia non dovrebbe espandersi: assai meno comunque di quanti sostengono l’opportunità di aggredire gli stessi Stati Uniti (4,6%), mentre c’è perfino un nocciolo duro di guerrafondai assoluti che asseconderebbe un tentativo di Putin di mettere sotto controllo il mondo intero (12,5%). Un secolo di ossessiva propaganda anti occidentale fatto salvo l’intervallo degli anni Novanta ha lasciato segni indelebili nell’opinione pubblica russa, anche se bisogna ricordare che Putin soffoca la libera informazione e inculca un’ideologia nazional-imperiale che ha ormai perfino riabilitato la sanguinaria figura di Stalin, presentato anche nelle scuole come artefice della grandezza nazionale. Senza poi dimenticare l’esistenza, soprattutto tra i giovani e i residenti nelle grandi città, di una coraggiosa minoranza chiaramente ostile al regime ma messa in condizione di non «disturbare il Manovratore» (vedi il destino di Aleksei Navalny). Ma l’aspetto più impressionante riguarda l’accettazione dell’arma nucleare per aggredire i Paesi vicini «se Putin avesse informazioni sul loro possibile uso contro la Russia»: dal 40,3% arriva un sì incondizionato, dal 34,3% una disponibilità parziale e solo dal 25,4% un no secco. Siamo ridotti a sperare che i vertici del regime siano più responsabili dei loro sudditi. LEGGI TUTTO
Governo: perché Salvini vuole tornare al Viminale, anche se per ora resta al Mit
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaMatteo Salvini, acclamato segretario della Lega per la terza volta, vuole tornare al Viminale. Lì lo reclamano militanti e vertici del Carroccio. E lui stesso non si è tirato indietro quando domenica dal palco di Firenze il vicepremier si è detto “a disposizione” per un eventuale ritorno. E’ ormai caduto lo stigma dell’accusa di sequestro di persona grazie all’assoluzione al processo Open Arms di Palermo. L’aspirazione è legittima. Ma implicherebbe che l’attuale titolare del ministero, Matteo Piantedosi, facesse un passo indietro. Cosa che, almeno al momento, non sembra intenzionato a fare, forte anche del sostegno di FdI e Forza Italia che ne difendono l’operato.Le motivazioni di SalviniDa tempo Salvini è convinto che solo da ministro dell’Interno potrà rilanciare le percentuali della Lega e sperare così nell’altro obiettivo, inscritto nel nome del partito: Lega primo partito della coalizione e Salvini premier. Con un solo altro tentativo a disposizione, quello delle prossime elezioni. Perchè questo mandato, ha fatto intendere, sarà l’ultimo: «Al prossimo congresso sarò qui da delegato, e qui in sala c’è chi sarà il prossimo segretario, anche se non so chi» ha dichiarato infatti Salvini che alle assise previste nel 2029 dunque non correrà da segretario.Loading…La retromarcia della LegaMa tra gli alleati di governo, la proposta viene vista come un rimpasto ad personam né necessario né voluto. Salvini al Viminale? «Io ho grande considerazione del ministro Piantedosi, sta lavorando benissimo» dichiara gelido il ministro degli Esteri Antonio Tajani al margine del Consiglio Ue Commercio. E la stessa premier ha sempre fatto capire di non gradire nessun rimpasto. Davanti al muro degli alleati e al silenzio di Meloni, la cautela diventa d’obbligo e dalla Lega spiegano che se, da un lato, «il desiderio del partito è chiaro», «Salvini non intende fare forzature o accelerazioni», è «totalmente immerso nel suo lavoro al Mit» con un approccio sempre costruttivo a beneficio della maggioranza». Conclusione: il partito «non pone e non porrà problemi a Giorgia Meloni». Per ora Salvini resta al Ministero delle Infrastrutture.La telefonata con PiantedosiEd è probabilmente per disinnescare eventuali tensioni che lo stesso Salvini sente il ministro dell’Interno, Matteo Piantendosi (suo capo di gabinetto quando il leader della Lega era il titolare del Viminale ai tempi del governo Conte I) come riferiscono fonti della Lega, assicurando che «tra i due c’è stima, amicizia e sintonia. Il feeling umano, professionale e politico non verrà mai meno e non è in discussione». E Salvini, ospite di ’Cinque minuti’ su Raiuno, frena ancora: «Io ritengo che Piantedosi, oltre a essere un leale servitore dello Stato, sia anche un ottimo ministro. Noi le risposte le diamo anche approvando il decreto sicurezza».Per la vulgata leghista, in caso di rimpasto, Piantedosi potrebbe lasciare il ministero dell’Interno e correre per la presidenza della Campania alle prossime regionali. Una prospettiva che, però, il titolare del Viminale sembra non considerare affatto. Almeno per ora: «Io fuori dal ministero ambirei solo ad un ruolo all’Avellino Calcio, è l’unica passione che coltivo al di fuori del Viminale», risponde LEGGI TUTTO
Il sindaco di Genova operato d’urgenza: Marco Bucci sarà dimesso tra cinque giorni
L’operazione è stata eseguita dall’équipe di Chirurgia maxillo-facciale e plastica ricostruttiva dell’ospedale Galliera.Il sindaco Bucci operato d’urgenza – Nanopress.itL’intervento ha avuto esito positivo e il primo cittadino sarà dimesso tra cinque giorni. Il sindaco di Genova operato d’urgenzaIl sindaco di Genova, Marco Bucci, è stato sottoposto a un intervento chirurgico per una metastasi linfonodale da neoplasia cutanea, un tumore della pelle. L’operazione è stata eseguita dall’équipe di Chirurgia maxillo-facciale e plastica ricostruttiva dell’ospedale Galliera del capoluogo ligure, ed è stata comunicata tramite una nota emessa “su specifica richiesta” del primo cittadino. L’intervento ha avuto esito positivo. Marco Bucci rimarrà ricoverato per altri cinque giorni e successivamente sarà sottoposto alle terapie necessarie.Il vicesindaco di Genova, Pietro Piciocchi, a nome della giunta comunale e dell’intera amministrazione cittadina, ha espresso i suoi affettuosi auguri per una pronta guarigione al sindaco Bucci. La giunta si impegna a continuare a perseguire gli obiettivi del mandato politico affidato dagli elettori, in attesa di poter riabbracciare presto il primo cittadino, le cui funzioni, in sua assenza, sono assunte dal vicesindaco. LEGGI TUTTO
Maxi richiamo mondiale per Ferrari: ecco cosa è successo
La Ferrari richiamerà 2.222 auto in Cina a causa di”un potenziale guasto ai suoi sistemi frenanti”, secondo quanto ha riferito sul suo sito la State Administration for Market Regulation, l’Authority cinese di regolamentazione del mercato.Proprio così a partire dal 30 maggio, la casa di Maranello ritirerà alcune auto importate tra marzo 2010 e marzo 2019. La questione, in base a quanto spiegato, riguarda il rischio di perdite di liquido dei freni a causa del guasto al tappo del relativo serbatoio con conseguente riduzione delle prestazioni della frenata. Al momento il regolatore non ha spiegato il ritardo nell’attuazione del richiamo. Tuttavia Shanghai, dove Ferrari ha la sua principale sede in Cina, è attualmente in lockdown e sotto rigide restrizioni per contrastare la variante Omicron di Covid-19. Chiaramente il richiamo dei modelli non interesserà solo la Cina, ma sarà a livello mondiale.”La sicurezza e il benessere dei nostri clienti sono la nostra priorità. Operiamo secondo rigorose linee guida di sicurezza e protezione per garantire che i sistemi e le procedure corrette siano sempre in atto”. Così Ferrari ha commentato la decisione. Nello specifico come emerge da un documento pubblicato sul sito della State Administration for Market Regulation, saranno richiamate alcune auto importate della serie 458 Italia, 458 Speciale, 458 Speciale A, 458 Spider, 488 GTB e 488 Spider prodotte tra il 2 marzo 2010 e il 12 marzo 2019.”Ferrari ha notificato alle autorità il fatto che procederà con un richiamo per alcuni veicoli delle serie 458 e 488. Dopo aver esaminato la questione, Ferrari e Bosch hanno identificato la causa principale del difetto del sistema frenante e si è scoperto che nei veicoli coinvolti nella campagna di richiamo il tappo del serbatoio del liquido dei freni potrebbe non sfiatare correttamente, creando così potenzialmente un vuoto all’interno del serbatoio del liquido dei freni”, ha spiegato la società. In ogni modo il pezzo sarà sostituito gratuitamente e sarà riprogrammata la strumentazione per aggiornare il messaggio di avviso quando il livello del liquido dei freni è troppo basso. La decisione ha avuto effetti negativi anche a Piazza Affari, dove il gruppo Ferrari ha fatto registrare un (-3%). LEGGI TUTTO
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