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Precipita con il parapendio, 47enne salvo per miracolo
Il 47enne ha riportato diverse fratture, ma non è stato giudicato in pericolo di vita. Sulla vicenda sono ora in corso le indagini, per accertare eventuali responsabilità.Precipita con il parapendio, 47enne salvo per miracolo- Nanopress.itÈ stato lui stesso ad allertare i soccorsi, telefonando alla moglie. Fortunatamente non ha mai perso coscienza ed è rimasto sempre lucido. Precipita con il parapendio, 47enne salvo per miracoloI fatti si sono registrati questo pomeriggio, venerdì 23 agosto, in una zona collinare a pochi chilometri da Monopoli. Un 47enne, originario di Locorotondo, è ora ricoverato presso il Policlinico di Bari dove è arrivato con un elicottero dei vigili del fuoco, che lo hanno stabilizzato, prima di disporne il trasferimento in ospedale.Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo era partito intorno alle 17 da Contrada Impalata ma a qualche minuto dal decollo è precipitato. È stato lui stesso ad allertare i soccorsi, telefonando alla moglie. Fortunatamente non ha mai perso coscienza ed è rimasto sempre lucido. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco del I turno B di Monopoli, il nucleo S.A.F. Bari insieme ai colleghi elicotteristi di Bari- 118 Monopoli e ai carabinieri impegnati nelle ricerche dell’uomo con un mezzo aereo.Il 47enne ha riportato diverse fratture, ma non è stato giudicato in pericolo di vita. Sulla vicenda sono ora in corso le indagini, per accertare eventuali responsabilità. LEGGI TUTTO
Omicidio di Milano, Sala: Difficile spiegare, capisco sgomento. Delmastro: Approfondimenti
“Indubbiamente è difficile da spiegare ai cittadini come, dopo un omicidio, la condanna sia di 14 anni e dopo non molti anni il condannato possa uscire. Queste sono le leggi, per cui non saprei neanche che commento fare. Certamente è una questione”, oltre che “una faccenda molto cruenta, capisco lo sgomento”. Queste le parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala a commento della vicenda di Emanuele De Maria, il 35enne detenuto evaso dal carcere di Bollate che, dopo aver accoltellato a morte la collega Chamila Wijesuriya, si è suicidato ieri gettandosi dal Duomo di Milano.
Delmastro: “De Maria? Approfondimenti, perché giudicato non pericoloso?”
“Cercheremo, per quanto possibile, di fare approfondimenti su una scelta che non dipende certamente dall’Amministrazione penitenziaria”. Queste, invece, le parole affidate all’Adnkronos del sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, sul caso che scosso il capoluogo lombardo in queste ore. “Cercheremo capire come sia potuto accadere che venisse giudicato, evidentemente, non pericoloso socialmente”, sottolinea Delmastro ricordando che l’autorizzazione al lavoro esterno o la concessione di benefici premiali è una “scelta della magistratura”.
Il Pm: “De Maria aveva pianificato di uccidere”
Intanto è emerso come, secondo il pm di Milano, Francesco De Tommasi, il 35enne avrebbe pianificato di uccidere prima Chamila Wijesuriya, la barista 50enne dell’hotel Berna di Milano, e poi il collega Hani Nasr, che si è difeso ed è sopravvissuto. È questa l’ipotesi legata all’inchiesta sulla tragedia in cui la donna è morta, accoltellata alla gola e ritrovata al Parco Nord del capoluogo meneghino. Il pubblico ministero ha disposto le autopsie anche per accertare se l’uomo, autore di un omicidio e di un tentato omicidio premeditati, avesse assunto sostanze stupefacenti. In queste ore gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire i movimenti di De Maria nelle 48 ore precedenti al suo suicidio e per capire dove è stato durante le notti di venerdì e sabato e se qualcuno, ignaro del suo piano omicida, gli abbia dato ospitalità. Gli accertamenti stanno cercando di comprendere cosa abbia fatto negli orari in cui è sparito dai monitor delle telecamere e dalle celle telefoniche.
Gli ultimi movimenti del 35enne
Al momento si sa che ha spento il cellulare e ha chiamato la madre e la cognata con il telefono di Chamila – che poi ha gettato in un cestino in via Bignami – per chiedere “perdono” e spiegando loro di aver fatto una “cavolata”. Dopo le 17 di venerdì, quando è stato ripreso sulle scale della metropolitana, di lui si sono perse le tracce fino alla mattina dopo, quando alle 6.17 è arrivato all’Hotel Berna e ha tentato di uccidere il collega. Poi è sparito di nuovo, fino a quando ieri poco prima delle 14 si è gettato dalla terrazza del Duomo, dove era salito come un turista qualunque, pagando il biglietto e senza essere riconosciuto in quanto i controlli riguardano armi, esplosivi o altro, ma non l’identità delle persone. Hani Nasra, il collega che è sopravvissuto, è già stato sentito da inquirenti e investigatori, e ha spiegato di aver messo in guardia la 50enne, consigliandole di interrompere la relazione in quanto il 35enne aveva una condanna definitiva per aver accoltellato a morte, nel 2016, un’altra donna. LEGGI TUTTOMeloni ai penalisti: carriere separate per giusto processo. Anm: sconcerta ipotesi di togliere polizia giudiziaria a pm
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«La riforma costituzionale sulla giustizia punta a raggiungere un obiettivo di sistema e che finora il sistema non ha raggiunto. L’art. 111 della Costituzione ci dice che “il giusto processo” è quello che si “svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale”. Il giusto processo si attua, in contradditorio, davanti ad un giudice che non deve solo essere terzo, ma che deve anche apparire terzo». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni, nell’incontro con l’Unione Camere penali a Palazzo Chigi: “È esattamente ciò che intendiamo fare noi con questa riforma, che prevede la separazione fra chi accusa e chi giudica e che punta a garantire una vera parità processuale fra accusa e difesa».Penalisti dopo incontro con Meloni: vada avanti con la riforma«Abbiamo fatto un incontro molto approfondito toccando tutti i temi che riguardano la riforma costituzionale della separazione delle carriere, abbiamo evidentemente invitato il governo ad andare avanti senza tentennamenti sulla via di questa riforma fondamentale, che restituisce ai cittadini il giusto processo attraverso l’istituzione finalmente di quel giudice terzo che è scritto nella nostra Costituzione all’articolo 111 ma di fatto non è mai stato realizzato». Così il presidente dell’Unione delle camere penali, Francesco Petrelli, dopo l’incontro a Palazzo Chigi con la premier.Loading…L’incontro con l’Associazione nazionale magistrati è previsto per le ore 15,30. Sarà l’occasione per affrontare il tema legato alla riforma della giustizia (provvedimento ora al Senato dopo l’approvazione delle Camere a gennaio) che prevede la separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti (e due distinti organi di autogoverno).Si chiede chiarezza sul togliere polizia giudiziaria ai pmPotrà essere l’occasione giusta per fare chiarezza sulla presunta intenzione del ministro della Giustizia Carlo Nordio di togliere ai pm la guida della polizia giudiziaria per le inchieste. «Magari è una cosa priva di fondamento – commenta Cesare Parodi, presidente dell’Anm – ma se non fosse così ci preoccuperebbe ancora di più perché dà concretezza a quelli che erano i nostri timori. Ma mi chiedo: gli avvocati che difendono le garanzie dei cittadini su questa prospettiva del ministro, se è vera, non hanno nulla da dire? Va bene a tutti o siamo solo noi ad essere perplessi oppure la classe forense qualche motivo di preoccupazione dovrebbe averlo? Non lo so, ma io mi aspetto che gli avvocati – se la cosa fosse confermata – qualcosa dicano perché il tema non è affatto secondario».L’ipotesi del Ministro della Giustizia di togliere il controllo dei pm sulla polizia giudiziaria risulterebbe un provvedimento anticostituzionale: «Ho sentito molti colleghi e sono un misto tra stupiti e sconcertati: questa indicazione, così generica, sembrerebbe in palese contrasto con una norma della Costituzione che non è oggetto della riforma ovvero l’articolo 109 la quale dice che l’autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria». Così il presidente Cesare Parodi, durante un intervista, ha mostrato il suo timore riguardo l’intenzione del ministro della Giustizia Carlo Nordio di togliere ai pm la guida della polizia giudiziaria per le inchieste. «Se ne parlerò domani con Meloni? Non è un tema previsto ma – spiega – è talmente delicato che mi augurerei un chiarimento, perché tutti i colleghi se lo aspettano. Non era previsto nella riforma e avvalora la nostra tesi sul problema della separazione delle carriere». LEGGI TUTTO
Bimba di otto anni scomparsa a San Giovanni Teatino: «I genitori la facevano dormire con droga e armi»
La piccola era stata affidata a una comunità, dopo che i genitori erano stati arrestati per spaccio di sostanze stupefacenti. In alcune ore poteva stare con gli zii.Bimba di otto anni scomparsa a San Giovanni Teatino – Nanopress.itGli inquirenti ipotizzano che la piccola sia stata prelevata da uno stretto parente. Scomparsa una bambina di otto anni a San Giovanni TeatinoPaura a San Giovanni Teatino, provincia di Chieti, dove non si hanno più notizie di una bambina di otto anni. La piccola era stata affidata agli zii, dal Tribunale, poiché i suoi genitori erano stati arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante il fine settimana, la bambina poteva essere ospitata da alcuni parenti.Durante una perquisizione in casa dei genitori della piccola, gli investigatori hanno trovato una pistola a tamburo calibro 22 carica con otto cartucce e una pistola a forma di penna, custodita in un cassetto del comodino nella camera da letto della coppia. A seguito degli arresti dei genitori, il Tribunale per i Minori dell’Aquila aveva affidato la bambina a una comunità, ma in alcune fasce orarie e nei fine settimana, poteva stare con gli zii. L’ipotesi degli inquirenti è che la piccola sia stata prelevata da uno stretto parente. LEGGI TUTTO
Mercato dell’usato: è il momento dei veicoli elettrici
In Europa la transizione verso la mobilità elettrica viaggia spedita dopo la conferma ufficiale che a partire dal 2035 nei Paesi dell’Unione (cui si aggiungeranno quelli dell’Efta e il Regno Unito) non sarà più possibile vendere autovetture con motori endotermici, ma soltanto elettriche pure (BEV). Oggi il trattamento fiscale e gli incentivi delle auto “alla spina” (BEV e ibride plug-in) variano da Paese a Paese, con differenze che rendono queste vetture (in generale caratterizzate da prezzi di listino elevati) diversamente accessibili, più convenienti in un mercato rispetto a un altro.Il ruolo decisivo dell’usatoPer favorire un’indispensabile diffusione di massa delle elettriche decisivo è il ruolo della compravendita di BEV e PHEV usate, che possono essere tranquillamente vendute in un Paese diverso da quello della prima immatricolazione. E’ in questo effervescente settore che, grazie alla sua transnazionalità, opera AUTO1.com, la piattaforma B2B per le auto usate più grande in Europa. Nel 2021 AUTO1.com ha registrato una crescita, su base annua, del +100% nel commercio B2B di veicoli elettrici (BEV), ibridi plug-in (PHEV) e ibridi (HEV), per un totale di oltre 11.500 unità vendute. I numeri in crescita dimostrano che i veicoli elettrici stanno arrivando nel mercato delle auto usate.Lo scorso anno il commercio transfrontaliero di BEV, HEV e PHEV sulla piattaforma AUTO1.com ha raggiunto quasi l’80%, principalmente per via delle differenze in termini di offerta, domanda e prezzi tra i vari mercati in cui è possibile osservare differenti livelli di domanda. Danimarca, Finlandia e Paesi Bassi i mercati dove più forte è stata la domanda. Nel 2021, i tre brand principali per la vendita di veicoli elettrici su AUTO1.com sono stati Toyota, Tesla e Volkswagen.Nella maggior parte dei Paesi europei in cui AUTO1.com è attiva, i modelli ibridi di Toyota sono quelli più venduti sulla piattaforma. Inoltre, Toyota conserva per il secondo anno consecutivo il suo vantaggio nel segmento delle auto nuove, in termini di vendite globali di veicoli, rispetto al precedente leader di settore Volkswagen.Le flotte in primo pianoPrendendo in considerazione i diversi fornitori di AUTO1.com le società di noleggio e di leasing hanno una quota maggiore di veicoli elettrici nel loro portfolio rispetto ai privati e solitamente dismettono le auto dopo 6-48 mesi. Questo periodo così breve evidenzia che la composizione dello stock di queste società segue da vicino i trend del nuovo, il che si traduce in un parco auto più “giovane”.Invece, i privati o i dealer indipendenti e i franchise dealer non hanno un periodo di tempo prefissato per la vendita delle auto, anche se in genere vendono dopo 48 mesi. Questo si traduce in un commercio maggiore di auto meno “giovani” e, conseguentemente, in una quota più bassa di veicoli elettrici.Usato “giovane””I trend che osserviamo nel mercato del nuovo si ripropongono sempre, in un secondo momento, anche nel mercato dell’usato: le auto nuove di oggi saranno infatti le auto usate di domani”, sottolinea Stefano Galluccio, Vp AUTO1 Group Italy. “In qualità di principale piattaforma B2B per le auto usate in Europa, notiamo dunque che i trend di mercato si riflettono inevitabilmente anche sulla nostra piattaforma. Più “giovani” sono le auto, più alta è la quota di veicoli elettrici e possiamo quindi prevedere la crescita della quota di veicoli elettrici nel mercato dell’usato. Aggiorniamo costantemente i nostri servizi in base ai trend e agli sviluppi attuali e in linea con il settore, ecco perché abbiamo aggiornato l’app EVA e tutti i sistemi con informazioni specifiche riguardanti i veicoli elettrici, come ad esempio il check sulla presenza del cavo di ricarica. L’app include ora tutti i dati e le informazioni necessarie per determinare i prezzi dei veicoli elettrici, per la loro pubblicazione sulla piattaforma e quindi per una compravendita redditizia degli stessi”.I partner, la base per crescere”Siamo un’azienda europea a tutti gli effetti”, spiega Francesco Rocchi, Director Sales & Remarketing AUTO1 Group Italy, “e la crescita in Europa del numero di veicoli ad alimentazione alternativa ci consentirà di venderne sempre di più agli oltre 60.000 partner registrati. La nostra piattaforma B2B contribuisce alla digitalizzazione e alla semplificazione del commercio di auto usate a livello internazionale, favorendo inoltre l’aumento della quota di veicoli elettrici. Grazie a noi, i dealer hanno accesso al mercato europeo B2B delle auto usate e possono contribuire alla trasformazione dell’intero settore. I dealer in tutta Europa possono sempre contare su uno stock diversificato, inclusa una quota crescente di auto elettriche usate”. LEGGI TUTTO
POLITICA
Scuola, Valditara: “Estendere in Ue il divieto smartphone in classe”
Omicidio di Milano, Sala: Difficile spiegare, capisco sgomento. Delmastro: Approfondimenti
Referendum 8 e 9 giugno, per cosa si vota: i quesiti spiegati
Renzi a Sky TG24: “Meloni isolata ed esclusa da consessi internazionali in cui si decide”