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Meloni riceve Vance e von der Leyen. Il vicepresidente Usa: spero sia l’inizio dei negoziati commerciali Usa-Ue
Ascolta la versione audio dell’articoloIncontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepresidente degli Stati Uniti d’America, J.D. Vance e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Credo che avremo un’ottima conversazione e auspicabilmente che questo sia l’inizio di negoziati commerciali di lungo termine, per vantaggi commerciali a lungo termine tra Usa e Ue» ha detto Vance nella fase iniziale, aperta alla stampa, dell’incontro che è durato circa un’ora. Auspicio espresso anche da Meloni: «Spero che la giornata di oggi possa essere un primo incontro e un nuovo inizio».La premier italiana ha esordito ringraziando JD Vance e von der Leyen «per avere accettato l’invito. Un mese fa a Washington avevo proposto al presidente Trump un incontro, sono molto orgogliosa di ospitare due dei leader di Ue e Usa per iniziare un dialogo». E ha sottolineato: «Ci sono materie che sono di competenza della Commissione europea. Il ruolo dell’Italia è aiutare il dialogo».Loading…Vance: bene Meloni pontiera tra Ue e Usa «Non vedo l’ora di avere questa conversazione – ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in apertura del trilaterale -. Una delle cose che il primo ministro Meloni si è offerto di fare e che ovviamente il presidente e io abbiamo siamo stati contenti di accettare è davvero quello di essere un costruttore di ponti tra Europa e Stati Uniti».«Come ho detto ripetutamente – ha sottolineato Vance – l’Europa è un alleato importante degli Usa, i singoli stati europei sono importanti alleati degli Stati Uniti: ma naturalmente ci sono cose su cui non siamo d’accordo, come spesso accade fra amici, su temi come il commercio per esempio, ma ci sono anche molte cose su cui siamo d’accordo e su cui possiamo lavorare insieme». LEGGI TUTTO
Dazi, Siracusano: giusto tenere linea trattativa con Trump
Dazi, Siracusano: giusto tenere linea trattativa con Trump | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Tajani: non escludiamo nuove sanzioni per Russia
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Marina Berlusconi a due anni dalla morte del padre: «Il suo primo desiderio è sempre stato quello di sentirsi amato»
Ascolta la versione audio dell’articoloA due anni dalla morte il Cavaliere continua a essere un protagonista della politica italiana. Un «imprenditore visionario», «un leader politico che ha creduto in un centrodestra unito e in una Nazione forte e autorevole», scrive sui social Giorgia Meloni. Ma il ricordo più forte e allo stesso tempo più politico è quello della primogenita Marina. «Il primo desiderio di mio padre è sempre stato quello di sentirsi amato», racconta in un’intervista al Giornale dove torna alle ultime ore al capezzale del padre, alle ultime chiacchierate e a quegli appunti scritti con mano malferma in cui rivendicava la sua storia politica che è poi anche la storia di Forza Italia. In quel 12 giugno del 2023 molti, moltissimi davano per scontato che al funerale di Berlusconi presto sarebbe seguito quello del suo partito. Non è andata così, come sappiamo. Forza Italia non è soltanto sopravvissuta: ha tenuto botta. E molto bene. Lo ha fatto per due ragioni precise.Da un lato, la famiglia, con Marina in prima linea, che oltre a tenere vivo il pensiero e lo spirito politico del padre ha sempre assicurato che avrebbe continuato a sostenere anche finanziariamente il partito. Dall’altro, la tenacia di Antonio Tajani, che non si è fatto schiacciare dagli alleati né marginalizzare da una coalizione sbilanciata e che anche sul fronte dell’organizzazione e della gestione interna si è fatto sentire (vedi la crescita dei versamenti dei parlamentari). «Sei sempre con me» scrive sui social il vicepremier azzurro che proprio in coincidenza del secondo anniversario della morte del fondatore ha presentato l’Accademia della libertà per i giovani, dedicata a Silvio Berlusconi. Quel «sei sempre con me» non è solo un richiamo affettivo ma anche politico. Oggi Forza Italia ha un gradimento stabile, viaggia attorno all’8% e in più di un rilevamento supera la Lega di Matteo Salvini.«Amico mio, ci manchi», è il messaggio del segretario del Carroccio che si somma a quelli provenienti da gran parte del mondo politico, soprattutto del centrodestra. In realtà Salvini e Berlusconi oggi difficilmente avrebbero avuto la stessa visione del mondo. «Non capiva chi ambisce a farsi temere: era quanto di più lontano dal suo modo di essere», dice la Presidente di Fininvest che in questi mesi non ha lesinato critiche a Donald Trump. Berlusconi chiedeva una giustizia giusta, invocava una responsabilità civile dei magistrati e parlava di Europa come patria comune, ricorda Marina. Il sogno di Adenauer, Schuman e De Gasperi amava ripetere il Cavaliere. Un «patriottismo europeo», legato a doppio filo all’alleanza con gli Stati Uniti e fondato sul buon senso e sull’idea che la guerra è «la follia delle follie». «Se nel mondo ci fosse un po’ più di Silvio Berlusconi, forse ci sarebbe meno sofferenza», dice oggi Marina anche con riferimento ai conflitti che divampano soprattutto ad est e in Medio Oriente. Finora la primogenita ha sempre smentito chi dava per possibile una sua «discesa in campo». Ma la suggestione resta. Il brand Berlusconi non è passato di moda.Loading… LEGGI TUTTO
Foti: con Green deal rischio deindustrializzazione dell’Italia
Ascolta la versione audio dell’articolo«L’Europa deve essere, non una macchina per vietare, ma uno strumento che effettivamente favorisce la crescita delle imprese. L’errore di fondo è che noi stiamo pagando una politica del Green Deal che non ha senso: se teniamo questa strada abbiamo la deindustrializzazione del paese». Con il rischio di tensioni sociali. A dire così è il ministro per gli Affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti, intervenendo al Forum in Masseria. «L’automotive – ha aggiunto – pesa in Europa e 13 milioni di famiglie traggono sostentamento dal settore, per tacere di tutte le filiere. Se continuiamo a parlare del sesso degli angeli, sarà molto affascinante filosoficamente, ma politicamente fallimentare».Per Coesione serve programmazione più veloce«La Coesione agisce su un periodo medio di sette anni. In termini di programmazione persino l’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche si fermava a piani quinquennali. Se si va con un piano di programmazione più veloce e si hanno risultati superiori». Lo ha sottolineato il ministro per gli affari europei, il Pnrr e le politiche di coesione, Tommaso Foti, intervenendo al Forum in Masseria di Manduria. «Stiamo parlando – ha proseguito – del periodo di programmazione 2028-2034, che è un periodo abbastanza decisivo per quanto riguarda la possibilità per l’Europa di recuperare gap. In questa ultima fase, con la programmazione prevista da Fitto, si possono destinare ad altri ambiti le risorse della coesione. Per la parte regionale occorre acquisire singolarmente le adesione di tutte le Regioni. C’è il problema che le risorse regionali vanno contrattate Regione per Regione».Loading…Casa, ministero dedicato? Taglio norme e rigenerazionePer fare la casa «servono due cose: disboscare tutta una serie di norme che suggeriscono di non fare nuove case. Poi il tema vero è quello della rigenerazione urbana, che non può non essere accompagnata da misure fiscali». Il ministro risponde circa la necessità della creazione di un ministero ad hoc per quest’ambito. «Penso poi alla misura a cui pensava il vice presidente Fitto che era quella di dire alle Regioni: abbiamo capoluoghi tutti in sofferenza, anziché utilizzare risorse europee per misure quantomeno opinabili usiamole per colmare il gap housing».Deldossi (Ance): sull’energia necessaria governance forteA giudizio del vicepresidente Ance Massimo Angelo Deldossi, presente al Forum, «per incidere davvero sui costi dell’energia e consentire a imprese e famiglie un risparmio significativo sulle bollette dobbiamo abbattere i consumi energetici. La direttiva case green ci offre l’occasione di tagliare i consumi almeno del 50%, ma per realizzare questi obiettivi serve una governance forte, mettendo a sistema tutti i fondi a sostegno della riqualificazione che già ci sono: europei, nazionali, fondi d’investimento e capitali privati. Questo è il primo punto del decalogo che Ance ha messo a punto per l’efficienza energetica». LEGGI TUTTO
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Ascolta la versione audio dell’articoloIncontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il vicepresidente degli Stati Uniti d’America, J.D. Vance e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. «Credo che avremo un’ottima conversazione e auspicabilmente che questo sia l’inizio di negoziati commerciali di lungo termine, per vantaggi commerciali a lungo termine tra Usa e Ue» ha detto Vance nella fase iniziale, aperta alla stampa, dell’incontro che è durato circa un’ora. Auspicio espresso anche da Meloni: «Spero che la giornata di oggi possa essere un primo incontro e un nuovo inizio».La premier italiana ha esordito ringraziando JD Vance e von der Leyen «per avere accettato l’invito. Un mese fa a Washington avevo proposto al presidente Trump un incontro, sono molto orgogliosa di ospitare due dei leader di Ue e Usa per iniziare un dialogo». E ha sottolineato: «Ci sono materie che sono di competenza della Commissione europea. Il ruolo dell’Italia è aiutare il dialogo».Loading…Vance: bene Meloni pontiera tra Ue e Usa «Non vedo l’ora di avere questa conversazione – ha detto il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in apertura del trilaterale -. Una delle cose che il primo ministro Meloni si è offerto di fare e che ovviamente il presidente e io abbiamo siamo stati contenti di accettare è davvero quello di essere un costruttore di ponti tra Europa e Stati Uniti».«Come ho detto ripetutamente – ha sottolineato Vance – l’Europa è un alleato importante degli Usa, i singoli stati europei sono importanti alleati degli Stati Uniti: ma naturalmente ci sono cose su cui non siamo d’accordo, come spesso accade fra amici, su temi come il commercio per esempio, ma ci sono anche molte cose su cui siamo d’accordo e su cui possiamo lavorare insieme». LEGGI TUTTO
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POLITICA
Dl fiscale, stop a ispezioni non motivate di Agenzia delle Entrate e Gdf nelle aziende
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