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Di cosa parlano i consigli comunali? Scuole, traffico, viabilità e rifiuti
Ascolta la versione audio dell’articoloScuole, traffico e viabilità sono i temi discussi con maggiore frequenza nei consigli comunali italiani ma nel Centro Italia e soprattutto al Mezzogiorno s’impone anche il tema rifiuti. È quanto emerge da una ricerca realizzata in occasione di Forum PA da Cedat85, azienda attiva nella produzione di soluzioni di riconoscimento e trasformazione della voce in testo, tecnologie che consentono a circa 300 comuni italiani di trasmettere in streaming il consiglio comunale, verbalizzare automaticamente la seduta, indicizzare e archiviare in tempo reale i contenuti di quanto discusso in assemblea.L’indagine di Cedat85 ha analizzato le sedute consiliari di un campione di comuni italiani che utilizzano la piattaforma Digital4Democracy, nel periodo compreso tra il 19 maggio 2024 e il 20 maggio 2025, individuando gli argomenti più discussi in aula. Al primo posto emerge il tema delle scuole, con 240 menzioni, seguito dalle problematiche legate al traffico (182) e alla viabilità (180).Loading…I temi trattati con minore frequenza riguardano il decoro urbano (40), l’immigrazione (44) e le piste ciclabili (54). Seguono, con un numero leggermente superiore di citazioni, la raccolta differenziata (62), la sicurezza stradale (74) e la gestione del verde pubblico (74). Presentano una frequenza maggiore gli interventi relativi agli autobus (106), agli ospedali (119) e ai servizi sociali (124).Analizzando i dati in base all’area geografica emergono «priorità» diverse. Nelle aule consiliari del Nord e del Centro si conferma la centralità del tema «scuole», in testa alle citazioni al Nord e al Centro. Al Sud, invece, il tema più ricorrente nei verbali dei consigli comunali è quello dei rifiuti.Approfondendo ulteriormente, nel Nord, dopo le scuole, i temi più dibattuti risultano essere il traffico (130 citazioni) e la viabilità (120), a conferma di una forte attenzione alla mobilità urbana. Nel Centro, seguono le scuole i temi della viabilità (16) e dei rifiuti (15). Al Sud, dopo i rifiuti, tornano centrali le scuole (70) e la viabilità (44). LEGGI TUTTO
Dopo la svolta di Trump Meloni prudente, l’obiettivo in Usa resta zero dazi
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaL’attesa di una svolta c’era, ed è andata molto oltre le migliori previsioni: 90 giorni di sospensione dei dazi non cambiano, nelle intenzioni di Palazzo Chigi, la portata della missione di Giorgia Meloni alla Casa Bianca. Che anzi, ancora più convinta, a Donald Trump chiederà di sedersi a parlare con l’Europa, con l’obiettivo che ora appare meno irrealizzabile, di creare quella grande area di libero scambio tra le due sponde dell’Atlantico, con la formula ’zero per zero’ dazi.Lo sconcerto per le parole di TrumpLa giornata si apre tra lo sconcerto e l’imbarazzo per le parole del presidente americano, che accendono le opposizioni (la premier “abbassa la testa” e va lì “con il cappello in mano”): davanti a quell’espressione – “i leader pronti a baciarmi il culo”, che anche Matteo Salvini indica come «immagine abbastanza disgustosa» – nella maggioranza c’è chi sorride, chi non risponde, chi glissa come Antonio Tajani (“other question?”). Un tema che probabilmente i due vicepremier hanno affrontato anche con Meloni, in un confronto a tre poco prima del Consiglio dei ministri. La presa di posizione poco elegante del tycoon, assicura però il ministro degli Esteri, non cambia i programmi della premier che andrà a Washington «con la schiena dritta» a proporre di negoziare «sostenendo le posizioni europee».Loading…La diffidenza della FranciaUna precisazione più che dovuta, per il vicepremier, dopo che il ministro francese dell’Industria Marc Ferracci aveva dato voce alla diffidenza di alcune cancellerie nei confronti del viaggi della leader italiana. «Se cominciamo ad avere discussioni bilaterali il ragionamento di Ferracci, l’unità europea «rischia di spezzarsi». Parole che fanno scattare i ministri a difesa dell’azione di Roma: «Rispetto e reciprocità, cari amici francesi. Non ci sono nazioni di serie A e nazioni di serie B», dice subito il titolare degli Affari europei Tommaso Foti, chiedendosi come mai «quando il presidente Macron si reca a Washington tutto sembra andare bene, mentre quando è la Meloni ad andare invece no». Anche il titolare della Farnesina ricorda i diversi incontri del capo dell’Eliseo, convinto che i vicini d’Oltralpe «non abbiano capito lo spirito di questa missione». E nemmeno che «l’Unione europea è ben contenta che l’Italia vada a parlare per sostenere le posizioni europee».La retromarciaUna reazione che induce il governo francese a fare marcia indietro, con la portavoce Sophie Primas che assicura come non ci siano “preoccupazioni” per la visita italiana perché «tutte le voci che permettono un dialogo con gli Stati Uniti sono benvenute». Ma ora, con la frenata del presidente americano, lo scenario un poco si semplifica, si ragiona ai piani alti del governo, dove da qualche giorno sono sotto osservazione le proteste che lo stesso presidente americano sta fronteggiando in patria.Il sollievo della premierLa notizia rimbalza da Washington mentre Meloni sta andando al Quirinale per la serata di gala in onore dei reali britannici. E chi riesce a raggiungerla osserva, con un certo sollievo, che ora «non si va più con il coltello alla gola». Restano comunque le incertezze e la totale imprevedibilità delle posizioni degli Usa sulle tariffe commerciali. E se la missione nella sostanza risulta più semplice serve comunque “prudenza”. LEGGI TUTTO
Referendum, Agcom richiama le emittenti su adeguata copertura informativa. Opposizione in piazza il 19
Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaIl Consiglio dell’Agcom, alla luce dei dati di monitoraggio, ha adottato un provvedimento di richiamo alla Rai e a tutti i fornitori di servizi di media audiovisivi e radiofonici operanti in ambito nazionale, affinché garantiscano un’adeguata copertura informativa sui cinque temi oggetto dei referendum indetti per i giorni 8 e 9 giugno. Il richiamo – informa una nota – «ha l’obiettivo di offrire ai cittadini un’informazione corretta, imparziale e completa sui quesiti referendari e sulle ragioni a sostegno delle opzioni di voto».Pd-M5s-Avs: in piazza il 19«La maggioranza di governo ha aperto una campagna che intossica il dibattito pubblico sui referendum dell’8 e 9 giugno. L’invito ad astenersi e rimanere a casa mina la salute della nostra democrazia, già pesantemente provata da politiche liberticide e repressive promosse dal governo Meloni». Così in una nota congiunta Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Elly Schlein. «È una sprezzante esortazione al disinteresse per le questioni pubbliche – aggiungono – che incidono sulla vita quotidiana di tutti i cittadini. Il referendum è uno strumento civico che offre a tutti gli aventi diritto al voto la possibilità di decidere e cambiare. Aver scelto di lavorare affinché i cittadini rinuncino a questa opportunità è pericoloso e irresponsabile, un atto di sabotaggio antidemocratico. Per questo saremo presenti in piazza a Roma il 19 maggio all’iniziativa promossa dalla Cgil “Il voto è libertà”».Loading… LEGGI TUTTO
Metalmeccanici, aperture dal tavolo con governo
Metalmeccanici, aperture dal tavolo con governo | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporali
L’emissione delle ordinanze di custodia cautelare si è resa necessaria per evitare l’inquinamento probatorio, poiché uno dei caporali aveva esercitato forti pressioni sulle famiglie dei braccianti affinché ritrattassero quanto rivelato.Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporali – Nanopress.itLe vittime – 33 braccianti indiani – sarebbero stati costretti a vivere in condizioni degradanti e precarie, senza alcuna considerazione per le basilari norme igienico-sanitarie. Braccianti ridotti in schiavitù, arrestati due caporaliSono scattate le manette per i due caporali di origine indiana, accusati di aver ridotto in schiavitù 33 braccianti indiani nella provincia di Verona. Secondo quanto riportato da Ansa, la Guardia di Finanza ha arrestato i due cittadini indiani residenti a Cologna Veneta, in provincia di Verona, per reati di riduzione in schiavitù, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. I due indagati avrebbero costretto i lavoratori a vivere in condizioni precarie e degradanti, sfruttandoli nelle campagne della provincia scaligera.Le famiglie indiane erano state costrette a indebitarsi e a impegnare tutti i loro beni per pagare 17mila euro ai caporali, che in cambio avevano promesso loro il permesso di lavoro per l’ingresso e la permanenza nel territorio italiano, all’unico scopo di sfruttare i lavoratori in condizioni disumane.L’emissione delle ordinanze di custodia cautelare si è resa necessaria per evitare l’inquinamento probatorio, poiché uno dei caporali aveva esercitato forti pressioni sulle famiglie dei braccianti affinché ritrattassero quanto rivelato. I due sono stati trasferiti nel carcere di Verona Montorio. LEGGI TUTTO
Di cosa parlano i consigli comunali? Scuole, traffico, viabilità e rifiuti
Ascolta la versione audio dell’articoloScuole, traffico e viabilità sono i temi discussi con maggiore frequenza nei consigli comunali italiani ma nel Centro Italia e soprattutto al Mezzogiorno s’impone anche il tema rifiuti. È quanto emerge da una ricerca realizzata in occasione di Forum PA da Cedat85, azienda attiva nella produzione di soluzioni di riconoscimento e trasformazione della voce in testo, tecnologie che consentono a circa 300 comuni italiani di trasmettere in streaming il consiglio comunale, verbalizzare automaticamente la seduta, indicizzare e archiviare in tempo reale i contenuti di quanto discusso in assemblea.L’indagine di Cedat85 ha analizzato le sedute consiliari di un campione di comuni italiani che utilizzano la piattaforma Digital4Democracy, nel periodo compreso tra il 19 maggio 2024 e il 20 maggio 2025, individuando gli argomenti più discussi in aula. Al primo posto emerge il tema delle scuole, con 240 menzioni, seguito dalle problematiche legate al traffico (182) e alla viabilità (180).Loading…I temi trattati con minore frequenza riguardano il decoro urbano (40), l’immigrazione (44) e le piste ciclabili (54). Seguono, con un numero leggermente superiore di citazioni, la raccolta differenziata (62), la sicurezza stradale (74) e la gestione del verde pubblico (74). Presentano una frequenza maggiore gli interventi relativi agli autobus (106), agli ospedali (119) e ai servizi sociali (124).Analizzando i dati in base all’area geografica emergono «priorità» diverse. Nelle aule consiliari del Nord e del Centro si conferma la centralità del tema «scuole», in testa alle citazioni al Nord e al Centro. Al Sud, invece, il tema più ricorrente nei verbali dei consigli comunali è quello dei rifiuti.Approfondendo ulteriormente, nel Nord, dopo le scuole, i temi più dibattuti risultano essere il traffico (130 citazioni) e la viabilità (120), a conferma di una forte attenzione alla mobilità urbana. Nel Centro, seguono le scuole i temi della viabilità (16) e dei rifiuti (15). Al Sud, dopo i rifiuti, tornano centrali le scuole (70) e la viabilità (44). LEGGI TUTTO
Dopo la svolta di Trump Meloni prudente, l’obiettivo in Usa resta zero dazi
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaL’attesa di una svolta c’era, ed è andata molto oltre le migliori previsioni: 90 giorni di sospensione dei dazi non cambiano, nelle intenzioni di Palazzo Chigi, la portata della missione di Giorgia Meloni alla Casa Bianca. Che anzi, ancora più convinta, a Donald Trump chiederà di sedersi a parlare con l’Europa, con l’obiettivo che ora appare meno irrealizzabile, di creare quella grande area di libero scambio tra le due sponde dell’Atlantico, con la formula ’zero per zero’ dazi.Lo sconcerto per le parole di TrumpLa giornata si apre tra lo sconcerto e l’imbarazzo per le parole del presidente americano, che accendono le opposizioni (la premier “abbassa la testa” e va lì “con il cappello in mano”): davanti a quell’espressione – “i leader pronti a baciarmi il culo”, che anche Matteo Salvini indica come «immagine abbastanza disgustosa» – nella maggioranza c’è chi sorride, chi non risponde, chi glissa come Antonio Tajani (“other question?”). Un tema che probabilmente i due vicepremier hanno affrontato anche con Meloni, in un confronto a tre poco prima del Consiglio dei ministri. La presa di posizione poco elegante del tycoon, assicura però il ministro degli Esteri, non cambia i programmi della premier che andrà a Washington «con la schiena dritta» a proporre di negoziare «sostenendo le posizioni europee».Loading…La diffidenza della FranciaUna precisazione più che dovuta, per il vicepremier, dopo che il ministro francese dell’Industria Marc Ferracci aveva dato voce alla diffidenza di alcune cancellerie nei confronti del viaggi della leader italiana. «Se cominciamo ad avere discussioni bilaterali il ragionamento di Ferracci, l’unità europea «rischia di spezzarsi». Parole che fanno scattare i ministri a difesa dell’azione di Roma: «Rispetto e reciprocità, cari amici francesi. Non ci sono nazioni di serie A e nazioni di serie B», dice subito il titolare degli Affari europei Tommaso Foti, chiedendosi come mai «quando il presidente Macron si reca a Washington tutto sembra andare bene, mentre quando è la Meloni ad andare invece no». Anche il titolare della Farnesina ricorda i diversi incontri del capo dell’Eliseo, convinto che i vicini d’Oltralpe «non abbiano capito lo spirito di questa missione». E nemmeno che «l’Unione europea è ben contenta che l’Italia vada a parlare per sostenere le posizioni europee».La retromarciaUna reazione che induce il governo francese a fare marcia indietro, con la portavoce Sophie Primas che assicura come non ci siano “preoccupazioni” per la visita italiana perché «tutte le voci che permettono un dialogo con gli Stati Uniti sono benvenute». Ma ora, con la frenata del presidente americano, lo scenario un poco si semplifica, si ragiona ai piani alti del governo, dove da qualche giorno sono sotto osservazione le proteste che lo stesso presidente americano sta fronteggiando in patria.Il sollievo della premierLa notizia rimbalza da Washington mentre Meloni sta andando al Quirinale per la serata di gala in onore dei reali britannici. E chi riesce a raggiungerla osserva, con un certo sollievo, che ora «non si va più con il coltello alla gola». Restano comunque le incertezze e la totale imprevedibilità delle posizioni degli Usa sulle tariffe commerciali. E se la missione nella sostanza risulta più semplice serve comunque “prudenza”. LEGGI TUTTO