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AUTO1.com ai dealer: “Ecco come rendere l’usato un business profittevole”
L’entrata in vigore della normativa europea VBER, che interviene sui rapporti verticali tra produttori e distributori, ha indotto molte Case Automobilistiche a ripensare i propri modelli distributivi in un’ottica di maggiore efficienza. Abbiamo intervistato Francesco Rocchi, Director Sales & Remarketing di AUTO1.com per far luce sugli effetti che il nuovo modello distributivo avrà però sui concessionari italiani e sul ruolo che l’usato potrebbe rivestire all’interno delle strategie di business dei nuovi agenti.“Con il nuovo modello agenzia – commenta Francesco Rocchi – i produttori avranno un controllo diretto sulla vendita del nuovo e potranno stabilire a monte i prezzi finali, la scontistica e la quantità di auto da affidare a ciascun agente. Questo da un lato comporta un ridimensionamento del ruolo del dealer e minori margini di vendita sul nuovo, ma dall’altro offre l’opportunità ai “nuovi” agenti di investire in altre attività, come la compravendita B2B di auto usate che potrebbe rivelarsi un vettore di marginalità non indifferente”.Negli ultimi anni, infatti, il mercato dell’usato italiano è cresciuto considerevolmente riducendo lo storico gap con altri Paesi europei. “Un mercato dell’usato di valore e ben gestito – sostiene Rocchi – oggi è nell’interesse di tutti: consumatori, dealer e case costruttrici. Ma per andare in questa direzione, è necessario che, come già fatto per il B2C, si proceda anche nel B2B verso l’adozione di strumenti digitali in grado di migliorare e semplificare l’attività di compravendita di auto usate”.Ad oggi, infatti, il B2B fa ancora ampio ricorso a trattative con singoli commercianti sul piazzale, gestite telefonicamente o tramite Whatsapp; attività particolarmente inefficienti e dispendiose in termini di tempo e che impattano negativamente anche sulla gestione dell’usato B2C. “In uno studio recente di Quintegia presentato in occasione dell’ultima edizione dell’Automotive Dealer Day – aggiunge Rocchi – si stima che per vendere un’auto usata, ricevuta in permuta o acquisita in altro modo, oggi i dealer impieghino mediamente tre mesi. Con la nostra piattaforma il tempo medio è di quindici giorni. Questo significa che il capitale può ruotare ad una velocità cinque volte superiore aumentando quindi il ROI”.Rivolgendosi ad una piattaforma online professionale per la vendita di auto usate i concessionari possono quindi semplificare e rendere più efficiente la gestione dell’usato. Come? “AUTO1.com offre la possibilità di entrare in contatto con una platea di oltre 60.000 potenziali venditori e acquirenti in tutta Europa. Poter fare affidamento su un network così ampio – conclude Rocchi – consente di vendere con maggiore facilità qualunque tipologia di veicolo e di ricavare prezzi più vantaggiosi. Tutto questo senza dover gestire in prima persona il processo di vendita ma lasciando che sia AUTO1.com ad occuparsi di tutto, compresa la parte amministrativa e logistica”. LEGGI TUTTO
Caccia, il governo cambia le regole: dalle armi ai giorni di sospensione, tutte le novità
Ascolta la versione audio dell’articoloSi compone di 18 articoli la bozza del disegno di legge, che consente l’attività venatoria, secondo la modifica della legge dell’11 febbraio 1992 n. 157, ovvero quella che ha regolato per la prima volta in Italia tale attività. Nel testo del provvedimento nel primo articolo si disciplina «la gestione e la protezione della fauna selvatica omeoterma, nonché per il prelievo venatorio».Le armi consentiteSuccessivamente, all’articolo 8 si regolamentano le armi consentite per la caccia, come: «il fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione e semiautomatico, con caricatore contenente non più di due cartucce, di calibro non superiore al 12; il fucile con canna ad anima rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 dotato di caricatore omologato o catalogato; il fucile a due o tre canne (combinato), di cui una o due ad anima liscia di calibro non superiore al 12 ed una o due ad anima rigata di calibro non inferiore a millimetri 5,6; dell’arco; del falco». È inoltre previsto che i caricatori dei fucili ad anima rigata a ripetizione semiautomatica non possono contenere più di due cartucce durante l’esercizio dell’attività venatoria e possono contenere fino a cinque cartucce limitatamente all’esercizio della caccia al cinghiale.Loading…Le modifiche sul numero di giornate permesseSui tempi le modifiche prevedono che «salvo che per la caccia di selezione degli ungulati e per la caccia di ulteriori specie individuate con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, adottato di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, su proposta del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale (Ctfvn), sentito l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’esercizio venatorio non può essere consentito per un numero settimanale di giornate superiore a tre. Le regioni possono consentirne la libera scelta al cacciatore. Nei giorni di martedì e di venerdì, l’esercizio venatorio è in ogni caso sospeso».Con modifiche a caccia possibile trattenere cinghiali uccisi«Gli imprenditori agricoli, nonché i proprietari e i conduttori dei fondi, purché siano muniti di licenza per l’esercizio venatorio e abbiano frequentato i corsi di formazione autorizzati dagli organi competenti, possono, previa istanza, essere autorizzati, dalla regione o dalla provincia autonoma, a svolgere le attività di controllo della specie cinghiale (sus scrofa). A compensazione dei danni subiti e dei costi sostenuti, gli imprenditori agricoli, i proprietari e i conduttori dei fondi possono trattenere gli animali abbattuti nell’esercizio delle attività di controllo di cui al periodo precedente, purché i capi siano stati sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e non presentino rischi per la salute». Lo stabilisce l’articolo 12 della bozza del decreto di modifica alla legge nazionale che regolamenta la caccia.Legambiente: «È inaccettabile, normalizza bracconaggio»Non è esente da polemiche la proposta di modifica della legge che, se venisse approvato «cancellerebbe gli ultimi 60 anni di politiche, impegni e azioni dell’Italia a tutela e conservazione degli animali selvatici, calpestando, al tempo stesso, l’art. 9 inserito nel 2022 nei principi della Costituzione, che obbliga lo Stato, attraverso le sue leggi, a garantire la tutela degli animali» dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente . Nel giorno del decimo anniversario della legge sui delitti ambientali nel Codice penale, Legambiente, rivolge un forte appello alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Impedisca questo scempio legislativo e si impegni, invece, insieme al governo – conclude Ciafani – a completare quella riforma di civiltà avviata nel 2015, approvando finalmente sanzioni efficaci e dissuasive contro chi commette crimini contro gli animali, a partire dal bracconaggio e dai traffici di specie protette, come prevede la direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente». LEGGI TUTTO
Clima, Pichetto Fratin: “Indicazioni Ue adattabili ai Paesi”
Clima, Pichetto Fratin: ‘Indicazioni Ue adattabili ai Paesi’ | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Meloni: «Io vittima di attacchi sessisti. Mi ripresenterò agli elettori»
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«Voglio realizzare per intero il programma del centrodestra e potermi ripresentare agli elettori dicendo la cosa più banale su cui i politici andrebbero giudicati: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto». ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista esclusiva al direttore dell’Adnkronos Davide Desario, aggiungendo: «Vale per l’economia, per l’immigrazione, per la sicurezza, per il sostegno alla famiglia, per le riforme istituzionali, per la politica estera. E vale per il lavoro».Meloni: «Troppe volte contro di me attacchi sessisti vergognosi»«Sono cresciuta in un quartiere storicamente di sinistra (Garbatella a Roma, ndr) – ha raccontato la leader di Fdi – e ho iniziato la mia militanza politica a scuola, in infuocate assemblee studentesche. Sono abituata al confronto politico, anche a quello più aspro. Quello che mi è dispiaciuto in questi anni è stato vedere che, pur di colpire me e questo governo, alcune persone senza scrupoli non abbiano avuto alcuna remora a mettere in mezzo la mia famiglia, mia sorella, il padre di mia figlia, addirittura mia figlia. Quasi sempre senza ragione, in una strategia di banale character assassination. L’altra cosa che mi colpisce – ha continuato Meloni – è che troppe volte sono stata oggetto di attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio e nell’indifferenza di quelli che si riempiono la bocca dei diritti delle donne. Mi verrebbe da dire che ormai ci sono abituata ma non voglio dirlo, perché non bisogna abituarsi a cose di questo genere. Non per me ma perché non è giusto, non è accettabile, non dobbiamo rassegnarci a questo imbarbarimento».Loading…La premier ha affrontato anche il dossier dazi, e il rapporto con gli Usa di Donald Trump. «Noi – ha spiegato – siamo determinati a far valere i nostri interessi, nel solco della tradizionale amicizia che ci lega agli Stati Uniti, con lealtà ma senza subalternità». Nell’intervista Meloni ha risposto a domande su numerosi temi diversi temi tra cui occupazione, sicurezza sul lavoro, energia.Meloni: dazi di competenza Ue ma con Usa lavoriamo per progetti comuniQuanti alla guerra dei dazi scatenata dagli Stati Uniti Meloni ha ricordato che «l’Italia è una delle principali nazioni esportatrici al mondo, e ci giochiamo palmo a palmo con altre importanti Nazioni il quarto gradino di Paese esportatore a livello planetario. Sono orgogliosa di questi risultati raggiunti, non a caso durante il nostro governo, che sta sostenendo il nostro export con forza anche aprendo nuovi mercati, da ben prima di Trump. Un commercio globale non solo aperto ma anche equo, nell’interesse nazionale italiano. La determinazione dei dazi spetta alla Commissione Ue ma di certo con gli Usa, così come con gli altri partner internazionali, lavoriamo per rilanciare investimenti e progetti comuni, nei quali le aziende italiane possano avere un grande spazio». Il confronto, ha spiegato il premier, «sta andando avanti a livello tecnico e sono contenta se il mio incontro con Trump è servito a favorire le condizioni politiche per l’avvio di un dialogo più concreto». L’Italia «lavora per avvicinare le due sponde dell’Atlantico, perché crediamo nell’Occidente come sistema di valori, di alleanze internazionali e di relazioni economico-commerciali. È quello che nell’incontro alla Casa Bianca ho sintetizzato con il motto “Make the West great again”.«Lavoriamo per abbassare strutturalmente costo energia» «Sul prezzo dell’energia dall’insediamento del governo – ha detto Meloni – abbiamo fatto molte cose ma dobbiamo riuscire a trovare il modo di abbassare strutturalmente il costo dell’energia in Italia. È fondamentale soprattutto per la competitività del nostro sistema». LEGGI TUTTO
Mimmo Lucano ricorre in appello e resta sindaco di Riace
Ascolta la versione audio dell’articoloL’avvocato Andrea Daqua, che difende Mimmo Lucano sin dall’inizio della sua nota e travagliata vicenda giudiziaria legata alla gestione dei flussi dei migranti, ha depositato il ricorso presso la Corte di Appello di Reggio Calabria contro la sentenza del tribunale di Locri. Qualche giorno fa il tribunale aveva dichiarato la decadenza di Lucano da sindaco di Riace, accogliendo il ricorso del prefetto di Reggio Calabria, dopo che il consiglio comunale del piccolo centro della Locride si era opposto alla cessazione del suo mandato per effetto della legge Severino.Lucano resta al suo postoL’appello sospende l’esecuzione della sentenza del tribunale di Locri e lascia Lucano al suo posto. Già assolto da tutti i reati del processo Xenia per i quali, in primo grado, era stato condannato a 13 anni e due mesi, eccetto un falso ideologico relativo a una determina, con pena sospesa di 1 anno e sei mesi, Lucano, oggi anche europarlamentare, è rimasto imbrigliato nelle disposizioni previste in materia di incandidabilità e di divieto a ricoprire cariche elettive e di governo conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi.Loading…Il nodo giuridicoImmediata la difesa del suo legale con la citazione in appello per sciogliere un nodo tutto giuridico: «Oggetto del ricorso intentato dalla prefettura non era l’esistenza o meno del reato di falso ideologico – spiega Daqua – ma se tale reato fosse stato commesso, o meno, con “abuso di potere o in violazione dei doveri inerenti alle funzioni”. Una valutazione che compete solo al giudice penale, non potendo, il giudice della decadenza, sostituirsi ad esso. Ma sia la Corte d’ Appello sia la Cassazione hanno escluso l’abuso di potere e la violazione dei doveri nella condotta di Lucano, comprovando, quindi, che la legge Severino non può essere applicata».La reazione del sindaco di RiaceIl sindaco di Riace lo aveva annunciato: «Faremo appello e un’altra Corte accoglierà le nostre tesi». Fedele alla sua missione, Mimmo Lucano ritiene di essere una presenza scomoda: «Dimostro – afferma – come sia sempre possibile scegliere una soluzione umana rispetto all’accoglienza dei migranti. Qui loro sono ancora i benvenuti». LEGGI TUTTO
AUTO1.com ai dealer: “Ecco come rendere l’usato un business profittevole”
L’entrata in vigore della normativa europea VBER, che interviene sui rapporti verticali tra produttori e distributori, ha indotto molte Case Automobilistiche a ripensare i propri modelli distributivi in un’ottica di maggiore efficienza. Abbiamo intervistato Francesco Rocchi, Director Sales & Remarketing di AUTO1.com per far luce sugli effetti che il nuovo modello distributivo avrà però sui concessionari italiani e sul ruolo che l’usato potrebbe rivestire all’interno delle strategie di business dei nuovi agenti.“Con il nuovo modello agenzia – commenta Francesco Rocchi – i produttori avranno un controllo diretto sulla vendita del nuovo e potranno stabilire a monte i prezzi finali, la scontistica e la quantità di auto da affidare a ciascun agente. Questo da un lato comporta un ridimensionamento del ruolo del dealer e minori margini di vendita sul nuovo, ma dall’altro offre l’opportunità ai “nuovi” agenti di investire in altre attività, come la compravendita B2B di auto usate che potrebbe rivelarsi un vettore di marginalità non indifferente”.Negli ultimi anni, infatti, il mercato dell’usato italiano è cresciuto considerevolmente riducendo lo storico gap con altri Paesi europei. “Un mercato dell’usato di valore e ben gestito – sostiene Rocchi – oggi è nell’interesse di tutti: consumatori, dealer e case costruttrici. Ma per andare in questa direzione, è necessario che, come già fatto per il B2C, si proceda anche nel B2B verso l’adozione di strumenti digitali in grado di migliorare e semplificare l’attività di compravendita di auto usate”.Ad oggi, infatti, il B2B fa ancora ampio ricorso a trattative con singoli commercianti sul piazzale, gestite telefonicamente o tramite Whatsapp; attività particolarmente inefficienti e dispendiose in termini di tempo e che impattano negativamente anche sulla gestione dell’usato B2C. “In uno studio recente di Quintegia presentato in occasione dell’ultima edizione dell’Automotive Dealer Day – aggiunge Rocchi – si stima che per vendere un’auto usata, ricevuta in permuta o acquisita in altro modo, oggi i dealer impieghino mediamente tre mesi. Con la nostra piattaforma il tempo medio è di quindici giorni. Questo significa che il capitale può ruotare ad una velocità cinque volte superiore aumentando quindi il ROI”.Rivolgendosi ad una piattaforma online professionale per la vendita di auto usate i concessionari possono quindi semplificare e rendere più efficiente la gestione dell’usato. Come? “AUTO1.com offre la possibilità di entrare in contatto con una platea di oltre 60.000 potenziali venditori e acquirenti in tutta Europa. Poter fare affidamento su un network così ampio – conclude Rocchi – consente di vendere con maggiore facilità qualunque tipologia di veicolo e di ricavare prezzi più vantaggiosi. Tutto questo senza dover gestire in prima persona il processo di vendita ma lasciando che sia AUTO1.com ad occuparsi di tutto, compresa la parte amministrativa e logistica”. LEGGI TUTTO
Caccia, il governo cambia le regole: dalle armi ai giorni di sospensione, tutte le novità
Ascolta la versione audio dell’articoloSi compone di 18 articoli la bozza del disegno di legge, che consente l’attività venatoria, secondo la modifica della legge dell’11 febbraio 1992 n. 157, ovvero quella che ha regolato per la prima volta in Italia tale attività. Nel testo del provvedimento nel primo articolo si disciplina «la gestione e la protezione della fauna selvatica omeoterma, nonché per il prelievo venatorio».Le armi consentiteSuccessivamente, all’articolo 8 si regolamentano le armi consentite per la caccia, come: «il fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione e semiautomatico, con caricatore contenente non più di due cartucce, di calibro non superiore al 12; il fucile con canna ad anima rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 dotato di caricatore omologato o catalogato; il fucile a due o tre canne (combinato), di cui una o due ad anima liscia di calibro non superiore al 12 ed una o due ad anima rigata di calibro non inferiore a millimetri 5,6; dell’arco; del falco». È inoltre previsto che i caricatori dei fucili ad anima rigata a ripetizione semiautomatica non possono contenere più di due cartucce durante l’esercizio dell’attività venatoria e possono contenere fino a cinque cartucce limitatamente all’esercizio della caccia al cinghiale.Loading…Le modifiche sul numero di giornate permesseSui tempi le modifiche prevedono che «salvo che per la caccia di selezione degli ungulati e per la caccia di ulteriori specie individuate con decreto del Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, adottato di concerto con il Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, su proposta del Comitato tecnico faunistico-venatorio nazionale (Ctfvn), sentito l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), l’esercizio venatorio non può essere consentito per un numero settimanale di giornate superiore a tre. Le regioni possono consentirne la libera scelta al cacciatore. Nei giorni di martedì e di venerdì, l’esercizio venatorio è in ogni caso sospeso».Con modifiche a caccia possibile trattenere cinghiali uccisi«Gli imprenditori agricoli, nonché i proprietari e i conduttori dei fondi, purché siano muniti di licenza per l’esercizio venatorio e abbiano frequentato i corsi di formazione autorizzati dagli organi competenti, possono, previa istanza, essere autorizzati, dalla regione o dalla provincia autonoma, a svolgere le attività di controllo della specie cinghiale (sus scrofa). A compensazione dei danni subiti e dei costi sostenuti, gli imprenditori agricoli, i proprietari e i conduttori dei fondi possono trattenere gli animali abbattuti nell’esercizio delle attività di controllo di cui al periodo precedente, purché i capi siano stati sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e non presentino rischi per la salute». Lo stabilisce l’articolo 12 della bozza del decreto di modifica alla legge nazionale che regolamenta la caccia.Legambiente: «È inaccettabile, normalizza bracconaggio»Non è esente da polemiche la proposta di modifica della legge che, se venisse approvato «cancellerebbe gli ultimi 60 anni di politiche, impegni e azioni dell’Italia a tutela e conservazione degli animali selvatici, calpestando, al tempo stesso, l’art. 9 inserito nel 2022 nei principi della Costituzione, che obbliga lo Stato, attraverso le sue leggi, a garantire la tutela degli animali» dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente . Nel giorno del decimo anniversario della legge sui delitti ambientali nel Codice penale, Legambiente, rivolge un forte appello alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Impedisca questo scempio legislativo e si impegni, invece, insieme al governo – conclude Ciafani – a completare quella riforma di civiltà avviata nel 2015, approvando finalmente sanzioni efficaci e dissuasive contro chi commette crimini contro gli animali, a partire dal bracconaggio e dai traffici di specie protette, come prevede la direttiva europea sulla tutela penale dell’ambiente». LEGGI TUTTO