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I Berlusconi confermano il sostegno a Forza Italia: dal 2022 al partito 2 milioni di euro
Ascolta la versione audio dell’articoloGli eredi di Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno 2023, non fanno mancare il sostegno finanziario a Forza Italia, con 600mila euro a cui si aggiungono i 100mila euro versati dall’ultima compagna dell’ex premier, la deputata Marta Fascina. La notizia è stata anticipata da Open. I contributi sono stati depositati nelle casse del partito il 20 giugno e saranno resi pubblici nelle prossime settimane – secondo gli obblighi di legge – nell’elenco di contributi, prestazioni e altre forme di sostegno percepite.Un assegno di 100mila euro a testaCome negli ultimi anni, i cinque figli di Berlusconi, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi hanno versato ciascuno 100mila euro (è il contributo massimo consentito per le erogazioni liberali in favore di un singolo partito politico con una detrazione del 26% un importo fino a 30mila euro), e lo stesso ha fatto Paolo Berlusconi, il fratello minore del fondatore di Forza Italia. Con la stessa cifra ha contribuito Marta Fascina, che già lo scorso anno aveva versato a Forza Italia 98.700 euro in più tranche.Loading…Moratti e Scaroni tra i finanziatoriNell’elenco dei contributi ricevuti dal partito, aggiornati fino a maggio, spiccano anche gli oltre 32mila euro versati da Letizia Moratti, europarlamentare e presidente della Consulta nazionale di Forza Italia, e i 35mila depositati a gennaio da Paolo Scaroni, presidente di Enel e del Milan. Tci – Telecomunicazioni Italia, società di Saronno (Varese), ha invece contribuito con 40mila euro.Nell’ultimo triennio 2 milioni di euroCome detto il sostegno della famiglia Berlusconi si ripete identico da tempo: anche lo scorso anno nelle casse del partito azzurro erano arrivati sei versamenti da 100mila euro, uno perciascuno dei cinque figli di Berlusconi. Stesso schema nel 2023 e nel 2022. In un triennio 1,5 milioni di euro ai quali si aggiunge mezzo milione per il 2025 per un totale di 2 milioni di euro. LEGGI TUTTO
Separazione carriere, Lupi: diranno cittadini se è sbagliata
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Dazi, Malan: Europa è unita, trattare è fondamentale
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Alcolock, Salvini firma il decreto: ecco cosa cambia
Ascolta la versione audio dell’articoloTempi duri per gli amanti di Bacco già trovati al volante con troppo alcol in corpo: Matteo Salvini ha infatti firmato il decreto che dà l’avvio all’uso degli alcolock, i dispositivi che i recidivi dovranno usare in auto. Se il tasso alcolico è troppo alto la macchina non parte. Alcuni professionisti del settore, periti e carrozzieri in particolare, avevano già espresso dubbi su questa misura contenuta nel nuovo codice della strada. A partire dal prezzo che – dicevano – era intorno ai 2mila euro ad auto. Ma ormai è deciso.Salvini, annuncia il Mit, «ha firmato il decreto che definisce le caratteristiche e le modalità di installazione del dispositivo alcolock. Questo testo fornisce linee guida precise alle officine autorizzate per il montaggio e agli utenti. Si tratta di una delle novità più significative introdotte dal nuovo codice della strada, in vigore dal 14 dicembre scorso. L’alcolock è un sistema che impedisce l’avvio del veicolo se il guidatore non supera un test dell’alito. Il motore si accenderà solo se il livello di alcol risulterà pari a zero. Il nuovo codice – spiega il Mit – rende obbligatoria l’installazione dell’alcolock per i conducenti già sanzionati per aver guidato con un tasso alcolemico superiore a 0,8 g/l, configurandosi come una misura chiave per i recidivi, che potranno condurre solo veicoli a bordo dei quali risulti installato tale dispositivo».Loading…Il decreto stabilisce che l’alcolock può essere installato su diverse categorie di veicoli adibiti al trasporto sia di persone che di merci e dovrà rispettare gli standard della normativa europea. «Sono previsti obblighi specifici per i produttori, che dovranno fornire istruzioni dettagliate per installazione, uso e manutenzione», si legge nella nota. «Gli installatori autorizzati avranno un ruolo cruciale, dovendo applicare un sigillo speciale per prevenire qualsiasi tentativo di manomissione. In caso di controlli su strada, il conducente dovrà esibire l’originale della dichiarazione di installazione e il certificato di taratura valido del dispositivo. L’installazione dell’alcolock non richiederà un aggiornamento del documento unico di circolazione. Il Mit pubblicherà sul Portale dell’Automobilista l’elenco degli installatori autorizzati e dei modelli di veicoli compatibili con ogni tipo di alcolock.Tra i dubbi già espressi al varo del codice l’Aiped, l’Associazione italiana periti estimatori danni, sosteneva, fra l’altro che il decreto del ministero dei Trasporti sull’alcolock «contiene alcune criticità in grado di dare vita a contenziosi legali e ricorsi da parte degli automobilisti». Per esempio «l’installazione e lo smontaggio del dispositivo alcolock non rientrano tra le operazioni tecniche soggette a visita e prova da parte degli uffici della motorizzazione civile». Critica anche Federcarrozzieri: «Il parco auto italiano, infatti, è come noto molto anziano, con quasi il 22% delle auto circolanti che ha un’età superiore ai 19 anni. C’è quindi il rischio concreto che su molte autovetture particolarmente anziane sia tecnicamente impossibile installare l’alcolock». LEGGI TUTTO
Di cosa parlano i consigli comunali? Scuole, traffico, viabilità e rifiuti
Ascolta la versione audio dell’articoloScuole, traffico e viabilità sono i temi discussi con maggiore frequenza nei consigli comunali italiani ma nel Centro Italia e soprattutto al Mezzogiorno s’impone anche il tema rifiuti. È quanto emerge da una ricerca realizzata in occasione di Forum PA da Cedat85, azienda attiva nella produzione di soluzioni di riconoscimento e trasformazione della voce in testo, tecnologie che consentono a circa 300 comuni italiani di trasmettere in streaming il consiglio comunale, verbalizzare automaticamente la seduta, indicizzare e archiviare in tempo reale i contenuti di quanto discusso in assemblea.L’indagine di Cedat85 ha analizzato le sedute consiliari di un campione di comuni italiani che utilizzano la piattaforma Digital4Democracy, nel periodo compreso tra il 19 maggio 2024 e il 20 maggio 2025, individuando gli argomenti più discussi in aula. Al primo posto emerge il tema delle scuole, con 240 menzioni, seguito dalle problematiche legate al traffico (182) e alla viabilità (180).Loading…I temi trattati con minore frequenza riguardano il decoro urbano (40), l’immigrazione (44) e le piste ciclabili (54). Seguono, con un numero leggermente superiore di citazioni, la raccolta differenziata (62), la sicurezza stradale (74) e la gestione del verde pubblico (74). Presentano una frequenza maggiore gli interventi relativi agli autobus (106), agli ospedali (119) e ai servizi sociali (124).Analizzando i dati in base all’area geografica emergono «priorità» diverse. Nelle aule consiliari del Nord e del Centro si conferma la centralità del tema «scuole», in testa alle citazioni al Nord e al Centro. Al Sud, invece, il tema più ricorrente nei verbali dei consigli comunali è quello dei rifiuti.Approfondendo ulteriormente, nel Nord, dopo le scuole, i temi più dibattuti risultano essere il traffico (130 citazioni) e la viabilità (120), a conferma di una forte attenzione alla mobilità urbana. Nel Centro, seguono le scuole i temi della viabilità (16) e dei rifiuti (15). Al Sud, dopo i rifiuti, tornano centrali le scuole (70) e la viabilità (44). LEGGI TUTTO
I Berlusconi confermano il sostegno a Forza Italia: dal 2022 al partito 2 milioni di euro
Ascolta la versione audio dell’articoloGli eredi di Silvio Berlusconi, scomparso il 12 giugno 2023, non fanno mancare il sostegno finanziario a Forza Italia, con 600mila euro a cui si aggiungono i 100mila euro versati dall’ultima compagna dell’ex premier, la deputata Marta Fascina. La notizia è stata anticipata da Open. I contributi sono stati depositati nelle casse del partito il 20 giugno e saranno resi pubblici nelle prossime settimane – secondo gli obblighi di legge – nell’elenco di contributi, prestazioni e altre forme di sostegno percepite.Un assegno di 100mila euro a testaCome negli ultimi anni, i cinque figli di Berlusconi, Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi hanno versato ciascuno 100mila euro (è il contributo massimo consentito per le erogazioni liberali in favore di un singolo partito politico con una detrazione del 26% un importo fino a 30mila euro), e lo stesso ha fatto Paolo Berlusconi, il fratello minore del fondatore di Forza Italia. Con la stessa cifra ha contribuito Marta Fascina, che già lo scorso anno aveva versato a Forza Italia 98.700 euro in più tranche.Loading…Moratti e Scaroni tra i finanziatoriNell’elenco dei contributi ricevuti dal partito, aggiornati fino a maggio, spiccano anche gli oltre 32mila euro versati da Letizia Moratti, europarlamentare e presidente della Consulta nazionale di Forza Italia, e i 35mila depositati a gennaio da Paolo Scaroni, presidente di Enel e del Milan. Tci – Telecomunicazioni Italia, società di Saronno (Varese), ha invece contribuito con 40mila euro.Nell’ultimo triennio 2 milioni di euroCome detto il sostegno della famiglia Berlusconi si ripete identico da tempo: anche lo scorso anno nelle casse del partito azzurro erano arrivati sei versamenti da 100mila euro, uno perciascuno dei cinque figli di Berlusconi. Stesso schema nel 2023 e nel 2022. In un triennio 1,5 milioni di euro ai quali si aggiunge mezzo milione per il 2025 per un totale di 2 milioni di euro. LEGGI TUTTO
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