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Referendum cittadinanza: il comitato promotore proietta il logo sulla facciata Palazzo Chigi
Ascolta la versione audio dell’articoloIl simbolo del referendum sulla cittadinanza è stato proiettato sulla facciata di Palazzo Chigi la sera del 14 maggio, durante un flashmob del Comitato promotore in piazza Colonna «per rompere il muro del silenzio sul voto dell’8 e 9 giugno». In piazza erano presenti i presidenti del comitato promotore Riccardo Magi con Deepika Salhan, la coordinatrice della campagna, Antonella Soldo, la tesoriera di +Europa, Carla Taibi e Antonio Liguori di ActionAid. Ai referendum Il Sole 24 Ore ha dedicato un dossier.Cittadinanza, Sonny Olumati: ci sono tanti figli d’Italia che continuiamo a chiamare stranieriOscuramento mediatico sul referendum«Visto che Giorgia Meloni anche al premier time ha rifiutato di dire qualcosa sull’appuntamento referendario e che continua l’oscuramento mediatico sul voto dell’8-9 giugno – ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, presidente del Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza – siamo riusciti a far dire a Palazzo Chigi qualcosa sul referendum, a garantire un po’ di informazione, quello che la presidente del Consiglio e tutto il governo, smentendo se stessi, non ha ancora voluto fare. Continueremo questa battaglia perché crediamo che sia una lotta di democrazia, di stato di diritto e di riforme che sono essenziali e urgenti per il nostro Paese».Loading…Cittadinanza, Emilia Sfichi: una corsa a ostacoli ottenerla, fra Covid e mancate comunicazioniMagi: la premier è silente«Palazzo Chigi stasera parla», ha detto Magi. «Questa sera Palazzo Chigi fa un’informazione sull’appuntamento dell’8 e 9 giugno del referendum». E ha richiamato «il diritto dei cittadini di dire la loro», ricordando che «la premier negli anni scorsi si scagliava contro i governi che negavano informazione, i governi che silenziavano il referedum. La stessa presidente oggi è silente». LEGGI TUTTO
Girandola di telefonate e incontri: come sono i rapporti di Meloni con Trump e i leader Ue?
Ascolta la versione audio dell’articoloDall’esclusione dal vertice dei Volenterosi a Tirana (venerdì 16) alle call pre e post colloquio Usa-Russia. Giorgia Meloni per 4 giorni è rimasta sulle montagne russe della politica internazionale. Tanti avvitamenti al termine dei quali la Premier può dirsi più che soddisfatta e tirare un sospiro di sollievo. Quattro giorni che hanno evidenziato vicinanze e distanze con gli altri leader. A partire dal suo principale sponsor: Donald Trump. E’ stato il Presidente statunitense a imporre la presenza di Meloni al tavolo, così come quella del Presidente finlandese Alexander Stubb che non è solo il Capo di Stato del Paese con il più esteso confine con la Russia, ma anche un sostenitore della prima ora del tycoon a cui lo lega la passione per il golf (Trump ci ha giocato diverse ore un mese e mezzo fa in Florida e lo ha voluto nella sua squadra). A conferma che anche nei rapporti diplomatici simpatie e “affinità elettive” contano molto.La foto di TiranaMa facciamo un passo indietro. Torniamo alla foto di Tirana, scattata a margine della riunione della Comunità politica europea che ritrae i Volenterosi Emmanuel Macron, Keir Starmer, Friedrich Merz, Donald Tusk assieme a Volodymyr Zelensky immortalati al telefono con Trump, per aggiornarlo sull’esito del fallito vertice di Istanbul. Meloni non c’è. A volerla lasciare fuori campo (così si mormora a Palazzo Chigi) sarebbe stato il Presidente francese con cui i rapporti sono da sempre poco amichevoli. Non è stata invitata anche perché la settimana prima era stata lei a sfilarsi dal viaggio a Kiev collegandosi con i leader europei solo da remoto. Una ricostruzione che la Premier tenta di correggere sostenendo che è stata lei a decidere di non intervenire perché «l’Italia ha da tempo dichiarato di non essere disponibile a mandare truppe in Ucraina. Non avrebbe senso partecipare a formati che perseguono obiettivi su cui non abbiamo dato disponibilità». Macron la smentisce: «Falso. Non si è parlato assolutamente di invio di militari. Guardiamoci dal diffondere false informazioni, ce n’è già abbastanza di quelle russe».Loading…Rapporti tra Roma e Parigi ai minimiI rapporti tra Roma e Parigi sono ai minimi. A Palazzo Chigi però si sta già preparando la controffensiva complice l’arrivo a Roma di moltissimi leader per l’intronizzazione di Leone XIV. Sabato 17 Meloni riceve il cancelliere tedesco. Merz conferma che il tema di inviare truppe a Kiev è ormai superato: «Non c’è nessuna discussione del genere. È fuori da ogni realtà politica. L’Italia può e deve dare un contributo», le parole del leader tedesco che conferma «l’ottimo» rapporto di Berlino con Roma anche sull’altro fronte caldo, i dazi, che colpiscono soprattutto i big del manifatturiero europeo.La telefonata con TrumpSempre sabato Meloni sente telefonicamente Trump. Probabile che il tema principale sia stato il trilaterale programmato per il pomeriggio di domenica a Palazzo Chigi , dopo la messa di insediamento di Papa Prevost, tra il vicepresidente statunitense JD Vance e la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen con la Premier italiana che si prende il ruolo di pontiera tra le due sponde dell’Atlantico. Ma certamente il filo diretto con Trump è servito anche per rientrare tra i Volenterosi dalla porta principale, quella aperta dagli americani. E’ stato infatti il Presidente statunitense a spingere per il suo coinvolgimento, qualche ora dopo, al briefing organizzato dalla Casa Bianca in vista del confronto con Putin. La conferma arriva dalla Cancelleria tedesca: «Il format è stato auspicato dagli americani e rispecchia che Meloni ha un rapporto molto buono con Trump e può far valere la sua influenza».Von der Leyen nel vertice telefonico con Trump è un segnale… Il resto è cronaca di queste ore. Da segnalare che al nuovo vertice telefonico post colloquio Usa-Russia è intervenuta anche Von der Leyen. Non era mai successo che l’inquilina di Palazzo Berlaymont fosse invitata dal tycoon a una call così strategica. E questo è un fatto, un «segnale» dicono i meloniani di quel «cambio di passo radicale» tra Usa ed Europa ottenuto grazie al lavoro di Meloni che ora spinge per portare i negoziati in Vaticano. Il Papa aveva già dato la sua disponibilità. L’Italia – parola di Giorgia -«è pronta a fare la sua parte». LEGGI TUTTO
La Guida: Il governo e la preferenza per le minoranze
La Guida: Il governo e la preferenza per le minoranze | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Meloni: le risorse del RearmEu sembrano molte ma sono virtuali
Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Le risorse» previste dal RearmEu «sembrano molte ma sono virtuali. Noi non chiudiamo ai prestiti» alla base della clausola di salvaguardia nazionale ma «è una scelta che dobbiamo valutare, non abbiamo ancora i dettagli». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni a margine del vertice Ue. Sulla scelta di attivare la clausola o meno entro aprile Meloni ha sottolineato: «L’orizzonte ci sembra ravvicinato».Meloni: bene Ue su neutralità tecnologica auto, nostra battaglia «Per la prima volta – ha detto la premier – nelle conclusioni del Consiglio europeo entra un riferimento alla neutralità tecnologica. È stata una lunga battaglia italiana e non solamente italiana così come entrano alcune risposte molto importanti per il settore dell’automotive». «C’è impegno della Commissione europea – ha aggiunto – sulla sospensione delle multe per i produttori non in linea con gli obiettivi e l’anticipo della revisione sui target di emissione: entrambe le questioni rispettano totalmente la posizione italiana».Loading…«Sconvolta da reazione della sinistra su Ventotene» Rispondendo a una domanda sul caso del Manifesto di Ventotene Melomi ha detto: «Ritengo che l’essenza di alcuni passaggi che ho letto di quel manifesto» è «che il popolo non è in grado di autodeterminarsi. Nel momento in cui si distribuisce quel testo, che messaggio voleva dare la sinistra? Sono rimasta sconvolta dalla reazione che ho visto ieri in aula, con parlamentari della Repubblica che sono arrivati sotto i banchi del governo con insulti e ingiurie. Penso francamente che la sinistra stia perdendo il senso della misura».«La sinistra mostra un’anima illiberale e nostalgica»Da parte della sinistra, ha proseguito la presidente del Consiglio sollecitata dalle domande dei giornalisti, c’è stata una «reazione assolutamente scomposta» che mostra «un’anima illiberale e nostalgica» della sinistra che ha «oggettivamente delle difficoltà a confrontarsi con le idee degli altri. Io non ho difficoltà. Sono molto convinta delle mie, le rivendico e penso che questa sia la base della democrazia e quindi il problema credo che ce l’abbiano altri».«Sui dazi prudenza, bene rinvio delle contromisure» «Sui dazi – ha sottolineato Meloni – bisogna essere prudenti con una risposta automatica. Sono preoccupata dalle conseguenze. Oggi la presidente della Bce Lagarde parlava di una stima di contrazione di 0,3 del Pil che andrebbe allo 0,5 se rispondessimo. Mi sembra lucido, da parte della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, rinviare di qualche giorno» l’attivazione delle contromisure. LEGGI TUTTO
Ammininstrative 2025, al voto in 126 comuni
Ammininstrative 2025, al voto in 126 comuni | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
Referendum cittadinanza: il comitato promotore proietta il logo sulla facciata Palazzo Chigi
Ascolta la versione audio dell’articoloIl simbolo del referendum sulla cittadinanza è stato proiettato sulla facciata di Palazzo Chigi la sera del 14 maggio, durante un flashmob del Comitato promotore in piazza Colonna «per rompere il muro del silenzio sul voto dell’8 e 9 giugno». In piazza erano presenti i presidenti del comitato promotore Riccardo Magi con Deepika Salhan, la coordinatrice della campagna, Antonella Soldo, la tesoriera di +Europa, Carla Taibi e Antonio Liguori di ActionAid. Ai referendum Il Sole 24 Ore ha dedicato un dossier.Cittadinanza, Sonny Olumati: ci sono tanti figli d’Italia che continuiamo a chiamare stranieriOscuramento mediatico sul referendum«Visto che Giorgia Meloni anche al premier time ha rifiutato di dire qualcosa sull’appuntamento referendario e che continua l’oscuramento mediatico sul voto dell’8-9 giugno – ha detto il segretario di +Europa, Riccardo Magi, presidente del Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza – siamo riusciti a far dire a Palazzo Chigi qualcosa sul referendum, a garantire un po’ di informazione, quello che la presidente del Consiglio e tutto il governo, smentendo se stessi, non ha ancora voluto fare. Continueremo questa battaglia perché crediamo che sia una lotta di democrazia, di stato di diritto e di riforme che sono essenziali e urgenti per il nostro Paese».Loading…Cittadinanza, Emilia Sfichi: una corsa a ostacoli ottenerla, fra Covid e mancate comunicazioniMagi: la premier è silente«Palazzo Chigi stasera parla», ha detto Magi. «Questa sera Palazzo Chigi fa un’informazione sull’appuntamento dell’8 e 9 giugno del referendum». E ha richiamato «il diritto dei cittadini di dire la loro», ricordando che «la premier negli anni scorsi si scagliava contro i governi che negavano informazione, i governi che silenziavano il referedum. La stessa presidente oggi è silente». LEGGI TUTTO
Girandola di telefonate e incontri: come sono i rapporti di Meloni con Trump e i leader Ue?
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