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Mercato dell’usato: è il momento dei veicoli elettrici
In Europa la transizione verso la mobilità elettrica viaggia spedita dopo la conferma ufficiale che a partire dal 2035 nei Paesi dell’Unione (cui si aggiungeranno quelli dell’Efta e il Regno Unito) non sarà più possibile vendere autovetture con motori endotermici, ma soltanto elettriche pure (BEV). Oggi il trattamento fiscale e gli incentivi delle auto “alla spina” (BEV e ibride plug-in) variano da Paese a Paese, con differenze che rendono queste vetture (in generale caratterizzate da prezzi di listino elevati) diversamente accessibili, più convenienti in un mercato rispetto a un altro.Il ruolo decisivo dell’usatoPer favorire un’indispensabile diffusione di massa delle elettriche decisivo è il ruolo della compravendita di BEV e PHEV usate, che possono essere tranquillamente vendute in un Paese diverso da quello della prima immatricolazione. E’ in questo effervescente settore che, grazie alla sua transnazionalità, opera AUTO1.com, la piattaforma B2B per le auto usate più grande in Europa. Nel 2021 AUTO1.com ha registrato una crescita, su base annua, del +100% nel commercio B2B di veicoli elettrici (BEV), ibridi plug-in (PHEV) e ibridi (HEV), per un totale di oltre 11.500 unità vendute. I numeri in crescita dimostrano che i veicoli elettrici stanno arrivando nel mercato delle auto usate.Lo scorso anno il commercio transfrontaliero di BEV, HEV e PHEV sulla piattaforma AUTO1.com ha raggiunto quasi l’80%, principalmente per via delle differenze in termini di offerta, domanda e prezzi tra i vari mercati in cui è possibile osservare differenti livelli di domanda. Danimarca, Finlandia e Paesi Bassi i mercati dove più forte è stata la domanda. Nel 2021, i tre brand principali per la vendita di veicoli elettrici su AUTO1.com sono stati Toyota, Tesla e Volkswagen.Nella maggior parte dei Paesi europei in cui AUTO1.com è attiva, i modelli ibridi di Toyota sono quelli più venduti sulla piattaforma. Inoltre, Toyota conserva per il secondo anno consecutivo il suo vantaggio nel segmento delle auto nuove, in termini di vendite globali di veicoli, rispetto al precedente leader di settore Volkswagen.Le flotte in primo pianoPrendendo in considerazione i diversi fornitori di AUTO1.com le società di noleggio e di leasing hanno una quota maggiore di veicoli elettrici nel loro portfolio rispetto ai privati e solitamente dismettono le auto dopo 6-48 mesi. Questo periodo così breve evidenzia che la composizione dello stock di queste società segue da vicino i trend del nuovo, il che si traduce in un parco auto più “giovane”.Invece, i privati o i dealer indipendenti e i franchise dealer non hanno un periodo di tempo prefissato per la vendita delle auto, anche se in genere vendono dopo 48 mesi. Questo si traduce in un commercio maggiore di auto meno “giovani” e, conseguentemente, in una quota più bassa di veicoli elettrici.Usato “giovane””I trend che osserviamo nel mercato del nuovo si ripropongono sempre, in un secondo momento, anche nel mercato dell’usato: le auto nuove di oggi saranno infatti le auto usate di domani”, sottolinea Stefano Galluccio, Vp AUTO1 Group Italy. “In qualità di principale piattaforma B2B per le auto usate in Europa, notiamo dunque che i trend di mercato si riflettono inevitabilmente anche sulla nostra piattaforma. Più “giovani” sono le auto, più alta è la quota di veicoli elettrici e possiamo quindi prevedere la crescita della quota di veicoli elettrici nel mercato dell’usato. Aggiorniamo costantemente i nostri servizi in base ai trend e agli sviluppi attuali e in linea con il settore, ecco perché abbiamo aggiornato l’app EVA e tutti i sistemi con informazioni specifiche riguardanti i veicoli elettrici, come ad esempio il check sulla presenza del cavo di ricarica. L’app include ora tutti i dati e le informazioni necessarie per determinare i prezzi dei veicoli elettrici, per la loro pubblicazione sulla piattaforma e quindi per una compravendita redditizia degli stessi”.I partner, la base per crescere”Siamo un’azienda europea a tutti gli effetti”, spiega Francesco Rocchi, Director Sales & Remarketing AUTO1 Group Italy, “e la crescita in Europa del numero di veicoli ad alimentazione alternativa ci consentirà di venderne sempre di più agli oltre 60.000 partner registrati. La nostra piattaforma B2B contribuisce alla digitalizzazione e alla semplificazione del commercio di auto usate a livello internazionale, favorendo inoltre l’aumento della quota di veicoli elettrici. Grazie a noi, i dealer hanno accesso al mercato europeo B2B delle auto usate e possono contribuire alla trasformazione dell’intero settore. I dealer in tutta Europa possono sempre contare su uno stock diversificato, inclusa una quota crescente di auto elettriche usate”. LEGGI TUTTO
Mattarella: «Mai più Auschwitz, simbolo incancellabile della barbarie»
Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di lettura«Sono di ritorno da Auschwitz dove ho partecipato – insieme a capi di Stato e rappresentanti nazionali provenienti da ogni parte d’Europa, dall’Australia, oltre che, naturalmente, da Israele – alla cerimonia che ricorda l’ottantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli del più grande campo di sterminio che la storia ricordi. Luogo di morte per antonomasia, simbolo tetro e incancellabile, testimonianza dell’abomino di cui è capace l’essere umano quando abbandona il diritto, la tolleranza, il rispetto e si incammina sulla strada dell’odio, della guerra, del razzismo, della propria dignità, della barbarie». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla celebrazione del ’Giorno della memoria’ al Quirinale.E ancora «Auschwitz, con le recinzioni elettrificate, le minacciose torrette, le camere a gas, le ciminiere, i crematori…Le crudeli selezioni, le percosse, la fame, il gelo, la paura, i criminali esperimenti medici…Auschwitz provoca sempre infinito orrore, scuote le nostre coscienze, le nostre convinzioni. Genera angoscia, turbamento, interrogativi laceranti. Non si va, non vi si può andare, come se fosse solo un memoriale di un’epoca passata, un sito storico oggi trasformato in un monumento alle vittime di tanta sofferenza. Da Auschwitz – smisurato cimitero senza tombe – si torna ogni volta sconvolti. Perché Auschwitz è il ”non luogo” per eccellenza, una nebulosa, dove le coordinate spaziali si smarriscono e il tempo si ferma. Non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo. E’ un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora».Loading…Mattarella: tempi violenti, rinnovare il patto tra i popoli Poi ha aggiunto: ieri ad Auschwitz «abbiamo vissuto un evento storico, di straordinaria importanza, che tesse insieme, in un’unica tela, passato e futuro, memoria e responsabilità di oggi. Un evento che ha espresso anche il significato di rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, in cui la violenza, l’aggressione, l’inimicizia, la guerra sembrano voler prendere il sopravvento, accende una speranza»«La peste si è spenta ma l’infezione serpeggia» Il capo dello Stato ha inoltre ammonito: «Anche con la definitiva sconfitta del nazifascismo in Europa, con la ripresa delle democrazie, le ferite non si sono mai del tutto rimarginate. Era arrivata la liberazione. Ma ombre, parole e fantasmi continuarono – e continuano – a generare inquietudine. Sosteneva in quegli anni Primo Levi: “Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia”. Cominciava un’era di libertà e di solidarietà, ma il suo avvio era accompagnato da non piena consapevolezza degli orrori più perversi degli anni della guerra, da dubbi sulle prime notizie, talvolta da incredulità rispetto a quanto era avvenuto nei campi nazisti. Lo sa bene chi è sopravvissuto a quella tragica e disumana esperienza». «Insulti a Segre reati gravi, vanno perseguiti»Poi, dopo aver ricordato che Auschwitz è «la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla “soluzione finale”», rivolto ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime ha aggiunto: «La sofferenza vostra e dei vostri cari, così come il sacrificio dei tanti caduti per la libertà, hanno plasmato lo spirito e la forma della nostra Costituzione, che è nata – e vive – per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista, di cui il sanguinoso conflitto mondiale e i campi di sterminio furono gli esiti crudeli e inevitabili». E ancora: «E’ doloroso e inaccettabile che vi siano ignobili insulti razzisti alla senatrice Segre, su quei social media che sono nati come espressione di libertà e che rischiano invece, sovente, di diventare strumento di violenza e di negazione di diritti. Occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia» LEGGI TUTTO
Arianna Meloni ricompatta FdI: ora responsabilità, tutti con Giorgia
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaAvanti uniti, al fianco di Giorgia Meloni, perché «questo è il tempo della responsabilità»: la «traversata nel deserto» è stata lunga ma oggi Fratelli d’Italia «è il grande partito della Nazione» e ognuno è chiamato a fare la propria parte, «rispettando oneri e onori». Non c’è la premier a scaldare la platea della direzione nazionale del partito, riunita allo spazio Roma Eventi di Piazza di Spagna. Ma è sua sorella Arianna, responsabile della segreteria politica di Fdi, a tracciare la rotta nell’intervento conclusivo dell’assemblea a porte chiuse durata circa quattro ore, dove i riflettori dei media erano puntati soprattutto su Daniela Santanchè (unico ministro a non intervenire dal palco e tra i primi a lasciare la sala, per «impegni già presi»).«Impegno maggiore»Un appello alla compattezza è quello che Arianna Meloni rivolge ai quasi duecento dirigenti stipati nel centro congressi: «L’Italia – scandisce la responsabile del tesseramento Fdi – è stata svenduta a lungo, ora è il tempo di capire da che parte stare. Dobbiamo realizzare ciò che ci eravamo promessi di fare quando abbiamo iniziato a fare politica». L’orizzonte è la fine della legislatura, nel 2027: «Abbiamo riportato i nostri valori in sicurezza» ma ora «l’impegno deve essere maggiore. Ognuno per il suo ruolo».Loading…«Giorgia è il nostro Frodo»Ancora una volta è Il Signore degli Anelli di Tolkien a fornire spunti metaforici: «Giorgia è il nostro Frodo e noi siamo la Compagnia dell’Anello. L’anello è pesante, dobbiamo aiutarla nella fatica di portarlo senza mai indossarlo». Prima il caso Almasri, poi la decisione della decisione del Tribunale di Roma di sospendere il trattenimento dei 43 migranti portati in Albania hanno aperto un nuovo fronte con la magistratura.ARIANNA MELONI CON LA SUA ASSISTENTELo scontro con la magistraturaNel partito c’è chi accarezza l’idea della piazza per rimarcare la supremazia della politica sulle toghe: in un questionario di ieri destinato a iscritti e militanti si parlava proprio di questo. «Le piazze appartengono al nostro codice genetico», dice il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, che avverte: «Se la politica perde autorevolezza, la magistratura ne occupa lo spazio». Ma uno scontro totale con la magistratura in questo momento sarebbe solo deleterio per il governo e per il partito leader della maggioranza. Questo, i dirigenti di Via della Scrofa lo sanno bene e infatti, negli interventi dei principali rappresentanti della direzione si cerca il più possibile di tenere i toni bassi e di circoscrivere la polemica con i giudizi a «una minoranza» di toghe politicizzate.La delegazione al governoSia Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri, che il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida (capo delegazione di Fdi al governo) avrebbero insistito su un punto: essere garantisti – il senso del loro ragionamento – «non vuol dire combattere la magistratura», il problema semmai sono quei giudici che si muovono per fini politici e cercano di condizionare le scelte del governo attraverso le correnti. Non esiste – osserva Lollobrigida, per esempio – che un partito nato nell’ammirazione di Paolo Borsellino possa essere contro la magistratura. LEGGI TUTTO
Soprintendenze, ecco la proposta della Lega per rendere i pareri non più vincolanti
Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaPiù «semplificazione e sburocratizzazione». Dopo l’incursione (non andata a buon fine) di qualche mese fa, con un emendamento ad hoc al decreto Cultura, viaggia tra le ultime audizioni al Senato il disegno di legge della Lega per rivedere il ruolo delle Soprintendenze nell’ambito delle procedure di autorizzazione paesaggistica. In sostanza si punta a semplificare i procedimenti amministrativi «per evitare che la Pa diventi un ostacolo allo sviluppo economico e territoriale del Paese». L’opposizione insorge, così come alcune organizzazioni impegnate nella tutela del paesaggio.L’ambito di applicazioneAttualmente, è la tesi dei proponenti, le Soprintendenze sono chiamate a esprimersi su un numero elevato di pratiche, comprese quelle che non riguardano i grandi monumenti o le opere di particolare pregio storico-artistico. «Questo comporta un notevole rallentamento nei processi decisionali e una dispersione di risorse che potrebbe essere evitata». Alla lettera il disegno di legge intende introdurre modifiche normative che permettano di razionalizzare il sistema delle autorizzazioni, attribuendo ai Comuni maggiore autonomia decisionale per gli interventi di minore impatto e definendo tempi certi per l’espressione del parere delle Soprintendenze ed evitando lungaggini burocratiche.Loading…Silenzio/assenso e pareriIn particolare l’articolo 1 del Ddl (Atto Senato n. 1372, primo firmatario della proposta Roberto Marti) stabilisce i princìpi cardine della riforma, indicando come finalità la riduzione dei tempi amministrativi, il rafforzamento dell’efficacia dell’azione degli enti locali e il miglioramento della certezza del diritto. La revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 22 gennaio 2004, n. 42), viene dunque considerata come uno strumento per garantire una gestione più razionale delle procedure di autorizzazione, «senza compromettere in alcun modo la tutela del paesaggio». La modifica all’articolo 146, comma 5, introduce un meccanismo di silenzio/assenso: se il parere della Soprintendenza non viene reso entro trenta giorni, si considera automaticamente favorevole, consentendo così all’amministrazione competente di procedere senza ulteriori ritardi. Ma la lettera b) interviene invece sull’articolo 152, comma 1, sostituendo le parole: «parere vincolante» con le parole «parere obbligatorio non vincolante». Per effetto del cambiamento proposta il parere reso dal Soprintendente viene trasformato da vincolante, in obbligatorio non vincolante. Di conseguenza l’amministrazione procedente sarà obbligata in fase istruttoria ad acquisire il parere (pena il vizio di violazione di legge), ma tale parere non sarà vincolante e quindi non acquisirà natura co-decisoria. Più semplicemente il parere che dovrà obbligatoriamente essere acquisito, potrà poi essere disatteso previa congrua motivazione da parte dell’amministrazione procedente.Delega al GovernoL’articolo 3 attribuisce una delega al Governo per adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi finalizzati a una revisione organica delle procedure di autorizzazione paesaggistica. I decreti legislativi previsti dalla delega sono adottati su proposta del Ministro della cultura, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.Floridia (M5S): Soprintendenze svuotate, governo si arrende a cemento?«Sul fronte culturale la destra di Giorgia Meloni continua a dare il meglio di sé: in commissione Cultura in Senato viaggia spedito un provvedimento della Lega che svuota le tutele paesaggistiche, indebolisce le Soprintendenze e spalanca la porta agli interessi peggiori. Tutto in nome della “semplificazione”, ovviamente. Fa quasi tenerezza ripensare ad Alessandro Giuli, che poco tempo fa si vantava di aver “sventato” il blitz leghista contro le Soprintendenze. Ora che quel blitz viaggia sereno in Parlamento forse si starà chiedendo quanto valgono davvero le sue “vittorie”». Così in una nota la senatrice M5S Barbara Floridia, presidente della commissione di Vigilanza Rai. «Intanto il silenzio-assenso sui vincoli e il passaggio da parere vincolante a semplice parere obbligatorio gridano vendetta. Un attacco frontale al paesaggio, alla cultura e alla decenza istituzionale. Quando il paesaggio viene sacrificato, non è solo un problema ambientale: è la resa totale di una politica – conclude Floridia – incapace di guardare oltre il cemento e gli affari». LEGGI TUTTO
Pedone investito e ucciso a Brindisi, fermato l’automobilista che era fuggito
La vittima, Teodoro Taurisano, 82 anni, è stato travolto e ucciso da un’auto in viale Togliatti a Brindisi. Grazie alle telecamere installate nella zona dell’incidente, gli agenti sono riusciti a risalire al presunto responsabile. Strisce-pedonali – Nanopress.itSi tratta di un uomo di 32 anni, che è stato ora fermato con l’accusa di omicidio stradale. Fermato il conducente dell’auto che ha investito e ucciso un pedone a BrindisiÈ stato identificato e fermato il conducente della vettura che – nella serata di ieri, domenica 24 settembre – a bordo della sua auto ha investito e ucciso Teodoro Taurisano, 82 anni, mentre attraversava la strada. L’incidente è avvenuto in viale Togliatti.La vittima, immediatamente soccorsa, è morta sul colpo. Il conducente della vettura si era invece dato alla fuga, senza fermarsi a prestare soccorso. Grazie alle telecamere di sorveglianza presenti sul luogo dell’incidente, l’uomo – un 32enne del posto – è stato intercettato e fermato. Dovrà ora difendersi dall’accusa di omicidio stradale e omissione di soccorso. LEGGI TUTTO
Mercato dell’usato: è il momento dei veicoli elettrici
In Europa la transizione verso la mobilità elettrica viaggia spedita dopo la conferma ufficiale che a partire dal 2035 nei Paesi dell’Unione (cui si aggiungeranno quelli dell’Efta e il Regno Unito) non sarà più possibile vendere autovetture con motori endotermici, ma soltanto elettriche pure (BEV). Oggi il trattamento fiscale e gli incentivi delle auto “alla spina” (BEV e ibride plug-in) variano da Paese a Paese, con differenze che rendono queste vetture (in generale caratterizzate da prezzi di listino elevati) diversamente accessibili, più convenienti in un mercato rispetto a un altro.Il ruolo decisivo dell’usatoPer favorire un’indispensabile diffusione di massa delle elettriche decisivo è il ruolo della compravendita di BEV e PHEV usate, che possono essere tranquillamente vendute in un Paese diverso da quello della prima immatricolazione. E’ in questo effervescente settore che, grazie alla sua transnazionalità, opera AUTO1.com, la piattaforma B2B per le auto usate più grande in Europa. Nel 2021 AUTO1.com ha registrato una crescita, su base annua, del +100% nel commercio B2B di veicoli elettrici (BEV), ibridi plug-in (PHEV) e ibridi (HEV), per un totale di oltre 11.500 unità vendute. I numeri in crescita dimostrano che i veicoli elettrici stanno arrivando nel mercato delle auto usate.Lo scorso anno il commercio transfrontaliero di BEV, HEV e PHEV sulla piattaforma AUTO1.com ha raggiunto quasi l’80%, principalmente per via delle differenze in termini di offerta, domanda e prezzi tra i vari mercati in cui è possibile osservare differenti livelli di domanda. Danimarca, Finlandia e Paesi Bassi i mercati dove più forte è stata la domanda. Nel 2021, i tre brand principali per la vendita di veicoli elettrici su AUTO1.com sono stati Toyota, Tesla e Volkswagen.Nella maggior parte dei Paesi europei in cui AUTO1.com è attiva, i modelli ibridi di Toyota sono quelli più venduti sulla piattaforma. Inoltre, Toyota conserva per il secondo anno consecutivo il suo vantaggio nel segmento delle auto nuove, in termini di vendite globali di veicoli, rispetto al precedente leader di settore Volkswagen.Le flotte in primo pianoPrendendo in considerazione i diversi fornitori di AUTO1.com le società di noleggio e di leasing hanno una quota maggiore di veicoli elettrici nel loro portfolio rispetto ai privati e solitamente dismettono le auto dopo 6-48 mesi. Questo periodo così breve evidenzia che la composizione dello stock di queste società segue da vicino i trend del nuovo, il che si traduce in un parco auto più “giovane”.Invece, i privati o i dealer indipendenti e i franchise dealer non hanno un periodo di tempo prefissato per la vendita delle auto, anche se in genere vendono dopo 48 mesi. Questo si traduce in un commercio maggiore di auto meno “giovani” e, conseguentemente, in una quota più bassa di veicoli elettrici.Usato “giovane””I trend che osserviamo nel mercato del nuovo si ripropongono sempre, in un secondo momento, anche nel mercato dell’usato: le auto nuove di oggi saranno infatti le auto usate di domani”, sottolinea Stefano Galluccio, Vp AUTO1 Group Italy. “In qualità di principale piattaforma B2B per le auto usate in Europa, notiamo dunque che i trend di mercato si riflettono inevitabilmente anche sulla nostra piattaforma. Più “giovani” sono le auto, più alta è la quota di veicoli elettrici e possiamo quindi prevedere la crescita della quota di veicoli elettrici nel mercato dell’usato. Aggiorniamo costantemente i nostri servizi in base ai trend e agli sviluppi attuali e in linea con il settore, ecco perché abbiamo aggiornato l’app EVA e tutti i sistemi con informazioni specifiche riguardanti i veicoli elettrici, come ad esempio il check sulla presenza del cavo di ricarica. L’app include ora tutti i dati e le informazioni necessarie per determinare i prezzi dei veicoli elettrici, per la loro pubblicazione sulla piattaforma e quindi per una compravendita redditizia degli stessi”.I partner, la base per crescere”Siamo un’azienda europea a tutti gli effetti”, spiega Francesco Rocchi, Director Sales & Remarketing AUTO1 Group Italy, “e la crescita in Europa del numero di veicoli ad alimentazione alternativa ci consentirà di venderne sempre di più agli oltre 60.000 partner registrati. La nostra piattaforma B2B contribuisce alla digitalizzazione e alla semplificazione del commercio di auto usate a livello internazionale, favorendo inoltre l’aumento della quota di veicoli elettrici. Grazie a noi, i dealer hanno accesso al mercato europeo B2B delle auto usate e possono contribuire alla trasformazione dell’intero settore. I dealer in tutta Europa possono sempre contare su uno stock diversificato, inclusa una quota crescente di auto elettriche usate”. LEGGI TUTTO
Mattarella: «Mai più Auschwitz, simbolo incancellabile della barbarie»
Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di lettura«Sono di ritorno da Auschwitz dove ho partecipato – insieme a capi di Stato e rappresentanti nazionali provenienti da ogni parte d’Europa, dall’Australia, oltre che, naturalmente, da Israele – alla cerimonia che ricorda l’ottantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli del più grande campo di sterminio che la storia ricordi. Luogo di morte per antonomasia, simbolo tetro e incancellabile, testimonianza dell’abomino di cui è capace l’essere umano quando abbandona il diritto, la tolleranza, il rispetto e si incammina sulla strada dell’odio, della guerra, del razzismo, della propria dignità, della barbarie». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla celebrazione del ’Giorno della memoria’ al Quirinale.E ancora «Auschwitz, con le recinzioni elettrificate, le minacciose torrette, le camere a gas, le ciminiere, i crematori…Le crudeli selezioni, le percosse, la fame, il gelo, la paura, i criminali esperimenti medici…Auschwitz provoca sempre infinito orrore, scuote le nostre coscienze, le nostre convinzioni. Genera angoscia, turbamento, interrogativi laceranti. Non si va, non vi si può andare, come se fosse solo un memoriale di un’epoca passata, un sito storico oggi trasformato in un monumento alle vittime di tanta sofferenza. Da Auschwitz – smisurato cimitero senza tombe – si torna ogni volta sconvolti. Perché Auschwitz è il ”non luogo” per eccellenza, una nebulosa, dove le coordinate spaziali si smarriscono e il tempo si ferma. Non è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo. E’ un monito insuperabile e, insieme, una tentazione che sovente affiora».Loading…Mattarella: tempi violenti, rinnovare il patto tra i popoli Poi ha aggiunto: ieri ad Auschwitz «abbiamo vissuto un evento storico, di straordinaria importanza, che tesse insieme, in un’unica tela, passato e futuro, memoria e responsabilità di oggi. Un evento che ha espresso anche il significato di rinnovare un patto tra le nazioni e i popoli che, in tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, in cui la violenza, l’aggressione, l’inimicizia, la guerra sembrano voler prendere il sopravvento, accende una speranza»«La peste si è spenta ma l’infezione serpeggia» Il capo dello Stato ha inoltre ammonito: «Anche con la definitiva sconfitta del nazifascismo in Europa, con la ripresa delle democrazie, le ferite non si sono mai del tutto rimarginate. Era arrivata la liberazione. Ma ombre, parole e fantasmi continuarono – e continuano – a generare inquietudine. Sosteneva in quegli anni Primo Levi: “Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia”. Cominciava un’era di libertà e di solidarietà, ma il suo avvio era accompagnato da non piena consapevolezza degli orrori più perversi degli anni della guerra, da dubbi sulle prime notizie, talvolta da incredulità rispetto a quanto era avvenuto nei campi nazisti. Lo sa bene chi è sopravvissuto a quella tragica e disumana esperienza». «Insulti a Segre reati gravi, vanno perseguiti»Poi, dopo aver ricordato che Auschwitz è «la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla “soluzione finale”», rivolto ai sopravvissuti e ai familiari delle vittime ha aggiunto: «La sofferenza vostra e dei vostri cari, così come il sacrificio dei tanti caduti per la libertà, hanno plasmato lo spirito e la forma della nostra Costituzione, che è nata – e vive – per cancellare i principi, le azioni, le parole d’ordine del cupo dominio nazifascista, di cui il sanguinoso conflitto mondiale e i campi di sterminio furono gli esiti crudeli e inevitabili». E ancora: «E’ doloroso e inaccettabile che vi siano ignobili insulti razzisti alla senatrice Segre, su quei social media che sono nati come espressione di libertà e che rischiano invece, sovente, di diventare strumento di violenza e di negazione di diritti. Occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia» LEGGI TUTTO